"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

mercoledì 30 marzo 2016

GLI "STECADENTI" DEI BURCI

Le nuove passerelle dei Burci di Casier prendono forma e probabilmente arriveranno in tempo (fine maggio) per inaugirare questa Grande Opera da 500mila euro (se bastano).
Sono comparsi i pali in ferro (che dureranno per sempre....?) che sembrano degli stuzzicadenti per quanto sono fini e poi sono anche radi.

E' la perfezione estetica e non vedo l'ora di ammirare questo gioiello dell'archietttura naturalistica del Veneto che verrà ad inaugurare il buon Caner con il Governatore.

Per ora posso dire che " i par stecadenti del bar" e non zé 'na bea roba.

qusti sono i paletti avvitati che sono una delle cose piu' economiche del mondo...

Da distante non si vedono e questo puo' essere un bene perchè avremo putrelle (color legno) che galleggiano nel vuoto

Si vede chiaramente l'armonia degli "stecadenti"...
FORZA PARCO SILE: PUOI FARE DI PIU'

SILIFFE - DO THEY NEVER MEET US??

PARK's Head Office
Tandura street, 2
31100 Treviso

e,p.c. “Our Italy” 's Members

Object: SILIFFE Life Project - Meeting with associations?


We'have read on web tha “The Siliffe Life Project for the improving of Sile river's habitats and species is starting its first activities.”
After the first two information meetings with fishermen and farmers associations, we want courteously ask to you when you think to involve environmentalist associations as “Our Italy” or “Word Wide Fund” or “Environment League”.


We remember to you that in Park rules there is a special meeting called “Park's Council Board” that you haven't brounght since fifteen years.


We've read that “the meetings are open to anyone who is interested in the project's themes”, but we think you don't enjoy to have our partecipation and so we remain at home.
Best regards


Treviso, March, 30th , 2016
p. “Our Italy Treviso” 
 
the chiarman Romeo Scarpa







IDROGRAFIA EUROPEA COME PATRIMONIO CULTURALE - 8 aprile 2016 a Ca' Foscari




MICHELE ZANETTI A ORIAGO A PARLARE DI PALUDI - 1 APRILE ORE 20,45



SILIFFE Life Project - Meeting with farmers and fishermen

dal sito dell'ENTE PARCO SILE (in inglese)

Notizia del 23/03/2016
The Siliffe Life Project for the improving of Sile river's habitats and species is starting its first activities. Two information meetings have been planned to involve the subjects who work and live in the territory everyday.

The first meeting will take place in the Park's head office on the 31st of March at 2.00 pm. The main farmers associations in the province of Treviso (Coldiretti, CIA and Confagricoltura) will also take part in the meeting.

The second meeting will be held on the same day at 6.00 pm and will gather the representatives of the fishermen associations of the Sile river.

The meetings are open to anyone who is interested in the project's themes

martedì 29 marzo 2016

GITA SUL MATAJUR - 10 APRILE 2016



Grazie a Patti ed Orietta siamo in grado di proporVi due percorsi di differente difficoltà per domenica 10 aprile 2016 con partenza alle ore 8 dal casello di Treviso Nord ed arrivo a Cividale alle ore 9,40 con sosta breve in autogrill (146 km).
Il rifugio Pellizzo è raggiungibile in automobile in 15 chilometri da Cividale del Friuli lungo la strada provinciale 54; arrivati a Ponte S. Quirino si seguono le indicazioni per Savogna. Da qui, nelle Valli del Natisone, la strada risale il versante meridionale del Matajur passando per le frazioni di Gabrovizza, Masseris e Montemaggiore (ore 10.30).
ITINERARIO A (facile)
Partenza dal Rifugio Pellizzo (1325slm), si sale il vasto pendio che caratterizza il versante meridionale del Matajur; verso quota 1525slm si prende il sentiero 736 che porta al Rifugio Dom Na Matajure (1550slm, Dh=225m, 1h). Dopo aver ammirato il panorama che si apre verso ovest sui monti Vogu, Mia, Stol e Gran Monte, si prosegue dritti verso la cima per un sentiero erboso che parte proprio nei pressi dell'asta della bandiera. Dalla vetta si prende il segn. 736 (a destra) che porta al monte Giava (1519slm, Dh=-31m, 30min) e si scende per il “sentiero naturalistico Matajur” a Marsinska Planina (1401slm, Dh=-118m, 30min).

Qui il gruppo che non mangia in rifugio si ferma per il pranzo al sacco, mentre il gruppo che mangia al Rifugio Pellizzo prosegue per altri 15 min.
Totale dislivello itinerario facile Dh=225m/-225m (cioè si fanno 225 in salita e 225 in discesa), tempo massimo di camminata molto tranquilla 2 ore e 15 minuti

ITINERARIO B (medio-facile)
Il gruppo che ha pranzato al sacco riparte dopo 1 ora di sosta e scendo verso Montemaggiore (955slm, Dh=-456m, 1h e 30min).

Quelli dell'itinerario A (dopo aver mangiato, mangiato e ben bevuto) prendono le macchine e vengono a Montemaggiore a prendere gli altri per tornare a Cividale.

TEMPI
partenza da Treviso nord: ore 8.00
arrivo a Cividale ore 9.40
arrivo a Rifugio Pellizzo ore 10.30
partenza da rif. Pellizzo ore 10.45
arrivo a Monte Giava ore 12.30 (ore 1 e 30 min + 15min)
arrivo a Marsinska Planina ore 13.00 (sosta per pranzo al sacco gruppo B)
arrivo a Rifugio Pellizzo per gruppo A ore 13.15 (pranzo per gruppo A)
partenza per gruppo B ore 14.30
fine pranzo per gruppo A ore 16.00 (tempo pranzo gruppo A: h2 e 45min)
arrivo a Montemaggiore ore 16.15 (ore 1 e 30 min + 15 min)
arrivo a Cividale ore 17.15
visita a Museo Archeologico Nazionale ore 17.30 (museo chiude alle 19.30)
puntino con vini e prosciutto ore 19.00
partenza da Cividale ore 19.30
arrivo a Treviso Nord ore 21.00

ADESIONI a treviso@italianostra.org (1)  
per TUTTI (SOCI e AMICI)

Per il gruppo A è necessario fare la prenotazione del pranzo al Rifugio Pellizzo 0039-0432-714041 email isadec@libero.it entro il giorno 5-4-2016

Per il gruppo B è sufficiente invece aver voglia di camminare e portarsi pranzo al sacco.



