"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

domenica 31 luglio 2016

PARCO DI VILLA MARGHERITA - MANFRIN PRIME NOTE SU INCONTRO 27-7 CON COMUNE DI TREVISO





Sono “colpevolmente” arrivato tardi all’incontro di mercoledì 27-7 tra i rappresentanti del Comitato “Alberi Urlanti” e la Pubblica Amministrazione di Treviso1, rappresentata dall’assessore ai LLPP e Sport, Ofelio Michielan, dall’ing. Spigariol e del co-progettista e DL, dott. Paolo Pietrobon.

Cercavo il gruppo di discussione, rifugiato presso il ristorante del Tennis Club, ma in realtà ho placidamente passeggiato in solitaria in mezzo a questo parco, che non ho mai frequentato molto e che rappresenta varie cose (diverse) per un buon numero di cittadini, che finalmente si esprimono.

Dopo una mezz’ora di animata discussione al chiuso, a cui ho partecipato silente (anche se non ci crederete...), abbiamo fatto un altro lungo giro tutti insieme (appassionatamente?).

Le “passeggiate” dicono molte piu’ cose di mille discussioni teoriche ed è proprio di ciò che è emerso, che vorrei parlare, senza la presunzione di fare un verbale, ma solo per riportare ciò che mi ha colpito; in pratica le prime suggestioni dopo l’incontro.

Il parco non è più un solo parco, come storicamente dovrebbe essere, ma sono tre o quattro “parchi” uno nell’altro: zona villa Manfrin, Tennis Club con giardino, Villa Margherita con giardino, zona Cedraia in concessione ad Alcuni, area giochi pubblici:
  1. La zona a sud cioè quella detta di villa Manfrin, un po’ per sua natura ed un po’ per i tagli già fatti, ha un respiro abbastanza ampio con prato; oltre agli alberi, il tutto è dominato architettonicamente dal loggiato sud (serre fredde) e dal laghetto, mentre la Villa Manfrin è sostanzialmente mimetizzata molto meglio degli emergenti palloni del Tennis;
  2. L’area del tennis club è anche ben tenuta, se non fosse per la dominanza architettonica dei “preservativi pressurizzati”, ma credo si tratti di concessioni storiche;
  3. Arrivando verso il cuore del parco troviamo il recinto dove è, oggi prigioniera di se stessa, Villa Margherita, preclusa a tutti ed in abbandono;
  4. La zona della cedraia con ghiacciaia e teatrino, oggi in concessione agli “Alcuni” da ormai 7-8 anni, i presenta manufatti storici di maggior pregio, che convivono con l’attività didattica e di spettacolo del concessionario; il laghetto, con le ninfee ed il salice, ha un suo fascino, ma la qualità dell’acqua e la fauna e flora ittica sono molto scadenti (solite carpe e fango con ninfee superficiali);
  5. La zona interamente a nord, divisa dalla cedraia, da un fossato puzzolente e stagnante, è l’area di gioco pubblico con collinetta dei minibikers, scivoli e attrazioni varie con un classico tendone di riparo in polietilene (da sagra) che nel nostro Veneto non può mai mancare, pena il disorientamento psicologico.
Un primo obiettivo di un progetto di valorizzazione dovrebbe essere quindi quello di recuperare il senso di unitarietà del parco e per fare questo è necessario abbattere le recinzione che divide villa Margherita dal resto del parco: un intervento che costa poco ed altamente simbolico.

Un secondo obiettivo di un progetto di valorizzazione è quello di coordinare e rendere fruibile con regole (da far rispettare) l'area del parco in tutta la sua estensione: si vuole un parco pubblico dove liberamente si transita a piedi ed in bici o ci sono regole in alcune parti?
Se non ci chiariamo su questo e lasciamo tutto alla libera gestione, si alimenteranno solo le mini rivalità tra categorie.
In questa discussione entrano ovviamente anche le concessioni al Tennis Club ed agli Alcuni perchè la situazione che si osserva non appare né coordinata, né forse autorizzata.
La mediazione tra utilizzo e conservazione è uno dei punti fondamentali su cui trovare un equilibrio.

Terzo obiettivo, entrando nel merito del progetto finanziato ed in corso di realizzazione da parte dell'Amministrazione, è quello di rivederne l'impatto soprattutto per quanto riguarda il mantenimento degli alberi sani e il differimento di attività non essenziali.
Ribadisco che l'Amministrazione Manildo ha la colpa enorme di aver sottovalutato l'impatto del progetto e la necessità (peraltro nel programma elettorale) di “far partecipare i cittadini a queste scelte”.
Il sistema arboreo sconta dieci/quindici di manutenzione carente ed una serie di impianti un po' casuali nell'ultimo trentennio; pensare di procedere con un'operazione che prevede un gran numero di abbattimenti, anche per motivi architettonico-estetici, può trovare il plauso della Soprintendenza e di alcuni puristi del ripristino tipologico, ma è un'operazione discutibile per molti cittadini come dimostrano le proteste del Comitato e su questo sarà necessario ritornare albero per albero.
Abbiamo obiezioni anche su alcune opere che riteniamo non urgenti e necessarie (il cartellone per nascondere il loggiato sud, lo scivolo, i vialetti con le lame ed il saronne) e su questo proporremo un'ipotesi di variante che si andrà ad aggiungere alle modifiche (in parte già in corso ed in parte programmate) per i non-abbattimenti.

Il quarto obiettivo è quello delle garanzie della manutenzione perchè spendere oggi per roseti ed aiuole senza poi avere un impegno pieno e condiviso sulla cifra da spendere per il mantenimento sono soldi buttati...
Ben ritornino i fasti di "Treviso in Fiore", sapendo che per fare questo serve fare una rotonda in meno: è chiaro?


Come ultimo obiettivo (ma il più importante per noi) poniamo la fondamentale necessità di rendere le acque dello stagno, del laghetto e del fossato degne di un'area di risorgiva, perchè siamo a sud delle Fontane Bianche (zona SIC ZPS) ed a lato della Storga e della zona delle Acquette, e non si puo' avere un putridume simile con carpe e fango!


Non c'è poco da fare e non sarà facile trovare una mediazione sensata, visto che la discussione arriva sempre ex post, ma l'importante è l'obiettivo e non la ricerca di responsabili.

Vedremo cosa succederà....





Treviso, 31 luglio 2016

p.ITALIA NOSTRA Treviso

il presidente

Romeo Scarpa 348 8717810


1E lo sono anche nel commento dell'incontro...

TREVISO: ALCUNI NON HANNO DUBBI, ALTRI NE HANNO MOLTI...

Ammetto che non avevo letto la dichiarazione del nostro Sindaco di qualche giorno perchè come dice (malignamente) un mio caro amico juventino "non mi occupo delle squadre minori...", ma oggi riordinando gli articoli che seleziono, ho letto...

Era meglio non lo facessi perchè ritrovo dichiarazioni di principio fatte senza avere il physique du role ed una serie di ovvietà tra il faceto ed il pernicioso.

Tralasciando l'arrivo del Salvatore Marco e la questione del centro, che non ci interessa poco perchè da anni siamo schierati per una radicale pedonalizzazione facendo dei parcheggi seri per esempio al Foro Boario e non al Cantarane o all'ex Pattinodromo, vediamo che:
  1. si parla di aver parlato con tutti e troppo, confondendo la comunicazione fatta un po' alla cazzo con la partecipazione e la questione degli alberi di Villa Manfrin-Margherita è solo un esempio
  2. si chiede ai cittadini di credere, non criticare e ... tenere pulita la città! Ma non paghiamo Contarina per l'ultima azione?
  3. si pone l'accento su un schieramento tra tifoserie nella chiusa della dichiarazione dividendo la città tra chi critica (denigra) e chi crede ed è positivo. Siamo all'asilo?
Lui non ha dubbi. Io (e credo molti altri) ne abbiamo tanti ed anche enormi 
 

PEDEMOMONTANA: LA RUOTA DI SCORTA DEI GOVERNATIVI

Le lettera della senatrice Puppato sembra contrapporre un AMBIENTALISMO INTEGRALISTA ad una POLITICA INCAPACE (i leghisti e la destra), dove la POLITICA CAPACE è pronta a mettere una pezza ai disastri dei colleghi incapaci purchè ci sia un'ammissione di colpa.

