"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

lunedì 27 aprile 2015

ENTE PARCO SILE: ULTIMO ATTO DI ARROGANZA??

Questa sera presso la sala del municipio di Quinto di Treviso si è riunito il Consiglio dell'Ente Parco (Ciclabile) del Sile che doveva discutere del bilancio di previsione 2015 oltre che procedere alla sostituzione del Direttore, visto che l'avvocato Specchio ha abbandonato il suo incarico ancora a gennaio 2015.

Il Comitato Esecutivo (Torresan, Sartorato, Pizzolon, Moro e Marangon) si è trovato con soli 20 consiglieri della cosidetta "maggioranza" che però sono insufficienti a garantire il numero legale, salvo utilizzo di trucchetti contabili relativi al concetto di "nominato" che lasciamo a loro...

Si è nuovamente assistito all'ennesimo atto di arroganza di chi è abitatuato a comandare, ma .... non ha piu' i numeri!! Peccato mancasse proprio il dominus della Lega di Quinto (tal Fulvio Pettenà) che avrebbe garantito la maggioranza dei 20+1, ma si sa ormai ormai non si sa piu' chi sia alleato di chi...

In ogni caso i "soldatini" hanno prima rifiutato di discutere sulle motivazioni per cui il precedente direttore (avv. Specchio, dirigente regionale) si è dimesso e poi hanno proposto in votazione un ENNESIMO AVVOCATO come Direttore di un Parco Naturale ormai piu' Ciclabile che altro.
Oltre tutto non hanno nemmeno garantito la visione degli atti richiesti dai consiglieri nei termini di legge ed hanno proposto "a scatola chiusa" la nomina di un avvocato della Provincia di Treviso, tale FRANCO BOTTEON.


I rappresentanti non allineati con il Comitato Esecutivo (tra cui il sottoscritto) hanno lasciato il Consiglio per cui non mi è noto se la "maggioranza" ha proceduto alla nomina di questo ennesimo avvocato, che si appresta a guidare un Parco Naturale in contrasto con la normativa vigente e si accompagna ai suoi predecessori, sempre laureati in legge, avv. Bucci ed avv. Specchio.

La "perla"che mi è stata evidenziata da un collega è che in Provincia di Treviso, un avvocato, che di nome fa proprio Franco Botteon, è stato condannato per le "licenze facili" a Muraro e Gobbo nel 2008.
SE FOSSE PROPRIO LA STESSA PERSONA, SIAMO AL "CAPOLAVORO" FINALE....
DITEMI CHE NON E' VERO, PER FAVORE...

domenica 26 aprile 2015

PROGETTO RISORGIVE ATTO 2 - LA CERCA DI MONIGO

Abbiamo fatto anche la seconda uscita lungo il percorso della Cerca di Monigo con buoni risultati, una partecipazione non elevata, a causa del ritardo con cui è partita la “convocazione”, ma molto attenta e soddisfacente. 
Abbiamo capito che usare una pianta più grande è utile ma che è difficile quando il foglio è troppo grande.
Abbiamo anche compreso che dobbiamo prevedere percorsi più brevi e quindi dilatare i tempi per poter effettivamente esaminare tutto quello che ci siamo proposti: tutte le sorgenti dei corsi d’acqua che passano per il territorio comunale di Treviso.

Siamo in grado di esprimere le prime impressioni:
  • molto spesso i corsi d’acqua non sono raggiungibili: recinzioni e vegetazione ripariale li nascondono alla vista e all’uso ma ciò ha un effetto pesante anche sulla possibilità di effettuare pulizie dell’alveo.
  • la quantità di scarichi di acque “bionde”, ma a volte anche “nere”, è elevatissima.
  • le rive hanno perduto quasi sempre ogni aspetto naturale con una quantità incredibile di opere di arginamento dei più vari tipi.
  • se l’acqua è un “bene comune” i corsi d’acqua non lo sono.
Sono impressioni abbastanza negative: speriamo che nelle prossime uscite possano essere almeno in parte smentite.
Ciò premesso proponiamo le date future:

Domenica 10 maggio: la Cerca di S.Bona con incontro alle ore 9 davanti alla Pizzeria che è alla fine di Viale Luzzatti: Risaliremo il percorso della Cerca lungo via S.Bona Nuova e, se abbiamo ancora tempo, andremo a vedere le sorgenti in Via Mandruzzato (che una volta si chiamava “strada paludi”) in riva destra della Botteniga.

Domenica 24 maggio: la Botteniga con incontro alle ore 9 in Via S.Pelaio, angolo via Fontanelle (cartellone della Ditta Bellese-Veneta Montaggi) e discesa della Botteniga fino al Ponte de Pria.
In caso di cattivo tempo si va alla domenica successiva, se possibile. 

E’ previsto lo spostamento in bicicletta!
Come nelle prime uscite divideremo i partecipanti in gruppi che annoteranno le seguenti caratteristiche:
1)- cambiamenti del corso d’acqua (scomparsa o variazione dell’alveo)- aree umide-aree sottoposte a ristagno- recinzioni lungo le rive o ortogonali al corso d’acqua
2)- stato di conservazione delle rive(naturali, in abbandono, artificiali)-distanza di edifici dalla riva
3)- dimensioni (larghezza,profondità)- caratteristiche dell’acqua (veloce, stagnante, con presenza di pesci o insetti)
4)- presenza e annotazione di scarichi di abitazioni o edifici produttivi (divisi tra piccoli fino a 5 cm di diametro o più grandi)- presenza di immondizie in alveo o sulle rive
5)- tratti tombinati, tombotti (con misure),opere d’arte in funzione o abbandonate, parti non accessibili e non visibili

