"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

giovedì 11 dicembre 2014

SILURI NEL SILE


Ecco una preda catturata ieri nelle acque del Sile in Comune di Casier: per chi non lo sapesse si tratta di un pesce SILURO, specie alloctona danubiana che vive in acque torbide e mangia .... TUTTO.
Le catture nell'ultimo anno sono TRIPLICATE e se non poniamo rimedio in modo serio, invece di pensare solo alle pistre ciclabili, presto avremo  acque con solo questi grandi predatori invasivi
danubiani a scapito di tutta la biodiversità autoctona e dell'avifauna di cui il siluro si nutre abitualmente.

Questi sono i risultati di anni di mancata gestione faunistica. 

domenica 31 agosto 2014

VIABILITA' A TREVISO: DECISIONI, ATTESE E CONSEGUENZE

La gestione della mobilità di una città è un problema certamente complesso, ma non bisogna confondere la difficoltà di “trovare soluzioni” con comportamenti che aggravano la situazione e daranno conseguenze obbligate e, secondo noi, sempre fallimentari.
Le due conferenze di servizi (Cittadella della Salute ed area ex Marazzato) dimostrano proprio questa tesi: una presunta “necessità” di approvazione di mega progetti che concentrano funzioni con elevata attrattività di traffico in zone già precarie, rinviando le “soluzioni” a studi futuri.
La politica, debole e senza idee, ha rinunciato a Treviso almeno da vent'anni ad avere un'idea sul suo futuro urbanistico, tant'è che siamo ancora in attesa di un PAT, che non ha una vera anima, essendo frutto piu' di parole e promesse che di strategie.

Il “pubblico interesse” è sempre in rincorsa di un privato, che giustamente fa i suoi interessi e ricava il massimo del profitto per se stesso dalle normative vigenti, lasciando a noi cittadini i problemi che ci vengono prospettati come irresolubili.
La questione, vista con una prospettiva piu' larga, richiama però alle evidenti responsabilità della Politica, perchè deve essere a tutti evidente che, se si attuano con pervicacia una serie di decisioni come quelle della Cittadella della Salute e del polo commerciale in area ex Marazzato e con pari costanza non si affronta la questione dell'aeroporto “Canova” e della trasformazione di viale della Repubblica in area commerciale e direzionale (anche grazie al genio di Fondazione Cassamarca), ci stiamo scavando la fossa da soli e non ci potrà essere nessun miracolo che potrà migliorare la questione.

A livello di metodo direi che ci stiamo creando i problemi e poi chiediamo anche aiuto a coloro che sono una parte delle cause di questi problemi di trovare anche le soluzioni....
Come se un padre, scoperto il problema di droga di un figlio, cercasse di avere una strategia per salvarlo... chiamando a consiglio gli spacciatori!!

La nostra posizione sulla questione dell'urbanistica e del traffico è chiara da tempo e vediamo che siamo sempre piu' distanti, non solo dalle precedente maggioranza leghista (che infatti non fa alcuna opposizione su queste scelte), ma anche con questa “nuova” maggioranza, che prosegue su un strada di adeguamento all'esistente, senza nessuna variazione significativa di strategia.
In particolare ricordiamo che per noi, le scelte dovevano essere le seguenti:
  • approvazione della variante urbanistica della Cittadella Sanitaria con le sole funzioni ospedaliere da riorganizzare senza ulteriori attività accessorie che dovevano essere distribuite sul territorio (la parte ambulatoriale) e in centro storico (il polo formativo e le attività sussidiarie commerciali);
  • rispetto del Piano Ambientale del Fiume Sile con mantenimento della distanza minima di 20 metri perchè il rispetto della legge si insegna con l'esempio e non con le parole; la “deroga” per pubblico interesse è immotivata in un intervento su 300.000 metri quadrati con indice di costruzione di 2,2 mc/mq;
  • approvazione del Piano di Rischio Aeroportuale (in ritardo di anni, non di mesi!) che dovrebbe garantire di non avere attività a forte presenza di persone in aree a rischio di caduta aerei;
  • obbligo a AERTRE-SAVE di rispettare cautelativamente il limite di 16.300 movimenti/anno e di migliorare l'area di accesso all'aeroporto con uso dell'area ex Marazzato per i servizi minimi che un aerostazione con un po' di dignità dovrebbe avere; questo non per l'ampliamento (irrealizzabile), ma per il mantenimento dell'attuale situazione;
  • interventi razionali per utilizzare le strade esistenti e decongestionare dal traffico l'area di fronte alla chiesa di San Giuseppe con messa a regime della circolazione provvisoria utilizzata in fase di demolizione del Menegazzi.
  • azioni politiche per la liberalizzazione dell'autostrada A27 tra i caselli di Treviso Sud e Treviso Nord
  • interventi di coordinamento della viabilità extra urbana con gli altri comuni (Casier che vuole il Terraglio est), Villorba (che non vuole altri strade verso la Postumia), Paese (che sproloquia senza capire cosa succederà a Postioma)...
    Ovvio che se adesso, dopo gli studi commissionati a Milano allo studio TRT (con quale incarico?), arrivasse un “consiglio tecnico” che suggerisse alla nostra povera Politica, la “necessità del prolungamento della Tangenziale”, magari solo fino alla Feltrina e senza cambiamento di sedime, faremo un chiara e seria opposizione perchè una gestione sostenibile della città non puo' essere fatta per noi “costruendo nuove strade”, dopo che abbiamo creato tutte le peggiori condizioni per farlo sembrare necessario.
    In Veneto ci costruiscono strade da trent'anni e la situazione è sempre peggiore: qualche dubbio o errore di valutazione dovrà pur esserci o no?

Se questa è la nuova politica, sinceramente facciamo fatica, con tutta la piu' grande buona volontà, a vedere la differenza tra ieri ed oggi e ribadiamo che il silenzio leghista e dell'evanescente centrodestra (se non il pieno appoggio) è lampante dimostrazione della concretezza e fondatezza della nostra sensazione.

venerdì 22 agosto 2014

CARTOLINE DI LARGHE INTESE DA BAGAGGIOLO (RONCADE)

Sono ripassato a Bagaggiolo (Roncade) nella stretta fascia tra la strada ed il Sile dove una variante (giudicata "minore") al Piano Ambientale del 2012 ha consentito di edificare a 40 metri dal fiume.
Con molta sorpresa ho verificato che l'edificio storico parte del complesso è stato... raso al suolo: rimangono un po' di travi e qualche mattone!

