"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

sabato 31 marzo 2018

ALFABETO AMBIENTALE PER TREVISO 2018


A – ACQUA
Dire che Treviso è “città d'acqua” sui tabelloni all'ingresso della città e sulle mappe per i turisti non basta più perchè è evidente che la quantità e la qualità dell'acqua è sempre peggiore. E' bastato vedere l'anno scorso o durante l'ultima messa in secca delle derivazioni della Piave. Il Limbraga quasi non esiste più per gli interventi a nord del parco Storga.
E' prioritario proteggere qualsiasi corso d'acqua, dal piccolo fosso al Sile, con stanziamento di fondi specifici e coinvolgimento dei cittadini con meccanismi premiali.

B – BASTIONE DEL CASTELLO
E' vergognoso che questa parte di città sia ancora inaccessibile e per di più una discarica sotterranea di idrocarburi “regalati” dalla vecchia Camuzzi.
L'area non vale nulla, nemmeno con 50.000 mc costruiti sulla sommità delle Mura.
E' necessario procedere ad intimare alla proprietà di procedere alla bonifica con scavo archeologico e, se non può farlo perchè in liquidazione, si proceda ad espropriare l'area per un intervento pubblico sostitutivo (fondi eurpei), ritornando in possesso di ciò che è nostro.

C – CENTRO PEDONALIZZATO
Il centro di Treviso è circa 500x800m è va pedonalizzato il prima possibile perchè è impossibile contrastare i centri commerciali pensando di fare parcheggi comodi come quelli di queste infrastrutture; il centro deve ritornare ad essere un centro di “cultura e commercio”, ma a misura di pedone.
I commercianti lo capiranno come lo hanno capito in altre città prima di noi.
Vanno realizzati parcheggi scambiatori multilivello fuori terra a nord, nord-est (Caserme Cadorin, Foro Boario) a sud (Terraglio, retro Stazione) con bus gratuiti e poi si chiude.

D – DELEGA
Tutte le proprietà del Comune non utilizzate vanno date in comodato d'uso (come fatto per l'ex Caserma Salsa) per lasciare a chi ha progetti ed interessi la possibilità di creare luoghi di aggregazione, favorendo questo modello ed eliminando le pastoie burocratiche.
Deve esserci più coraggio per seguire questo modello di sviluppo dove la delega è una collaborazione con tutti e non un privilegio.


E – ENTE PARCO SILE
Questo Ente Regionale è dannoso per l'ambiente e per il Sile.
In circa trent'anni non ha prodotto nulla di positivo, ma ha solo sprecato soldi per lobby partitiche. Vedere le “magiche” passerelle dei Burci per capire...
Vanno verificate le pratiche edilizie rilasciate negli ultimi 10 anni perchè è forte la sensazione che ci siano gravissime irregolarità.
Si può benissimo chiudere e sarebbero meno danni e meno soldi europei sprecati.

F – FOGNATURE
Treviso è a livelli indecenti per quanto riguarda gli allacciamenti fognari ed ATS non è in grado di intervenire al di fuori dei piani dell'AATO, dove peraltro Treviso pare non esistere.
E' necessario dare garanzie fidejussorie ad ATS per procedere ad interventi straordinari iniziando in primis dalle parti più abitate e vicini ai corsi d'acqua come Sant'Antonino.
Deve essere controllato da tecnici terzi il depuratore di Sant'Antonino che non pare funzionare a dovere e potrebbe dare anche energia con progetti innovativi.

G – GAS SERRA
Il miglioramento della qualità dell'aria deve essere una priorità con investimenti specifici ed obiettivi misurabili quali riduzione auto circolanti, car sharing, piantumazione alberi, incentivi a sostituzioni riscaldamenti a gasolio...
Vanno considerati i benifici economici derivanti dalla riduzione delle patologie respiratorie in un vero bilancio, che esca dalla partita doppia dei commercialisti.