Ogni gruppo avrà una planimetria del catasto 1896-1905 su cui annotare le caratteristiche in base ad una legenda avente i simboli da usare oppure una numerazione progressiva riportando i particolari su un foglio di carta. Per elementi di particolare interesse è opportuno fare una fotografia indicando il punto di vista e un numero progressivo
Chi intende essere presente e partecipare è pregato di inviare una mail a uzandigiacomi@gmail.com oppure treviso@italianostra.org di telefonare al 3487152985

PERCHE’ NO AL TAGLIO DEI PINI DI VIA PINDEMONTE, A JESOLO

Ciò che sta accadendo a Jesolo, con il taglio di alberi di pino domestico (Pinus pinea) lungo via Pindemonte e la loro sostituzione con “alberi giusti”, conferma, ancora una volta, la superficialità delle pubbliche amministrazioni nell’approccio a questi problemi.
Una superficialità che, proprio per essere tale, non tiene minimamente conto della sensibilità dei cittadini, o meglio della stragrande maggioranza dei cittadini, cedendo invece alle soluzioni sbrigative e tecnicamente meno onerose.
Ancora una volta, dunque, è accaduto l’evitabile e si è dato corso ad un intervento fortemente impattante, sollevando le proteste della cittadinanza e provocando prese di posizione molteplici, oltre che richieste a desistere, come appunto la presente.
Va detto, in proposito che negare il problema, ossia il conflitto tra le alberature di pino domestico (erroneamente, da tutti chiamato “pino marittimo”) e la sede viaria, non sarebbe onesto e noi, invece, desideriamo esserlo.
Va anche detto, però, che annullare in un paio di giorni un investimento in paesaggio urbano e in qualità dell’ambiente, durato oltre mezzo secolo, non rappresenta la soluzione. Citiamo per tutti l’esempio della via Fausta, a Cavallino-Treporti, dove gli alberi di pino domestico hanno circa un secolo, ma la loro presenza non interferisce con la pista ciclabile e la sede stradale, se non in misura decisamente trascurabile.
Ebbene questo dovrebbe essere valutato opportunamente, prima di procedere con l’abbattimento: si dovrebbero cioè interpellare i tecnici e gli amministratori responsabili e chiedere semplicemente loro: “Scusate, signori, ma come avete fatto?”.
Si potrebbe così scoprire che le soluzioni, appunto, esistono, perché il bellissimi pini della via Fausta sono una realtà viva e un patrimonio di paesaggio, d’immagine e molto altro.
Questa è la ragione che ci induce ad appoggiare la richiesta del comitato cittadini costituitosi allo scopo. Perché i pini di via Pindemonte non saranno l’Amazzonia di Jesolo e neppure una riserva naturale della Biosfera, ma sono comunque patrimonio comune e come tali appartengono all’identità di un luogo: lo stesso di cui, i cittadini che li difendono, desiderano conservare la qualità.
Si faccia dunque uno sforzo di buona volontà e si sentano i tecnici competenti. Perché la soluzione esiste e anche se sarà più laboriosa e magari più onerosa, consentirà di salvare un piccolo, ma importante giacimento comune d’ambiente.
Il presidente
Michele Zanetti

TANGENZIALE DI TREVISO - REPLICA A CONTARIN, ZULIANI E CAMOLEI

Giovedì sera 23 aprile 2015 c'è stato un ulteriore incontro a Monigo per comprendere le particolarità la bellezza del territorio di questo quartiere, che è divenuto parte del Comune di Treviso molto tardi ed è ricco di specificità che sono una vera e propria “ricchezza”, anche se misconosciuta.
Si è parlato quindi di storia e tradizioni con Berto Zandigiacomi e l'esplosivo Ennio Tiveron, di agricoltura con Marco Barbon della Coop. Sociale “Topinambur” e di strade tangenziali, in particolare del 4° lotto della tangenziale di Treviso, che Zuliani e Camolei hanno fatto rescuscitare dal letargo in cui giaceva dal 2010.

Erano presenti l'assessore provinciale Contarin con l'ing. Vegis, l'assessore Camolei ed il consigliere comunale Zuliani, oltre a Giovanni Tonella, Antonella Tocchetto, Said Chaibi e con l'evidente assenza di qualsiasi autorità di Paese, pur invitati in modo formale ed informale

Sui tre importanti interventi “politici”, che riassumo di seguito, mi permetto una pubblica replica, sicuro che sarà solo l'inizio di una discussione, spero costruttiva, ma non nel senso che pensano loro!!

  1. Gli interventi “politici” di Contarin, Camolei e Zuliani
L'assessore Contarin della Provincia di Treviso ha fatto un discorso general-generico, che non ha suscitato nemmeno fischi e proteste tanto vago è stato; ha parlato di fantomatici progetti “strategici” che fatichiamo a vedere e salgono spesso all'onore della cronaca giudiziaria per problemi di corruzione piuttosto che per altri benefici.
Ha descritto strade che arriveranno “a pettine” su Treviso, influssi della Pedemontana e ha prospettato, oltre alla tangenziale di Treviso, anche il Terraglio est e non si quale altra strada ancora, “in perfetta coerenza con la programmazione del Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento."

Ritengo personalmente che simili discorsi siano ormai superati dalla storia e diano una chiara evidenza dello stato di confusione della maggioranza che ha governato il Veneto per 20 anni ed oggi si ritrova a governare ancora “aggrappata con i denti alla carega”, come il Presidente della Provincia, che per “senso di responsabilità e dovere resta a governare l'ente provinciale per un altro anno”, piuttosto che rischiare le forche caudine delle elezioni con Tosi e rischiare di dover andare... a lavorare.
 
