"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

venerdì 22 marzo 2019

VILLA EMO ovvero IL FALLIMENTO “STRATEGICO” DEL VENETO

La questione dell'alienazione di VILLA EMO è paradigmatica e simbolica di un'impostazione improvvisata della tutela e valorizzazione del patrimonio storico del Veneto, che stride ancor di più per il fatto che il tutto accade in un territorio che si vanta (a parole) di difendere le “origini” della propria cultura e i suoi valori fondanti.

La situazione in cui viene a trovarsi questo SIMBOLO DEL TERRITORIO TREVIGIANO, gioiello unico ed inimitabile di Palladio, è paradossale e le conseguenze di quello che sta accadendo vanno ben oltre la semplice possibile alienazione di questo “bene culturale”, perchè si tratta dell'ennesima e non ultima sconfitta di una possibile gestione diversa di quello che non è solo un edificio di enorme pregio, ma un vero e proprio simbolo del Veneto tutto.

L'ANIMA DEL VENETO È IN VENDITA e questo avviene con la benedizione proprio di quel potere localista, che sponsorizza l'isolamento protezionistico ed una finta autonomia, ridotta solo a voler gestire in modo libero da vincoli solidaristici i soldi delle tasse prodotte nella nostra regione.

Il problema, a mio giudizio, non è tanto nella vendita da privato ad altro privato di questo gioiello, quanto nel disinteresse del potere regionale, oltre che per il bene imateriale in sé, anche il patrimonio immateriale, che nella società dei consumi globalizzati è un'arma potentissima: il BRAND, cioè il valore, costruito nei secoli, di una bellezza irripetibile e non replicabile il altro luogo.

L'eventuale acquisto da parte di un soggetto privato, magari un mecenate illuminate, non è il danno più grave perchè sono evidenti e diffusi gli esempi di gruppi e persone straniere che amano la nostra Italia, ben più degli autoctoni, che non sanno spesso vedere al di lù del loro piccolo o grande portafoglio.

La banca proprietaria vende perchè le regole di mercato dicono che tale proprietà non è “un asset strategico” e ricaveranno, se va bene, 15 milioni di euro, pari al costo di 500 metri di Superstrada Pedemontana Veneta. Questo è il valore veniale del genio del Palladio, se misurato con il parametro cardine dell'economia di mercato veneta: i skèi...

Ma è evidente che quest'analisi è parziale e se può andare bene per i manager di una banca, certamente rappresenta una sconfitta enorme per chi di fregia del titolo di Governatore del Veneto: ci vendiamo i gioielli di famiglia, per pochi euro, per INCAPACITA' DI GESTIONE DI UN PATRIMONIO che nessuna potenza straniera potrà mai copiare in quattro e quattr'otto, perchè è la nostra STORIA, la storia dei Veneti e della Repubblica Veneziana, che, dopo essere diventata dominatrice dei mari, si insediava nel suo entroterra come “potenza di terra”.

E' essenziale che si prenda atto che la REGIONE VENETO non ha saputo fare nulla del PROGETTO STRATEGICO PER LE VILLE VENETE, a parte un libro di piante storiche ed una serie di studi usati per condire qualche piano urbanistico, che prende polvere nei cassetti (il Piano Territoritoriale Regionale di Coordinamento).

Nel 2005 una delibera della Giunta Regionale Veneta (DGRV …....)...., ma di tutto questo rimangono solo le belle parole scritte nelle premesse della delibera.
Tutta l'attività di politica culturale ed urbaanistica non ha fatto altro che promuovere PIANI CASA, SPORTELLI UNICI ATTIVTA' PRODUTTIVE, SUPERSTRADE e NUOVI OSPEDALI...
Decine di leggi e milioni di euro di fondi destinati esclusivamente ad accontentare la “pancia” dell'elettorato, che elegge questi politici in un circolo vizioso, che pare non avere mai fine.

COME MAI NESSUNO CHIEDE CONTO AL GOVERNATORE LUCA ZAIA DELL'ASSENZA DI UNA POLITICA REGIONALE DI TUTELA DI UN PATRIMONIO VENETO COME VILLA EMO?
Non potrà certo dire che si tratta di questione privata, quanto a pochi centinaia di metri centinaia di persone sono state espropriate dei loro beni per un'infrastruttura (SPV) di dubbi utilità...
Non potrà nemmeno dire che mancano i soldi alla Regione Veneto, che sta promuovendo una battaglia “tossica” per far diventale le colline del prosecco patrimonio dell'Unesco.
Bizzarro che la REGIONE VENETO spenda un sacco di soldi per ottenere un bollino di qualità dall'UNESCO e non impegni un euro per TUTELARE UN SIMBOLO GIA' PRONTO: LE VILLE PALLADIANE, che i cinesi al massimo potranno rifare in cartongesso a cacsa loro!

La famosa capacità di “intraprendere” dei veneti in questo caso non esiste?
Forse perchè è più semplice far soldi facendo prima buchi e poi discariche e poi centri rinaturalizzati e poi CENTRI COMMERCIALI lungo inutili superstrade a pagamento mentre si ciancia di “consumo zero del territorio”?