1Non preoccupatevi se vi dà mail non recapitata perchè viene reindirizzata...

REFERENDUM TRIVELLE E DEMOCRAZIA

Non si fa mai un buon servizio alla democrazia quando si incentiva il non voto. Poi c'è la classica disinformazione...

Tempi duri per le trivelle...
Enzo di Salvatore è un costituzionalista che ha predisposto i quesiti per il Referendum e ci spiega le false ragioni del no e che il voto decide anche sui nuovi pozzi.

VOTARE E' OPPORTUNO, anche NO... Fare finta di nulla per vincere è come diventare premier senza passare per il voto

PERCHE' L'ACQUA PUBBLICA CONVIENE A TUTTI..

Un referendum votato da 26 milioni di cittadini ed azioni di un partito con un leader votato da nessuno...
Leggete perchè l'acqua è un DIRITTO, non una una merce


L'ARTE DI STRADA NON E' IN VENDITA

La reazione di Blu è esemplare per significare che la città è di tutti e non solo di alcuni.

Vedere articolo di Dal Lago sul manifesto del 13-3-2016

lunedì 28 marzo 2016

RIFLETTENDO SUGLI ALBERI...

Con la primavera si sono moltiplicate segnalazioni e riflessioni (1) sugli alberi e sul nostro rapporto con loro, quale simbolo di una Natura che è sempre più importante per molti cittadini.
Ci sono state polemiche, piuttosto vivaci, e non escludo che ce ne possano essere ancora su questo argomento, ma non mi preoccupa questo aspetto: spero solo che questi eventuali ulteriori strascichi servano al merito della questione e non ad alimentare rivalità personali.

Per dare ordine a questi pensieri conviene procedere partire dalla cronaca per arrivare alle riflessioni.


1. I LAVORI DI VILLA MANFRIN
 Questo progetto prende avvio alcuni anni fa con una richiesta di finanziamento regionale andata a buon fine (2) che il nostro Comune cofinanzia per 200mila euro; un intervento totale di circa 500mila euro in questi periodi è un intervento eccezionale, soprattutto se parliamo di verde e non di asfalto.

Probabilmente il progetto viene anche presentato alla stampa ed forse passa in qualche Commissione (3), ma nella sostanza nessuno né sa nulla.

L'amministrazione Manildo lascia nel limbo tale intervento e ai primi alberi che cadono, iniziano le proteste perché non si capisce cosa si vuole fare.

La spiegazione che ha dato il progettista, dott. Forestale Paolo Pietrobon (4), dice nella sostanza che: “80 piante erano malate, 40 erano alberelli di nessun valore e circa 80 vengono tagliate per motivazioni paesaggistiche condivise con la Soprintendenza; si reimpiantano circa 100 piante.”
Tale spiegazione è sintetica, ma piu' che sufficiente per capire: ci sono motivi tecnici e motivi paesaggistici per questo tipo di intervento.
I lavori sono progettati da tecnici, la cui professionalità, soprattutto in termini “forestali” non siamo in grado, né ci interessa mettere in dubbio ed ha il sostanziale avvallo dell'ente competente alla tutela.

La questione della legittimità dell'intervento è pertanto certamente soddisfatta, ma sono altri i temi che ci interessano. La nostre osservazioni critiche sul tema generale sono le seguenti:
  • la scelta, pur approvata dalla Soprintendenza, di ripristinare alcune vedute prospettiche del parco, non ci appare condivisibile perché il parco dalla sua creazione ha subìto pesanti modifiche ed appare un'operazione artificiosa il tentare di ritornare ad un momento storico ottimale, perdendo anche la testimonianza di fasi in cui il verde veniva piantato solo per motivi elettorali (5); se lo stesso criterio si usasse in architettura, dovremmo eliminare tutta l'edilizia ottocentesca per ripristinare lo status quo del '700?
  • è politicamente inaccettabile che un'Amministrazione, che ha fatto della partecipazione la sua bandiera elettorale, lasci ad tecnico esterno la spiegazione dell'intervento e non si presenti pubblicamente a dare conto di quanto si sta facendo (6);
  • E' incredibile che si faccia un simile investimento per questo parco senza aver aperto un confronto ed un dibattito pubblico su “come faremo a mantenere tale parco” e su cosa succederà alla scadenza della convenzione con la compagnia de “Gli Alcuni”.

Ci sono idee o programmi? 
Sarà la società Contarina ad intervenire per il mantenimento del roseto didattico o manderemo i politici della giunta, a turno, a fare gli interventi di potatura e la lotta contro torme di afidi?
Ci sono anche altre perplessità, non ancora completamente emerse, visto che il progetto del dettaglio non è stato analizzato nemmeno con il dott. Forestale Pietrobon (7) quali, per esempio:
  • lo scivolo in acciaio inox sulla collinetta devastata dai bimbi in bici: magari ci sono anche altre proposte intelligenti di spendere 30mila euro..
  • il telo serigrafato da 15mila euro che nasconde il porticato da restaurare...
  • la decisione di abbattere subito il pioppone (8) con tronco da 92cm di diametro senza lasciarlo capitozzato per un po' di tempo; su questo specifico argomento abbiamo apprezzato la spiegazione del forestale che “non accetta nel 2016 una capitozzatura per la dignità (9) dell'albero...”.Quello che non è stato considerato, a livello comunicativo, è il messaggio che poteva essere trasmesso a tutti i cittadini circa questa diffusa pratica, lasciando in piedi un moncone di pioppone per alcuni mesi. Si poteva organizzare un vero e proprio evento, direi quasi un funerale, coinvolgendo la città e le scuole, portando a conoscenza di tutti che gli alberi hanno una dignità. Invece? Si è lasciato tutto andare come un normalissimo lavoro pubblico di asfaltatura. Peccato!
Sono temi certamente secondari rispetto alla ratio dell'intervento generale, ma sono anche interventi sui quali sarebbe corretto procedere a capire il gradimento dei cittadini, se non altro per riportare l'attenzione sul parco e ascoltare i suggerimenti di chi spesso ha conoscenze storiche molto importanti.

