"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

venerdì 20 agosto 2021

PIANTARE O TAGLIARE ALBERI?

Il fortunale che si è abbattuto con limitate conseguenze sulla marca trevigiana fa nascere la solita querelle tra chi vuole tagliare gli alberi e chi pensa che gli alberi siano una risorsa essenziale.

Se poi dovessimo fare una previsione sul nostro futuro di lungo periodo in base alle competenze ed intelligenza ambientale dei nostri politici, lo scenario sarebbe (anzi, è) allarmante, perchè nulla uccide più dell'ignoranza.

Sentire dichiarazione di Sindaci, come quella di Paese, che promettono tagli di alberi a gogò per la tutela della pubblica incolumità, preoccupa perchè la loro vera paura è solo la possibilità di essere chiamati in causa in caso di incidente per caduta albero. 

Suggerisco un modo semplice ed indolore per risolvere il loro problema: si dimettano!

Il capofila di coloro che parlano "con voce dal sen fuggita" è il collega ingegnere, che, non si sa per quale caso fortuito, da anni è assessore all'ambiente in Regione Veneto che ieri dichiarava:

Nel momento in cui altri, (vedi Mancuco) suggeriscono strategie di impianto di MILLE MILIARDI DI ALBERI, Lui, l'Attila del Bellunese, vede la "salvezza" nel taglio delle piante. 

Vedete voi in che mani vi siete messi.


 E' proprio vero che manca una visione globale delle questione ambientale.

E' altrettanto vero che l'ing. Bottacin e a giunta Zaia ben rappresentano il popolo veneto e dimostrano che l'assessorato all'ambiente non vale veramente nulla in Veneto. Mica hanno messo il prode Bottacin alla Sanità o alle Infrastrutture...


giovedì 19 agosto 2021

MILIARDI DI ANNI

Inizi a capire il tempo solo se ci pensi un pò e solo se ti avvicini alla fine.

Il tempo della Terra non è il nostro tempo, anche se tutti noi misuriamo il tempo come se fossimo l'elemento cardine di questo fattore.

Il tempo della Terra è oltre l'homo sapiens, c'era prima e ci sarà dopo: il tema oggi per noi è capire se ci saremo noi perchè sono accertate almeno 5 estinzioni di massa (l'ultima 66 milioni di anni fa con la scomparsa dei dinosauri e del 75% del vivente).

Quello che si è osservato è che dopo ogni estinzione di massa la vita è ripresa con maggiore forza e maggiore biodiversità. Ci vuoole il suo tempo (che non è il nostro tempo), ma è come fare una grande pulizia di fondo.

Solo che la polvere (o il virus, se preferite) siamo ... NOI



venerdì 13 agosto 2021

PIL, il discorso del 1968 di R.K.


" Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.  

Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jpnes, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.  

Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. 

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi. 

Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.

Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani."

 

giovedì 12 agosto 2021

BIOSFERA vs TECNOSFERA

 Il rapporto sul clima IPCC 2021 ha quasi già lasciato i titoli dei media se non fosse che Lucifero (il vento del deserto) porta 47°C a Brighton, che mi pare molto più anomalo della temperatura record di Siracusa.

L'evoluzione del rapporto tra BIOSFERA e TECNOSFERA è ben spiegato in un libro del fisico Federico M. Butera "Affrontare la complessità" (Ed. Ambiente), che consiglio a tutti coloro che vogliono cercare di capire la situazione (di cecità) e le possibili (necessarie) azioni.


 

"Agroecologia, economia circolare, solidarietà e cooperazione, giustizia sociale, sobrietà...": temi a iosa per decine di programmi elettorali, che volessero veramente la TRANSIZIONE ECOLOGICA e non le balbettanti iniziative del ministro Cingolani.

"CIRCOLARE", il ragionamento è lineare (scusate il paradosso) per chi ha un minimo di ricordi di fisica. 

L'energia nelle sue trasformazioni si degrada sempre per cui si dice, in fisica, che l'entropia cresce (cioè aumenta il grado di disordine) e questo in base ad un consolidato principio della termodinamica (il secondo) che nasce nello scorso secolo scorso.

Il buffo di tutto questo è che l'ECONOMIA CLASSICA USA UN MODELLO CHE NON RISPETTA I PRINCIPI DELLA TERMODINAMICA.

"Beh - diranno gli economisti - e che problema c'è?? Mica siamo fisici...."

Peccato che non rispettare questi principi cardine significa non rispettare la realtà fisica e cioè fare previsioni per un .... altro mondo!! 

E' come se ci specchiassimo su una superficie che artificialmente ritocca i nostri difetti: sembriamo più belli, ma è un'immagine della mente, non la realtà.