Un chiaro esempio di recupero della tradizione rurale...

La domanda che sorge sempre piu' pressante è perchè un simile intervento è stato autorizzato come "variante minore" al piano ambientale senza passare per il Consiglio del Parco, visto che consente l'edificazione in una fascia tampone e c'erano tutte le casere di Ca' Tron in abbandono da usare?

Un esempio concreto di come la tutela dell'ambiente non sia un fatto di destra o di sinistra, ma dipenda dal buon senso.
Qui c'è una perfetta "larga intesa" da Regione Veneto a Comune di Roncade con il Parco Sile che (as usual) approva senza fiatare.
Provi un umano normale a fare un intevento del genere.... e poi mi sappia dire!
Nel discorso sulla "legalità" devo ricordarmi di dire qualcosa sull'illegalità di come viene usato il potere per fare cose "non legali".
quello che c'era a giugno: la vecchia casa storica...

quello che resta oggi...

il nuovo edificio....

mercoledì 13 agosto 2014

VILLAPENDOLA: COME FARE MANUTENZIONE?

Ieri mi hanno portato a fare una passeggiata nella zona di Villapendola, altra area di pregio, per farmi vedere un intevento di manutenzione sulla siepe e sul fossato.

Un intervento fatto per "far bèo neto..." con mezzi inadeguati e velocità: forse sarà il caso di mettersi d'accordo su cosa significa fare manutenzione e su quali sono gli obiettivi per avere un parco NATURALE.

Se vogliamo una pista per ciclisti o per corridori, bisogna fare un velodromo o una pista di atletica, che sono belle cose, ma diverse da un parco naturale.

Altro tema è il rapporto del Parco con il resto del territorio di un privato che si è monopolizzato un habitat di pregio, ma questo è troppo per oggi.

Fatevi un giro e ditemi cosa pensate... credo che molti apprezzeranno la PULIZIA, ma allora perchè non tagliare tutto ed asfaltare come pensava il nonno Genty?





SAN MICHELE VECCHIO: AREA RISERVA INTEGRALE??

In un parco naturale una RISERVA INTEGRALE dovrebbe essere il "tesoro" piu' importante da conservare perchè in quell'area ci sono caratteristiche particolari e speciali che la rendono unica.
Non è mai buona prassi intervenire in modo diretto e pesante, ma non si puo' nemmeno abbandonare l'area, salvo che non ci sia un progetto mirato di verificare l'evoluzione "naturale" del sito.

A San Michele Vecchio, cè un'ansa di particolare pregio per un parco perifluviale con ZONA UMIDA, ma purtroppo tutto è lasciato andare all'evoluzione naturale con perdita di habitat.
Se viene un turista europeo con un minimo di conoscenza e cultura ambientale ci bastona...

La cosa peggiore di questo sistema è che si lascia tutto andare in malora e poi si interviene in modo massiccio facendo piu' danni di quelli che fa la natura pian piano...
Non so nemmeno se vale ma pena di denunciare questa situazione perchè poi mi arrivano le ruspe ed i decespugliatori...

Ecco questo è il PARCO DEL SILE della grey-way..





martedì 12 agosto 2014

ELENCO PROFESSIONISTI PER IL PARCO DEL SILE scadenza 30-9-2014




E' giunto il momento di iscriversi a questo elenco per avere linfa e idee nuove: forza e coraggio!! Presentatevi

INCARICO PROFESSIONALE PER IL PARCO DEL SILE

Diciamo che dall'istituzione del 1991 ad oggi sono passati 23 anni circa e l'obbligo di avere un elenco di professionisti pubblico da cui selezionare le persone per gli incarichi professionali risale come minimo al 1999...

Ci siamo arrivati almeno a rispettare le forma, che nella PA è importante.... quindi baldi giovani professionisti disoccupati iscrivetevi a questo elenco!!


“La terra delle risorgive”: censimento delle risorgive tra Sile e Piave (18 – 22 Agosto)

Verso il Contratto di Fiume
Meolo Vallio Musestre

Legambiente circolo Piavenire, Sentieri d’acqua, Fipsas, Cooperativa Sociale Alternativa ed altri promuovono per i giorni 18, 19, 20, 21, 22 Agosto l’iniziativa “La terra delle risorgive”, un’avventura per giovani under 20. La manifestazione consiste nel censimento delle sorgenti e dei fontanili tra Sile e Piave, tra Maserada e lo Storga, con un gruppo di ragazzi in bicicletta (numero max 15 persone). Il progetto offre gratuitamente ai partecipanti: assicurazione, tessera Legambiente, vitto e pernottamento per la notte.
Il censimento dei fontanili e delle risorgive è un’attività di grande interesse per il territorio fra Sile e Piave, attività cui aderisce il Contratto di Fiume Meolo Vallio Musestre.
Ogni giorno (dal 18 al 22 Agosto) sulla pagina facebook.com/CdFMeoloVallioMusestre verrà riportato un reportage fotografico del censimento delle risorgive.

Per scaricare il programma (in formato pdf), si clicki sul seguente link

Info: cell 347 2628836, mail possibili@libero.it



Prossimi appuntamenti con il Contratto di Fiume Meolo Vallio Musestre:

24 Agosto ore 6.15 canto, musica e poesia in onore del fiume a San Biagio di Callalta (nel vigneto in prossimità della villa Fioravanti Onesti, via XXV Aprile 6). Segue colazione tutti assieme.

24 Agosto ore 8.30-9 esplorazione del fiume Vallio da San Biagio di Callalta (villa Fioravanti Onesti) fino alla chiesetta di Vallio (via San Nicolò, Roncade) per un tratto di circa 8 km (durata dalle 3.5 alle 4 ore).