Potrebbero emergere altri temi, come, per esempio, la riqualificazione del laghetto dove grufolano molte carpe, rendendo l'acqua di una zona di risorgiva (10) torbida come quella del devastato Po; si innescherebbero collaborazioni (11) con chi potrebbe portare questi pesci in altre zone, immettendo i “nostri” pesci di fiume a scopo veramente didattico.

Niente di tutto questo purtroppo perché, al massimo, parliamo con un direttore (12) lavori che ci spiega per quale motivo taglia alberi ed è pronto a spiegarlo sul campo uno per uno.

Questo intanto è un primo punto importante perché diciamo sin d'ora che chiederemo conto, uno per uno, degli alberi abbattuti per poter capire ed anche per controllare quello che si sta facendo.

Non sarà certamente un problema, visto che ci sono schede di progetto e certamente ci saranno riscontri e schede “a lavoro eseguito” per avere una chiara evidenza delle varie motivazioni che hanno portato agli abbattimento.


2. POTATURA IPPOCASTANI SULLE MURA
Anche l'intervento di potature sulle Mura merita alcune riflessioni perché ci sono una serie di questioni che non tornano e meritano di essere approfondite, se riusciamo ad innescare un serio dibattito pubblico.
Nel mese di febbraio c'è stato un cedimento dell'ippocastano n.4 per effetto del solo suo peso, proprio pochi giorni dopo la sfilata dei carri mascherati; alcuni giorni dopo ci si accorge, in modo fortuito, che un'altra pianta ha una delle branche spezzata e sostenuta solo dai cavi di tutela di precedenti interventi: d'urgenza si procede all'abbattimento.
Nuovamente, in somma urgenza (13), si procede con uno stanziamento di 50mila euro ad un generale intervento di potatura di 400 piante..
Al 23 marzo su 30 ippocastani potati, c'era stato un solo abbattimento per cui è possibile, tenendo questa media, che alla fine, su 400 piante, si arrivi a 10-12 abbattimenti.
Non sono pochi, se fatti tutti in un colpo, e magari in una stessa zona...

Premesso che anche di questi abbattimenti chiederemo conto uno per uno, proprio per capire cosa è successo, ci chiediamo come sia possibile intervenire “d'urgenza” per fare delle potature, che tra le cose da fare, nel verde pubblico, è una vera e propria certezza!
Anzi, interveniamo a potare anche in ritardo, visto che tali interventi si fanno o a fine agosto o all'inizio dell'inverno.
Una “somma urgenza in ritardo”?? Un concetto davvero bizzarro...
Dalle dichiarazioni di persone (14) vicine alla Giunta si afferma che “prima”, cioè ante giugno 2013 con amministrazione leghista, non si è fatto nulla, ma pare più un'accusa politica, visto che la struttura tecnica del Comune è la medesima.
Oppure i tecnici del Comune non potevano parlare e controllare? Oppure non ne hanno i mezzi e la competenza (15)?
Vogliamo sapere cosa ha fatto dal 2010 l'Amministrazione di Treviso per gli ippocastani delle Mura: quanti interventi? Quanti soldi spesi? Quali sperimentazioni?

Faremo un accesso agli atti, ma crediamo che non sia difficile per gli Uffici esibire ai loro attuali referenti politici un chiaro resoconto delle varie attività svolte.

Non c'è traccia contabile di nessuna potatura? Non ci sono interventi di messa in sicurezza?

Possiamo saperlo senza troppe formalità oppure dobbiamo fare ancora una volta “accesso agli atti”? Qualcuno si sentirà in dovere di spiegare oppure dovremo come al solito tentare di intuire con il rischio di prendere “fischi per fiaschi”?

“Chi fa cosa”? In questo mondo così smart che non sappiamo nemmeno più a chi dobbiamo attribuire la responsabilità delle cose che succedono (16)..

3. RAPPORTI FRA PERSONE E FRA ENTI

Quello che iniziamo ad intuire è che “c'è del marcio”, ma non all'interno degli alberi, bensì nei rapporti tra le persone e tra gli enti, siano essi pubblici o privati.
Gli alberi sono solo uno dei molti terreni di scontro dove circolano i soliti interessi cioè “schèi, contratti, interessi e favori”.

E noi, ovviamente, su questo intendiamo concentrarci perché solo eliminando alla radice tali pratiche potremo fare il vero interesse dei nostri amici alberi.

Precisiamo che tralasciamo in queste righe, perché poco interessante ai fini generali, le rivalità tra le persone e concentriamoci sulla rivalità tra enti.

Un tempo (17) il Comune di Treviso aveva un Settore del Verde con dirigenti, funzionari e professionalità di base competenti (giardinieri).
Poi fu deciso (18) di esternalizzare, creando delle società “ad hoc”, interamente controllate dal Comune, per fare le medesime cose con la giustificazione che c'erano troppi lacci e lacciuoli nel pubblico ed era difficile gestire il personale.

A Treviso tale società prese il nome di “Treviso Servizi Srl” e ben presto si capì, qui come in altre città, che queste società erano dei serbatoi, a buon mercato per i partiti, per fare favori a destra ed a manca (19) con pratiche clientelari di vario genere.
Ci sono state assunzioni di favore per amici e mobbing per altri e la gestione fu affidata (anche) a persone che avrebbero potuto, al massimo, dirigere un interscambio di una ferrovia LIMA...
Ricordiamo anche un'opposizione abbastanza sonnolenta, salvo poche pochissime eccezioni e soprattutto una magistratura poco interessata...

Come per l'Ente Parco del Sile, anche per Treviso Servizi, ci sono da sempre insistenti voci, ma confermate da nessuna inchiesta, né da nessuna prova che, parte dei soldi transitati per appalti o altro, siano stati in altro modo utilizzati dai referenti politici.
Per dirla piu' chiaramente si vocifera di finanziamento illecito di partito e distrazione di fondi con i modi piu' banali ed ormai noti a tutti: per esempio il pagamento di fatture per lavori non eseguiti (20).