La questione non è proprio questa e pare che il ruolo governativo porti, al solito, a far passare le peggiori schifezze pur di passare per i salvatori della patria, dimenticando che i Veneti hanno sempre considerato Zaia il loro leader perchè basta che battano un po' il tasto dei migranti perchè tutto si ricompatti.

La senatrice farebbe meglio a lasciar perdere le categorie e la tassonomia per arrivare al dunque:
  • l'opera SPV è una truffa e non si sostiene
  • va chiusa dimissionando Vernizzi ed escutendo la misera fidejussione
  • con i 1000 milioni di euro vanno fatte le opere veramente utili e non autostrade a pagamento che resteranno vuote
Continuare a sostenere quest'opera in subordine a GALAN, CHISSO & ZAIA farà fare al Partito Democratico solo la figura della ruota di scorta, che serve poche volte...


URBAN CENTER 2 - CI RISIAMO PER SERIO O PER FINTA?

Si ripropone un'idea che è già stata presentata circa uno o due anni fa con scarso successo perchè non bastano un delibera, un regolamento ed un "gabbiotto" per fare un URBAN CENTER.

Questo era il baracchino che è campeggiato in Piazza Borsa per un po' di mesi per poi essere dismesso ed essere oggi ricoverato in un giardino privato di Monigo.
La partecipazione è un'altra cosa, molto più impegnative e serie e significa in primis non avere già deciso tutto. Significa delega di potere e non informazione.

Qui si afferma che Fondazione Cassamarca e Zanardo Logistica sono disponibili a mostrare i loro progetti: questo è un diritto di tutti i cittadini, non una concessione...

Diverso è sedersi ad un tavolo con il potere di poter incidere e decidere...
 

AFFONDATO "BARCHIAMO"....

Pessima, ma non inattesa, notizia per il servizio di barchette elettriche che patrivano dal porto di Casier. Affondate...

Un sistema di gestione (quello dell'ENTE PARCO SILE)  basato su creazione di infrastrutture senza guardare con attenzione ad un politica ambientale seria porta a morta certa tutte le iniziative perchè non si forzano le persone ad andare nei posti solo perchè ci sono delle passerelle o delle piste ciclabili, se non c'è un progetto culturale di tutela e di reale valorizzazione,  che non sono le sagrette amiche con sardee e discese folkloristiche....

Si spendono 600mila euro per rifare le passerelle ed altri milioni di euro per comprare aree (che poi non saranno in grado di tutelare come l'ansa di San Michele Vecchio), ma non si riesce a garantire nulla di assistenza nemmeno "morale" ad un'iniziativa che faceva vedere il fiume da dentro.
Forse non erano abbastanza "amici"....

Un ennesimo successo della LORO politica di valorizzazione del fiume Sile.
Bentornati nel nordest...

SITI NATURALISTICI E SENSO DEL LIMITE: LE GROTTE DEL CAGLIERON


L'esplosione delle visite alla Grotte del Caglieron è uno dei molti esempi che consete un riflessione su come ci poniamo di fronte a siti naturalistici di pregio: siamo pronti allo sviluppo ed allo sfruttamento totale senza riflettere un attimo se questo "sviluppo" mette a rischio il sito e lo espone al rischio di perdere le sue caratteristiche.

Di fronte ad un giustificato interesse delle persone per un luogo particolare non si pensa di articolare e gestire l'insieme delle visite per dare continuità al fenomeno, ma si cerca di incentivare e promuovere sempre piu' visite.... ma fino a che limite?

Il vicesindaco di Fregona parla "di rifere le passerelle e di fare due parcheggi" e questo mi riporta a comportamenti di altri enti fluviali che rinnovano le infrastrutture mentre il bene da proteggere (il Sile) va in malora...

Perchè mai nessuno si pone una semplice e banale domanda: quale limite di visite gionaliero hanno le Grotte del Caglieron? Cosa possono sopportare in termini di afflusso, visite, rifiuti, etcc...
Non è difficile da pensare. Provateci.

Il rischio è di bruciare un sito naturale come fosse una banale app tipo PokemonGo..
 

giovedì 28 luglio 2016

PEDEMONTANA. CARENZA DI LEADERSHIP? CARENZA DI IDEE...

Un articolo di fondo di Possamai sulla Tribuna di oggi dice tutto e nulla sui motivi perchè siamo ridotti in questa regione individualista e un po' serva.

Volevamo farei bulli da autostrada con Galan e siamo finiti a chiedere i soldi allo Stato e non siamo in grado di immaginare un diverso modello di sviluppo, ma al massimo facciamo tavoli e protocolli d'intesa, dove ognuno pensa di essere piu' furbo degli altri.

In ogni caso al tavolo di questi mitici soggetti intermedi che si troveranno all'Arsenale non c'è una sola categoria che rappresenti il TERRITORIO.
Non ditemi che ci sono gli agricoli perchè sono i primi a svendere tutto, compresa la loro mamma...

Quello che mi piace del "fondo" di Possamai è il dogma che la Pedemontana si DEVE finire perchè utile allo sviluppo.
UN SEMPLICE DOGMA.


PEDEMONTANA. IL NOSTRO APPELLO AGLI IMPRENDITORI: PAGATEVELA!

Sul tema della Pedemontana una serie di grandi imprenditori chiede di ANDARE AVANTI A TUTTI I COSTI per il bene dello sviluppo!

Mi pare che questi imprenditori (mancano Mosole, Grigolin ed il resto dei cavatori) si dimentichino un po' delle regole del mercato cioè del liberismo di cui sono fautori: un "progetto finanziato" prosegue se è utile e sta in piedi, cose che non sono per nulla ovvie come dimostrano i dubbi di Cassa Depositi e Prestiti e degli studi indipendenti.

Un "soluzione" (secondo il loro punto di vista) c'è però: possono sottoscrivere loro stessi i bond ed entrare in cordata con SIS facendosi prestare i soldi dalle nostre banche popolari che tanto hanno elargito (con allegia ai potenti) mandando sul lastrico i poveretti. Perchè sono titubanti??
Se dobbiamo andare avanti ad ogni costo mi aspetto che 20 imprenditori veneti mettano sul piatto 100 milioni di euro ciascuno per finanziare SIS. E che sarà mai? Per lo sviluppo, questo ed altro...

Nel caso non lo vogliano fare, ci debbono spiegare perchè dobbiamo indebitarci noi?

martedì 26 luglio 2016

CONSUMO DI SUOLO: CE LA FARANNO A NON FARE SOLO PROPAGANDA?

REGIONE VENETO
Al Presidente della 2° Commissione Consiliare
dott. Francesco Calzavara

Egr. Sig. Presidente,
ho apprezzato il Suo sforzo per tentare di capire le nostre critiche al progetto di legge che Lei intende portare in Consiglio Regionale e vorrei sottoporLe un minimo approfondimento per dimostrare che non ci sono preclusioni ideologiche nelle nostre posizioni, ma sostanzialmente una visione differente della realtà, che Lei peraltro ben conosce, essendo stato Amministratore di un Comune non secondario come Jesolo.

Lei afferma che l'articolo 10 comma a) e b) sono “rivoluzionari” per un certo modo di pensare allo sviluppo in Veneto e possiamo essere perfettamente d'accordo con Lei.

Saremmo ben lieti di vederli scritti a caratteri cubitali (come da Lei proposto), ma riteniamo che i commi introdotti subito dopo nella proposta di legge dimostrino che poco si è in grado di fare realmente, perchè ormai la pianificazione urbanistica nel Veneto è vista come un menu “a la carte”, dove ogni Sindaco puo' liberamente e continuamente variare in funzione delle esigenze del mercato e degli investitori, trascurando le motivazioni di “pubblico interesse”.
L'intervento del tecnico del Comune di Arzignano (mi pare sia quello dei mitici PFAS, o sbaglio?) è “illuminante”: le variante sono semestrali per adattare il territorio alla dinamicità dell'impresa...
E' positivo che l'imprenditore veneto (che ancora è qui e non ha delocalizzato) sia dinamico, ma chi si occupa della “città pubblica”, dei corretti rapporti tra costruito e non costruito, delle acque, dell'aria e della terra?