27 Agosto ore 18.30 Seconda Assemblea Plenaria del Contratto di Fiume Meolo Vallio Musestre, con la finalità di consolidare il Quadro Conoscitivo. L’assemblea durerà circa 3 ore e si terrà, probabilmente, presso villa Olivi a Breda di Piave.

giovedì 31 luglio 2014

SE PIOVE, CHIUDETE LE FINESTRE O CROLLA TUTTO (Cassamarca dixit)

IL COMPLOTTO DELLA PIOGGIA FA CROLLARE CASSAMARCA

Ogni tanto ci ricordiamo che a Treviso esiste un soggetto che ha in mano una buona parte della città e lo sta lasciando andare in malora.
L?ex Distratto Militare che crolla è solo uno degli esempi di un patrimonio pubblico ceduto ad un soggetto praticamente fallito che cerca solo di venderlo al miglior offerente.

Patetica la giustificazione addotta da Fondazione Cassamarca per giustificare il crollo di una porzione di tetto avvenuta giorni fa: “infiltrazioni abbondanti da un abbaino avvenutenegli ultimi giorni...” come se bastasse una settimana di pioggia a far marcire e crollare un tetto.

Questa semplice dichiarazione dimostra il disinteresse e l'arroganza di questo istituo che avrebbe da tempo essere stato messo in mora e commissariato per limitare gli ultimi danni.

Invece continuaiamo ad assistere ad un balletto di convenevoli che somiglia al famoso ballo del Titanic.. prima dell'incontro con l'iceberg!

POLMONE VERDE A CHI?

CITTADELLA DELLA SALUTE: UN POLMONE VERDE?
La propaganda dell'Azienda Sanitaria cerca di dare un mano di verde (non leghista al progetto da 250 milioni di euro) che, non rispettando le leggi urbanistiche ordinarie ha dovuto andare in doroga in Consiglio Comunale con l'ossequioso placet di una maggioranza che, diversamente da Bitonci, si acocntanta di qualche soldo in cambio del “via libera”.

Interessanti le precisazioni riportate dal Gazzettino di ieri che in sostanza dicono:
  • non c'è nessun raddoppio della cubatura ma solo dell'area verde ed infatti la richiesta di aumento dell'indice di edificabilità è stato fatto solo “per prudenza” (!!!);
  • il verde aumenterà, ma non sono riusciti con 300.000 mq a disposizione (cioè 60 campi di calcio di terreno edificabile) a restare a 20 metri dal Sile come tutti i normali cittadini;
  • tutto diventerà un bellissimo “polmone verde” con l'unico difetto che diventeranno neri i polmoni dei residenti della zona, che subiranno l'aumento di traffico, che ancora non spiegano come sarà gestito.
Queste assurde precisazioni non fanno altro che dimostrare (escusatio non petita, accusatio manifesta) che la coda di paglia dell'azienda sanitaria è lunga chilometri...
Spieghino per esempio come hanno fatto a fare una gara d'appalto con un progetto che non aveva la conformità urbanistica... ma questi sono i misteri che noi umani non capiremo mai.

ASIMMETRIA OSPEDIALIERA

In questi giorni ho osservato l'evoluzione dei progetti ospedialieri regionali in due città capoluogo che erano destinate a fondersi in una metropoli: Padova e Treviso.

A Treviso è stato approvata una variante urbanistica in deroga, cioè non rispettando le normali norme che tutti dovrebbero rispettare, con pressioni forti del Governatore Zaia per un progetto da 250 milioni di euro.

A Padova un progetto tre volte piu' grande (650 milioni di euro) viene cestinato perchè il Sindaco Bitonci “vuole rispettare gli impegni presi in campagna elettorale con i suoi elettori” ed il Governatore Zaia archivia la pratica e mette nel salvadanaio i 50 milioni di euro già stanziati in attesa che il Comune decida.

Senza entrare nel merito della questione ospedaliere, pensavo che si evidenziasse questa anomala assimetria di comportamento con un governo locale di centro sinistra sferzato da Zaia che si adegua pur esprimento qualche dubbio e un governo locale leghista che manda all'aria un polo ospedaliero universitario organizzato e gestito proprio dalla Regione!!.

ATTENDO I  TITOLONI SUI GIORNALI ED I COMMENTI DEGLI ANALISTI..


lunedì 28 luglio 2014

PROVINCIA E "CANOVA": OPERAZIONE "VOLO IN SALMI'.."

Dopo le nutrie, le folaghe ecco che la Provincia di Treviso (prima di defungere) dichiara guerra alle lepri!!

L'operazione denominata "VOLI IN SALMI'...." pare sia stata guidata nientepopodimeno dall'assessore Lorenzon, che armato di carote e casseruola, pancia a terra, si è messo nella notte a caccia degli animali che minacciano la sicurezza dei voli!!

La Provincia non  vedeva l'ora di intervenire con un’apposita battuta di caccia notturna, approfittando della parentesi oraria in cui in cui il traffico aereo sulla pista del Canova di Treviso dovrebbe essere vietato, ma non si sa mai perchè i divieti per AERTRE sono un optional.

Decine gli esemplari di leprotti, pare appartenenti al Comitato per la Riduzione dell'Impatto dell'Aeroporto, che vivono in zona decollo con tanti Dante Faraoni...
Le lepri si sa trombano come ricci.... e quindi gli esperti della Provincia cercano anche i ricci...

Pare che uno dei motivi della questione sia il fatto che il Sile ha deciso di scorrere proprio vicino ad un importante infrastruttura sconvolgendo i piani di sviluppo di Marchi, che insieme con Dio, voleva farlo scorrere piu' a nord, ma poi hanno litigato come fa sempre il patron di SAVE con tutti...

«Anno dopo anno quindi, le lepri del Canova, come i palestinesi di Gaza in fuga durante il giorno per il via vai dei velivoli, sono andate nei tunnel e non avendo la televisione, passano il tempo trombando a piu' non posso e quindi si moltiplicano..."