La politica di coordinamento della Provincia di Treviso, se c'è stata, è stata fallimentare ed onestamente questi politici dovrebbero prendersene la responsabilità, senza tante scuse.


L'assessore alle Attività Produttive ed all'Urbanistica del Comune di Treviso, Paolo Camolei, scusandosi per l'assenza del Sindaco Manildo che aveva promesso di partecipare, ha espresso chiaramente le intenzioni della Giunta di Treviso che riassumo di seguito, pronto ad una rettifica nel caso avessi capito male:
  • la Giunta di Treviso ha trovato un accordo con il Comune di Paese (assente) per incaricare un professionista che dia un parere su “quale sia la soluzione migliore per realizzare il 4° lotto della tangenziale di Treviso”;
  • la Giunta di Treviso con la Provincia di Treviso ed altri 8 Comuni stanno ragionando sulla grandi viabilità che dovrà risolvere gli annosi problemi;
  • la Giunta di Treviso, dopo questi studi, arriverà ad una decisione “nell'interesse dei cittadini”, che sarà di realizzare il 4° lotto nel modo A (com'è ora per Paese e Veneto Strade) o nel modo B (com'era nel PRG)… o nel modo C (come si modifica per suggerimento di TRT o chissà chi..). In ogni caso l'attuale Giunta di Treviso è stata chiara nel ribadire che la strada si farà dove previsto o con modifiche minime.

Il consigliere del PD Giancarlo Zuliani, ha riproposto le sue idee che poggiano sul fatto che il 4° lotto della tangenziale potrebbe dare, secondo i conti dello studio TRT incaricato da Manildo, un beneficio immediato medio del 16% sul traffico attuale.
Ha inoltre dichiarato che questo impatto è notevole e potrebbe anche essere molto di piu' e ridurrà di molto il volume del traffico “monitorato dal Comune di Treviso, in suo possesso da regolare accesso agli atti, che dimostra che le auto sono molte di piu' di quelle contate da noi e dal Comitato per la Viabilità di Treviso Nord!!”
Poco altro hanno aggiunto i suoi amidi di San Giuseppe, che hanno piu' brillato per il disturbo che per la volontà di discutere con domande per lo piu' provocatorie.
Su queste affermazioni si è non poco stupito il consigliere di SEL-SU, Said Chaibi, che ha censurato il fatto che ci siano dati ufficiali non disponibili a tutti.
  1. Replica all'assessore Contarin
Relativamente all'intervento dell'assessore provinciale, ex sindaco di Resana, perdo poco tempo perché mi pare sia stato “lunare”, sia come prospettive che come memoria storica.
Non so bene di quale partito sia l'assessore Contarin, ma credo che la sua coalizione abbia governato per 20 anni almeno la Provincia di Treviso, il Comune di Treviso e la Regione Veneto; arrivare oggi, che stanno affondando, ad elogiare un modo di procedere partecipato e condiviso con i Comuni contermini a Treviso, mi pare una provocazione.

Il suo intervento avrebbe dovuto solamente dire:” Siamo noi i responsabili di questo sfascio e tra poco non ci vedrete piu' perché verremo cancellati per decreto; siamo stati degli incapaci e abbiamo contribuito a delegittimare un'istituzione dove ci sono molte persone dipendenti valide e competenti, che per nostra colpa, verranno smembrate...”.
E' riuscito persino a negare una sua funzione propositiva e decisoria, pur essendo socio al 15% di Veneto Strade con Muraro, mi pare, vice-presidente, e titolare di un coordinamento che, in realtà non è mai esistito.
Direi che il suo intervento è stato inclassificabile e non merita altro commento. 
Non credo nemmeno Resana lo meriti come sindaco, avendo oggi uno come Mazzorato, che almeno ha delle idee.

  1. Replica al consigliere Zuliani
L'intervento di Giancarlo Zuliani si è basato sui dati in suo possesso (chissà quali, visto che a noi non vengono forniti, nonostante li richiedano consiglieri comunali di maggioranza!!) e sullo studio di TRT, che dà un'utilità, marginale per noi, ad un'opera monca, se non inutile.

L'idea portante del gruppo di Zuliani è un'idea vecchia, sorpassata e che fino ad oggi non ha mai dato un serio risultato, visto che sono 50 anni che costruiamo strade, senza venire a capo di nulla.

Troppo comodo dare la colpa a questo o quello o a decisioni non prese prima: oggi noi contestiamo la prassi di passare con le nuove strade sopra i campi.
Passino sopra le case, sopra le zone industriali dismesse, ma lascino stare la campagna, che ormai è un bene raro e, come ha saggiamente ricordato il socio della Cooperativa Topinambur, un “bene pubblico”.

I problemi del quartiere di San Giuseppe sono noti da decenni e non si risolvono con il 4° lotto della tangenziale, ma con un'urbanistica vera che fino ad oggi la Giunta Manildo non è stata in grado di fare, visto che hanno approvato un centro commerciale all'ex Marazzato, stanno trasformando la strada Ovest in strada di outlet, “tirano e mollano” sull'ampliamento dell'aeroporto, etcc..
La questione per il quartiere di San Giuseppe deve passare per:
  • riduzione del traffico pesante (già calato per la crisi) con deviazione obbligatoria già attuata durante demolizione del Menegazzi;
  • progettazione della “bretella” del PRG2001, pur in presenza di ulteriori edificazioni,che saranno da demolire
  • interventi di mitigazione e riqualificazione del piazzale della chiesa con modifica del passaggio pedonale
Come ha detto Giuliano Menoncello, storico abitante di via Casette che ha avuto il gas metano solo due anni fa, “mio padre non ha scelto di abitare lungo la Noalese o la Feltrina, ma in mezzo i campi ed in mezzo ai campi voglio restare...”