Se Lei si propone dare un segnale di reale cambiamento di mentalità sull'uso del suolo, deve verificare con gli altri portatori di interesse e con la Giunta Regionale se è proprio necessario concedere di poter usare il 30% o 50% dei PUA autorizzati e non convenzionati. Oppure se non siete in grado di dare una moratoria piu' stringente?
Inoltre Le chiedo di verificare quante e quali delle eccezioni consentite dal comma 7 dell'articolo 10 per il SUAP, per gli agricoltori, per i cavatori e per il commercio siete in grado di eliminare?

I commi a) e b) dell'articolo 10 sarebbero scritti a caratteri molto più cubitali, se non vi fossero tali possibilità, sostanzialmente derogatorie, per intere categorie tra le piu' “consumatrici di suolo” (vedi agricoltori).

La possibilità di usare il 30% o 50% della capacità edificatoria autorizzata ma non convenzinata, avrà un effetto dinamicizzante, tipo quanto succede nel caso di annuncio di un condono edilizio, ed indurrà vari imprenditori ad accelerare il convenzionamento senza che il mercato sia in grado poi di assorbire tale offerta, visto tutto quello che c'è di invenduto.
Credo che questo non sia un buon servizio per persone già in difficoltà per i reali problemi di finanziamento con le banche venete...

Sottolineo a margine, con un punta di soddisfazione, che le note ascoltate dai Comuni non sono molto dissimili a varie osservazioni da noi presentate.
E' stata evidenziata tutta le problematicità di:
  • “nuove” definizioni che in parte già esistono in altre leggi regionali o nazionali
  • un articolato che poco aggiunge di nuovo e potrebbe molto piu' utilmente essere inserito in modo coordinato nella LR 11/2004.
Credo che non sia nuova la considerazione del “costo sostanziale” per gli operatori del settore che crea questa continua incertezza normativa, che dà lavoro solo agli avvocati amministrativisti e non all'edilizia!

Ci è parsa evidente la Sua volontà di fare una legge che abbia un senso di novità ed inauguri un nuovo modo di intendere il bene comune “suolo”, ma il compromesso che necessariamente Lei dovrà trovare puo' avere vari livelli di efficacia e risultati.

Le chiediamo un grande sforzo per non fare solo una legge “propaganda”. Sarebbe un vero peccato.

Grazie per l'attenzione e buon lavoro.

Cordialmente.
Treviso, 26 luglio 2016

p.ITALIA NOSTRA Veneto
il delegato
Romeo Scarpa 348 8717810





ECCO IL TESTO DELL'ARTICOLO 10 DEL PdL n. 14-40-44

DISPOSIZIONI PER IL CONTENIMENTO DEL CONSUMO DI SUOLO, LA RIGENERAZIONE URBANA E IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ INSEDIATIVA
Art. 10 - Disposizioni transitorie e finali.
  1. Fino all'emanazione del provvedimento di cui all’articolo 3, comma 2, lettera a):
a) non è consentito consumo di suolo;
b) non è consentita l'introduzione nei piani territoriali ed urbanistici di nuove previsioni che comportino consumo di suolo;

2. In deroga alla limitazione di cui al comma 1 lettera a) sono consentiti gli interventi negli ambiti inedificati soggetti a pianificazione attuativa nella misura del 30 per cento della capacità edificatoria complessivamente assegnata a detti ambiti dagli strumenti urbanistici generali.

3. Sono fatti salvi i procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della presente legge relativi:
a) ai titoli abilitativi edilizi, comunque denominati, aventi ad oggetto interventi comportanti consumo di suolo ai sensi della presente legge;
b) ai piani urbanistici attuativi, comunque denominati, la cui realizzazione comporta consumo di suolo.

4. Per i procedimenti in corso di cui al comma 2 si intendono:
a) nel caso dei titoli abilitativi edilizi, i procedimenti già avviati con la presentazione allo sportello unico della domanda di permesso di costruire, ovvero con la presentazione al medesimo sportello della denuncia di inizio attività, della segnalazione certificata di inizio attività, della comunicazione di inizio lavori asseverata, nonché della comunicazione di inizio lavori, corredati dai principali elaborati previsti dalla vigente normativa;
b) nel caso dei piani urbanistici attuativi, i procedimenti già avviati con la presentazione al comune corredata dai principali elaborati, nelle forme previste dall'articolo 19, comma 2, della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11.

5. Qualora il provvedimento di cui all’articolo 3, comma 2, lettera a), non sia emanato nel termine indicato, possono essere attuati, la percentuale di cui al comma 2 è incrementata di un ulteriore 20 per cento . 

6. Dopo l’adozione del provvedimento della Giunta regionale previsto dall’articolo 3, comma 2, lettera a), i comuni adeguano i loro strumenti urbanistici e li trasmettono in copia integrale alla Regione contestualmente alla pubblicazione. In caso di mancato adeguamento continuano ad applicarsi i commi 1, 2, 3, 4 e 5, fermi restando, qualora più restrittivi, i limiti definiti dal provvedimento di cui all’articolo 3, comma 2, lettera a) 

7. Dall’entrata in vigore della presente legge sono consentiti: 
a) gli interventi previsti dallo strumento urbanistico generale ricadenti nelle aree di urbanizzazione consolidata;
b) gli interventi di cui agli articoli 4, 5 e art.5 bis con le modalità e secondo le procedure previste dai medesimi articoli;
c) i lavori e le opere inseriti negli strumenti di programmazione delle amministrazioni aggiudicatrici di cui all’articolo 21 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n.50 “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture” e nelle aree destinate a infrastrutture ed insediamenti prioritari di cui alla parte V del medesimo decreto;
d) gli interventi di cui agli articoli 2 e 3 e articolo 4, limitatamente agli ampliamenti delle attività esistenti alla data di entrata in vigore della presente legge, della legge regionale 31 dicembre 2012, n. 55 “Procedure urbanistiche semplificate di sportello unico per le attività produttive; 
e) gli interventi di cui all’articolo 44 della LR 11/2004 e, comunque, tutti gli interventi connessi all’attività degli imprenditori agricoli; 
f) l’attività di cava ai sensi della LR 44/1982; 
g) gli interventi di cui alla legge regionale 8 luglio 2009, n. 14, le cui premialità sono da considerarsi alternative e non possono cumularsi a quelle previste dalla presente legge; (piano casa) ; 
h).  gli interventi di cui alla legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50 "Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto" e successive modificazioni, e i successivi provvedimenti attuativi. (commercio) 

8. Per le finalità di cui al comma 5 e di cui agli articoli 4 , 5 e 5 bis, i comuni non ancora dotati di PAT possono adottare, in deroga al divieto di cui all’articolo 48, comma 1, della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, la variante al piano regolatore generale con la procedura di cui all'articolo 50, commi 6 ,7 e 8, della legge regionale 27 giugno 1985, n. 61 "Norme per l'assetto e l'uso del territorio".

9. Nei comuni non dotati di PAT si applica l’articolo 18, commi 7 e 7 bis, della legge regionale 23 aprile 2004 n.11 e il termine quinquennale di decadenza decorre dall’entrata in vigore della presente legge.

lunedì 25 luglio 2016

PROGETTO DI RECUPERO E VALORIZZAZIONE DI VILLA MANFRIN-MARGHERITA LE NOSTRE CONSIDERAZIONI DOPO VISITA DEL 23 LUGLIO 2016

Sulla questione del progetto di “recupero e valorizzazione” del Parco di Villa Manfrin-Margherita e sulla visita del 23-7 u.s. sono necessarie alcune precisazioni.