H – HOTEL DEI POVERI
Vedere persone che dormono nel sagrato delle chiese, sulle panchine della stazione o in altri luoghi improbabili è indegno per una città ricca come Treviso.
Vanno investite risorse e spazi per creare percorsi di tutela per italiani e stranieri in difficoltà senza lasciare ognuno al suo destino.
Vanno aiutate le famiglie che soffrono per disabilità o dipendenze in modo serio e continuativo.

I – INTERVENTI (PIANO DEGLI)
Non ha senso presentare un Piano degli Interventi a due mesi dalle elezioni perchè un simile piano dovrebbe indicare cosa intende fare il Sindaco durante il suo mandato.
Qui si è adottato un libro dei sogni con promesse irrealizzabili che nemmeno con 100 miliardi di euro si potrebbero fare. Verrà approvato nel 2030..o buttato nel cestino della carta straccia. Va revisionato e ridimensionato, ritornando alla realtà.

L – LINEARITA'
Un chiara amminsitrazione presuppone chiarezza di ruoli tra gli assessori senza mischiare a caso le competenze, in modo che non si capisca nulla.
E' inutile fare rivoluzioni a parole se il risultato (poco smart) è che non si sa chi deve fare cosa...
M – MURA CINQUECENTESCHE
Le Mura vanno restaurate e protette ed usate in modo compatibile senza voler fare di tutto e di più.
Il progetto di restauro risale ancora agli anni '80 con gli architetti Brusatin, Colussi e altri, e resta valido: va finanziato.
I festival musicali, le attrazioni di luna-park ed i chioschi permanente possono trovare altra collocazione.
Il percorso l'ha tracciato “Treviso Sotterranea” con il suo lavoro volontario che ha portato 10mila persone a vedere quello che hanno da sempre avuto davanti agli occhi: questo è fare economia.

N – NUOVE PISTE CICLABILI
Creare nuove piste ciclabili andando a tagliare alberi o tombare fossi è un'operazione in perdita non ammissibile.
La viabilità minore protetta va incentivata trovando nuovi percorsi, anche a senso unico per le auto.
Non si può pensare di avere la pista ciclabile rinunciando agli elementi del nostro paesaggio, che diventa una qualsiasi periferia incolore e grigia.

O – OSPEDAL GRANDO
Sulla questione l'Amministrazione di Treviso non ha saputo ottenere un contropartita seria nel momento in cui era necessario fare la variante urbanistica ed ora ci si trova con un mega progetto da 250milioni di euro scambiato con una mancia di 100mila euro.
Va ricontrattata con la Regione Veneto la viabilità per non creare nuovi pazienti oncologici tra i residenti nella vicinanza dell'Ospedal Grando.
Quanto ottenuto è il minimo dei minimi.

P – PARCHEGGIO EX PATTINODROMO
Non va realizzato un parcheggio che farà scempio del muro di controscarpa di un simbolo della nostra città: le Mura di Frà Giocondo, di cui abbiamo celebrato, in modo farisaico i 500 anni.
Parcheggi Italia va cacciata perchè è una società che ha sfruttato gli errori mostruosi di Gobbo e Gentilini, che dovrebbero pagare per le loro scelte.

Q – QUARTIERI
Non ci si può ricordare delle periferie solo in periodo elettorale, mentre per tutto il mandato si resta ancorati alle questioni del centro.
I quartieri sono senza identità e non c'è stata progettualità per creare una caratteristica per ognuno.
Il conivolgimento “partecipativo” si è risolto in una mera informazione, cioè il livello più basso di partecipazione creando un distacco siderale tra centro e periferie.
Vanno ripristina i Consigli di Quartieri come momento partecipativo svincolato dalla gestione dei partiti.
R – RISORGIVE
In cento anni Treviso ha perduto centinaia di metri di fossi e decine di canali di risorgive con un progressivo degrado dovuto a pozzi abusivi (mancanza d'acqua), costruzioni di recinzioni o interrati e tombamenti.
Non va permesso di realizzare interrati se si altera in modo significativo il livello di falda entro 20 metri (si fanno interventi più costosi se si voglioni gli interrati) e si deve proteggere realmente quel poco che resta del nostro vero tesoro.