La caccia è scattata alcune notti fa, dopo che la Provincia aveva armato tutti i membri del gruppo di cattura (una ventina di persone) di torce elettriche da speleologia, carote, casseruole e foto segnaletiche. Risultato? Da record: oltre 60 esemplari di lepri finiti nella rete insieme a due nutrie e 4 talpe ed ora sono... pronti per la padella.
Tutte lepri residenti al Canova hanno chiesto asilo politico presso la mensa di Eurogroup piuttosto che finire in pasto ai padani...


domenica 27 luglio 2014

LA BANALITA' DEI PASSERI

Chi mai li aveva presi in considerazione i passeri: chi mai li aveva cantati, evocati, celebrati. I passeri erano banalità domestica, grigiore quotidiano e urbano: questo erano i passeri fino all’altro ieri. Perché nessuno, ma proprio nessuno, in questa società che non cessa di celebrare le proprie mediocrità e i propri insulsi ed effimeri eroi, si è mai accorto di quanto i passeri fossero importanti.
Sospetto sia stato per questo, proprio per questa ragione, che i passeri ad un certo punto hanno deciso di scomparire. Poco a poco, silenziosamente, i passeri hanno cominciato ad eclissarsi; ad abbandonare la scena e a darci il benservito. Ma a quel punto, nel momento stesso in cui le albe, i cortili e i tetti sono diventati silenziosi: in quel preciso istante, ci si è resi conto di quanto i passeri fossero importanti.
All’improvviso il popolo, la gente, i cittadini, hanno realizzato che il venir meno di questo banale “arredo vivente” della loro quotidianità, aveva creato un vuoto e un silenzio eccessivi, spegnendone la vitalità e le musiche che la rendevano gradevole. Ci si è cioè resi conto di quanto fossero importanti i “passeracci” che nella Roma capoccia di Venditti “so’ usignoli”, o di quelli che riempivano di musiche indefinibili i pomeriggi azzurri dell’estate in cui si cercava “un po’ di Africa in giardino, tra l’oleandro e il baobab” per dirla alla Celentano.
Per questo, noi, ora, abbiamo voluto ricordarli ai nostri concittadini: perché i passeri erano la musica di fondo dei nostri momenti d’ozio, delle nostre pene d’amore adolescenziali, dei lunghi pomeriggi estivi dell’infanzia e persino dei giorni trascorsi a letto, in attesa che la febbre si spegnesse. Per questo desideriamo ringraziarli: per essere stati un “banale arredo vivente” della nostra vita. Lo stesso di cui ora, nel momento in cui ci interroghiamo sulla loro scomparsa senza trovare risposte scientificamente attendibili, avvertiamo una grande, irrimediabile nostalgia.

Ma cosa mai è accaduto a Passer domesticus.
La domanda è impegnativa e tale per cui, non solo non sono disponibili risposte immediate, ma si richiedono ricerche specifiche. In Gran Bretagna, ad esempio, il quotidiano londinese Independent ha offerto un premio di 5.000 sterline (oltre 16 milioni di lire) al primo articolo scientifico scritto per svelare il mistero. La giuria sarà composta dalla Reale Società per la Protezione degli Uccelli e dalla Fondazione Britannica per l’Ornitologia.
Questo significa che il problema è serio e le cifre lo confermano, se è vero che il calo europeo della popolazione di questa specie ha raggiunto un valore del 65%.
Noi non abbiamo risposte, ma qualche ipotesi la possiamo comunque azzardare, per quanto possa sembrare scontata:
Si tratta, probabilmente, di una serie di concause, ciascuna delle quali ha contribuito a rendere meno favorevoli le condizioni di vita del passero nelle nostre realtà urbane e rurali e soprattutto in queste ultime. Si è trattato probabilmente di un decremento vistoso di nicchie d’habitat idonee alla specie, di sostanze chimiche impiegate in agricoltura (spesso quelle “nuove” manifestano esiti sconosciuti alla scienza e a distanza di decenni, per accumulo) e di patologie virali, magari trasmesse da qualche commensale del passero stesso.
A proposito di nicchie d’habitat idonee, vorremmo sottolineare come la nuova architettura, urbana e rurale, sia in assoluto antitetica alle specie animali (non solo uccelli) che per millenni hanno convissuto con l’uomo, condividendone gli spazi di vita e offrendogli, gratuitamente, una nota di bellezza e di vitalità. Pensiamo ai rospi smeraldini, alle lucertole, ai rondoni, alle civette, ai barbagianni e, appunto ai passeri. Nei nuovi mastodontici edifici progettati dai grandi architetti (sempre autoreferenziali) non c’è spazio che per uomini spaesati e privi di identità e le facciate in cristallo sono spesso trappole mortali per i piccoli volatili. 
Non sarebbe allora il caso di inserire nei corsi di architettura, delle nostre malandate facoltà universitarie, un laboratorio per un’architettura compatibile che prendesse in considerazione anche la piccola fauna selvatica urbana?
Di certo i “passeracci” ringrazierebbero. 

(riflessione di Michele Zanetti, presidente Associazione Naturalisti Sandonatesi)

sabato 26 luglio 2014

ECCO PERCHE' E' NECESSARIO TUTELARE E NON SOLO "INDIRIZZARE"...

Ecco perchè non bastano gli ATTI DI INDIRIZZO...






Il luogo è in via della Madonnetta, dopo il sottopasso ferroviario e a 100 mt dalla chiesetta, davanti al civico 32 ed in fianco al civico 21.
Nel PRG vigente  è in area produttiva, ecc (in realtà in quel luogo doveva essere costruita una grande casa di riposo per cui l'area è stata dotata di acquedotto e collegamento alla fognatura a spese pubbliche).
Nella tav. A23A del PAT  è indicata come "area boscata o in evoluzione"; non è SAU e nella tav.4 del PAT è bianca.

Il "disboscamento" è stato fatto fatto con trattore e macinamento del legname.


Sul tema il Consigliere Comunale MARISTELLA CALDATO ha già chiesto chiarimenti...
 