Vogliamo spezzare questo circolo vizioso oppure vogliamo far finta di farlo?
Treviso Servizi Srl, controllata al 100% dal Comune di Treviso, ha generato un clamoroso buco di bilancio che è stato sanato non certo con i soldi di chi l'ha mal gestita e portata praticamente al fallimento.
Recentemente è stata incorporata in Contarina SpA, una società multiservizi dove il Comune di Treviso conta per il 2%, cioè nulla e dove i servizi si pagano a livello di mercato con contratti specifici.
Contarina SpA è a sua volta controllata dal Consorzio Priula, dove c'è almeno una persona fiduciaria del Sindaco Manildo, cioè l'assessore al Bilancio ed al Verde Gazzola.

Dovrebbe essere tutto perfetto, invece sembra che così non sia perché i rapporti tra Contarina SpA ed il Comune di Treviso sono tesi... ma non tutti i rapporti sono difficili per cui ci sembra ci sia una situazione schizofrenica, dove ci sono sospetti, doppi incarichi per gli stessi servizi, ipotesi di interessi privati e financo minacce come nei migliori comuni della mitica Terronia (21)

Possiamo, vogliamo, dobbiamo fare chiarezza e pulizia per poter occuparci in serenità dei patrimonio verde della nostra città, che altrimenti sarà sacrificato da questi meccanismi di potere.
Servono grandi potature e forse anche numerosi “abbattimenti”, ma non di pioppi o ippocastani!


Da oggi la nostra attenzione si concentrerà sul Contratto di Servizio che il Comune di Treviso ha firmato con Contarina SpA per capire:
  • quali siano le condizioni economiche sottoscritte e quali siano i compiti dati in gestione
  • che strumenti ha il Comune di Treviso per controllare e chi è deputato a fare i controlli
  • se i costi medi per le varie operazioni siano costi equi come i famosi “costi standard” propagandati dal nostro Governatore Zaia in Sanità 
  • ogni altro apsetto significativo ed utile
Speriamo di aprire questo dibattito pubblico e squarciare tutto quello che è opaco e che è restato poco trasparente anche con la Giunta Manildo.

Oltre a questo tema, sarà esaminato anche il tema dei rapporti Comune di Treviso con Alto Trevigiano Servizi (22) perché ancora nessuno ci ha spiegato in termini chiari come mai non sono stati avviati lavori di fognatura a Treviso fornendo delle garanzie patrimoniali specifiche ad ATS e perché non si riesce a raccordare la gestione dei reflui con la parte di produzione energia come proposto da tempo.
Temiamo che anche qui, più che problemi di sostanza, ci siano problemi di controllo e di gestione di società diverse.

Fino a che non faremo chiarezza e pulizia, crediamo che non faremo nessun passo avanti nella gestione di questi beni pubblici.

Fino ad allora, noi di ITALIA NOSTRA come altre associazioni ambientaliste (23), continueremo a rompere le balle per capire, anche a costo di fare errori o movimenti sgraziati come elefanti in una cristalleria (24)

Treviso, 28 marzo 2016

p. ITALIA NOSTRA Treviso
il presidente
f.to Romeo Scarpa

NOTE AL TESTO
1Non sempre ragionate..
2Forse in Regione non pensavano fosse possibile che Treviso passasse al centrosinistra?
3Non in quella dei Lavori Pubblici, visto che il suo Presidente Tocchetto nega di aver mai visto il progetto...
4Con la “t” mi raccomando e non senza per distinguersi da un quasi omonimo..
5In ogni caso si abbattono piante sane anche se magari incongrue come i vituperati abeti di Natale
6Probabilmente nella speranza che la questione si ammorbidisca e passi nel dimenticatoio, fatto molto probabile visto la notoria tranquillità del cittadino trevigiano (“mi no vao a combatàr...)
7Sempre con la “t”, mi raccomando...
8Di soli 56 anni e non centenario..
9Magari valesse un simile concetto anche per gli umani
10Stiamo parlando di una zona che si chiama delle “acquette”...
11Credo si dica “sinergie con altri stakeholders”...
12E lo ringraziamo per essere venuto in orario serale a parlare con noi
13Una parola magica come ha certificato l'Autorità Nazionale AntiCorruzione...
14Vedi dichiarazioni di Gigi Calesso
15E quindi non capiamo come possano fare un buon progetto per villa Manfrin...
16Sarà necessario creare un app per capire a chi devi dare la responsabilità di certe decisioni?
17Molto tempo fa
18Come in molti comuni di destra sinistra centro
19A Treviso fu soprattutto la Lega Nord ad approfittarne
20Potrebbero essere potature o appalti affidati in modo irregolare a ditte “amiche” con la prassi denunciata a Roma da Raffaele Cantone, che direi vale, più o meno, in tutte le città italiane
21Non me ne vogliano gli amici del sud perché per me l'Italia è sempre e solo una ed non ci sono generalizzazioni possibili su temi che implicano la responsabilità penale, che è personale
22Dove il rappresentante del Comune di Treviso è ancora il leghista Cristiano Schiavon (!!) con Fighera presidente...
23Ultimamente definite “di pancia” rispetto ad ambientalisti “di cervello”?
24Cristalleria dove però ci sono vasi e bicchieri sporchi come poche cose che devono essere lavati e disinfettati

domenica 27 marzo 2016

CORSO PER GIUDE NATURALISTICHE - PREISCRIZIONI ENTRO 19 MAGGIO 2016

L'educazione ambientale non si fa a parole e nemmeno facendo degli assurdi bandi a cui nessuno partecipa come fa l'ente Parco (Ciclabile) del Sile.
L'educazione ambientale si fa, per esempio, organizzando dei corsi che servano di preparazione per superare l'esame presso la Provincia ed avere nuove opportunità di lavoro.

Anche i turisti sarebbero interessato a sapere quali sono le giude naturalistiche competenti e tutto potrebbe diventare una sinergia, ma è troppo semplice e noi siamo ancora ai "sapori & saperi" per accordare gli steicholders...

Il corso non costa poco (450 euro) per persona ma sono dieci incontri piu' le uscite piu' il materiale ed è inevitabile avere un simile importo se si vogliono dare almeo i rimborsi visto che non c'è contributo di alcun ente...
Se ci sono nostri associati interessati proporrò di contribuire per il 50% del costo..


martedì 22 marzo 2016

ETERNIT IN VIA CASAL VECCHIO A VILLORBA - PERICOLO!