S – SUPERSTRADE
Non va realizzata nessuna nuova superstrada: né Pedemontana, né Terraglio est, né fantomatico IV lotto della tangenziale.
Tutte le risorse debbono essere destinate a creare un sistema di mobilità pubblico che diminuisca il numero delle auto circolanti alle medesime ore.
Serve un vero Piano del Traffico che riesamini anche gli effetti dell' “autodromo” attorno alle Mura, che non è certo un Piano del Traffico.

T – TURISMO AEREOPORTUALE
L'aereoporto “Canova” è l'aeroporto secondario di Venezia e non l'aereporto di Treviso.
Deve mantenere la sua dimensione, anche con decremento, in attesa di uno spostamento ad Istrana.
Non è possibile alcun Piano di Sviluppo con aumento del numero dei voli, che anzi devono diminuire secondo quanto previsto dalle indicazini che SAVE+AERTRE non ha mai rispettato.

U – UFFICIO DEL VERDE
Il Comune di Treviso ha delegato la gestione del Verde a Contarina, ma non dispone più di un serio Ufficio del Verde, che è stato depotenziato e sostanzialmente distrutto, spartendo le competenze tra vari assessori.
Un serio Piano del Verde deve prevedere il mantenimento, anche per sostituzione del patrimonio, ed il suo progressivo incremento.
Va finanziato e gestito anche il verde minore (fossi) e quello acquatico, che non può essere trattato come un manto erboso da tagliare senza tener conto dei periodi di frega dei pochi pesci che ancora ci sono.

Z – ZIMBELLI
Treviso non merita di ritornare la citta zimbello del Veneto e dell'Italia per una serie di ottuagenari che nessuno riesce a mettere in pensione. Il primo non è Gentilini, ma Dino De Poli, che deve scendere dal trono e godersi il meritato riposo dopo aver dissanguato Fondazione Cassamarca.
Gentilini è solo il secondo, come sempre è stato.

giovedì 22 marzo 2018

Combattere per l’urbanistica, combattere per la bellezza

Editoriale di Oreste Rutigliano - Presidente nazionale di Italia Nostra con note  in rosso di Romeo Scarpa – Presidente sezione Italia Nostra Treviso