Per chi (come i gretti ingegneri) deve descrivere la realtà con dei MODELLI è fondamentale capire entro quale ambito il modello dà risultati attendibili perchè oggi, con la potenza di calcolo a nostra diposizione, escono sempre dei risultati, ma sono veri?

Il vero problema è capire se quei risultati rappresentano il comportamento del sistema reale che si è modellato oppure sono solo numeri in libertà, buoni al massimo per il gioco del lotto.

Il taroccamento del modello dell'economia classica (Smith, Ricardo, Spencer) è che il ragionanento base è che il BENESSERE è diretta funzione del PIL, che si base su un continuo e sempre maggiore sfruttamento delle risorse della BIOSFERA da parte della TECNOSFERA, come se queste risorse fossero inesauribili.

Questo assunto, che poteva essere accettato prima della rivoluzione industriale, è ora totalmente errato nel mondo globalizzato.

Le argomentazioni che esplicita Butera sull'interazione dei sistemi complessi come Biosfera e Tecnosfera dicono che, alla fine, "vincerà" la Biosfera, ma non sarà una vittoria semplice ed indolore.

Nel mondo delle interazioni complesse, i sistemi non procedono per andamenti lineari, ma possono trovare equilibri altri con scartamenti enormi, non totalmente prevedibili proprio per le mutue e reciproche interazioni.

La TECNOSFERA non può "vincere" perchè non può superare i limiti fisici della BIOSFERA. 

GAIA (sarà ancora questo il suo nome?) ha tempo, tanto tempo e non ha particolari vincoli, se non quelli di realtà.

Nellla prossima realtà (vicina o lontana da noi o dai nostri nipoti) GAIA ci sarà, 

Non è detto che ci siano le condizioni per la vita umana. 

LA CONCLUSIONE E' QUESTA, 

VEDETE VOI SE VALE LA PENA FARE QUALCOSA...


martedì 3 agosto 2021

BIKE ARENA: CAMBIARE MENTALITA’ NON E’ FACILE….

 il titolo sul giornale è chiaro: “non c’è impatto ambientale per la BIKE ARENA!” ed è presentato quasi come una vittoria per essere scampati alla “terribile” Valutazione di Impatto Ambientale, che sembra uno spauracchio in grado di fermare tutto…

 Basta guardare la foto dello stesso giornale per capire che l’impatto ambientale c’è eccome perché 50.000 metri quadrati (10 campi trevigiani per andare con i parametri familiari agli agricoli) saranno trasformati, lottizzati e parzialmente impermeabilizzati.


 

Nulla di strano e particolarmente diverso dalla solita routine, visto che il Veneto resta in cima alla classifica del consumo del suolo, nonostante una legge farlocca (LR 14/2017) che parla (a vanvera) di contenimento del consumo di suolo.

Un nonnulla rispetto ai 500 campi trevigiani che si brucerà il polo logistico di Amazon tra Casale e Quarto d’Altino, ma in ogni caso un altro tassello lungo la direzione sbagliata, mentre ci preoccupiamo della grandine grossa come mele che cade sul prosecco.

Le procedure amministrative prevedono che i progetti vengano valutati con una VINCA (Valutazione di Incidenza Ambientale) per capire se meritano o no una procedura più completa, appunto la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), che a mia memoria non ha mai fermato un progetto che sia uno.

 

La delusione è nel fatto che anche un produttore di biciclette ed un’azienda di fama mondiale come Pinarello non scelga volontariamente di fare una vera Valutazione di Impatto Ambientale per dimostrare, non a parole come fanno i tecnici specialisti del settore, ma con veri interventi di mitigazione, che il loro intervento è realmente a basso impatto.

Sarebbe un bell’inizio di cambio di mentalità: l’imprenditore della bici dimostra agli altri imprenditori, che non sono le procedure ambientali un ostacolo insormontabile, ma possono diventare un’occasione per progettare in modo diverso.

Non voglio arrivare a dire che si dovrebbe valutare un intervento in una zona di Villorba già lottizzata e non utilizzata perché so che è un concetto ancora economicamente insostenibile, ma almeno dimostrare con i fatti che la bici è veramente green e non solo perché porta …skèi (il riferimento è al biglietto verde..).

Temo sarà un’ennesima occasione mancata perché costa meno fatica e tempo, progettare come al solito e poi fare una campagna promozionale per darsi una tinta di verde.

Tanto chi se ne frega dell’impatto ambientale vero…

SILE: FAR FINTA DI AGIRE

La cosa peggiore di fronte ad un problema reale, dopo la negazione, è il perdere tempo alla ricerca di dati scientifici che già esistono e sprecare soldi o energie invece di fare azioni concrete e non ancora a studi e monitoraggi.