E' apparsa provocatoria la mia dichiarazione sul CENTRO COMMERCIALE VILLA EMO, ma in realtà è il VENETO IN VENDITA e Villa Emo è solo in punto di caduta più clamoroso di questa deriva, partita molti anni fa e alimentata proprio dalle scellarate politiche urbanistiche della REGIONE VENETO.

Io credo che se Palladio rinascesse oggi, VILLA EMO la farebbe in Inghisterra o in Olanda o in Germania e non più nel nostro Veneto che lo ha tradito.

NOVENTA E' LA CAPITALE CHE IL VENETO SI MERITA.

Non il paese di Noventa di Piave, ma proprio l'outlet, che non credo incontri i favori del Palladio, quanto a qualità architettonica e paesaggistica...

OGNUNO HA I SIMBLI CHE SI MERITA.

Romeo Scarpa
socio Italia Nostra Treviso

LAGHETTO PIOVAN O FONTANELLE DI TUTTI

Ecco il resoconto dello storico presidente di Italia Nostra Treviso sull'incontro con il Sindaco Conta in relazione alla crisi determinata dal nuovo laghetto Piovan (o del Piovan?)...

Sottolinea a TTOLO PERSONALE che è interessante anche il silenzio assordante del FORUM AMBIENTE che ha eletto il tema delle acque e risorgive come tema principale della zua azione...
Non disturbare Kappuccetto Rosso mentre va a visitare la Nonnna??


giovedì 21 marzo 2019

SABATO 23-9-2019 A VILLA EMO PER CAPIRE I SIMBOLI


Sabato 23-3-2019 dalle ore 15-30 ci saranno visite guidate ed incontri spontanei per spiegare perchè 
IL VENETO STA PERDENDO LA SUA ANIMA

Non sappiamo ancora se sarà un centro commerciale il nuovo simbolo, ma certamente non sarà Villa Emo, che Palladio avrebbe dovuto fare in Svizzera.

Vi ASPETTIAMO NUMEROSI PER CAPIRE


domenica 17 marzo 2019

CONTRO LA SECESSIONE CULTURALE DEL NORD

FIRMA APPELLO

AUTONOMIA DIFFERENZIATA DEL PAESAGGIO? NO GRAZIE



CAPIRE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO



ECCO PERCHE' ZAIA FA COSTRUIRE OSPEDALI?



BEVILACQUA SPERA... IO SONO MENO FIDUCIOSO



QUALCHE NUMERO SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO (GREENPEACE)



GUIDO VIALE SU CAMBIAMENTO CLIMATICO



RIMOLDI SU CAMBIAMENTO CLIMATICO

TOZZI SU CAMBIAMENTO CLIMATICO



MERCALLI SU SCIOPERO PER IL CLIMA 15-3-2019


sabato 16 marzo 2019

FORUM AMBIENTE TREVISO: BENI COMUNI E LINERTA' DI PENSIEROIDE ET IMPERA?

Il presidente del Forum Ambiente di Treviso, Gianfranco Padovan, espone su una rivista on line la "sua" verità su alcune posizioni che riguarderebbero proprio il sottoscritto, chiedendo alla mia associazione (Italia Nostra Treviso) di dar conto delle mie posizioni!

Premesso che non ho ancora capito quali siano le accuse specifiche che mi si muovono (insulti, affermazioni irrispettose, semplici proteste, commenti su Fb) e quali siano gli argomenti dove ci sarebbe lo "scontro" interno al FORUM, mi permetto di dire che:
  1. il forum nasce e si sviluppa per lo sforzo di molti, tra cui i nostri soci Berto e Renato, che hanno sempre partecipato agli incontri e li hanno promossi;
  2. un forum di associazioni non puà pensare di mettere il "silenziatore" per motivi di opportunità a tutti (codice deontologico) visto che esiste un Codice Civile che prevede la diffamazione ed a cui si possono rivolgere coloro che si sentono "offesi" dai commenti...
  3. il Forum dovrebbe anche capire che il "divide et impera" non è stato inventato nè da Padovan nè da chi crede che la mia strategia sia sbagliata, ma non può pensare che si possano accettare delle dchiarazioni di amministratori che dicono "non parlo più con questa o quella associazione" perchè esprime pareri sgraditi.
Credo sarà necessario verificare se la posizione del Presidete Padovan sia una posizione maggioritaria perchè la storia dei rapporti tra associazioni e potere. è sempre stata una storia dove "il potere chiede di non disturbare il manovratore".
Perchè il Sindaco non dice anche che non vuole parlare con i giornali che lo criticano?