L'aspirazione ad una città bella, diritto dei cittadini in una ritrovata democrazia, si è inverata nei lunghi decenni della prima Repubblica nell’esercizio della pianificazione urbanistica assegnata a Sindaci e Consiglieri comunali, quale loro massima responsabilità politica. Una città bella, ove bellezza sta per conservazione del centro storico e della città storica, verde, parchi, alberi ed alberate, decoro, alto grado di mobilità ed equità nella distribuzione dei benefici.
La pianificazione urbanistica è nel DNA di Italia Nostra. (ed i risultati che si vedono del Veneto per esempio dimostrano quanto poco siamo riusciti ad incidere in un territorio che viene “sfruttato” sempre e solo per contingenze economiche)
E non a caso le più grandi battaglie condotte sotto i nomi di Cederna, Fazio, Bassani, Ravenna, Iannello, ecc. riguardano clamorose vicende urbanistiche, dall’Appia alle mura di Ferrara, dai centri storici di Venezia e di Napoli, al sistema dei parchi metropolitani di Roma (1996 – 24.000 ha) attraverso clamorose varianti di salvaguardia delle aree di prevalente interesse storico e paesistico.
La tradizione è continuata con battaglie vinte e perse; la legge Ponte che segnò la conservazione dei centri storici e la prevalenza degli interessi generali, la legge Galasso con i suoi ritrovati piani paesistici fino alla mancata legge sul regime dei suoli, la nostra più irrimediabile sconfitta. Eppure alla vigilia della sua morte Antonio Cederna dichiarava a voce e sulla stampa che l’esproprio delle aree fabbricabili doveva essere alla base di una sana pianificazione. (A Treviso per esempio questo non si riesce a fare nemmeno per una misera pista ciclabile e l'assessore di competenza si presenta ad un incontro pubblico dicendo: “Siamo riusciti a farla senza espropriare nessuno....”, ma tombano fossi e tagliano alberi.)
A significare che ancora a metà degli anni ’90 la pianificazione urbanistica era tema centrale del dibattito politico. (Era un'urbanistica del sogno più scritta sulla carta che praticata... oggi la conseguenza è di avere piani di tutti i tipi per lo più irrealizzati o irrealizzabili con Enti come il Parco Regionale del Sile, che sono i fautori della distruzione dell'ambiente piuttosto che della sua conservazione. Tutto grazie a nomine partitiche di persone utili per lo più a fare favori e a non rompere troppo le scatole...)
La seconda Repubblica segna, ahinoi, una drammatica inversione di tendenza. Il liberismo economico spazza via ogni antica certezza sui ruoli e le funzioni del potere pubblico. L’urbanistica viene privatizzata per portarla a una lenta eutanasia. Secondo me è già morta di “deroga & proroga” da anni
L’urbanistica contrattata, il “pianificar facendo”, le compensazioni, le deroghe, le leggi speciali per i grandi eventi, gli accordi di programma sono le medicine che invece di curare il malato lo uccidono (vero). È la rivincita dello strapotere finanziario immobiliare che cavalca l’onda del mainstream dell’efficienza privata avverso l’inefficienza pubblica.
Il tema è però molto profondo e deriva da una nulla consapevolezza del “bene comune” e dell' “interesse generale”, che viene stiracchiato da tutte le parti o al massimo monetizzato. Quanto vale un bastione storico delle mura trevigiane di Frà Giocondo? Chi e con quali armi si possono difendere questi beni, se gli amministratori di tutti i colori pensano soprattutto alla loro rielezione ed a seguire l'onda di richieste general-generiche. Dove sono spariti gli intelettuali come Cederna, Bassani?
È del 21 dicembre 2017 la legge urbanistica della Regione Emilia Romagna: il Piano Urbanistico Generale (PUG), privo di contenuti prescrittivi, si riduce a una generica indicazione di obiettivi strategici e la sua attuazione avviene esclusivamente attraverso la stipula di accordi negoziati con i privati interessati, ove di volta in volta si assegnano e si creano le nuove cubature edificabili, fuori da ogni regola precostituita. Nel Veneto va ancora peggio perchè qui le norme ci sono, ma una serie di deroghie, proroghe ed accordi di programmi gestiti da soggetti con nulla convenienza a contrattare per il bene pubblico fanno strame della nostra storia..
È per questo che oggi noi tutti siamo decisi più che mai allo scontro per riaffermare gli interessi generali, i diritti dei cittadini e l’esercizio di un pubblico potere nel governo delle aree e del territorio, con tutti i necessari punti di riferimento, le garanzie, i controlli e la pubblica partecipazione.
Per questo stiamo salendo affannosamente i gradini di tutti i tribunali d’Italia, contro le deroghe dello Stadio della Roma, contro la svendita delle aree ferroviarie di Milano, contro la speculazione sullo storico ospedale Galliera di Genova, contro i porti che distruggono le spiagge a Savona, contro la speculazione dell’eolico e fotovoltaico nelle aree agricole, in precostituita deroga ai PRG.
Ma la via solo giudiziaria è destinata a fallire perchè i mezzi a disposizione dell'associazione sono pochi e, come dimostra il caso della sezione di Vicenza per l'area ex Berga, i rischi sono molti.... Difendere i nostri beni se il popolo non li vuol difendere è un problema. Un grosso problema culturale che dimostra quando c'è da fare a livello di coscienza, consapevolezza e ripristino di un sentire comune in linea con l'articolo 9 della Costituzione, su cui si fonda il nostro operare.

domenica 18 marzo 2018

L'USO STRUMENTALE DEL DEFLUSSO ECOLOGICO


Tra il 18 e il 28 marzo il Consorzio Piave attiva la Sperimentazione sul Deflusso Ecologico del fiume Piave, per verificare gli impatti dell’applicazione sul fronte ambientale, economico e della qualità della vita nel territorio.” dice il comunicato del Consorzio Piave.
Già in questa affermazione troviamo un primo pre-giudizio (critico) dell'Ente preposto dalla LR12/2009 “alla bonifica, all'irrigazione, alla difesa del suolo e dell'ambiente, alla tutela della qualità delle acque e alla tutela dei corpi idrici”, in base alle finalità del suo statuto.
Passa l'idea che l'applicazione del Deflusso Ecologico “imporrà” di fatto la chiusura delle derivazioni, quando nessuno ha mai detto questo.