Oltre tutto il consigliere Zuliani dovrà chiarire con i suoi amici di partito quale sia la posizione ufficiale della Ditta, perchè pare che il suo favore verso questa infrastruttura sia piu' appoggiato da Camolei che da quelli del Partito Democratico.

  1. Replica all'assessore Camolei

Il discorso dell'assessore Camolei è stato chiaro, chiarissimo, anche se non ha potuto esprimere la sua idea in merito (che è a favore della realizzazione del 4° lotto, lo sappiamo).

L'assessore Camolei è coerente con la sua storia e con il suo pensiero, infatti non è stato votato e non rappresenta molti dei cittadini che hanno votato Manildo e soci, come non li rappresenta la continuità del segretario comunale o dei molti dirigenti riconfermati nei loro posti, dopo anni di utile servizio alle giunte leghiste.

La Giunta Manildo, senza che fosse nel programma elettorale della coalizione “Treviso Bene Comune”, come ha ricordato Marco Pozzobon, promuove da settembre 2014 questo progetto infrastrutturale, che dal 2010 giace in stand-by, a causa della sua bocciatura in Conferenza di Servizi proprio dei leghisti con i voti anche del Partito Democratico.

E' evidente che si puo' cambiare idea, in politica è ormai una prassi, ma la questione è piu' “delicata” perchè in questo caso la giunta Manildo tenta un'operazione acrobatica per essere sia a favore che contraria a quest'opera e decidere quando non si saranno piu' effetti elettorali!!

Noi contestiamo l'attuale linea della Giunta di Treviso,che finge di essere attendista e disponibile, ma invece ha chiaramente una sua idea (che non dice) e tenta di by-passare le evidenti contraddizioni non solo nella coalizione (vedi intervento di Said Chaibi e nota della coalizione al Sindaco di pochi mesi fa), ma nello stesso Partito Democratico, dove la linea degli Ecodem di Andrea Zanoni non è certo quella di Camolei, che è uomo piu' affine a Marino Zorzato.


5. La linea di ITALIA NOSTRA sezione di Treviso
Noi (da sempre), insieme con il Comitato per la viabilità Nord di Treviso e parte dei cittadini di Monigo e Sant'Anna, affermiamo in modo netto che:
  • siamo contrari agli ulteriori soldi che verranno spesi dal Comune di Treviso e Paese per affidare incarichi a “tecnici specializzati” che dovranno dimostrare l'impossibile cioè che il 4° lotto serve; ventimila euro allo studio TRT sono già troppi...

  • la decisione è “politica” per cui ci deve essere una chiara indicazione sulla questione PRIMA delle elezioni regionali sia da parte della Giunta di Treviso, che da parte del Consiglio Comunale di Treviso;

  • la decisione è di carattere "regionale" e quindi essendoci le elezioni regionali il 31 maggio 2015, noi PRETENDIAMO di avere delle indicazioni da parte dei candidati chiare sulla loro posizione sul tema generale e specifico

  • la tangenziale di Treviso ha senso solo se
    •  è minimo o nullo il consumo di territorio (anche a costo di passare su case e capannoni),
    •  se è noto e condiviso il tracciato completo
    • se ci sono i soldi per tutto il tracciato
    • ...e soprattutto se prima liberalizziamo il tratto autostradale dell'A27.
Questa è la nostra posizione “politica” non negoziabile. 

Ai politici l'ardua risposta...

Invitiamo loro e tutti a venire con noi 


sabato 2 maggio 2015 alle ore 10 
(ritrovo in via Sant'Anna presso omonima chiesetta) per vedere dove passerebbe il 4° lotto: 2900 metri di passeggiata che pagheremo tutti a caro prezzo se l'opera verrà fatta.
 

lunedì 20 aprile 2015

EDUCAZIONE AMBIENTALE SUL SILE

Oggi alle ore 14.30 c'è la prima lezione del corso di aggiornamento per GUIDA NATURALISTICHE promosso con ASTEA, Ass. Naturalistica Sandonatesi, Ass. IL PENDOLINO...
Brilla per la sua ASSENZA il PARCO REGIONALE DEL FIUME SILE che non ha patrocinato, nè finanziato nulla.
E' abbastanza ovvio che l'attuale Comitato Esecutivo non promuova simili iniziative essendo impegnato a completare la mitica GREENWAY che sarà inaugurata il 9 maggio.
Non essendoci tra i relatori Felice Gimondi o Francesco Moser, l'Ente PARCO CICLABILE DEL SILE non considera l'iniziativa di alcun valore e non è riuscito nemmeno a dare il patrocinio!!

In verità, a parte la PROVINCIA DI TREVISO, che ha dato sale e cartelline e ringraziamo, nessun altro ha dato nulla oltre al patrocinio. Il Comune di Morgano è Morgano disperso, mentre il Comune di Silea nega il patrocinio.....

Oggi parleranno Michele Zanetti e Francesco Mezzavilla, mercoledì Corinna Marcolin, Patrizio Giulini e Carlotta Fassina
Venerdì visita alla risorgive di Casacorba...

In preparazione all'EXPO è l'unica iniziativa di educazione ambientale promossa e realizzata... grazie all'impegno delle associazioni e di Sergio Visotto.

venerdì 17 aprile 2015

PARCO DEL SILE: CONSIGLIO PER SISTEMARE I PASTICCI...