Mi arrivano sempre più spesso segnalazioni di violazioni gravi alle leggi sull'inquinamento, di scempi vari piu' o meno gravi...
Oggi mi sono appena arrivate queste foto scattate da un cittadino in via Casal Vecchio sull'argine in direzione nord nel ridente Comune di Villorba.

Domani farò la segnalazione ufficiale al Sindaco Serena ed all'ARPAV oltre che ai Carabinieri perchè, nei loro rispettivi ruoli, provvedano a trovare il farabutto che fa queste cose e trovino il modo di delimitare l'area e confinare il materiale che è potenzialmente pericoloso essendo stato anche frantumato!

Magari l'imbecille che ha risparmiato i costi della discarica sarà un cretino che non sapeva nemmeno cosa faceva ed ora ha nei polmoni una o piu' fibre di morte...

Che dire? Ci sarà pur un Committente... non deve essere difficile trovarli entrambi...

STATE LONTANI E SOPRATTUTTO NON SOTTOVENTO...
 


 

lunedì 21 marzo 2016

IL SINDACO DI RESANA E' UN "CONIGLIO"?


A Resana incontro pubblico per la tutela delle sorgenti del fiume Dese Martedì 22 Marzo ore 18.30
Il Comune di Resana aveva approvato un progetto per la tutela delle sorgenti del fiume Dese ma ora, su pressione di alcuni proprietari, intende rinunciare.
Martedì 22 Marzo ore 18.30 presso il Comune di Resana ci sarà un incontro pubblico, per decidere le sorti del progetto.

Chi può partecipare? Mettetevi in contatto con Felice Campagnaro dell’Associazione Cason de Pometo: felice@grafi.it
L’appello di Felice:
"So che vi chiedo uno sforzo importante, ma spero, compatibilmente con i vostri impegni, che qualcuno possa presenziare all’incontro di Martedì 22 Marzo 18,30 in sala consigliare a Resana. Sarebbe anche un modo per difendere il lavoro che avete fatto insieme a me l’anno scorso con visite, fotografie, relazioni, colloqui con il sindaco….
Fatemi sapere se potete venire a Resana martedì a sostenere il progetto."




OASI DI SAPERI E SAPORI con MISSION PER STAKEHOLDERS: TWITTATE FELICI!

Al Comune di Treviso
All'Assessore all'Ambiente
Prof. Franchin Luciano

e,p.c. All'Ente Parco Regionale Naturale (?) del fiume Sile
Al Presidente
 
Oggetto: “Sile, Oasi d’Acque e di Sapori”.       Rinnovo convenzione. Osservazioni.
Ho ricevuto oggi l'invito a partecipare all'incontro che i Comuni del Parco (Treviso, Vedelago, Istrana, Morgano, Quinto di Treviso, Silea, Casier, Casale sul Sile, Roncade (1) con l'Ente Parco Sile faranno mercoledì 22 marzo alle ore 12 a Badoere per il rinnovo della convenzione “Sile, Oasi d'Acque e di Sapori”.

Vi comunico (2) che non potrò partecipare per motivi di lavoro, anche se mi sarebbe proprio piaciuto venire a vedere di cosa parlate e quali siano i risultati di un progetto nato male e che speravo fosse caduto nel dimenticatoio per non dover rivangare cose che avevo quasi dimenticato.

Obtorto collo, mi trovo a dover guardare con un misto di umorismo e cattiveria ai prodigiosi risultati che sono stati ottenuti e che mettete a bilancio del primo anno di questo progetto che, come al solito, vede nel fiume una risorsa da sfruttare “per il rilancio delle attività economiche, culturali e sociali, e per contribuire allo sviluppo sostenibile (3)”.


Riporto quanto Voi stessi millantate come “risultati” ottenuti dal progetto:

  • “convenzione tra enti pubblici”: un successone... riuscire a mettere assieme 11 Comuni che fanno già parte di un Ente Parco..., anzi mi pare che non ci siano nemmeno tutti e undici (4) 
  • “partecipazione a Venice to Expo2015”: una delle cose piu' tristi che io abbia mai visto è il padiglione ACQUA di Venezia..; 
  • “logo di progetto”: un logo che non conosce nessuno e che non serve visto che ci sarebbe già un logo del Parco; credo che l'unico contento sia il rumeno che ha vinto.. 
  • “n. 5 tavoli di lavoro attivati (Cultura, Sport, Natura, Enogastronomia e Agenzie di Viaggio) con più di 100 operatori coinvolti”: è chiaro dai tavoli attivati che lo stato del fiume non è una priorità per Voi; magari lo sarebbe per i mitici turisti amanti della Natura, ma quelli, se sono veri amanti della Natura, qui non vengono... 
  • “n. 5 pacchetti turistici “Sile” (in attesa di pubblicazione)”: attendo con ansia di vederli e di avere i numeri dei partecipanti, ma soprattutto i loro giudizi, visto che non esistono guide naturalistiche specializzate sul Sile e mai ve ne siete preoccupati (né come Comuni, né come Parco visto che al massimo fate piste ciclabili e passerelle in ferro...); 
  • “sito internet funzionante (da rendere funzionale)”: ma funziona o non funziona? In effetti in sito del Parco ha la vitalità di un bradipo... ed ha bisogno di una compagna! 
  • “realizzazione video di progetto che ha realizzato più di 20.000 visualizzazioni in Italia ed all'estero”: il video è un mito su cui mi sono già espresso e non in termini benevoli... 
  • “più di 20 eventi che hanno esposto il logo di progetto”: un logo non si nega a nessuno 
  • “partecipazione ad Expo Milano”: una bella gita con biglietti gratuiti...

Ma la cosa più esilarante è che si parla di “attivazione Facebook e Twitter con più di 500 post, 1500 follower su Facebook e 200 su Twitter e più di 2000 visualizzazioni a settimana”...


Un parco naturale dove si presentano dei tweet virtuali come risultato della mission del progetto per gli stakeholders, invece di presentare il canto degli uccellini, che vengono brutalizzati dagli aerei dell'aeroporto “Canova”, che quasi atterrano dentro il Sile!!