Noi da tempo diciamo che il Consorzio Piave esercita il suo potere solo per alcune delle finalità del suo statuto e questo lo conferma lo stesso sito dell'ente dove invidua e sottolinea solo “l'uso multiplo dell'acqua: per abbeveraggio (oggi uso ambientale), per irrigazione e per produzione di forza motrice”.
Dimentica (da sempre) il Consorzio Piave le finalità “ambientali” dell'Ente cioè “la tutela del suolo, dell'ambiente e della qualità dell'acqua.”, abbastanza ovvio per un Ente dove le elezioni dei posti di comando sono a disposizione di pochi con grandi interessi.

E' evidente che l'acqua è sempre stata usata dal'uomo per le sue attività e non occorre sempre ricordare che fu la Serenissima Repubblica a fare le ultime grandi opere del settore, soprattutto perchè altrimenti dobbiamo ricordare che oggi non si riesce a fare una grande opera perchè tintinnano le manette e gli scandali...

E' anche altrettanto evidente che l'acqua è dei fiumi e dei pesci, ed in questo caso in particolare della Piave, e quindi non è credibile un Consorzio, governato dagli agricoltori e da chi usa l'acqua per fare energia, che parla di sperimentazione sull'applicazione del Deflusso Ecologico solo per dire che non c'è abbastanza acqua per tutti.
Lo sappiamo e lo diciamo da anni e non abbiamo visto il Consorzio Piave schierarsi al nostro fianco per creare un fronte comune a difesa del fiume dall'uso scriteriato che se ne sta facendo.

Non hai mai cercato di spiegare agli amici del CRIF (Consorzio Regimazione Idraulica Fiumi) che scavare in alveo rende il fiume un canalone ed ne aumenta l'impatto sulle sponde.

Non lo vediamo stracciarsi le vesti ed agire con il Genio Civile ed i Comuni per censire e chiudere gli innumerevoli pozzo abusivi che tutti hanno in barba ai divieti e che si mettono in azione non appena c'è il minimo indizio di stato di crisi sull'acuqa.

Non vediamo alcuna azione o investimento per passare da irrigazione a scorrimento ad irrigazione controllata favorendo coltivazioni meno “idrovore”.


La Direttiva Europea è del 2000 cioè di 18 anni fa e noi, come al solito, arriviamo in “zona Cesarini” senza aver fatto nulla, salvo alzare lamentazioni sul fatto che ci “sono diritti acquisiti”.
Certo ci sono diritti acquisiti ed una fiorente economia ai lati del fiume, ma l'acqua è ormai limitata anche nel nostro territorio che ne aveva in eccesso. E quindi non si salva nessun diritto.

Oggi vanno definite le priorità e tra i diritti acquisiti ci sono, da sempre e prevalenti, quelli del fiume, che sono sorti prima di quelli di ENEL e del CONSORZIO PIAVE e che reclamano forte il sacrosanto diritto al Deflusso Ecologico cioè alla vita del fiume.

Non servono queste sperimentazioni per dire che la Piave alimenta, in parte, l'intero sistema dei fiumi di risorgiva: lo dicono i manuali di geologia e gli studi.

Non serve nemmeno alzare l'allarme per i cittadini trevigiani che “sentiranno puzza” perchè ci toccherà ricordare loro che la puzza che sentiranno sarà quella degli escrementi che producono loro stessi e che, in una società civile, l'acqua reflua dovrebbe essere depurata e non solo diluita nel fiume che fanno i paesi sottosviluppati.
Si chiamano “fognature” e si pagano con le tasse dei cittadini per chi non se lo ricorda.

Serve capire quali sacrifici ed azioni farà il Consorzio Piave per diminuire il suo utilizzo di acqua.