L'Ente Parco del Sile si riunirà in consiglio a Quinto il 27 aprile p.v. con un nutrito ordine del giorno per sistemare una serie di pasticci regolamentari e nominare l'ennesimo avvocato alla Direzione del Parco.
Vi consiglio di assistere perchè ne sentirete delle belle per giustificare l'ingiustificabile e sanare progetti già apporovati con dichiarazioni di conformità al Piano Ambientale fantasiose.

Siamo forse all'epilogo di questo Comitato Esecutivo che ritiene di aver fatto il "suo dovere" portando a compimento quel disastro ambientale che si chiama Greenway, dove alcuni mi dicono siano stati messi materiali non conformi nel sottofondo della pista ciclabile.

Non è nemmeno noto se l'attuale Comitato Esecutivo abbia una maggioranza, vista la frantumazione di quella che la Lega, però c'è sempre il sostegno di qualcun altro che arriva e le cose procedono verso ... la morte ambientale del fiume Sile.


DISCARICHE A VEDELAGO:DENUNCE E INCHIESTE: OMERTA' O DISINTERESSE?

Sono stato contattato da persone che mi hanno consegnato copia di una denuncia anonima che riporto in foto (depurata dei nomi ed indirizzi che però ci sono) relativa alla discariche BARACCHE e CA' MATTA gestite da una ditta padovana.
La lettera inviata mesi fa a varie procure, giornali etc.. è molto circostanziata con foto e piantine oltre che nomi e cognomi di persone che potrebbero essere informate di fatti penalmente rilevanti realtivi a smaltimento di rifiuti pericolosi.

Di questo non si è sentito nulla, non si hanno notizie di controlli, nè di riscontri (magari negativi) e questo non è positivo per la nostra comunità che si vanta di "non essere come i terroni...".

In realtà, e il caso Mestrinaro lo dimostra, le attività illecite di gruppi vari collegati anche alle mafie c'è e fa grandi redditi con le cava scavate che poi si riempiono di rifiuti tossici.
Ricordo che Preganziol ha l'acqua al mercurio grazie (molto probabilmente) ad una nota discarica di Paese che perde.

Chiederemo lumi sia al Sindaco di Vedelago, che alla Provincia, che aggli altri enti preposti ai controlli per capire se sono fantasie oppure se sono dichiarazioni attendibili.
Anche se fosse un pazzo, questo "onesto cittadino", dovrebbe essere interesse principale della società che gestisce le cave dimostrare di non avere nulla da nascondere...

VEDREMO...
Intanto chiedo che si sa qualcosa, parli... magari anche in forma riservata, ma è ora di finirla con omertà e paura.

lunedì 13 aprile 2015

ELEZIONI REGIONALI - GLOSSARIO PER PUNTI PROGRAMMATICI... PARTECIPATE!

Le elezioni regionali sono prossime e molti candidati sono già in pista per rinnovare il Consiglio Regionale che nell'ultima legislatura ha dato una pessima prova di sé, coronata da un bilancio approvato da pochi giorni con “marchette” per 50 milioni di euro per abbindolare gli elettori...

Tutti i portatori di interessi, in primi gli industriali, hanno già reso pubblico i loro desiderata per dare il loro punto di vista; noi non siamo in grado di fare un'agenda o chissà cosa, ma possiamo semplicemente fare un po' d'ordine e ricordare i punti fondamentali che la nostra associazione ritiene di dover continuare a promuovere in conformità al suo statuto, che prevede la “tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione.

Ricordando che l'associazione ITALIA NOSTRA è a-partititca, ma non a-politica, elenchiamo una serie di punti che poniamo alla discussione dei nostri Soci, prima di darla ai vari candidati e partiti.

Ovviamente saremmo ben lieti di avere molti candidati di vari partiti che sottoscrivono le nostre idee, ma sarebbe già un successo averne un paio di eletti...


Prima di partire a scrivere fiumi di parole, crediamo utile, in una società complessa dove ormai tutti facciamo fatica a comprendere le differenze tra le varie forze politiche (se ci sono...), cercare di fare chiarezza sui SIGNIFICATI DELLE PAROLE CHIAVE, visto che tutti usano le stesse parole d'ordine, intendendo però cose radicalmente diverse.

Per facilitare a noi elettori la scelta delle persone che piu' riteniamo siano adatte a rappresentarci, presentiamo un piccolo glossario per cercare di non prenderci in giro.

  • sostenibile”: dicesi S. una pratica che dà reali garanzie di non alterare i parametri fondamentali del'equilibrio naturale nel tempo con azioni umane di alterazione; è diventato molto usuale aggiungere tale aggettivo a qualsiasi azione, anche scellerata, per dare un tono meno impattante per cui si parla di “ampliamento di aeroporto sostenibile” che è una cosa che fa ridere anche i leghisti...

  • biodiversità”: è un concetto che a livello teorico hanno capito anche i mamalucchi, popolo che non credo fosse tra i piu' svegli del creato, ma che trova applicazioni reali solo molto parziali. La B. rappresenta un cardine irrinunciabile per un umano con un minimo di criterio logico, perchè si tratta di tutelare la maggiore protezione della stessa conservazione della specie, garantendo la possibilità di vivere in modo coordinato a tutti i viventi in un equilibrio utile a tutti. Pratiche come l'eliminazione di habitat fondamentali o l'uso estensivo di pesticidi e concimi portano a danni irreparabili agli organismi piu' semplici e poi, via via, a parti sempre piu' complesse del creato. Le coltivazioni OGM e le monoculture non “servono” a sfamare il mondo, ma a fare soldi e contribuiscono ad eliminare... gli umani stessi. La sterilizzazione delle sementi o la brevettabilità del genoma sono contro l'uomo e la sua libertà e sono contro Dio (per chi ci crede..).Provate a chiedervi dove sono finiti i passerotti??