In primis credo che vada ben distinta la responsabilità tecnica del progetto dalla responsabilità politica dello stesso, perché altrimenti non ci possiamo comprendere e non riusciremo mai a dialogare.

La nostra associazione, al momento in cui è emerso (per noi) il problema si è attivata chiedendo tutta la documentazione di progetto, la “sospensione dei lavori” ed un “incontro pubblico”.


Il responsabile tecnico del Comune di Treviso, ing. Spigariol (settore LL.PP, Infrastrutture e Sport) ci ha messo a disposizione il materiale in soli 3 giorni, comunicandoci che non c'erano motivazioni (tecniche) per “sospendere” i lavori.

Contestualmente ci informava che
  • c'era stato un incontro in parco con il D.L. Dott. Pietrobon con “esigua partecipazione” di persone;
  • il Progettista e DL Pietrobon ci avrebbe incontrati, com'è poi avvenuto.
La prima osservazione è che la nostra associazione aveva inviato una richiesta all'Assessore ai Lavori Pubblici ed all'Assessore all'Ambiente ed ha ricevuto una risposta “tecnica”, certamente condivisa con gli Assessori, ma non era quello che ci aspettavamo.
Il progettista dott. Pietrobon ci ha incontrato “in camera caritatis” e ci ha motivato chiaramente tutte le scelte fatte e la piena condivisione di queste scelte con la Soprintendenza; l'abbiamo ringraziato per le informazioni “tecniche”, ma ci manca sempre un pezzo della storia: la condivisione con i cittadini, che se informati tardivamente e male, reagiscono in modo scomposto verso i loro rappresentanti politici.

Certo che quando un'Amministrazione in una lettera ufficiale sottolinea che “un incontro c'è stato (1) con esigua partecipazione di persone”, ti sta dicendo che non sei molto importante come associazione e/o sei tutto sommato ininfluente (a livello elettorale).

Considerazioni poco produttive, visto che il nostro scopo statutario non è di aver rilevanza elettorale, né di esistere a tutti i costi (2).

Il nostro scopo è quello di capire e far capire che ci sono dei valori architettonici e paesaggistica da proteggere, manutenere e valorizzare. Considerate le nostre forze, non possiamo però fare tutte le battaglie soprattutto fare quelle dove non c'è sostegno adeguato da parte dei cittadini.

Diciamo e sul tema abbiamo detto chiaramente la nostra idea, ma poi prendiamo atto della realtà: se il trevigiano medio è contento e continua a dire “mi no vào à combàtar”, non possiamo fare molto di più.

In merito all'incontro di sabato, non c'è stata alcuna rissa.

Dopo una mia breve sintesi dei fatti e cioè di quello che emerge dai documenti di progetto e dal confronto con il progettista e DL, c'è stato un dialogo un po' confuso e confusionario, tipico di un'assemblea dove molti avevano troppe cose da dire anche senza voler troppo ascoltare...

Per me però, i cittadini vanno giustificati perché non sanno o sanno poco o non hanno avuto la possibilità di un confronto per crescere e capire.

Il nostro intervento sostitutivo non puo' bastare e dimostra solo la “distanza” che c'è tra chi decide e chi poi vede i risultati; i tecnici sono solo il mezzo usato e lasciato esposto al pubblico giudizio, perché il loro lavoro l'hanno fatto (anche se possiamo criticarlo o non essere interamente f'accordo con loro).
ma VANNO difesi

Ovviamente arrivare a discutere in corso lavori di cosa fare di un simile bene comune è molto irritante, perché si è posti di fronti a tempi di scadenza dei finanziamenti ed a scelte già fatte, che, quasi obbligatoriamente devono essere condivise. Non è “partecipazione”.
In più siamo di fronte ad un argomento non semplice e per capirci pongo alcune questioni che il nostro socio anziano Berto Zandigiacomi non è riuscito ad esporre, ma trovano risposte diverse anche nella nostra associazione:
  1. il parco è un “hortus conclusus” o è una parte del territorio? E' patrimonio degli utenti o anche di chi ci passa attorno?
  2. le emergenze architettoniche hanno la prevalenza nelle aree da loro occupare o sono incidenti di valore inferiore che devono adeguarsi alla presenza degli alberi (che essendo vivi crescono mentre le prime rimangono come sono state pensare e costruite). Cioè vogliamo, possiamo, cancellare questa memoria?
  3. ha senso pensare la parte della villa Margherita (ex-Carabinieri) come se fosse altra cosa rispetto al parco?
  4. i coni visuali servono a concentrare l'attenzione su quanto si ritiene di maggior interesse: un edificio, un albero (singolo o a gruppo), un vuoto da vedere: sono come una sottolineatura e sono sempre stati usati, sia nei parchi all'italiana che in quelli all'inglese (vedere ad esempio Villa Franchetti): esaminiamoli e comprendiamoli da questo punto di vista
Io aggiungerei anche che
  1. una seria riflessione va fatta sul modo d'uso di questo bene chiarendo quali sono le priorità, ma tenendo conto che siamo in presenza di un'area soggetta a vincolo e quindi è necessario avere un certo coordinamento tra strutture architettoniche, paesaggio e strutture temporanee a servizio di chi fa attività;
  2. va riconsiderata la gestione delle acque interne, che non puo' essere dimenticata perché un parco vive se prima di tutto c'è una corretta gestione delle sue acque sia meteoriche sia quelle di rogge e laghetti, che oggi sono inguardabili.

Se su questo tema sono in molti ad essere interessati per noi è un grande valore; se sul tema della “gestione del verde pubblico”, cioè del verde della città saranno in molti a dire cosa vogliono e come devono essere impostati i contratti di manutenzione, questo sarà un gigantesco passo in avanti perché la città crescerà.

Direi che c'è molto da discutere e da capire. Direi che nessuno puo' dire di avere ragione al 100%, ma tutti hanno diritto di sapere e capire.

Nel caso del parco di Villa Manfrin-Margherita siamo in ritardo, nel caso del contratto del verde urbano, che deve essere rinnovato a breve, siamo forse in tempo.

La palla è sempre all'Amministrazione che deve dimostrare la volontà di dialogo e di far partecipare i cittadini e le associazioni, ricordando che la partecipazione prevede che non ci siano decisioni già prese a priori. 
Siamo stanchi di rincorrere decisioni ed idee... , siamo perfino  in dubbio che "decisioni ed idee" ci siano e non vorremmo che alla fine tutte le colpe delle scelte ricadessero sui tecnici.
Non siamo in un romanzo di Pennac e non abbiamo bisogno di capri espiatori.


Treviso, 25 luglio 2016

p.ITALIA NOSTRA Treviso
il presidente
Romeo Scarpa 348 8717810

Note
(1) Un lunedì pomeriggio alle ore 15...
(2) Una frase famosa di uno dei fondatori dell'associazione è che “la finalità ultima dell'associazione ITALIA NOSTRA è quella di .. scomparire, cioè di non essere piu' necessaria!

domenica 24 luglio 2016

VERNIZZI, DETTO "FACCIA DI BRONZO"? DIMISSIONI BENVENUTE

Il Commissario Straordinario per l'Emergenza per la SUPERSTRADA PEDEMONTANA VENETA,  ing. Silvano Vernizzi, mette a disposizione il suo mandato ed è pronto ad un passo indietro per il "bene" dell'opera: ecco una buona notizia.  
Dia pure le dimissioni perchè crediamo che sia ora che ci sia un ricambio nella gestione tecnica di questo tipo di emergenze.

Lo ringraziamo per il lavoro fatto e si goda una meritata pensione o una carriera politica perchè le sue osservazioni sono tutto, fuorchè tecniche. 
L'intervista che riportiamo sotto rappresenta un'evidente commento politico, che spetterebbe al Governatore Zaia o al suo Ufficio Stampa, piuttosto che ad un Commissario Straordinario per un'EMERGENZA PERMANENTE, che ha un ruolo tecnico!!