Firmate pure un'altra convenzione da 20mila euri per far finta di fare: non muore nessuno, ma posso dire con certezza che la situazione, pur grave, non è seria...


Con grande dispiacere, soprattutto per il nostro fiume Sile.

p.ITALIA NOSTRA Treviso 
il presidente
f.to Romeo Scarpa 348 8717810

NOTE
(1) Penso si sappia che ci sono anche Quarto d'Altino e Piombino, ma non è detto...
(2) E non credo vi dispiaccia...
(3) "sostenibile” ci sta sempre bene anche se parlassimo di bombe...
(4) Mancano Quarto d'Altino e Piombino come riportato nella nota 1

OASI DE CHE?

Comunicato stampa per rinnovo convenzione 22 marzo 2016
Chiesetta di Sant'Antonio di Badoere- Morgano (TV)
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Conferenza stampa
Rinnovo convenzione


“Sile, Oasi  d’Acque  e  di  Sapori” è un progetto nato con lo scopo di organizzare l’offerta turistica attorno al fiume Sile per il rilancio delle attività economiche, culturali e sociali, e per contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio.
È oggetto della convenzione tra dieci enti pubblici, quali i Comuni di Treviso, Vedelago, Istrana, Morgano, Quinto di Treviso, Silea,  Casier,  Casale  sul  Sile, Roncade e l’Ente Parco del Sile.

I risultati ottenuti dal progetto si possono individuare nei seguenti punti:
- convenzione tra enti pubblici
- partecipazione a Venice to Expo2015
- logo di progetto
- n. 5 tavoli di lavoro attivati (Cultura, Sport, Natura, Enogastronomia e Agenzie di Viaggio)
- più di 100 operatori coinvolti
- n. 5 pacchetti turistici “Sile” (in attesa di pubblicazione)
- attivazione Facebook e Twitter
- più di 500 post          
- 1500 follower su Facebook e 200 su Twitter           -
- più di 2000 visualizzazioni a settimana
- sito internet funzionante (da rendere funzionale)
- realizzazione video di progetto che ha realizzato più di 20.000 visualizzazioni in Italia ed all'estero
- più di 20 eventi che hanno esposto il logo di progetto
- partecipazione ad Expo Milano            
- ufficio stage operativo su tutti i canali
- articoli sulla stampa locale e nazionale

Il 22 marzo alle ore 12 presso la Chiesa di Badoere verrà firmato il rinnovo della convenzione alla presenza dei rappresentanti dei diversi Comuni facenti parte del progetto e altri stakeholders del territorio.

Verranno descritti i dati dei flussi turistici a cura  della Provincia di Treviso.

Le priorità della convenzione  hanno per oggetto lo svolgimento, in modo coordinato, unico ed associato di tutte  le  attività necessarie  per  la realizzazione  di "Sile, Oasi d'acque e di Sapori".
La mission del progetto è quella di incrementare i flussi turistici nel territorio coivolto,  puntando:
- alla promozione, anche attraverso il canale web e i social per allargare la rete di contatti, per
      rafforzare la consapevolezza del territorio e ottenere maggiore visibilità.
- a rendere più attrattivi i prodotti turistici prolungando la stagionalità
- alla realizzazione del Festival del Sile attraverso un calendario di eventi strutturati
- a valorizzare l’immagine della destinazione con il coinvolgimento del settore produttivo rafforzando il brand
- alla cooperazione con soggetti esterni al territorio al fine di allargarsi a nuove partnership

Si comunica inoltre che, nell’ambito della promozione del progetto sopra descritto, è prevista per il giorno 10 aprile 2016 una giornata all’insegna dello sport, in collaborazione con la FIAB

Il programma prevede un percorso in bicicletta lungo la greenway del Sile, partendo da Treviso sino ad arrivare a Quarto d’Altino.
(vd descrizione allegata)
"Il progetto “Sile, Oasi d’Acque e di Sapori” nasce con l’intento di  raccontare  le  bellezze  del  nostro  territorio attraverso la cultura, il turismo e l'enogastronomia che sono il perno reale su cui costruire una economia forte" dichiara Luciano Franchin, Assessore alla Cultura del Comune di Treviso. 


domenica 20 marzo 2016

PISTA CICLABILE IN RIVA ALLA PIAVE? NO, FATELA DENTRO LA PIAVE

Leggo  l'articolo della Tribuna di oggi e mi immagino l'incazzatura che stanno prendendo Fauso Pozzobon di Piavenire o Michele Zanetti di ASN o Corrado Forlani di FIPSAS vedendo che la Regione Veneto spende altri 2 milioni di euro per infrastrutture senza alcuna compensazione ambientale per l'ennesima pista ciclabile ai margini di un fiume che sta morendo.
La Piave muore nel vero senso della parola perchè viene privato della sua acqua da centrali idroelettriche, da canali di irrigazioni per il mais e tra poco per il prosecco di pianura, perchè viene "stuprato da decenni dai cavatori", come dice giustamente Ferrazza,  con la sostanziale connivenza della Regione Veneto, che si tiene nel cassetto il Piano di Gestione..

Ora direte che siamo sempre i soliti che dicono NO, ma sinceramente ne abbiamo i coglioni pieni (scusate per il francesismo di "pieni") per queste iniziative che guardano il dito e non la luna.

Fate pure  la piu' bella ciclabile del mondo (come la Greenway che mi pare abbia rivoluzionato il trend del turismo nella marca, vero?) finchè volete...
La potrete fare non solo sulla golena ma proprio in alveo perchè per decine di chilometri per molti mesi all'anno è tutto secco! 
Ditelo a Luca Zaia..

Un bel giaron pièn de marcandoe morte... poi arriverà una piena autunnalee porterà via tutto.

MA FAR E DESFAR ZE' TUTO UN LAVORAR ...



NOI, AMBIENTALISTI DI PANCIA...

Leggo la presa di posizione di Roberto Rasera, dottore forestale e presidente di Casier Ambiente, che (giustamente dalla sua posizione) mi critica di "ambientalismo di pancia" (ne ha in abbondanza) per le prese di posizioni sulla questione di villa Manfrin e San Polo.  Io fino ad oggi, se leggete i miei post e non le sintesi dei giornali ed i loro titoli scandalistici, non ho mai messo in dubbio la competenza di nessuno. Nè di Rasera, nè di Pietrobon (che mi dicono essere uno bravo), nè di altri perchè faccio un altro mestiere.