  • green economy”: ogni inglesismo è una truffa, che appare mostruosa e banale se definita in italiano; il concetto di “economia verde” potrebbe essere benissimo l'economia leghista o l'economia di Hulk o l'economia di Puffi Speciali. Non esiste un'attività umana che abbia la patente di sostenibilità ambientale, se non valutata in un contesto di valori, che purtroppo non sono piu' condivisi per cui noi ormai siamo contro “l'economia verde” se è quella dei pannelli solai a terra, delle pale eoliche dove non ci stanno, della coltivazione di cereali per il biogas, etcc.. etcc..

  • soft economy”: nuovo inglesismo di significato ancora incerto; probabilmente il concetto di “morbido” tende a richiamare un'idea di sodomìa non selvaggia, nel senso che tentano di mettercelo in c..., in modo “soffice”. Scusate il francesismo.

  • quel che zé mio, zè mio e quèo che zè de tuti, zè mio 'o stesso”: concetto molto diffuso nel Veneto (ma non solo), dove i beni comuni, sono i luoghi dove posso fare quello che non farei a casa mia. Buttare le spazzature nei fossi o piantare un paletto per appropriarsi di un “troso” o rinunciare a decine di campi per “risparmiare 10 minuti”...La terra e la proprietà privata è sacra e nessuno la vuole toccare.. Anzi ricordiamo a tutti che, prima o poi, tutti tornano alla terra...

giovedì 9 aprile 2015

PARCO DEL SILE: PURO FUMO.. ELETTORALE!!

Sulla questione “Consulta del Parco”, ho lasciato al mio vice-presidente il commento specifico sul bando per creare tale organismo previsto dalla legge istitutiva del Parco Sile.

Da consigliere dell'Ente Parco Sile, nonché presidente della Commissione “Statuto e Regolamento” del medesimo ente, posso solo dire che il Comitato Esecutivo del Parco (Presidente Torresan, Sartorato, Pizzolon, Moro e Marangon) stanno facendo una pura operazione promozionale pre-elettorale, in cui non credono, visto che dal luglio 2013 hanno ignorato la documentazione che la commissione ha preparato e consegnato loro.

Il percorso che io e la commissione ritenevamo utile e veramente partecipato iniziava con una serie di assemblee per prendere contatto con un territorio, che ritiene l'Ente Parco Sile un carrozzone, che nel tempo ha sprecato soldi, aumentato la burocrazia senza fare nulla di utile all''ambiente.

Un piccolo centro di potere dove si esercitava, ed ancora si fa un'amministrazione bizzarra, piu' attenta a fare grandi piste ciclabili o a far sparare i cacciatori alle nutrie all'interno dell'area naturale che alla qualità dell'acqua o all'educazione ambientale!!
Faccio presente che abbiamo organizzato con ASTEA, Ass. Il Pendolino un corso di aggiornamento per guide naturalistiche che partirà a fine aprile, che il Parco Sile non solo non ha finanziato, ma non ha nemmeno patrocinato!!

Un simile bando per la Consulta ed un simile comportamento dà solo una regolarità di facciata all'Ente Parco del Sile, che in realtà non vuole interferenze di nessuno, non informa il Consiglio, né i consiglieri e se ne strafrega del parere delle commissioni, che sono praticamente quasi tutte dimissionarie in gran parte dei membri.

Le dimissioni del Comitato Esecutivo sono sempre la richiesta base che faccio e che ripropongo...

Tutto il resto è fumo... 
Lo stesso fumo degli ex Mulini Toso, di cui il Parco Sile si è al massimo interessati per stravolgerli con varianti ad hoc, ma potrà ammirare un po' anneriti dalle nuove passerelle in ferro e cemento dei Burci di Casier.
Facciano pure le riunioni per decidere cosa devono fare i Comuni per le nutrie o per fare altri scempi come i nuovi ponti in grigliato elettrosaldato sul Sile, sono questioni e responsabilità esclusivamente Loro e di chi li segue.


p. ITALIA NOSTRA Treviso il presidente Romeo Scarpa

PARCO DEL SILE e CONSULTA: BUROCRATI CONTRO LA PARTECIPAZIONE


La Legge istitutiva del Parco naturale regionale del parco del Sile (n.8 del 28 gennaio 1991) prevede che il Parco debba dotarsi di una Consulta cioè una ”struttura idonea a promuovere la partecipazione“ e che essa sia “convocata almeno due volte all’anno”.

In 24 anni di vita del Parco la Consulta è stata convocata due (dicesi 2!) volte.

La Legge istitutiva scrive inoltre: “gli organismi partecipanti alla Consulta sono individuati dal Consiglio” (dell’Ente Parco).

Tutto chiaro?
Sembra di no perché l’Ente Parco nel suo Regolamento sente il bisogno di specificare che possono essere individuate (dal Consiglio) “organizzazioni locali particolarmente interessate all’area del Parco” purchè abbiano un “ordinamento democratico previsto dallo statuto”. Non mi è molto chiaro quale pericolo per la democrazia possa rappresentare un gruppo spontaneo che fatica a stare in piedi e non ha mai pensato a doversi dare anche uno statuto, come non comprendo perché possa essere esclusa una Fondazione (per esempio la Fond. Mazzotti) che, per legge, non ha uno Statuto.
L’ISIS è comunque esclusa: siamo salvi!!

Non comprendo nemmeno come si possa pensare che per le riunioni di un organo “consultivo” sia necessaria la presenza di almeno la metà dei componenti. Ma tanto è...

