Simpatiche le affermazioni di Baggio che parla di tutela dell'ambiente e sostenibilità quando in cava Morganella proprio in questi giorni approfondiscono la cava da 40m a 60m, abbondantemente sotto falda e con ricavi milionari per Ponzano, che vende il suo territorio come le prostitute vendono il loro corpo...
Solo che qui il territorio non è solo di Ponzano, ma anche nostro e quindi è un po' come quello che fa il gay con il culo degli altri!!
DAL GAZZETTINO
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Circa
17 milioni di metri cubi complessivi per i prossimi dieci anni.
Tanto è il materiale che potrà essere scavato nella Marca
secondo il Piano regionale dell'attività di cava, approvato
l'altro ieri dalla giunta regionale. Un taglio netto, se si
considera che solo cinque anni fa, nel 2008, una precedente
versione del documento, poi mai divenuta operativa, prevedeva
nuove autorizzazioni per oltre cinquanta milioni di metri cubi.Non
solo, il Prac pone una serie di altri paletti per le escavazioni
in provincia di Treviso: nessuna nuova cava in zone «vergini» e
stop agli scavi in falda (ovvero quelli in cui il piano di scavo
avviene ad una quota inferiore alla superficie freatica), compresi
eventuali ampliamenti di «fosse» già realizzate a questi
livelli.
Sarà invece possibile estendere siti già esistenti (ad
esempio abbattendo il diaframma tra due cave), ma i singoli casi
verranno valutati di volta in volta e comunque l'aumento non potrà
superare il 20 per cento del precedente volume. A proposito degli
ampliamenti, il Prac introduce anche un'ulteriore novità: per
ottenere l'autorizzazione, in base alla normativa attuale, i
cavatori interessati devono presentare un programma di
riqualificazione dell'area. Ora, le nuove disposizioni
stabiliscono che questo progetto di recupero possa essere rivisto
una volta terminato il lavoro delle ruspe, per adeguarlo alle
esigenze che nel frattempo siano sopravvenute. E, in cambio del
via libera all'escavazione, oltre al consueto canone, i Comuni
potranno richiedere anche la realizzazione di opere pubbliche.Il
Prac ora affronterà un iter piuttosto laborioso: una volta
pubblicato, potranno essere presentate delle osservazioni. Poi,
dopo essere stato sottoposto a Valutazione ambientale strategica,
dovrà essere nuovamente adottato dalla giunta, prima di essere
definitivamente approvato dal Consiglio regionale. Il Piano,
strumento attuativo, peraltro, non va confuso con la legge
(anch'essa all'esame della Regione), che invece detta le linee
guida del settore.
«Rispetto al passato il nuovo Piano cave
risponde in maniera concreta alle esigenze del territorio -
commenta il consigliere regionale trevigiano Luca Baggio nel suo
ruolo di presidente della terza commissione competente anche su
cave e torbiere -.
Gli obiettivi di tutela ambientale, sia della
legge che del Prac, sono stati attuati, considerando anche il
fabbisogno ridotto per la crisi. Prova ne sia che i quantitativi
sono stati ridotti ad un terzo di quanto era stato previsto nel
2008». Mattia Zanardo
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