Serve capire come ENEL modificherà le sue dighe per controllare le piene e ne bonificherà i contenuti tossici presenti in quelli dell'alto Cadore.

Serve anche un sistema diverso di rappresentanza ed elezione dei rappresentanti all'interno del Consorzi di Bonifica e nelle trattative con ENEL perchè in questo momento i cittadini contano come “il due di coppe quando va a spade”.

domenica 4 marzo 2018

VERBALE DIRETTIVO 27-2-2018


  1. In ricordo di Ermanno Bortolanza
Come sapete la settimana scorsa è mancato il nostro amico Ermanno, persona sensibile ed impegnata per il suo territorio, che ha sempre seguito i temi ambientali e storici del suo quartiere, passando dalla lotta contro la tangenziale est, alla promozione del Parco della Storga fino al rogo della De' Longhi ed alle mostre fotografiche su Fiera.
Per ricordare nel tempo la sua azione, il Direttivo ha stabilito di:
  • promuovere anche con altre associazioni ed amici la sua memoria con un premio annuale tipo “borsa di studio” per studenti che riguardi i temi su cui si è sempre impegnato, in particolare la Storga; tutti i soci sono invitati a dare un contributo in idee e collaborazione per definire il tipo di iniziativa da prendere;
  • richiedere che uno dei sentiere lungo la “sua” Storga venga a Lui intitolato; si delega il presidente a procedere con le richieste.



  1. Lavori Cittadella della Salute
Richiesti gli atti dei lavori in corso per far incontro pubblico e spiegare come evolverà il cantiere.

  1. Pista ciclabile Santa Bona
Berto ha presenziato all'incontro con Assessore Tazzer e le sue considerazioni sono le seguenti:
L'assessore Tazzer ha iniziato la presentazione del progetto manifestando la sua soddisfazione per essere riuscita ad evitare gli espropri; avremmo preferito che manifestasse soddisfazione per essere riuscita a salvare le acque di risorgiva che corrono accanto alla strada o almeno manifestasse rimpianto per non essere riuscita a salvarle. Treviso “che di chiare fontane tutta ride” riesce ad ucciderne un'altra senza rendersi conto della sua importanza.
Un cordo d'acqua è un elemento vivo, pieno di vita s egli è permesso di ricevere luce ed aria: questo è il significato dell'articolo 115 del D.Lgs. 16272006, come riportato anche nelll'articolo 120 del nostro Regolamento Edilizio. E' quindi necessario quantomeno evitare una tombinatura continua ed interromperla con parecchie griglie, magari lasciare tratti liberi ed aperti in corrispondenza degli allargamenti del tratto stradale; soluzioni peraltro già note nelle nostra città e già utilizzate in più occasioni.
Interessante invece la proposta del consulente esterno ing. Mori, moivata da ragioni di sicurezza idraulica e da possibili eventi di piogge straordinarie, di utilizzare il fosso che raccoglie le acque di via Mandruzzato come bacino di raccolta.
Sarebbe interessante farlo continuare verso sud rivedendo i percorsi attuali, molto spesso ridotti a rigagnoli da mura di cinta e da depositi di porcherie e portarlo a scarica sul Botteniga su nuovo letto aperto.
E' possibile anche raccogliere e portare alla luce anche le acque di falda pre-esistente alla costruzione del cosidetto grattacielo di via Pisa, costruito, per chi non lo sapesse proprio sopra una polla di risorgiva.

Giulio pone la questione che le piste ciclabili stanno diventando il grimaldello per tagliare alberi e tombare i fossi, mentre nessuna iniziativa viene fatta per ridurre i flussi della auto con diversi percorsi, anche obbligati.

Sergio, Lucia e Eugenia non convengono perchè la viabilità esistente principale è insufficiente...
Romeo precisa che la viabilità diventa insufficiente quando le zone cambiano caratteristiche e da produttive diventano commerciali (come le aree della strada Ovest) senza che sia previsto a livello di coordinamento urbanistico una gestione.
Gli attrattori di traffico vengono posti proprio dove c'è già traffico peggiorando la situazione esisitente e creando il corto circuito per cui servono sempre …. più strade. Mai meno auto.
Per ragionare servirebbe anche uno studio serio sui flussi di traffico, sui percorsi e sugli orari perchè la congestione è solo in certi orari e giorni.