Ora la “nuova” (??) gestione dell’Ente Parco ha deciso che è arrivato il momento di convocare nuovamente (per la terza volta!) la Consulta.
Il Consiglio deve individuare “gli organismi partecipanti” ma non sa chi siano... Questo è il rapporto esistente tra l’Ente Parco SILE e la società!!

E allora cosa si fa quando non si sa bene come procedere, ma si vuole dare un segno di “movimento” (finto)? Si confeziona un Bando...

Un avviso pubblico, da cui nessuno è escluso (perché non si sa quali siano le “Organizzazioni professionali agricole” o “le associazioni protezionistiche, ecologiche-naturalistiche, del tempo libero e sportive, ecc. ecc.” presenti nel territorio) secondo il quale chi è previsto come membro dalla legge dovrebbe candidarsi a componente della Consulta: non è uno scherzo, è proprio così.

Vien da pensare che forse è preferibile che l’Ente Parco del Sile appalti ad altri la Consulta.

p. ITALIA NOSTRA Treviso il vice-presidente U. Zandigiacomi

domenica 5 aprile 2015

CLAMOROSO!! ENAC ACCETTA CHE CI SIANO I VINCOLI... E AERTRE-SAVE?

Appare nel giorno di Pasqua una notizia che ritengo clamorosa: ENAC considera valido il vincolo dei limiti di voli imposto per l'aeroporto di Treviso e sempre contestato sia da loro che dal concessinario.

Una redenzione pasquale?? Un effetto degli esposti alle Autorità?? Una risposta alle pressioni dei comitati e del Comune di Quinto (Treviso è sempre alle prese con gli studi del prof. Tira..)??

COSA NE PENSA MARCHI?? Chiedeteglielo per cortesia, perchè Lui ritiene che la legge non esista, anzi esiste pergli altri, ma non per Lui, benefattore dell'umanità del volo moderno...

venerdì 3 aprile 2015

TANGENZIALE 4° LOTTO? IL PD "DECIDERA'" DOPO IL VOTO...

Oggi sulla Tribuna emerge che il PD trevigiano si è riunito ed ha deciso di non decidere sulle pesanti contraddizioni che ci sono tra le varie correnti all'interno del partito che dovrebbe governare la città!!

Emblematica la decisione di rinviare una scelta su cosa fare per il 4° lotto della tangenziale di Treviso ... A DOPO LE ELEZIONI REGIONALI!!

Per motivi elettorali il PD decide di non scegliere in modo chiaro tra la posizione di chi vuole il 4° lotto (Michielan, Zuliani, Camolei che considero del PD visto che è fiduciario del Sindaco) e chi non la vuole (Caldato, Tocchetto, Zanoni).

Ma come??? Non volete dire agli ELETTORI cosa pensa il PD trevigiano?? 

NON LO CONSENTIREMO PERCHE' E' TEMPO DI CAPIRE COSA VOGLIONO FARE GLI ELETTI IN REGIONE VENETO VISTO CHE QUESTO PROGETTO NON SI DECIDE A TREVISO, MA A VENEZIA...e QUINDI INFORMIAMO CHE IL 23 APRILE 2015 CI SARA' UN INCONTRO A MONIGO PER DISCUTERE ANCHE DI QUESTO E CAPIRE COME SONO LE FORMAZIONI IN CAMPO...


I democristiani di un tempo erano di un'altra pasta, molto piu' serie ed intelligente: queste sono controfigure...


giovedì 2 aprile 2015

AEROPORTO "CANOVA": TIRA...... E MOLLA

"Manildo cosa fa?"
Ecco una domanda che circola sempre piu' insistentemente in città e nell'hinterland a dimostrazione che dopo due anni di "nuova amministrazione" molti cominciano a chiedersi quale sia la politica della giunta di Treviso.

Lo dice il sindaco della Lega di Quinto, che alla fine si è schierato in difesa dei suoi cittadini.

Treviso ed anche gli altri comuni dormono e sognano milioni di turisti che vengano a passeggiare sulle passerelle di cemento e ferro dei burci sopra le scoasse oppure a vedere i centri commerciali della strada ovest!!

Qui non "sparano" solo Alcuni, tra poco "sparano" tutti!!

Dopo anni di carte, mastelplan a pacchi, avendo un uomo nel CdA, affidare un incarico a un professor Tira che dice che l'aeroporto è "un problema ed un'opportunità" pare una follia.
Come pare una follia parlare di "aeroporto eco-sostenibile", che a casa mia significa chiuderlo perchè un aeroporto è una discarica di inquinanti sparsi sopra il radicchio di Treviso, gli asparagi di Quinto ed i peperoni di Zero Branco.

Faccio presente a Casier che nella zona dove risiede anche l'ex sindaca Marzullo, si lamentano di "avere gli aerei in casa": è  noto??


TUTTI D'ACCORDO PER IL TERRAGLIO EST?

Continua la politica dello spreco del territorio e della "lotta" per la costruzione di nuove strade anche nei piccoli comuni del trevigiano.
Le posizioni sono unanimi: SERVE IL TERRAGLIO EST...

Chi lo dice? Il Comune di Casier in un ordine del giorno unanime (cioè votato anche dalle opposizioni compresi i 5stelle) che supplicano la Regione di stanziare i fondi per arrivare in tangenziale a Treviso passando sopra Sant'Antonino, il Sile proprio in zona Ospedale.