Temo che sia un'involuzione, ma non mi preoccupo molto perchè i sodali di chi governa oggi Treviso, sono coloro che approvano il nuovo Piano Casa, che spingono la SPV, che vogliono la TAV e le altre opere inutili e ci sono sempre stati coloro che pensano di poterli convincere che sono "compagni che sbagliano".
Io penso che se discuiamo nel merito, sia giusto dire pane al pane e vino al vino.
Sulla questione delle Fontanelle di Monigo, il comportamento del Sindaco è stato ridicolo con una difisa aprioristica di un privato che si "appropria" legalmente di un bene comune.
Sul tema del Contratto di Fiume rimando a quello che sta succedendo per il CdF Meolo Vallio Musestre, progetto arrivato alla fase finale, ma che non verrà sottoscritto addirittura dalla amminsitrazioni di centro sinistra.

Al Forum Ambiente di Treviso credo che convenga fare una verifica sui modi di comportamento di tutti e quindi di chi anche, diventato presidente, pensa di essere "padrone"; nel campo del volontariato le cose vanno avanti sulle gambe di chi lavora e di chi gode di credibilità. Non tanto io, che lascio tranqullamente il Forum augurandogli i migliori successi, ma credo che ITALIA NOSTRA TREVISO non accetterà nè bavagli, nè processi sommari per avere il diritto di parlare.

Oltrettutto sono io che chiedo (non tanto al Presidente Padovan), ma al FORUM AMBIENTE cosa dirà su questi temi:
  1. parcheggio interrato ex pattinodromo
  2. distruzione della risorgiva di via santa Bona per pista ciclabile
  3. inquinamento continuo su piavesella in viale della Repubblica
  4. mancato intervento per inquinamento da gasolio su Bastione del Castello
Posso anche contnuare... e non mi si dica che sono temi approvati dalla precedente Giunta, perchè l'abbiamo personalmente detto (forte e chiaro) alla precedente giunta...
Il Forum Ambiente Treviso dovrà stare zitto per potersi sedere ad un tavolo con Manera e Conte?
Preferisco vederli al bar di Monigo...

Io credo che un'associazione libera ed apartitica non debba fare sconti a nessuno e posso solo dire a Mario Conte, che prima id lui, anche Giovanni Manildo mi aveva detto di "non voler più parlare con me" e sappiamo che oggi è finito a lavorare.
Forse sarà anche il caso del novello Cappuccetto Rosso, anzi Verde Bruno.


domenica 10 marzo 2019

vèndEMO o no véndEMO?




Il dibattito sulla questione di VILLA EMO ha preso una deriva poco interessante e lontana dal “cuore del problema”, che non è tanto la potenziale vendita di un bene che è sempre stato “privato”, quanto l'assenza di strategie pubbliche e private per conservare una simbolo ed una memoria del Veneto e dell'Italia.

Non serve che lo dica io per capire che VILLA EMO è UN SIMBOLO del VENETO (e per me del genio ITALIANO).
Dare un valore economico di appena 15 milioni di euro ad un simbolo è già di per sé un sacrilegio.
Provatre a chiedere ai veri autonomisti quanto vale la “bandiera con léon”....

Il fatto veramente importante e ben descritto nel vincolo a “bene cuturale” è che tale compendio è UNITARIO e quindi il suo insieme va conservato e mantenuto un “unicum”.
Questa semplice considerazine impone che la proprietà sia unica e che quindi, se il Credito Trevigiano vuole vendere, deve vendere tutto in blocco cercandosi un'altra sede in una delle mille zone industriali del nostro “bellissimi” Veneto.
Un compendio unitario posseduto da un ricco mecenate e da un Istituto bancario che ha altri “core business” è un ircocervo condominiale, che lascia prevedere danni a Villa EMO.

Se il Credito Trevigiano vende, se ne vada dalla sua attuale sede e si trasferisca in un capannone dismesso da riqualificare, visto che il suo “core business” è stato per anni prestare soldi a chi quei capannoni ha costruito per poi delocalizzare all'estero..

L'altra questione, di cui dò solo un cenno, è la mitica domanda:

DOV'E' FINITO IL PROGETTO STRATEGICO PER LE VILLE VENETE di cui alla Delibera della Giunta Regionale del Veneto n.2214 del 11 luglio 2006??
Avete letto bene: 2006 cioè quasi 13 anni!!

Ai tempi in cui regnava in Veneto un giovincello (forse Luca Zaia?) o forse erano ancora al potere i suoi colleghi Galan e Chisso, ancora a piede libero..

LEGGETEVI LA DELIBERA DOVE HO SOTTILENATO LE FRASI FATTE CHE NON COSTANO NULLA...

Mi preme ricordare solo l'impegno del non più giovane Luca per la “sua” Pedemontana e l'assenza
ultradecennale per la questione di Villa EMO che “vale” (secondo il loro metro di valutazione) come 500 metri di Superstrada Pedemontana.

Questo è il metro con cui misurare il degrado in cui è caduto il Veneto e quindi potete smettere di scandalizzarvi per la mia prOposta di fare un “centro commerciale”, che per questi signori è una buona idea!

Romeo Scarpa
socio ordinario Italia Nostra Treviso

ps non ridete leggendo la delibera...non è rispettosoper la Giunta Regionale