Non posso però non vedere quello che fanno, per esempio a San Polo, (dove proprio Rasera è consulente) e dove il Sindaco abbatterà tutti i tigli del viale delle Rimembranze  mentre altri mi dicono che si potrebbe non fare.

Io non so mica dove sia la verità, ma osservo che è molto piu' "comodo", sopratutto per sindaci e dirigenti, fare "tuto neto" come faceva con coerenza con la sua personalità Genty
Non mi stupirei se ci fossero legittime "forzature" per evitare rischi (l'ho chiamata "agronomia difensiva" in analogia con la medicina difensiva, dove i dottori piu' che curare si preoccupano di non avere cause). 
E' umano, ma non è per noi accettabile come associazione.

Si chiama ambientalismo di pancia? Non mi pare un grande insulto, anzi penso che mi farò un'amatriciana con un bel rosso alla salute dei forestali e degli agronomi.

Quello che personalmente non ammetto è ci s siano dei TECNICI che hanno la verità in tasca e pensano che noi mortali dobbiamo credere loro per dogma; lo dice uno che non fa il metalmeccanico in catena (mestiere che mio padre faceva con onestà e rigore), ma è abituato a prendersi sulle sue spalle le responsabilità (come molti altri) e sa cosa significa avere dubbi e cercare di fare il meglio.

Noi non abbiamo pregiudizi, (o almeno pensiamo di non averne) e vediamo solo che c'è una grande moda di abbattere quello che è fuori posto, quello che puo' dare problemi senza nemmeno tentare di salvare una pianta.
Dare oggi la colpa di tutto ai leghisti, senza aver mai alzato la voce prima, ci pare un modo di fare politichetta piu' che di occuparsi degli alberi... 
Ricordo che i leghisti ci sono stati per vent'anni, non per due minuti...


Non ho mai detto che sono degli "insensibili" i dottori forestali che propongono abbattimente e mi pare che spostare l'argomento sull'ambientalismo di pancia contro i "soloni del vivente" sia un modo , nemmeno troppo originale, per non parlare del merito.

MERCOLEDI' 23-3 ore 20.30 il dott. forestale PAOLO PIEROBON spiegherà da noi l'intervento di Villa Manfrin dal suo punto di vista e siamo pronti a capire (non a sbranarlo... ). 
Avere pregiudizi significa volere far prevalere il sapere dei tecnici sul sentire dei cittadini (che possono anche sbagliare e non capire) ma sono giustificati dal fatto che nessuno glielo spiega (in prims un'amministrazione che ha fatto della partecipazione la sua bandiera).
In questo è il senso della mia affermazione che "Genty è meglio di Manildo", cioè Genty è coerente con la sua personalità di vecchio fascista che lotta ancora contro i bolscevichi, mentre Manildo ci dice, per interposta persona, che "dobbiamo fidarci e farà tutto piu' bello con i suoi tecnici" e non viene mai a spiegare, se non in ambienti protetti come quello di San Giuseppe, dove tutta la giunta va dal buon Zuliani che lotta per il suo quartiere.
A Monigo o Sant'Anna mica si fanno vedere a parlare di 4° lotto.....

Invitiamo il dott. Rasera con l'esimio Sindaco di San Polo perchè ci spieghino la ratio dell'intervento di riqualificazione (anche valorizzazione oltre che messa in sicurezza?) del Viale delle Rimembranze con eliminazione di tutti i tigli.
Siamo qui per capire...


 

venerdì 18 marzo 2016

BOSCHI PIETRIFICATI e FIDUCIA

Credo che noi non scopriremo mai in Europa un bosco pietrificato come quello visto in Patagonia...
Se continuiamo a non capire, forse non vedremo piu' neanche un bosco vero...
Mi viene suggerito di "fidarmi" che tutto sarà migliore, ma non è questione di fiducia, è questione di cosa vogliamo dalla natura che ci circonda.
Una pista ciclabile puo' essere una "buona cosa", ma in un parco naturale è una vaccata soprattutto se, come a Lughignano, crea un nuovo argine che blocca l'espansione del Sile.
Un filare di tigli puo' essere un pericolo per la gente se non viene curato o se si vuole fare una "nuova" San Polo...
Un platano o un ippocastano possono essere un pericolo per chi corre in auto lungo le strade..., ma io non ha mai visto un platano attraversare la strada, nemmeno con il verde.

ORDINANZA ABBATTIMENTO TIGLI IN VIALE DELLE RIMEMBRANZE

Ecco l'ordinanza di "Attila" Cenedese che ha decretato l'abbattimento di 22+4=26 tigli su un totale di 46 (mi pare).

"Grazie, come faremmo senza di Lei......"

 

REFERENDUM 17 APRILE - VOTA SI' AL MARE PULITO

Anche noi aderiamo al Comitato per il Refendum sul divieto a trivellare il nostro mare, sia dentro le 12 miglia che fuori...

Vedi le argomentazioni per VOTARE SI'

POTATURE A TREVISO O ABBATTIMENTI??


c) dai leghisti sono state fatte delle specifiche manutenzioni che poi però sono state abbandonate: chi ha deciso di non fare piu' i "cablaggi"? i cedimenti avvenuti sono stati proprio per questo...
Chiederemo conto di ogni albero che necessita di essere abbattuto e faremo accesso agli atti per avere le perizie agronomiche "contrastanti"... 