L'ing. Vernizzi ha difeso i "segreti" della concessione per SPV in modo tutt'altro che neutro ed ora finge che tutto fosse noto!!
Nulla è noto ai veneti che tendono a fidarsi delle istituzioni e dei loro politici.
Il Governatore Zaia non ha ereditato la PEDEMONTANA come un frutto avvelenato da Galan, ma era parte strutturale di una maggioranza che, con l'assessore Chisso, aveva trasformato le Grandi Opere pubbliche venete in un sistema dove i medesimi uffici portavano avanti le opere e davano i pareri di compatibilità ambientale con il mitico ufficio NUVV.

Parlare ora di 600 milioni di euro già spesi e dei soldi che la Regione Veneto si è impegnata per 30 anni a versare al concessionario per 15 anni se non ci saranno i volumi di traffico attesi (impossibile per noi e molti altri) è una presa in giro per tutti i veneti.

APPROVIAMO LA PROPOSTA DI VERNIZZI: DIMISSIONI ...
tanto non le darà...

venerdì 22 luglio 2016

DISPOSIZIONI PER IL CONTENIMENTO DEL CONSUMO DEL SUOLO??

La proposta di legge regionale, sintesi dei progetti di legge Zaia-Zorzato-Ruzzante, sarebbe perfetta se.... si fermasse all'articolo , che definisce i principi egli obietti.

Una legge meravigliosa, piena di buone intenzioni nuove e vecchie, elencate proprio all'articolo 1, tra cui
  • la promozione della collaborazione tra enti pubblici ed autonomie locali
  • disciplina l'acquisizione di dati...
  • l'individuazione di parti di territorio a rischio idraulico (ancora qua siamo?)
  • assicurare la trasparenza amministrativa...
  • semplificare i procedimenti (!!!)
La prima osservazione che è evidente è l'assoluta incongruenza tra queste ottime finalità ed il resto dell'articolato dove questa intera summa dei desideri del Consiglio Regionale regionali viene praticamente... dimenticata.

Proseguendo nell'analisi delle parti principali del testo, osserviamo che, correttamente, si tenta una chiara definizione dei termini usati perché ormai nella normativa regionale siamo giunti a non capirci assolutamente piu' nulla.

Si puo' ancora molto migliorare perché, per esempio, non è ben definito il “suolo naturale” che è un suolo vergine (cioè con caratteristiche non alterate dall'uomo” e non sono “non impermeabilizzato.

Il “suolo semi-naturale” non viene nemmeno ben definito, ma crediamo si possa intendere un suolo che è stato oggetto di interventi di modifica da parte dell'uomo, mantenendo la sua caratteristica di permeabilità.

Definizione molto vaga è quella di “aree di urbanizzazione consolidata”, che nel Veneto dell'urbanizzazione diffusa diventa un cavallo di Troia, che lasciato ai Comuni con questi margini di discrezionalità, porterà all'ennesima legge “fuffa”: si estenderanno al massimo del possibile i limiti del consolidato perché all'interno di questo perimetro, si agirà con questa legge regionale!

Uno dei temi per esempio che sembra lasciato alla discrezionalità, mentre dovrebbe essere approfondito, è l'uso del suolo agricolo per i cosiddetti campi fotovoltaici: tale intervento comporta uno spreco di territorio e danneggia la terra, che viene abbandonata, ma, a termini di questa legge “non consuma suolo”... E' questo che si vuole? Con tutte le coperture dei capannoni che ci sono....

La terza osservazione che facciamo è relativa al fatto che quasi tutte le procedure previste negli articoli 4-5-6 si possono già fare in base ad altre norme statali e regionali e quindi non c'era bisogno di alcuna ulteriore normativa.

Tali normative esistono e non da oggi, ma alcune da oltre 30 anni:
  • dai piani di recupero di cui all’art. 28 della L. 457/1978;
  • dai Programmi di Riqualificazione Urbana di cui alla L.179/1992
  • dalle Società di Trasformazione Urbana (STU) di cui all'art. 120 del D.Lgs. 267/2000
  • dagli accordi di cui all’articoli 6 e 7 della L.R. n.11/2004
  • dai Permessi di Costruire in deroga o da quelli convenzionati da ultimo introdotti con l’articolo 28 bis del DPR 380/2001, cioè dal Testo Unico in materia edilizia.
Non è che ripetendo come un mantra alcuni concetti, questi si avverano!!
Perché creare un'ulteriore normativa specifica che non aggiunge nulla di veramente innovativo e crea solo confusione?
Crediamo che tutta questa iperproduzione di normative ridondanti e contraddittorie crei solo danni al settore edilizio.
La “semplificazione amministrativa” non è un concetto vuoto, ma un importante tassello di una necessaria riforma: il primo principio della semplificazione è quello di dare ordine e certezza al diritto: “cosa posso o non posso fare?” , “in che tempi?” “dove? con che limiti?”.

Servono i soldi. E come ha dichiarato anche il Presidente di ANCE Veneto è necessario che siano degli investimenti pubblici per far ripartire interventi di “riqualificazione” e “rigenerazione urbana” perché non saranno certo i privati a mettere i soldi che le banche non danno loro.

La Regione Veneto, invece, chiede garanzie allo Stato per fare la Superstrada Pedemontana che non ha i volumi di traffico per sostenersi economicamente oppure fa referendum consultivi (sostanzialmente inutili), ma invece non ha alcun euro per tali scopi: dove sono i soldi del del fondo regionale di cui all'articolo 8 di questa legge regionale??
Le osservazioni piu' importanti sono, come sempre, per gli ultimi articoli (artt. 9-10) che rappresentano ormai il “cuore della questione” e dimostrano la profonda contraddizione con l'art.1.
Innanzi tutto il legislatore regionale prevede che ci sia la possibilità proprio per la Regione Veneto di derogare alla sua Legge Regionale sul contenimento del consumo del suolo.
Non sia mai che si dia l'esempio!
Il concetto di “deroga” è uno dei piu' amati e coccolati ed torna sempre buono a tutti.

Il danno vero di questo modo di procedere è che si è diffuso il senso che tutto è sempre modificabile, anche in senso contrario allo spirito della legge (ma in “minima dose”, dice l'articolo 9..) per un Ente che promuove questa legge per fini di propaganda, ma in realtà non vuole alcun laccio o laccetto per le iniziative dei suoi elettori.

Si dà un “contentino” a quella parte di cittadini che si rende conto che siamo alla deriva ambientale, ma con l'intenzione di procedere nel solito modo, cioè dando libero spazio allo spirito selvaggio degli imprenditori del nordest che “scava busi e impenisse busi par far schèi.”
“Schèi privati”, ovviamente

L'articolo 10 è un piccolo capolavoro che merita qualche nota tecnica specifica:
  • fino all'emanazione di un provvedimento di Giunta (che già sappiamo non sarà mai emanato) non si puo' consumare suolo, dice il comma 1 dell'articolo 10;
  • il comma 2 però subito precisa, per tranquillizzare gli elettori di questa maggioranza ed anche di buona parte dell'opposizione, che una deroga fino al 30% della superficie degli ambiti inedificati soggetti a pianificazione attuativa previsti negli strumenti. Quindi si puo' continuare ad edificare con il limite del 30% della superficie inedificata fino ad oggi (perché nessuno compra!!).
  • il comma 5 (un po' di distanza “fisica” tra i commi) porta il limite precedente da 30% a 50%.... La prossima volta magari si potrebbero fare una serie di commi che aumentano di 5% in 5% per dare meno nell'occhio?
Nella sostanza quanto previsto da questa legge è un “non-limite”, visto che dà limitazione per una fattispecie che, oggi il mercato immobiliare ed edilizio ha bocciato per iperproduzione e carenza di denaro.
I Consiglieri Regionali vogliono fare bella figura, ma con prudenza (“avanti, ma con juiicio...): hanno pensato di scrivere una legge per il contenimento del consumo del suolo, che di fatto già la crisi dell'edilizia ha fatto.
Poveri Consiglieri Regionali ambientalisti, sempre in ritardo!