 Al Vice Sindaco della città di TREVISO
Alla Comandante Polizia Locale del Comune di TREVISO – Dott.ssa Federica Franzoso

Egregi Signori,
Sono a porre in evidenza alle SS.LL, per quanto di rispettiva competenza, degli accadimenti segnalati da diversi cittadini.
In Via Acquette, località Maddonetta, passato il sottopasso, a sinistra, prima della chiesetta, in un lotto di terreno di circa 2000-3000 metri quadrati, adiacente ad altro privo di alberatura, nelle giornate di lunedì e martedì 14 e 15 luglio sono stati tagliati diversi alberi.
Trattasi, secondo quanto segnalato, di piante aventi quanto meno 20 anni, dove solo alcune, da un primo esame, parevano malate. Non è nota la destinazione del fondo oggetto di taglio degli alberi.
Secondo notizie assunte da un cittadino, che ha parlato, con persone presenti nel luogo e residenti nei dintorni, pare che, alcune settimane fa, alcune piante, probabilmente malate, siano cadute, recando danno ai fili dell’alta tensione, tanto da costringere la Polizia Locale (?) ad elevare sanzione ed imporre l’abbattimento di taluni alberi (?), circostanze, queste, da verificare, delle quali vorrei essere cortesemente edotta.
Il lotto di terreno oggetto di considerevole taglio sembra trovarsi vicino ad una particolare area di tutela ambientale, essendo collocato vicino al fiume Storga, circostanza anche questa da verificare, con conseguente giustificata preoccupazione da parte anche di molti residenti e cittadini.
Con la presente sono pertanto a richiedere alle SS.LL, per quanto di rispettiva afferenza, di verificare le circostanze sopra elencate, avendo cura di appurare se il taglio degli alberi possa essere considerato comportamento conforme alla normativa vigente in materia di tutela ambientale e dell’eco sistema correlato allo Storga. Prego altresì segnalare se vi siano stati o meno provvedimenti sanzionatori nei confronti del titolare del fondo.
Ringraziando anticipatamente, in attesa di un riscontro scritto in proposito, sono a porgere distinti saluti.
Maristella Caldato
Consigliere Anziano città di Treviso

FIRMA PER IL PARCO DELLA STORGA A SUONI DI MARCA

Il PARCO DELLA STORGA esiste di fatto in una piccola area vicino all'ex OP di Sant'Artemio, ma merita una maggiore tutela e maggior considerazione come spazio verde di "sviluppo" realmente ecosostenibile e per fare questo serve conoscenza, tutela e cura.

Un gruppo di cittadini riunitoi sotto la sigla GRUPPO DI LAVORO STORGA, a cui siamo da sempre vicini, ha presentato un'osservazione al PAT perchè questo luogo sia preservato in modo reale ed adeguato.

SI CHIEDE L'ISTITUZIONE DI UN PARCO URBANO-RURALE che tuteli entrambe le sponde del fiume che deve unire le terre e non essere solo segno di confine tra zonizzazioni urbanistiche differenti!!

Durante le serate di SUONI DI MARCA (dal 24 luglio al 10 agosto) ci sarà un gazebo presso l’ippocastano 43, a circa 50 mt a est dalla curva nord-ovest delle mura e quindi a metà circa di viale B. d’Alviano per informarsi e firmare una petizione.

Chi volesse puo' anche dare una mano al gruppo di lavoro per raccogliere le firme oppure puo' informarsi e diffondere le info consultando il sito sulla STORGA 

domenica 20 luglio 2014

GREENWAY - LA PISTA CICLABILE SUL SILE...

Mi hanno consegnato copia del progetto esecutivo in corso di realizzazione, adesso aspetto i volontari per studiarlo e per andare a fare le riprese delle sponde ante lavori...
So che molti sono interessati perchè vedono interventi di taglio alberi etc.. ma "è il progresso..."

Ho anche sollecitato il Comitato Esecutivo del Parco Sile a rispondere alle mie interrogazioni (alcune di novembre 2013, altre scadute per intervenuti eventi..)
A breve altri accessi atti per le passerelle dei burci e per visitare tutte le proprietà del Parco Sile in modo da verificarne la consistenza e lo stato di conservazione...

CITTADELLA SALUTE - POLO LOGISTICO - TROVA LE DIFFERENZE

Per chi è in vacanza e non ha troppa voglia di pensare, lascio questo giochino da settimana enigmistica...

Si tratta di trovare le differenze tra queste due foto della stessa area: una scattata nel 2004 ed una nel 2014.

Tanto per ossequiare i cultori del "pubblico intreresse" in materia ambientale e per dimostrare ai Sigg. Primari che ogni Cittadella della Salute ha dei posti non proprio salutari, che noi (genialmente) mettiamo sempre nei punti migliori.



CITTADELLA SALUTE - PARERE PARCO SILE 2013

Nel 2013 direttamente la Segreteria per l'Ambiente - Direzione LLPP chiede un parere al Parco Sile che viene firmato dal Presidente Torresan.
Non è noto sapere come mai un parere tecnico venga firmato dal Presidente invece che dal Direttore del Parco, nè quale validità legale abbia tale parere che però:

1) sull'ex Polveriera si limita a prendere atto della nota della Direzione Regionale del Ministero Beni Culturali che dichiara l'insussistenza dell'interesse culturale dei manufatti ex Vetrelco. Or bene, una presa d'atto di un pur autorevole parere del Ministero non fa variante ambientale...
Non è dato sapere se la Direzione Lavori Pubblici abbia inteso considerare tale parere "politico" di un Presidente senza alcuna competenza tecnica specifica come "parere favorevole" al progetto, ma sarebbe davvero divertente...

2) sull'area logistica (edificio 27) vi invito a varificare di persone il rispetto della prescrizione per il mascheramento degli impianti...

Molto interessanti anche la semplice prescrizione di allacciare tutto alla rete fognaria (che non c'e'..) e la richiesta di fare uno studio idraulico per garantire il deflusso della meteoriche (che chiederò...) mantenendo e potenziando i fossati.
Chisà se è rispettata la prescrizione di non usare acqua di falda per gli impianti, ma acqua potabile che mi pare un po' uno spreco...

Un parere tecnico alquanto traballino con una spolverata di richiami ambientali e prescrizioni impossibili... se questo è il metro con cui è fatto il progetto, mi vien voglia di approfondire





CITTADELLA SALUTE - PARERE PARCO SILE 2010

Nel 2010 l'ULSS9 chiede al Parco del Sile un parere tecnico su un progetto che risale all'A ccordo di Programma del 15-7-1996 (tanto per ricordare la genesi e l'urgenza della questione....).

L'allora Direttore Bucci si esprime sull'edificio 19 (ex Vetrelco) ricordando che è "elemento di archeologia industriale" di cui all'articolo 24 delle NTA del Piano Ambientale.