So già che gli esperti mi diranno che senza dati precisi ed aggiornati non saremo in grado di pianificare e programmare “la strategia di mitigazione”, ma la mia replica è secca: 40 anni sono passati dall’istituzione dell’Ente Parco Regionale del Fiume Sile, che ha come scopo principale, indicato con precisione all’art.2 della LR 8/91, quello di:

a)      la protezione del suolo e del sottosuolo, della flora, della fauna, dell'acqua;

b)      la protezione e la valorizzazione del bacino idrografico nella sua funzione di risorsa
idropotabile;

ed oggi siamo ancora a fare studi e monitoraggi??

 E’ lodevole che ATS si accordi con l’Università di Padova per utilizzare (a gratis?) una dottoranda che farà una tesi, ma siamo quasi al “green washing” puro perché non si aggiungerà nulla a quanto già si sa ed è stato, nuovamente e recentemente, denunciato da Legambiente.

Bizzarro che ATS si rivolga ad un professore che insegna “Costruzioni idrauliche” a Padova, quando esiste Ca’ Foscari ha una convenzione per il depuratore di Sant’Antonino, una facoltà di “Scienze ambientali” ed un gruppo di chimica analitica che fa ricerca anche in Antartide…

Non saranno le solite simpatie/antipatie a governare le scelte dei nostri baldi amministratori di ATS? Lascio ai giornalisti l’indagine…

 Ricordo che l’Ente Parco Sile ha appena terminato un progetto europeo denominato “SILIFFE”, dove sono stati variamente spesi oltre 3 milioni di euro di fondi europei per stabilire le condizioni del fiume Sile, usando l’Indice di Funzionalità Fluviale dell’APPA di Trento lungo tutto il corso.

I risultati che anche ATS e Comune di Treviso possono consultare sono disponibili sul sito

http://www.lifesiliffe.it/pdf/Pubblicazione_finale.pdf

Per schemi sulla relazione finale di dice che:

    


   

  

Oltre tutto basterebbe chiedere ai concessionari lungo il corso del fiume o a pescatori veri, per esempio al consigliere comunale Giorgio Marangon, di dare un giudizio “a vista” e si capirebbe che, in molte zone la situazione non è rosea…, ma lo vede chiunque abbia gli occhi.


 


 

 


 Non servono grandi analisi sapere che i problemi sono:

  • ·       scarsità o inefficienza della rete fognaria 
  • ·       eccesso di fertilizzanti e pesticidi usati in agricoltura e dilavati 
  • ·       presenza di piscicolture intensive in alveo 
  • ·       presenza di insediamenti impattanti quali aeroporto praticamente con la pista in alveo 
  • ·       interramento delle risorgive e spostamento della linea delle risorgive a causa dei prelievi idrici abusivi ed intensivi 
  • ·       carenza di fasce boscate 
  • ·       eccesso di uso di prodotti chimici velenosi (detergenti che eliminano i batteri al 99%, interferenti endocrini, cocaina, etc…) che sono stati variamente rilevati

Non una sola azione concreta di mitigazione è stata fatta dall’inutile Ente Parco Sile, dai Comuni rivieraschi e dalla Regione, visto che:

·       la rete fognaria storica è un colabrodo che porta acque parassite in depuratore, mentre si pensa ad intervenire sul centro storico,  dove risiede il 10% dei trevigiani, con una spesa enorme, ma …… molto visibile sui media per le prossime elezioni

  • ·       nessuna riconversione biologica obbligatoria dei terreni, almeno limitrofi al fiume Sile, è stata incentivata 
  • ·       nessuna piscicoltura è stata chiusa o spostata pur essendo gli effetti a valle delle stesse evidenti: c’è la morte nel fiume… 
  • ·       l’aeroporto andrà a crescere con le lucine della pista fino in acqua, come sempre 
  • ·       la risorgiva delle Fontanelle a Monigo è stata di fatto privatizzata con il consenso del Comune, che ha promesso di intervenire per una valorizzazione

Fanno quindi sorridere le dichiarazioni dell’assessore Manera, che dice che l’Amministrazione non è sorda ai problemi ambientali…. 

Ripeto, oggi, la problematica ambientale non può più essere elusa come 10 anni quando l’ex presidente Pettenà ci definiva (in consiglio Ente Parco) come “eco-terroristi”, perché il tema ambientale è sotto gli occhi e le teste di tutti, visti i chicchi di grandine grossi come mele che cadono sul glera: c’è una svolta “green” anche dei partiti al governo. 

Il problema è che la svolta “green” si ferma alle parole perché NESSUNA AZIONE viene messa in campo, soprattutto se deve andare a toccare interessi concreti dei cittadini elettori.

A casa mia si chiama “far finta de far ch’elcossa….”: zè mejo gnente, ma forse zè mejo gnente...