Il comma 7 dell'articolo 10 però mette al bando la prudenza ed esplicita i veri “portatori di interesse” a cui è consentito invece fare consumo di suolo:
  • gli imprenditori con attività in zone improprie a cui è lasciato il magico SUAP ma solo con ampliamenti, che tanti benefici ha dato, per esempio in quel di Altivole...
  • gli agricoltori che non devono essere mai dimenticati e privati della loro possibilità di edificare
  • gli immancabili cavatori, spesso grandi elettori...
  • gli interventi per i commercianti con le mitiche strutture sotto i 1500 mq che ammazzano i centri storici
In pratica una legge che vorrebbe disciplinare e limitare il consumo del suolo agricolo diventa una legge che non “contiene” nulla, ma legittima il consumo del suolo proprio in zona agricola nello stesso identico modo di oggi, senza alcuna garanzia di miglioramento della qualità della città e degli standard urbanistici.


QUADRETTO CENCELLIANO

"Tu dai una cosa a me ed io dò una cosa a te...."

Il quadro che emerge dall'articolo sulle "nuove" nomine in ATS etc... è desolante con amministratori che BARATTANO posti per i loro tirapiedi, trombati o in pensione, che vanno a prendersi un'indennità...

Fighera (FI?) sindaco di Istrana esce da ATS e viene barattato con Baratto (FI-LN?) , ex sindaco di Pederobba.
Schiavon (LN), ora revisore dei conti del Parco Sile (che incaricone!!) esce ed entra un altro soldatino.

Tutto per lasciare l'ex sindaco di Preganziol a Contarina? Ma dai...
Almeno nella Prima Repubblica c'erano dei nomi!

SI NUOTAVA NEL SILE

Un simpatico signore (piu' simpatico del Sindaco di Quinto e di SuperTowerSanCC) ha ricordato una cosa semplice e banale: nel Sile si nuotava.
Credo che molti sopra i sessanta/settanta se lo ricordino ed era un sollievo andare in quelle acque limpide e fredde in giorni di calura.

Oggi il signore si mette la muta per proteggere le ossa piu' anziane ed i giovani se cadono in acqua, per esempio vicino ai Burci di Casier, vanno subito al pronto soccorso per una vaccinazione di sicurezza.

Questo è il nostro progresso e soprattutto è quanto il favoloso ENTE PARCO METALLICO E CICLABILE DEL FIUME SILE ha fatto in 25 anni:
passerelle per i tuffi 

 

giovedì 21 luglio 2016

I FARISEI DEL PARCO SILE

Le chiacchiere e gli atti dell'Ente Parco Sile sono STUPEFACENTI e quindi mi vedo costretto a fare alcune precisazioni sulle ultime dichiarazioni del Presidente Torresan rese al Gazzettino di oggi.
La questione riguarda una lottizzazione Sile1 dei Sigg. Girotto che è stata portata in Consiglio dell'Ente Parco Sile per una "variante verde" che però non serve a nulla.

Perchè non serve a nulla? Perchè in una area interna al Parco classificata come "ZUC" cioè Zona ad Urbanizzazione Controllata, non si applicano le norme del Piano Ambientale, ma le NTA del PRG del Comune di Treviso e quindi la "variante verde" doveva semplicemente essere presentata al Comune d Treviso senza altri passaggi o approvazioni.

L'Ente Parco Sile ed il suo Presidente (un po' fariseo) "dimentica" di dire che tale "variante verde" è stata presentata come compensazione per un'altra mini-variante, che è sostanzialmente una marchetta per una ditta di Casale che ha ampliato attività produttiva in area vincolata dal Piano Ambientale.
Cioè un SANATORIA bella e buona, che non è prevista come possibilità....

Oltre tutto le lottizzazione SILE1 e collaterali sono sotto l'ombrello del PIANO DI RISCHIO AEROPORTUALE e quindi credo che nessuna di quelle aree verrà piu' edificata, anche senza l'intervento di SuperTOWERsanCC.




mercoledì 20 luglio 2016

PEDEMONTANA: UN'OPERA CHE CI COSTERA' CARISSIMA..

Il senatore Cappelletti del M5S fa delle dichiarazioni chiarissime, che sottoscriviamo al 100% su tutti i temi di sostanza: l'opera è un disastro ambientale ed economico e non sta in piedi come dimostra la vicina BREBEMI.
Su un solo tema è un po' approssimativo per eccesso di benevolenza: l'atteggiamento del PD, che non è bicefalo, ma chiaramente a favore dell'opera con capogruppo e consiglieri vari AD ESCLUSIONE DI ANDREA ZANONI....
Magari Andrea avesse il controllo di metà del partito regionale...

D'altra parte di PD fa dichiarazioni "divertite" prendendo in giro Zaia, ma non ha mai fatto opposizione su questo tema.
Anzi oltre a non aver fatto opposizione, le dichiarazioni in campagna elettorale di Moretti e Co. erano per proseguire l'opera nello stesso modo in cui voleva farlo LucaZ.

Ora Moretti, De Menech, Puppato e Co. si ritrovano dalla stessa parte di soggetti come GRIGOLIN e MOSOLE, che ovviamente supportano la Grande Opera che per loro è un .. grande affare.

Teniamo conto che la famiglia Mosole è la stessa che si fa fare la strada per i suoi centri acquatici, commerciali e velodromi a spese nostre.
Geniale quasi come l'inventore di PokemonGo, il vecchio Remo...


SALVATE I PALU'

foto di Paolo Steffan
Le sezione di Conegliano di ITALIA NOSTRA scrive alla Sopritendenza per chiedere vigilanza e tuela per la storica area dei Palu'.
Siamo con loro.

"SIETE CON I PALAZZINARI..." DICE ZAMPESE (LN)

E' abbastanza ridicola, ma non inforndata, l'accusa che arriva dall'ex presidente della Commissione Urbanistica della LEGA NORD, arch. Sandro Zampese:
"SIETE CON I PALAZZINARI...."

Il vero problema è che alcuni della maggioranza hanno detto:
"Beh, problemi? Lo scoprite ora??"

martedì 19 luglio 2016

CONSUMO DEL SUOLO: CONTENIMENTO O PRESA IN GIRO?

I dati dicono che andiamo sempre peggio e che siamo prossimi al disastro, ma in Regoine Veneto giocano a far finta di nulla o a scoprire che la Pedemontana non verràmai fatta...

Venerdì saremo a Palazzo Ferro Fini per una conferenza stampa alle ore 12 sul tema del "Contenimento del consumo del suolo" per avvisare i cittadini che vengono presi in giro...

La situazione documentata da ISPRA è persino benevola...

PEDEMONTANA VENETA: FERMATEVI

La preoccupazione del Governatore Zaia dimostra quanto grave sia la situazione e fa specie che la politica, ed in primis il Governatore faccia finta di non capire e non sapere che
 il PROJECT FINANCING della SUPERSTRADA PEDEMONTANA VENETA E' FALLITO
L'opera sta procedendo con i soli soldi pubblici e l'appaltatore è inadempiente praticamente su tutto (indennizzi, pagamenti alle imprese, etcc..) con la sostanziale connivenza del Commissario Straordinario per la (Continua) EMERGENZA, che non provvede a diffidare la ditta ed escutere la misera fidejussione.
Il problema reale è che ci ritrovweremo con danni per centinaia di milioni di euro ed una mini fidejussione di 81 milioni di euro che non garantisce praticamente nulla.
Il concessionario va fermato subito in quanto non in grado di adempiere al contratto sottoscritto perchè non è in gradi di finanziarsi.
Se il Ministro Del Rio ascolterà il nostro beneamato Governatore lo farà sui cadaveri ancora caldi dei morti di Puglia, cioè scegliendo ancora di finanziare opere su gomma invece che opere piu' utili su ferro.
Tutto è possibile, ma credo che anche l'Europa avrebbe da ridire su un aiuto di Stato ad un imprenditore privato che non è in grado di finanziarsi.
Fallita la SPV, il governatore Zaia dovrebbe prendere atto che è anche fallita la politica sua e di ... Renato Chisso e Giancarlo Galan.