TREVISO. Parte la grande manutenzione degli ippocastani delle mura, con la speranza di non dover eliminare gli esemplari più vecchi. Da lunedì scatterà infatti la manutenzione capillare dell’intera alberatura delle mura cittadine, che vanta 360 ippocastani. L’ultimo intervento organico risale al lontano 1996, a parte l’intervento di emergenza a suon di flebo degli anni dal 2000 al 2002 per sconfiggere l’invasione della Cameraria ohridella, la farfalla che con le sue piccole larve divora lo strato intermedio delle foglie degli ippocastani. Ma, dopo quell’emergenza, solo occasionali potature, interventi spot. Fino al campanello dall’allarme dello scorso febbraio, con i veri e propri cedimenti di due ippocastani più vecchi. Ma altri 7 esemplari sono stati eliminati nel 2015.
Piano d’intervento. Bisognava prendere provvedimenti. E così la giunta comunale del sindaco Giovanni Manildo ha deciso di lanciare il piano di interventi: dopo l’avvio delle potature alle alberture del parco di villa Manfin, partite lunedì 7 marzo, lunedì prossimo toccherà alle mura cittadine, sempre a cura del forestale Paolo Pietrobon, presidente provinciale dell’Ordine degli agronomi e forestali: 50 mila euro già a bilancio per le potature, che dureranno 2-3 settimane, quindi il reperimento di nuove risorse (80 mila euro) per partire, il prossimo autunno, dopo il via della Soprintendenza, con la piantumazione di giovani ippocastani, alti sui 4 metri, per arrivare sull’anello delle mura a quota 400 esemplari.
Nuovi alberi. Verranno piantati in punti vuoti come la porzione di mura a ridosso di piazzale Burchiellati e nel semicerchio del bastione San Marco. Con la speranza, una volta iniziate le potature, di non dover eliminare troppi alberi qualora risultassero non tanto malati quanto pericolanti per la combinazione di anzianità e eccessivo fogliame.
A coordinare le operazioni, il settore Lavori pubblici, ufficio verde urbano, che si avvale appunto della consulenza di Paolo Pietrobon, che spiega: «L’alberatura delle mura di Treviso è in fase di rinnovo, con i suoi ippocastani più vecchi, con diametro di 110 centimetri, fino a quelli più giovani, di 7 centimetri. Intervento organico e globale significa partire con le potature di tutti gli esemplari, grandi, medi e piccoli. È certo che gli alberi più vecchi sono sovrappeso, hanno troppi rami, sono stracarichi. E infatti a febbraio abbiamo avuto due cedimenti. Al momento non sono previsti abbattimenti», sottolinea Pietrobon, «Però in fase operativa può succedere di tutto, anche che si prenda atto che un albero va eliminato per essere sostituito. Perché non ha comunque senso lasciare un moncherino, senza nessun ramo: meglio una pianta nuova». Ma ci sono ippocastani malati sulle mura? «In natura le piante si ammalano a causa dei funghi, è un processo naturale di selezione della specie. Ma ad oggi, ripeto, non ci sono alberi da abbattere. Ma ora dobbiamo partire con le potature, da portare a termine entro aprile, con 2-3 squadre di operai».
Lo stanziamento. Seguirà la seconda
fase, prettamente politica, appunto la decisione del sindaco Giovanni Manildo di stanziare altri soldi per piantare una quarantina di nuovi esemplari, per arrivare a quota 400 ippocastani e rendere così più uniforme l’“abbraccio verde” delle mura cittadine. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

REPLICA AL SOPRINTENDENZA BAP PER I TIGLI DI SAN POLO


Al Sopritendente del Veneto Orientale arch. Alberti
 Al Sindaco di San Polo "Attila" Cenedese
 e,p.c. Al circolo Legambiente Piavenire
 e,p.c. Al dott. Corazzin Giovanni Claudio

Oggetto: Viale delle Rimembranze a San Polo. Replica

Ringraziamo per la Vostra celere risposta e siamo certi che abbiate valutato con attenzione quanto Vi ha sottoposto il Comune di San Polo di Piave, ma crediamo che nella perizia che Vi è stata presentata ci siano delle valutazioni non oggettive da parte del tecnico incaricato dal Comune di San Polo, visto che a giudizio di altri esperti, parimenti competenti, Vi è un ben diverso giudizio sullo stato di conservazioni di quei filari di tigli.

I nostri esperti ritengono che, al massimo, siano 10-15 le piante che devono essere tagliate mentre le altre possono durare per altri 15 anni, se adeguatamente curate, consentendo una progressiva sostituzione, sicuramente di minor impatto paesaggistico.

Vi informiamo che, con il Circolo Piavenire di Legambiente, abbiamo proposto al Sindaco di San Polo di incaricare a nostre spese un tecnico (Giovanni Claudio Corrazzin, dottore agronomo, forestale iscritto all’Albo professionale di Treviso , timbro 152 , con studio in Via Europa , 44 a Maserada sul Piave , cell. 349 4442416 , tel. dello studio 0422 380699) di redigere una contro perizia prima di procedere agli abbattimenti.

Con questa contro perizia il tecnico che la redige si assume tutte le responsabilità conseguenti (civili e penali), ma ovviamente questo è inutile se poi non vengono fatti corretti interventi di manutenzioni o non si fanno le operazioni di tutela previste perché la volontà è quella di procedere con gli abbattimenti.

Il Sindaco ha risposto al Circolo Piavenire in modo evasivo (e persino irritante!), escludendo tale possibilità, che, a questo punto prospettiamo alla Vostra attenzione, visto che è stata emessa un'ordinanza sindacale per abbattere altre 22 piante del viale (oltre alle 4 già tagliate) ed oggi sono già in azione le motoseghe a San Polo, nonostante una nostra diffida al Sindaco, che reiteriamo con questa comunicazione.

Riteniamo che ultimamente ci sia un abuso del concetto di “pubblica incolumità” e di “sicurezza” per abbattere alberi, che potrebbero essere salvati con interventi conservativi di manutenzione.

Tale nefasta pratica dipende dalla volontà delle amministrazioni comunali di risparmiare sui costi di manutenzione, da tecnici che non vogliono prendersi responsabilità e facilmente classificano tutto in categoria C o D e dalla scelta di eliminare alla radice (nel vero senso della parola) potenziali rischi per le PP.AA.



Considerando che la tutela del paesaggio è un valore costituzionale, riteniamo che debbano essere correttamente valutati tutti gli aspetti perché, se procediamo come a San Polo, in breve tempo potremmo perdere gran parte del patrimonio storico arboreo. 


Ovviamente, in accordo con le altre associazioni ambientaliste, agiremo nei modi e nelle forme che riterremo piu' opportune nei confronti dell'Amministrazione di San Polo verificando se ci sono comportamenti che si possono configurare come reati ambientali o altri illeciti amministrativi.
p. ITALIA NOSTRA Treviso
il presidente
Romeo Scarpa