Il parere riprende ampie parti della relazione ULSS e magnifica le la filosofia di "umanizzazione" del progetto ospedaliero, il che ha un'attinenza davvero inusuale per un parere tecnico di un direttore di un parco naturale...
In questo progetto i manufatti dell'ex Vetrelco sono ancora da ristrutturare come si evince dalla prescrizione 2) di pagina 3 del parere.






sabato 19 luglio 2014

CITTADELLA DELLA SALUTE: DEROGHE ALLE DISTANZE MINIME PER PUBBLICO INTERESSE... (pregasi leggere le norme per intero, grazie)

La questione del rispetto delle distanze del fiume Sile per la Cittadella della Salute non è c
ertamente uno dei punti principali della questione, che ha ben altre problematicità sostanziali tra le quali il costo dell'intervento globale nel lungo periodo, l'affidabilità dell'appaltatore ed il peggioramento delle condizioni ambientali del nucleo residenziale attorno alla Cittadella della Salute per l'incremento del traffico privato su gomma in assenza di un serio e necessario intervento di trasporto pubblico sostitutivo.

Questi temi saranno però affrontati solo ex post, cioè dopo aver “per necessità ed urgenza”, come al solito (!!), approvato un progetto che migliorerà il nostro amato ospedale, ma darà un contributo insignificante, se non peggiorativo in termini generali di miglioramento della qualità della vita delle città di Treviso perchè pensato e gestito da un'azienda, che ricordiamo, si è fatta soffiare un pacco di milioni di euro da un gruppo di suoi dipendenti (caso Bolzan)!!.




La nostra attenzione si è quindi concentrata su una piccola area ai bordi del mega-intervento, che riguarda l'ex Vetrelco, un insediamento che è stato classificato come “elemento di archeologia industriale” dal vigente Piano Ambientale ed è pertanto soggetto all'art.24 delle Norme di Attuazione di tale Piano, cioè interventi di tutela e valorizzazione con restauro.

Tale previsione di Piano Ambientale (cioè una prescrizione che si è dato il Parco del Sile, non noi...) ovviamente non piace all'ULSS9 che ragiona (giustamente) in termini di funzionalità e costi e quindi procede alla richiesta di verifica dell'interesse culturale del complesso presso la Direzione Generale per i Beni Culturali del Veneto, che emette il suo parere di insussistenza di interesse culturale del complesso nel 2011 (parere prot. 1525 del 27-1-2011).
Il pur autorevole parere dell'arch. Soragni non costituisce però variante al Piano Ambientale per cui il complesso permane tutt'ora come “elemento di archeologia industriale”, privo di interesse culturale per la Soprintendenza e proposto in demolizione dall'ente pubblico, ma inserito in un Piano Ambientale di pertinenza della Regione Veneto.


Cosa prevede l'azienda sanitaria per tale area? La demolizione dei manufatti esistenti e la loro ricostruzione per un centro di formazione di 700 tecnici ed allievi infermieri, che si inquadra in un intervento generale del volume globale di 750.000 mc, pari a 3 volte il volume di Appiani 2!

In un ambito di progetto che prevede una simile cubatura si vuole affermare che non si riesce a rispettare il limite dei 20 metri per l'area ex Vetrelco per motivi di “pubblico interesse”?? Dai, non scherziamo...

Un'altra questione simbolica è quella del rispetto delle distanze dal fiume; cosa prevede il Piano Ambientale del Fiume Sile per le fasce di rispetto (art. 10bis)?

La I^ fascia di rispetto è la superficie compresa tra il fiume ed i 5 metri dall'acqua o dal limite demaniale o dell’acqua del fiume Sile; in questa è teoricamente vietato fare edificazioni e recinzioni, ma se fate un giro in barca vedrete che è una delle norme piu' disattese del mondo su cui il Comitato Esecutivo del Parco dovrebbe intervenire in modo severo invede di pensare solo a piste ciclabili e deroghe....

La II^ fascia di rispetto (da 5 a 15m) è fatto divieto di nuovi ampliamenti o edificazioni ad esclusione di alcune zone (residenziali) individuate dai piani urbanistici comunali ed a condizione che non sia possibile realizzare il volume nella III fascia di rispetto.

L'ipotesi che si possa andare in deroga per motivi di “interesse pubblico”, tout-court, non sussiste per il fatto che l'articolo 10bis dice testualmente che “La deroga alle limitazioni contenute nel presente articolo (art.10bis del PA), potrà essere autorizzata all’interno di strumenti urbanistici attuativi e programmi integrati di riqualificazione urbanistica edilizia ed ambientale, in accordo con l’Ente Parco, esclusivamente per motivi di interesse pubblico, per la tutela del paesaggio e insediamenti di carattere storico di cui all’articolo 24, fatto salvo il parere dell’autorità idraulica competente.”

Per quello che capisco io di urbanistica e norme (poco per le verità, non essendo né urbanista, né avvocato come molti direttori del parco...) non mi pare che l'intervento proposto dall'ULSS9 rispetti queste indicazioni restrittive al concetto di “pubblico interesse”...

Anzi siamo in presenza di un manufatto che aveva (ed ha ancora!!) un valore di archeologia industriale, vincolo che viene eliminato per poterlo demolire, ma senza andare a distanza di 20 metri come è prescritto per tutti coloro che hanno la possibilità di farlo, cioè che hanno area a disposizione.

In questo caso ci sono 300.000 mq di spazio per costruire il centro per la formazione, cioè la superficie di 60 campi da calcio 50x100metri.
Al limite si potrà pensare di andare vicino al bellissimo polo tecnologico, già costruito con parere favorevole del Parco Sile, che potere ammirare... su un'altra ansa del Sile..

In realtà l'ente pubblico ULSS9, il Parco del Sile ed il Comune di Treviso dovrebbero dare a tutti i cittadini il buon esempio, evidenziando che il fiume Sile va liberato dalle costruzioni, ripristinato come habitat senza le palificazioni devastanti del Genio Civile e non chiedere deroghe inutili.