 

lunedì 18 luglio 2016

VISITA AL PARCO DI VILLA MARGHERITA E MANFRIN SABATO 23 LUGLIO 2016 ore 10.30

Prima che ci sia il “meritato” riposo feriale (per chi ha i soldi per andarci...), abbiamo pensato di fare una visita collettiva al Parco di Villa Margherita e Manfrin per rispondere ad una serie di quesiti che ci vengono posti periodicamente sul tema dei lavori in corso da parte del Comune di Ttreviso.

E' un argomento che è tornato di attualità e che ha portato alla costituzione di un Comitato degli “ALBERI URLANTI” che richiede al Sindaco la sospensione dell'intervento progettato, che prevede abbattimenti di piante malate (circa il 35%) ed interventi di riconfigurazione che possiamo definire “estetici” con abbattimenti e ripiantumazioni.

La nostra associazione ha avuto un incontro privato con uno dei progettisti (il dott. Forestale Paolo Pietrobon) che ha motivato tutta un serie di questioni, che però sono rimaste sostanzialmente tra noi e Lui, senza che l'Amministrazione sentisse il bisogno di spiegare tale intervento ai Cittadini.
Siccome noi siamo fautori della piena trasparenza e della comprensione delle ragioni (anche degli altri..) abbiamo pensato di fare questa
  
        visita guidata al “Progetto di recupero e valorizzazione

                    del Parco di Villa Margherita-Manfrin”


La partecipazione è libera e ci ritroveremo alle ore 10.30 al parcheggio laterale sulla strada che porta all'ex OP di Sant'Artemio

Porteremo copia della documentazione e saremo a disposizione, con le nostre limitate competenze, per dare le spiegazioni piu' opportune, prendendo nota delle altre domande a cui non sapremo rispondere da passare a personale qualificato.

La visita durerà circa due ore; alla fine proponiamo di fare un momento di incontro conviviale all'ombra degli alberi (non ancora tagliati), condividendo il cibo e le bevande che ognuno vorrà portare.





Treviso, 18 luglio 2016

p.ITALIA NOSTRA Treviso

il presidente

Romeo Scarpa 348 871781

giovedì 14 luglio 2016

PARCO SILE - CONSIGLIO 27-4-2016 - BILANCIO (estratti distillati e commentati dal verbale)

Pochi cittadini partecipano agli "spettacoli" che periodicamente vengono rappresentati in giro per il Veneto dal Consiglio dell'Ente Parco Sile, di cui faccio parte anch'io dal 2013 (mi pare..).
Non sapete cosa vi perdete ed è difficile fare commenti sui mille argomenti spassosi che vengono presentati e discussi, tutti tendenzialmente inutili, salvo che poi riguardano soldi che normalmente vengono spesi per fare infrastrutture e non per la cura ambientale.

Siccome ho avuto la conferma che ci sono molti fan, sia tra i "soldatini silenti" che tra il Comitato Esecutivo ed i dipendenti dell'Ente, ho deciso di rappresentare alcune questioni che vengono discusse usando il verbale registrato che viene inviato normalemente al Consiglio successivo.

Oggi parliamo del Consiglio dell'Ente Parco Sile del 27-2016 a Quinto di Treviso dove l'argomento principale era l'approvazione del Bilancio triennale.

Il primo intervento è quello del VicePresidente Arturo Pizzolon
I dati salienti che interessano sono che:
  • il bilancio è stato predisposto dal dott. Bucci, dirigente apicale del Parco Sile dal 2005, laureato in Giurisprudenza e valente latinista
  • per il funzionamento dell'Ente Parco Sile la Regione Veneto spende 417.000 euro 
  • il cofinanziamento regionale per la Greenway che doveva essere dell'80% e poi è stato alzato a 88,32% coprendo anche interamente la progettazione; cioè tutti i settori della Regione sono senza soldi ma il Parco Sile riesce ad ottenere piu' soldi. Io credo sia perchè non riuscivano a spenderli per altri progetti e quindi sono stati dati al Parco Sile... Ma questa è una maldicenza mia.
  • emerge il problema del vandalismo, tema molto caro al nostro Presidente del Parco detto SuperTOWERsan per la sua abitudine alle perlustrazioni notturne in bici a caccia di distruttori di staccionate. Pare abbia richiesto di mettere anche una cabina telefonica lungo la Greeway in prossimità dell'idrocronometro di Casier per poter cambiarsi come faceva Clark Kent 

Qui siamo alla sintesi della relazione di bilancio, dove si vede che l'ENTE PARCO SILE è ricchissimo mentre i Comuni hanno le pezze al culo (scusate il francesismo, ma i bilanci sono lavori un po' di merda..)
Il nostro beneamato Parco Sile riesce ad arrivare a fine anno con QUASI UN MILIONE DI EURO DI AVANZO!!
Ditemi voi se è una gestgione positiva?? A casa mia, no... ma qui siamo all'Ente Parco Sile e forse piuttosto che li buttino SEMPRE E SOLO in infrastrutture... forse è meglio risparmiare!
Teniamo presente che non sono riusciti a fare un intervento su San Michele Vecchio, finanziato pronta cassa dalla Regione Veneto con 70.000 euro che richiedeva solo 30.000 euro!! Oggi ne serviranno 300mila per fare gli interventi necessari e forse il biotopo è perso. Ma su questo ci ritorneremo...

La relazione del dott. Bucci è asciutta e tecnica, come deve essere. Non riesce a citare nemmeno per errore che oltre alle opere infrastrutturali ci sono opere diverse, ma in fondo ci tiene a precare che tutto è verificabile e veritiero.
Sinceramente devo ancora vedere qualcuno che si presenta dicendo che un bilancio è fatto ci cifre fatte a caso e falso, ma non stiamo a psicanalizzare...
Sul dibattito successivo, emergono alcune interessanti considerazioni a margine:
  • il nuovo collegio dei Revisori dei Conti nominati dal Governatore Zaia vede come nuove Presidente Cristian Schiavon oltre a tali Alessadra Baggio (sorella?) e Claudio Girardi.
  • la Commissione Bilancio del Parco riesce a dare un parere anche se non ha il numero legale per costituirsi.
Sono entrambi aspetti minori, ma mi piace fare alcune considerazioni:
  1. viene nominato un nuovo collegio di revisori dei conti che è capitanato da un soggetto chiaramento di partito; non so bene a chi siano riferiti gli altri due, ma diciamo che un piccolo problema di stile, mi pare ci sia. Si chiama "conflitto di interessi" tra controllore e controllato. Nulla di illegale. Solo carenza di stile. Nulla contro il buon Cristian, "rappresentante" di Manildo in ATS con il Fighera (consigliere dell'Ente Parco Sile anch'esso), che ha il diritto di campare visto che probabilmente quanto fa con ATS non è sufficiente...
  2. ll ragionamento dell'amministrativista Bucci sulla Commissione Bilancio penso debbe essere oggetto di approfondimento da parte di competenti giuristi e non da parte mia che sono un semplice ingegnere, che nemmeno capisce molto secondo il Bucci... Mi pare di capire che il Nostro affermi due cose:
  • siccome il parere della Commissione è consultivo è poco importante se sia regolarmente costituita o no... tanto il parere non conta niente
  • una Commissione si puo' riunire anche se ci sono solo due membri su 7 e quindi non c'è il numero legale
  • quello che fanno le commissioni poco interessa, visto che gli atti li approva il Consiglio (ma dai??)
L'ultimo pensiero (dedotto dal Bucci ragionamento) puo' spiegare al Presidente Torresan perchè un anno ci siamo dimessi dalle commissioni dell'Ente Parco Sile..

PER PROTESTA CONTRO LE PASSERELLE DEI BURCI SI SUICIDANO 11.000 PULCINI?

"Non si esclude nemmeno la pista del dolo... " questa la conclusione del servizio di RETE VENETA sull'anomala strage di pulcini avvenuta ieri in quel di Casier.