Ribadiamo che non è detto che perchè un'opera sia richiesta da tutti, questa sia utile e contestiamo sia l'opera che il ragionamento generale: per avere meno traffico, serve piu' trasprto pubblico efficiente e non nuove strade.
Smprendiamo le posizioni degli imprenditori della zona industriale di Casier, che erano a 100 metri dal Passante senza poterci entrare, ma 12 milioni di euro per fare 800 metri sono soldi che non vengono spesi per altro. Sono 3 asili....

Arrivare in tangenziale sarà un'impresa anche perchè non si passa a Sant'Antonino, dove il genius loci di Zampese si metterà di traverso.

Siamo ocnvinti che l'appoggio della morente Provincia sarà essenziale, come lo sarà quello di Muraro (politicamente dead man walking..)

Il Sindaco Giuriati si candida al Cementino d'Oro per le sue posizioni sulle passerelle dei burci e sul terraglio est.
Ma il Partito Democratico non era quello del consumo zero del territorio e della tutela dell'ambiente?? Forse bisognerà che qualcuno avvisi il sindaco che fare tangenziali e mettere cemento e ferro in Sile non sono proprio iniziative coerenti con questi principi.

SARA' INTERESSANTE CHIEDERE AI CANDIDATI GOVERNATORI COSA NE PENSANO....
MAGARI SCOPRIAMO CHE LA MORETTI HA LE STESSE POSIZIONI DI ZAIA E TOSI!!


mercoledì 1 aprile 2015

PROGETTO RISORGIVE DI TREVISO: UN MODO PER DIFENDERE IL TERRITORIO, ESPLORANDO...

Domenica mattina un gruppo di 25-30 persone guidate da Berto Zandigiacomi ed Ennio Tiveron hanno perlustrato la zona di San Giuseppe seguendo una mappa austriaca del 1906 alla ricerca delle RISORGIVE PERDUTE.

Il progetto “RISORGIVE” della sezione di Treviso di ITALIA NOSTRA, aperto a tutta la cittadinanza ed altre associazioni, si propone di censire quanto resta di fossi e canali storici della nostra periferia, in particolare della sponda sinistra del Sile, in modo da documentare cosa abbiamo perso in 100 anni e valutare la consistenza di quello che ci resta.

La zona di San Giuseppe è particolarmente ricca di “relitti” di fossi e canali perchè siamo in prossimità del Sile, anche se le grandi opere del secolo scorso (il cavalcavia ferroviario e quello demenziale di via Paludetti) hanno alterato in modo rilevante e peggiorativo il deflusso naturale della zona dei “paludetti”.

Non è semplice orientarsi su una mappa dove non esiste l'attuale cavalcavia, dove le case sono rare e spicca l'aggregato dell'illuminato ing. Appiani per i suoi operai...
La mappa storica è dominata dai campi con pochi edifici, tra cui la Chiesa in posizione un po' diversa perché poi ricostruita, e la ferrovia, mentre oggi la cartografia è dominata dall'asse stradale del cavalcavia che porta alla “sagra delle rotonde” e taglia il naturale collegamento e “sfogo” delle acque dei paludetti con il fiume Sile.

I vecchi affluenti hanno nomi antichi e romantici, tra cui il Cerca è il piu' significativo per il nostro progetto perché di loro restano tracce, relitti, residui trasformati in scoli puteolenti: una desolazione!

Il lento modificarsi di questi fondamentali elementi del paesaggio che sono vie pre-ordinate per il deflusso delle piogge cioè di FOSSI e CANALI è una lenta ed inesorabile tendenza, che li ha
trasformati da “risorsa” a “problema”.

Il FOSSO nella sua forma storica ed ideale ha una precisa e storica configurazione naturale: riceve le acque in eccesso (anche reflue chiarificate) e con un movimento lento tra piante acquatiche a foglia larga promuove un eccellente processo di fitodepurazione, oltre ad essere un tassello fondamentale per la BIODIVERSITA' ospitando insetti, anfibi, uccelli e piante.

Il FOSSO però deve essere avere acqua corrente, vegetazione tipica, sezione adeguata ed essere curato con manutenzione periodica: vanno tagliate le erbe (nel modo giusto e non con il napalm!), va tolto il sedimento in eccesso, non vanno palificate le sponde e si avrebbe un ottimo contributo ad un sistema fognario integrato, oltre ad un bacino di espansione per le piogge.


Nel tempo invece, complice l'allargamento delle strade per le auto e la carenza di manutenzione dei contadini, si è avviato il processo di abbandono che inizia con la mancanza di cura, poi si passa al restringimento della sezione fino ad arrivare al “fermo dell'acqua” che porta anossia, modifica di vegetazione e fauna (quindi zanzare e topi) per arrivare al coronamento del tutto con il tombinamento del fosso per “volontà popolare”!!

Ovvio che una trasformazione culturale che passa dalle esigenze del mondo contadino alle esigenze di chi va in auto (e si preoccupa delle buche e dei graffi alla carrozzeria!!) comporta una diversa visione della propria vita ed anche di quella degli altri ed alla fine porta ad una trasformazione del paesaggio, che avviene in modo lento e silente, ma fortemente peggiorativa della qualità della vita.
E' questo che vogliamo? Abbiamo sostituto lo scorrere delle acque dei fossi con lo scorrere delle auto sulle strade e poi ci lamentiamo del traffico!
Il nostro progetto, che si fa a piedi ed in bici, vuole riportare l'attenzione su questi beni preziosi che sono le risorgive e spostare gli investimenti dei lavori pubblici dalla manutenzione delle strade alla manutenzione dei fossi ed alla conservazione delle risorgive.
Non è difficile da capire e condividere, ma vediamo che tutti i politici sono molto sensibili all'asfalto e poco a tutti gli altri materiali. Sarebbe ora di cambiare...