"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

venerdì 24 marzo 2023

ARRIVANO LE COSTRUZIONI CON PARCO E RISORGIVA...


Arriva la campagna elettorale per le comunali 2023 ed ecco che appaiono i progetti di nuove costruzioni che diventano lo strumento per fare addirittura “un meraviglioso parco con valorizzazione della risorgiva sul Cerca di Monigo”.

L’operazione immobiliare sul lotto in questione è stata “oggetto di lunga trattativa” con la proprietà privata e certamente il Comune ha cercato di ottenere il massimo in termini di standard, che di solito sono sempre… pochi, perché il privato difende a spada tratta il suo portafogli, mentre il pubblico (di qualsiasi colore, anche azzurrino) è molto molto più timido.

L’operazione d’immagine (il cosiddetto “greenwashing”) è più difficile da disvelare perché la stampa cerca di mantenere un equilibrismo con l’Amministrazione ed la maggior parte dei cittadini giudicano i “fatti” sulla base di sensazioni e senza alcuna memoria.

 Vediamo dove stanno i trucchetti che hanno fatto meritare al Sindaco Conte epiteti poco commendevoli per i quali si è arrabbiato non poco:

  •  un signore, che abita di fronte alla risorgiva, si accorge che il terreno attorno allo specchio d’acqua è privato e non pubblico come tutti pensavamo e lo acquista. Non può acquistare tutto il terreno sul perimetro perché c’è un vecchio sedime stradale;     le motivazioni del privato sono bizzarre e fantasiose: timori di danni alle auto a causa degli alberi, paura di annegamento dei residenti di Monigo, etcc.
  •  il Sindaco Conte dà man forte al progetto di recintare la risorgiva perché “il luogo è frequentato da persone di dubbia moralità e teatro di spaccio”, suscitando allo stesso tempo rabbia ed ilarità, visto che lì al massimo si sono viste delle… papere farsi tra le canne (giunchi);
  • nel periodo del Covid ed anche attualmente, l’area resta recintata con un cancello provvisorio perché il privato non rischia la chiusura di una parte che non potrà mai essere sua; però la fruizione del bene comune impedita.

 Ora sembra arrivare il miracolo, guarda caso proprio in vista delle elezioni…

 Come avrebbe dovuto e potuto comportarsi il Sindaco Conte per non subìre tali accuse? O meglio cosa avrei fatto io al suo posto?

 La questione è abbastanza semplice e riguarda il compito del massimo rappresentante della città e dei suoi beni comuni:

  • all’acquisto del privato di quasi tutta l’area attorno alla risorgiva, si poteva cercare all’inizio la via della persuasione che una simile operazione era fondamentalmente contro la comunità di Monigo che sarebbe stata privata della “sua” risorgiva;
  • di fronte ad una possibile e legittima volontà del privato di mantenere “ ‘a so téra”, il Comune avrebbe potuto porre per motivi di “pubblico interesse” (della comunità di Monigo e di Treviso tutta), una procedura di esproprio con un semplice progetto preliminare (che gli avremmo anche regalato) e la contestuale variante urbanistica;
  • il privato sarebbe stato indennizzato e sopratutto ci saremmo risparmiati una recinzione che ancora grida vendetta e dimostra al tutela dei beni comuni viene dopo la tutela della proprietà privata...

 

La procedura dell’esproprio per gli amici leghisti è sempre vista come una “violenza”, salvo quando devono fare rotonde (spesso inutili) o strade per collegare supermercati spendendo un sacco di soldi…

 

Tale procedura applicata per difendere una risorgiva sarebbe stato un ottimo esempio di “difesa dei beni comuni”, dell'acqua sempre più preziosa e di tutela dei diritti dei cittadini (spesso silenziosi) di Monigo.

Invece ci si arriva solo ora (in tempo per la rielezione) e con un’operazione in cui non è ancora chiaro come si accederà alla risorgiva, perché, ricordiamolo, da tre/quattro anni c’è un cancello abusivo che impedisce di accedere all’acqua.

 

Il Sindaco Conte è certo di voler vantare di questo?

 

 


domenica 19 marzo 2023

IL FUTURO ... GUARDANDO INDIETRO


 E' stupefacente che a Treviso tornino con periodicità decennale o anche ventennale delle questioni che dovrebbero essere seppellite nelle pieghe del tempo passato...

Trovarsi a parlare ancora oggi, in vista delle prossime elezioni comunali 2023, di #PARKVITTORIA e #4LOTTOTANGENZIALE è per lo meno strano, visto che sono "idee" vecchissime, che si sono arenate sotto giunte di destra e pseudocentrosinistra varie volte.

Il parcheggio con 3 piani interrati in Piazza Vittoria risale al secolo scorso quando ACTT (sotto la guida di Zampese) tentò di realizzare un'ideona di Gentilini e Gobbo. Il progetto era chiaramente farlocco perchè 3 piani interrati in quella zona è operazioni molto costosa ed alla fine si arrivò a dirottare l'appaltatore PARCHEGGI ITALIA su altre zone (ex pattinodromo) grazie ai buoni uffici del duo Manildo-Camolei. Oggi la Lega è ritornata al passato e ripropone "solo" due piani di parcheggi che seppelliscono qualsiasi idea di pedonalizzazione o parcheggi a silos fuori centro storico.

Analoga questione riguarda il IV lotto della tangenziale di Treviso, meglio nota come la superstrada che collega il CADORO sulla Castellana con il LANDO sulla Feltrina: 3 km assolutamente inutili, visto che non alleggeriranno nulla a livello di traffico (un teorico 16% su studio del Comune di Treviso a San Giuseppe, ma prima che si costruissero ipermercati in zona aeroporto). Un costo stratosferico di circa 80 milioni di euro (se basteranno) con ulteriore consumo di suolo ed infrastrutture per rendere l'aria di Treviso peggiore della pessima qualità che già viene rilevata.

Ma come mai a Treviso per guardare al futuro, si guarda al passato e si ripescano progetti "zombie"?

Probabilemente è più semplice buttare i soldi del PNRR su progetti errati piuttosto che provare a fare cose serie..

Altre città pensano a riforme strutturali della mobilità per superare l'auto privata, mentre noi siamo ancora a costruire supermercati ogni 200m con strade che portano sempre nuovo traffico.

A Treviso questi progetti sono "attraenti" perchè la città è "vecchia" con un elettorato che non ricorda nulla e si fa abbindolare con proposte miracolose che non funzionano mai, ma per le quali mai nessuno risponde.


Guardare al futuro con la testa rivolta al passato è quello che viene fatto da una Treviso da venticinque anni, forse è il tempo di farci una seria riflessione prima di tornare all'idee del Secolo Breve.