Le maldicenze di paese non si fermano qui e si vocifera che la rabbia per le nuove passerelle abbia fatto surriscaldare in tal modo l'ambiente in quel di Casier che la temperatura è salita in modo molto anomalo provocando l'incidente!!

Un'altra opzione, ancora più fantasiosa, ma che potrebbe essere verosimile stante il pessimo risultato estetico naturalistico che ha l'opera sul contesto, è quella che parla di un SUICIDIO DI MASSA di questi giovani pennuti, che hanno preferito la morte per asfissia all'inaugurazione di questo eco-mostro.
Uno dei superstiti ha dichiarato: "Prima le passerelle di legno si accompagnavano con i burci, ora le passerelle metalliche si "armonizzano" con la riva di fronte dove fanno bella mostra i resti industriali della Chiari e Forti. Forse era meglio che morissi anch'io..."

In ogni caso l'inaugurazione ci sarà perchè dei morti per per amore e per  onore (anche se animali, anzi soprattutto animali) il Parco Sile se ne fotte. 

martedì 12 luglio 2016

LEZIONI DI GIURISPRUDENZA DAL PARCO SILE DAL SIGNORE DEGLI ARMADI




Al Parco del Sile non sono equilibrati ed hanno dei seri problemi nei confronti di chi esercita il suo diritto di controllo degli atti.
 
Per il Consiglio dell'Ente Parco del 13-7-2016 vengono mandati alcuni atti (convocazione ed allegati) via e-mail, ma poi la segreteria precisa che la parte piu' interessante (una "variantina" al Piano Ambientale che riguarda la lottizzazione Sile 1 a San Giuseppe ed aree di Tre Srl a Casale) non può essere inviata via mail "perchè il CD è molto pesante"!!
Ma come?? Ci sono jumbo-mail, we-transfer e mille altri modi per mandare il tutto....
 
Protesto mandando la comunicazione che riporto e ricevo una dotta lezione dal Direttore f.f., laureato in Giurisprudenza, che trova modo di far valere la sua laurea nei confronti di un povero ingegnere.
 
Sinceramente mi pare che, dalla lettura (infrariga) del messaggio, ci sia una velata "minaccia" circa presunti comportamenti "poco corretti" del sottoscritto che chiede atti per controllare cosa fa l'Ente Parco Sile e cos'hanno fatto in passato... 
Che ci siano cose da nascondere?? Soldi usati in modo poco consono, magari per finanziare qualche partito? Girano sempre strane voci... soprattutto prima del 2005.
 
Il Signore degli Armadi ha parlato, ma prima o poi li apriremo questi armadi, magari per vedere che è tutto a posto. 
Ma non credo... 
Perchè avrebbero così tanta paura di farceli vedere?? 
Sul Gran Bosco dei Fontanassi: incarichi e incarichetti che approfondiremo. 
Credo che in ogni argomento dove si vada ad approfondire ci sia da capire. Vuole forse dirmi che non devo capire??
 




Ricevo dal consigliere Romeo Scarpa la nota che allego.
 
Giusta l’art. 24 del vigente Regolamento Amministrativo dell’Ente, la documentazione relativa agli argomenti all’o.d.g. del Consiglio viene messa a disposizione del Consiglieri, presso la Segreteria dell’Ente, almeno cinque giorni prima della riunione del Consiglio. 
 
Il secondo comma del medesimo articolo prevede che la documentazione sia fatta pervenire al capogruppo di ogni gruppo consiliare.
 
La segreteria dell’Ente, da tempo, invia la succitata documentazione a tutti i consiglieri, attraverso i moderni sistemi informatici.
 
Appare evidente che la trasmissione degli atti di cui si parla incontra limiti legittimi in caso di particolare corposità e complessità dei medesimi, come per esempio nel caso di progetti, corredati di cartografie.
 
Nel caso di specie, la documentazione relativa alla proposta di varianti al piano ambientale, di cui al punto 2 dell’o.d.g., è particolarmente ricca di elaborati e il relativo CD ha notevole “peso informatico”, tale che i tentativi di trasmissione con le procedure informatiche, compreso il sistema we transfer, sono stati vanificati da problemi inerenti alla linea che serve il nostro hardware informatico.
 
Gli atti relativi alla variante erano, comunque, a disposizione dei consiglieri, presso la segreteria dell’Ente,  fin dal giorno 8 luglio u.s. , come precisato nella lettera di convocazione della seduta del Consiglio. 
 
La censura del consigliere Romeo Scarpa, di carenza di documentazione, è tassativamente smentita dal fatto che alcuni consiglieri, fra i quali uno appartenente al suo Gruppo, hanno potuto regolarmente visionare gli atti relativi alla proposta di variante.
Va precisato, secondo costante giurisprudenza, che l’accesso agli atti da parte del consigliere si configura come un diritto-dovere dello stesso di partecipazione alla vita politico-amministrativa, volto al controllo e quindi al perseguimento fattuale dell'ordinato e corretto svolgersi delle sedute consiliari e del rispetto della legalità di ogni fase procedurale delle riunioni del Consiglio, tale che egli deve farsi parte attiva per conoscere gli atti, anche accedendo direttamente agli Uffici.
Di conseguenza, la richiesta del consigliere Scarpa è infondata, per carenza di presupposti.

Poiché, negli ultimi tempi, la richiesta di accesso agli atti e di interrogazioni da parte di alcuni consiglieri è divenuta particolarmente pressante, ritengo utile portare a conoscenza alcuni principi e linee guida, fissati dalla giurisprudenza in materia.
 
Va rilevato che anche per il consigliere il diritto deve essere esercitato in maniera corretta e non in contrasto con le finalità della legge. Sarebbe discutibile il comportamento del consigliere che chiedesse e ottenesse copia di documenti non utili per l’esercizio del mandato amministrativo. A tale proposito è stato ritenuto legittimo il provvedimento con il quale è stata rigettata una richiesta di accesso avanzata da alcuni consiglieri comunali riguardante un cospicuo numero di copie di "documenti ritenuti utili", risultata non coerente con il mandato ed i compiti, definiti dalla legge, per i predetti soggetti configurandosi, come una forma di controllo specifico e non già inerente alle funzioni di indirizzo e controllo politico-amministrativo (Coś CONSIGLIO DI STATO, SEZ. V - sentenza 28 novembre 2006, n. 6960)
Sarebbe addirittura censurabile la richiesta di documenti per fini personali e quindi estranei alla funzione pubblica di controllo a lui spettante in quanto membro del corpo elettivo. 
Ancora peggio allorquando la richiesta di rilascio di copia di atti, lungi dal perseguire fini istituzionali, sia fatta per scopi puramente strumentali al fine di arrecare molestia e intralcio agli uffici, con l’uso dispendioso e spropositato della macchina copiatrice. 
A tale proposito è stato osservato anche che la richiesta indiscriminata di copia di atti pụ risultare esorbitante rispetto alle esigenze di conoscenza che il doveroso esercizio della funzione di controllo sull’amministrazione impone alla vigile attenzione di ogni consigliere, sia di minoranza che di maggioranza. Si pensi anche a quegli atti di cui sarebbe superflua l’acquisizione in copia, ai fini dell’espletamento del mandato rappresentativo potendo rivelarsi più sufficiente averne sommaria visione.
E’ utile puntualizzare che, comunque, la richiesta di accesso ai documenti della pubblica amministrazione in generale deve essere precisa e puntuale anche da parte del consigliere. Infatti non pụ richiedersi indiscriminatamente di accedere a tutti gli atti adottati successivamente ad una determinata data ed a quelli ancora da adottare. Una richiesta di accesso siffatta è da ritenersi inammissibile, in quanto priva della individuazione specifica dell'oggetto su cui avrebbe dovuto esercitarsi il diritto di accesso ( coś TAR LOMBARDIA - MILANO, SEZ. I - sentenza 26 maggio 2004, n. 1762; TAR SARDEGNA, SEZ. II - sentenza 12 gennaio 2007, n. 29).
 
Cordiali saluti
 
 
                                                                                                                 IL DIRETTORE f.f.
                                                                                                                  dott. Stefano Bucci