Non è una questione di normative e solo una questione di esempio, una delle basi fondamentali se vogliamo cambianre modo di gestire l'ambiente, che in fondo è il contenitore principale della nostra salute, mentre l'ospedale è il luogo che cura i danni fatti dalla scarsa tutela dell'ambiente.


p. ITALIA NOSTRA Treviso
il presidente
Romeo Scarpa




domenica 13 luglio 2014

ULSS9 E DEROGA DALLA DISTANZA DAL SILE



Sappiamo bene che la questione del rispetto della distanza regolamentare dal fiume Sile è solo un piccolo dettaglio per questo progettone da 250 milioni di euro che agita sia la Regione Veneto che l'Azienda Sanitaria.

Siamo anche consapevoli che non è il tema principale, né quello piu' significativo soprattutto per chi risiede in zona e rischia di ritrovarsi in una permanente nuvola di smog, ma in ogni caso insistiamo sulla questione che assume un valore simbolico di esempio.

La questione non è difficile da capire:
  • l'area dell'Ospedale ha una piccola porzione che vedete in foto su un'ansa del Sile che si trova praticamente sull'argine; le regole dicono che per tali edifici o si fanno interventi di manutenzione per mantenerli alla distanza attuale oppure ci si arretra di 20 metri.
  • l'arretramento di 20 metri non è un grande sacrificio per chi dispone di 300.000mq e potrà costruire 660.000mc cioè 4 volte quello che c'è ora!!
  • E' inoltre un “sacrificio” che tutti coloro che hanno un'area fronte Sile sono obbligati a fare senza sconti e quindi non si vede il motivo per cui un Ente Pubblico come ULSS9 non possa adeguarsi..
    Nel rugby si chiama “leading by example..” che in veneto si puo' tradurre “no té sì pì beo de staltri soeo parchè tete ciamoulss”.

Oltretutto questo rappresenterebbe un minimo risarcimento per lo scempio consentito con la creazione del polo logistico in piena area agricola e sempre su un'ansa del Sile, perchè è uno sport diffuso quello di mettere le schifezze nei posti migliori.

Questa è la spiegazione semplice del perchè non ci soddisfa l'accordo sui 10 metri, che sono sempre una deroga, mentre è ora di finirla con deroghe ed eccezioni che hanno massacrato il territorio ed il fiume.

Inalterati tutti i dubbi sull'utilità di una simile opera e sul traffico, ma quella della “distanza dal fiume” resta un punto non trattabile per noi.


DIRETTIVO 11-7-2014

1. STATI GENERALI AMBIENTE
    In previsione degli “Stati Generali dell'Ambiente” il presidente ha partecipato ad un primo incontro con l'assessore Grigoletto e ing. Pierobon e con molte altre realtà associative (energoclub, wwf, legambiente, fiab, arpav, università Ca' Foscari) il 9-7-2014.
    C'è un primo documento predisposto dall'Assessorato che sarà inviato ai Soci insieme con il materiale consegnato da ing. Pierobon (PAES da compilare insieme).
    L'obiettivo dell'Amministrazione è “individuare le strategie dell'A.C. in materia ambientale sia per quanto riguarda le azioni di competenza del Comune sia per quanto attiene alle iniziative di cui il Comune puo' farsi promotore all'interno di aree piu' vaste e che puo' sollecitare ad altri livelli di governo che intervengono sul territorio cittadino”.
Azioni:
  • proposte per un sondaggio sul prossimo blocco del traffico (allego alcune prime idee di azioni da modifica/commentare..)
  • attivazione di un sondaggio di prova interno ai soci
  • elaborazione di elenco di strategie prioritarie per l'ambiente
  • collaborazione per organizzazione evento e gestione delle modalità dello stesso
  • studio e ricerca di soluzioni già implementate
  • collaborazione a compilazione e lettura del PAES

INVITO TUTTI I SOCI INTERESSATI A FAR PARTE DI QUESTO GRUPPO DI LAVORO DI FARLO SAPERE
Prossimo incontro: 23 LUGLIO 2014 a Ca' Sugana


2. TANGENZIALE 4° lotto
Italia Nostra Treviso prende atto che il progetto (per ora) è rinviato perché i fondi non sono stati inseriti nel programma regionale opere pubbliche 2014.
La questione diventa un tema elettorale e quindi sarà opportuno sottoporre i prossimi candidati alle elezioni regionali ad una chiara risposta su questo tema.
Il Comune di Treviso tramite il Sindaco ha chiesto un incontro sul tema al Governatore, ma resta da capire quale sia la posizione ufficiale dell'A.C. che con la prima analisi dei “suoi” esperti ha dimostrato che ci sono molti errori nella progettazione di Veneto Strade.
La questione è in ogni caso politica ed attiene al modello di sviluppo che si intende promuovere.
Si guarda con preoccupazione ai nuovi insediamenti sulla tangenziale (Cittadella Salute e centro commerciale ex marazzato) che peggioreranno la situazione del traffico a San Giuseppe e quindi.. si rinnoverà l'ipotesi del 4° lotto....un gatto che si mangia la coda!

3. BANDO SPAZI PUBBLICI PER ASSOCIAZIONI
Si prende atto che il comune ritarda nell'assegnazione dei bandi per gli spazi pubblici alle associazioni. Italia Nostra è interessata perché ha aiutato il gruppo ZTL Wake Up e Marcalab per le loro iniziative.
Richiesto un assurdo chiarimento sul tema della competenza delle spese di restauro dell'estradosso della scala pedonale.
La sezione di Treviso ha piu' volte pubblicamente evidenziato l'assurdità di simili lungaggini e burocrazia di fronte a tre domande per due posti: sarebbe opportuno dare un posto da risistemare a loro spese a tutti e tre i raggruppamenti che ne hanno fatto richiesta.

  1. PIANO ASSETTO DEL TERRITORIO
E' in corso di stesura un documento del Sindaco che deve riassumere le varie osservazioni di cittadini ed associazioni: una modalità atipica che aggiunge burocrazia alla burocrazia con il rischio di arrivare all'approvazione del PAT come adottato che in pratica mantiene il vecchio PRG come Piano degli Interventi.
La montagna partorirà un topolino?
Ad un anno dell'adozione siamo ancora qui a cercare di capire cosa vuole fare la P.A.....
Il gruppo del Parco dello Storga organizzerà una petizione per raccogliere firme per modificare il PAT relativamente al parco dello Storga, che è trascurato in tutto il documento nonostante vari tentativi ed interventi. La richiesta è di tutelare entrambe le rive del fiume, visto che il Pat attuale prevede la tutela solo per una riva.