Relativamente ai fossi, Romeo fa presente che proprio al convegno di Vicenza “Pescare 2018” ha presentato un vecchio studio di Michele Zanetti sui fossi e sulla loro enorme importante per il mantenimento della biodiversità e della salubrità dell'ambiente.
Oggi i fossi sono sostanzialemente un problema ed un costo per cui non è più nemmeno un problema il loro tombamento come dimostra il caso di via Gera a 100m dal Sile.

  1. Bastione del Castello
    Berto illustra il materiale disponibile e le prospettive di intervento diretto sulla futura proprietà oppure di incontro con il Comune.
Sergio ed Eugenia propongono la seconda strada; Annamaria ricorda una visita con gli alpini e chiede se è possibile tornare a vedere il sito.
Berto afferma che il Comune di Treviso non pare avere la volontà di mettere le Mura al centro della sua politica culturale visto che nel progetto per Treviso Capitale della Cultura non c'era una riga sulla tutela delle “mura alla moderna”; gli esempi della rievocazione, del chiosco sul Bastione San Bartolomeo, della ruota panoramichetta sul Bastione San Marco parlano chiaro...
Propone che si faccia un progetto europeo per la pulizia e la tutela del Bastione del Castello con finanziamento europeo, anche perchè i residui nocivi rilasciati per cinquant'anni da Camuzzi sono una bomba ecologica e non permetteranno nessun investimento.
Romeo ricorda che la necessità di bonifica e di tutela non sono optional da fare … trent'anni perchè stiamo già assistendo a cosa succede con la perdita di gasolio nel Sile dall'edificio delle Poste.
Si decide di:
  • coordinarci e fare incontro con altre associazioni, in particolare Treviso Sotterrenea;
  • verificare se è possibile fare una visita interna o almeno organizzare visita esterna conoscitiva
  • programmare successivamente incontro con assessore

  1. Forum Ambiente: appuntamenti per 11-3-2018 e 17-3-2018
Il forum Ambiente ha fatto 32 riunioni con la presenza media di 6-7 associazioni..
Oltre ai Contratti di Fiume di Botteniga e Limbraga-Storga promessi dall'Assessore dopo la rinuncia a partecipare al Contratto di Fiume Melma-Vallio-Nerbon sono previste a breve:
  • inizio dell'iter per la realizzazione dei due Contratti di Fiume: Botteniga, Pegorile, Giavera, Piavesella e Limbraga,Storga con mostra fotografica sui “Fiumi di risorgiva, un tesoro da riscoprire”1 per domenica 11-3-2018 dalle ore 10 alle ore 18 presso la Loggia dei Cavalieri all'interno della Giornata Ecologica;
  • conferenza dei proff. Vallerani e Visentin su “Paesaggi fluviali e qualità della vita: dai servizi ecosistemici alle opportunità per il turismo sostenibile” - sabato 17 marzo 2018 dalle ore 10 alle ore 12 presso la sala conferenza del Museo Civico Bailo.

  1. Adesione al Comitato “Vivere il Parco” di villa Franchetti
Il direttivo discute circa l'adesione al comitato neo costituito a Casier su iniziativa della sig.ra Alessandra Soligoni Jesi.
Si cercano soci per compilare la scheda conoscitiva per inserire il parco all'interno della Lista Rossa di Italia Nostra 2018
Si delega il presidente comunicare l'adesione della sezione di Treviso alle iniziative del Comitato richiedando come prima cosa di organizzare una visita al parco da troppo tempo abbandonato.

  1. Parco della Storga
Si stabilisce di incontrarci domenica 8 aprile per riprendere le attività sul parco della Storga.
Da fare avviso per tempo.

p. la sezione di Treviso
il presidente
Romeo Scarpa 
 
1Vedere punto 3 relativo alla pista ciclabile di Santa Bona...!!

CONFERENZA MELCHIORRE A MOGLIANO - martedì 6-3-2018