1. URBANISTICA PARTECIPATA
L'idea è "affascinante", democratica e ... molto impegnativa. Vorrei solo che venisse tenuto conto dal gruppo di lavoro che non credo sia sufficiente "sentire i bisogni della gggente...", anche se cio' sarà necessario ed obbligato perchè noi ggggente non siamo piu' abituati da tempo ad avere idee e prospettive.. ideali direi...
Il rischio è quindi di avere un'analisi dove i "bisogni" urbanisticisono inespressi perchè non piu' noti, come se la TV e l'ideale di villetta-taverna-garage-fabbrichetta avesse messo degli occhiali neri a tutti noi... Ci si abitua a tutto (anche al male diceva Hanna Arent), figuriamoci se non ci siamo "abituati" al territorio di merda dove viviviamo!!
Sarebbero necessarie due/tre operazioni propedeutiche:
1) vedere, ricordare, immaginare un territorio dove la vita è ancora migliore.. dove?
2) capire cosa Italia Nostra propone come "modello ideale".... ne siamo capaci di fare una sintesi di 100 righe?
2) capire operativamente quali sono gli strumenti di partecipazione previsti dalla nuova normativa e come si puo' incidere (questo è piu' facile..).
Se mi dite che un'operazione di incontro sui temi dell'urbanistica partecipata è in ogni caso utile, ne convengo perchè qualsiasi incontro dove si parli di un problema, si confrontino delle soluzioni e si cerchi una sintesi, è certamente una grande novità in tempi dove al massimo l'interattività è una votazione ad un cantante di X-Factor!
Ricordo che chi aveva 30-40 anni nel 1968, oggi ne ha 70-80 e quindi molto di quel "patrimonio" di partecipazione (che ha dato come frutti S.B.??) non c'è piu'...
2. PRESENZA SUL TERRITORIO
Dal poco che vediamo con gli amici che sono impegnati in politica, emerge un "vuoto pneumatico" dietro a queste persone. Non esistono piu' i partiti, non c'è nessun gruppo che lavoro, che pensa, che propone nemmeno nella sinistra piu' sinistra. A destra non ci sono mai stati, ma ci sono gli "stack holders" (denominassion de' origine Luca Zaia) che sempre premono...
Io non sento il bisogno di fare il gruppo di pressione di nessuno, ma direi che ITALIA Nostra di Treviso dovrebbe dare una formale comunicazione a tutte le amministrazioni comunali della nostra provincia o della nostra zona, della possibilità/opportunità di consultarci per temi ambientali/edilizi.
Io credo che un gruppo di lavoro (di tecnici e non) possa essere messo in piedi oltre a Berto ed io....
3. "NON TECNICI", ALZATE LA TESTA!! ANCHE VOI SAPETE LEGGERE...
Mi disturba sempre di piu' la remissione (non dei peccati) o meglio la remissività con cui i non tecnici (non ingegneri, architetti, avvocati, urbanisti) hanno su tutti i temi dell'associazione.
Premesso che uan laurea non è sufficiente per essere intelligenti, nemmeno una non laurea in tali materie è una garanzia di non capire nulla in tema di urbanistica e/o ambiente... Puo' magari non interessare, ma poi interessano gli effetti e quindi tutti i "casalinghi&casalinghe" della sezione di Treviso si facciano coraggio... Un Piano Territoriale di Coordinamento Regionale non è un'idra a cento teste, una mappa colorata la potete guardare come se fosse un fiore... un pacco di norme scritte da un avvocaticchio puo' essere il sostituto del tavor....
Alal fine vi accorgerete che è solo una "merda" per cui si spendono tanti soldi e non serve a nulla (perchè non la vogliono far servire)... Il potere di decidere resta altrove... e questo vi dovrebbe bastare per incuriosirvi!!