5. INCONTRI CASTELFRANCO
A novembre si svolgeranno due incontri a Fanzolo presso l'auditorium di villa Emo perchè il comune di Castelfranco richiede 500 euro per il teatro accademico di Castelfranco.
Si prevedere di videoregistrare gli interventi di Vallerani, Tempesta e Gasparini che parleranno di acqua, agricoltura, paesaggio agrario e tradizioni culinarie.

  1. PEDONALIZZAZIONE CENTRO STORICO
    il Comune ha predisposto degli incontri (poco pubblicizzati ed in orari infausti) sul tema tentando un percorso pubblico sul tema; il tentativo è un po' goffo e soprattutto prevede una tempistica irragionevole (il solo mese di luglio) per creare una reale partecipazione.
    Il rischio è di usare male degli strumenti validi che andrebbero gestiti e preparati da persone capaci e preparate sul tema che esistono in città.
    La fretta porta solo a slogan per i giornali come il “cinturino verde” attorno alle Mura ed a lato del PUT....
    Segue osservazione di Berto Zandigiacomi.

  1. CENTRO COMMERCIALE EX MARAZZATO E PIANO DI RISCHIO
    La questione del centro commerciale ex Marazzato sta prendendo la forma peggiore, ma prevista sin dal 2001 dai suoi ideatori che sono gli stessi che hanno osteggiato l'approvazione del Piano di Rischio aeroportuale...
    L'interesse privato concentra i suoi investimenti (giustamente!) dove c'è piu' traffico per il “suo” commercio; la programmazione urbanistica dovrebbe elaborare strategie per limitare i “costi pubblici”, ma invece assiste inerte, salvo poi pensare di investire 50 milioni di euro per un tratto di tre chilometri di tangenziale per decongestionare cioè che i privati intasano...
    Logica antica che non va.
Da richiedere a consiglieri il materiale illustrativo presentato



  1. CITTADELLA DELLA SALUTE
    Sulle questione c'è un'accelerazione a causa della necessità di ULSS9 e Regione di aggiudicare un progetto nato male e finito in mezzo alla bufera degli scandali veneti.
    Invece di prendere il toro per le corna e venire a spiegare pubblicamente l'utilità e la bontà di questo progetto, si fanno dei cenacoli dove gli accordi si mercanteggiano in posti parcheggio ed euri per sistemare le rotonde come fossimo al mercato dei tappeti...
    L'assessore all'urbanistica è infatti un commerciante piu' che un urbanista e quindi applica il suo metro alla questione.
    Sul traffico non si sa nulla di ufficiale, ma ci sono ipotesi banali che produrranno solo nuovo traffico.
    Resta per ora il poliambulatorio in centro per le analisi del sangue, ma sul resto non si capisce nulla e nulla sanno i consiglieri che dovrebbero votare una delibera d'urgenza prima di avere spiegazioni... Ci auguriamo che ci sia un sussulto di orgoglio!
    Sulla distanza dal Sile continuiamo a dire che il comportamento dell'ULSS9 deve essere di esempio per i privati e quindi, a fronte di un aumento di cubatura da 1,9mc/mq a 2,2mc/mq, ci deve essere il rispetto dei 20 metri come devono fare tutti da oggi in avanti senza deroghe.
  2. CENTRO EDUCAZONE AMBIENTALE, CENTRO ITTIOGENICO E PARCO DEL SILE
    Procede l'allestimento del centro ittiogenico grazie al fattivo interessamento dell'assessore Michielan e senza mettere in mezzo il Parco del Sile che complicava la questione.
    Sul centro di educazione ambientale il gruppo di lavoro della coalizione ha elaborato un documento che sarà presentato alla Giunta.
    Sul tema Parco del Sile ci sarà un incontro mercoledì 16 luglio ore 17 a Villa Letizia tra la Comm. LL.PP e Ambiente del Comune di Treviso ed il Comitato Esecutivo del Parco Sile.
    Permane l'anomalia di un Comitato Esecutivo espressione di vecchie logiche partitiche e che ha come soli obiettivi le opere infrastrutturali all'interno del parco (rifare le passerelle dei burci, greenway, treviso-ostiglia) senza null'altro.
  3. PEDEMONTANA
    Incontro conoscitivo a Montebelluna su cui si informerà Evelino
  4. FORTE ASBURGICO RIVOLI VERONESE
    Alberto Cagnato ha presentato la questione del forte asburgico di Rivoli Veronese che il Demanio concedeva al Comune di Rivoli a fronte della manutenzione, mentre ora richiese 120.000 euro/anno!
    Il tema è quello dei “beni comuni” e si propone di riprendere un'iniziativa con Paolo Maddalena o Mattei o Settis rimarcando che la Caserma Salsa è analoga come questione e andrebbe riaperta almeno per la gestione del verde.
    Idem per la Polveriera su viale Europa.. Berto cercherà i materiali di studio del Palladio.
Si propone una gita al fortino di rivoli veronese per settembre (giorno 21-9-2014)

  1. MOSTRA “ART or SOUND” a PALAZZO CORNER VENEZIA
    Si propone una gita a Venezia per la visita alla mostra “Art or Sound” di palazzo Corner domenica 5 ottobre con successiva visita alla Biennale Architettura.

  1. ORGANIZZAZIONE INTERNA
    E' necessario riprendere e ridistribuire i compiti all'interno dell'associazione per evitare troppa concentrazione sul presidente; serve anche usare di piu' la sede ed attivare delle iniziative...
    Incontro per i primi di settembre sul tema specifico.
    Richiediamo a tutti un minimo di disponibilità anche per picocle cose, ma è importante fare in di piu'...
  2. SEGNALAZIONI ED INTERVENTI
    Si è inviata una segnalazione al Comune di Treviso per un intervento su un fossato in zona Selvana; siamo in attesa della replica.
    Si manderà una nota al Comune di Morgano per gli interventi previsti sulla Rotonda di Badoere.

BUONE VACANZE A TUTTI
p. ITALIA NOSTRA TREVISO il presidente
Romeo Scarpa