"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

martedì 30 luglio 2013

REVISIONE PAT - INCONTRO 29-7-2013



Presenti: Calesso, Bonan, Zotti, Poldelmengo, Coletti, Faraoni, Zandigiacomi, Biancotto, Carturan, Scapinello, Scarpa, Faraoni, Tocchetto

  1. Dario Brollo comunica via mail che ha presentato progetto “partecipazione” a Giunta e che dopo incontro con presidente commissione urb e assessore urb. lo renderanno pubblico ed attiveranno percorso.
  • si concorda sul fatto che si parteciperà al percorso dell'amministrazione, ma che non è obiettivo principale quello di surrogare eventuali parti non adeguate, anche perchè si disperdono le forze...
  1. Incontro del 22-7-2013: tutti ritengono positivo il l'andamento dell'incontro e la risposta dei cittadini; si è notata la voglia di essere informati e di capire. Sono emerse alcune critiche per la presentazione con mezzi di fortuna (schermo piccolo) e per l'intervento “poco comprensibile” di Buso, che doveva parlare di Piano degli Interventi e invece ha parlato dell'esperienza fatta da 3VISO3
  • si delega Scarpa a chiarimento con Buso peraltro già previsto e richiesto dallo stesso

  1. Obiettivi futuri: si definisce l'obiettivo futuro del lavoro del gruppo di associazioni e cittadini per il prossimo futuro e cioè la redazione di 4 macro-osservazioni, divise per punti, da presentare entro i termini all'Amministrazione, previo confronto e discussione pubblica.
    I temi sono:
  • MOBILITA'
  • DIMENSIONAMENTO e NORME
  • PAESAGGIO
  • A.T.O. e PROGETTI SPECIALI
  1. Tempi per osservazioni: la delibera di riapertura dei termini per la presentazione delle osservazioni dovrebbe essere publbicata verso il 3-4 agosto e quindi, come minimo, si arriva al 3-4 ottobre p.v.; se la partecipazione dovesse essere alta è possibile ulteriore proroga fino a 60 giorni e quindi si arriva a inizio dicembre.
  2. Procedura di approvazione: il PAT è in coprogettazione con la Provincia e quindi c'è una nuova procedura che prevede che le osservazioni vengano valutate e oi mandate in Provincia senza passaggio in Consiglio Comunale; vedere post del 21-6-2013 per procedura
  • si chiederà ad Assessore di avere chiarimento sulla procedura che intendono adottare...
  1. Costituzione gruppi di lavoro: i gruppi di lavoro sono aperti a tutti i cittadini ed a tutte le associazioni che sono interessate a sviluppare specifici temi con la finalità di presentare osservazioni al PAT redatto.
    I gruppi hanno (per ora) i seguenti componenti (in neretto il referente del gruppo):
  • MOBILITA': Faraoni, Poldelmengo, Zotti
  • DIMENSIONAMENTO e NORME: Zandigiacomi, Niero
  • PAESAGGIO: Scarpa, Bortolanza, Bonan, Carturan, Scapinella
  • A.T.O. e PROGETTI SPECIALI: Calesso, Giacomini, Biancotto
    E' necessario fare un gruppo di coordinamento per cercare di mantenere i collegamenti tra i gruppi e per evitare di fare lavori doppi; il gruppo di coordinamento dovrà periodicamente trovarsi per fare il punto e vedere l'avanzamento del lavoro.
  • COORDINAMENTO: Scarpa, Biancotto, Pierotti?, Imbò?
  • si farà comunicazione alla stampa + mail con nomi referenti per iscrizioni di chi è interessato.
  • propongo di fare un quaderno dove lasciare i verbali di sintesi della varie riunioni in modo da capire cosa sta facendo ognuno
  • chi fa verbale scritto in word, lo possiamo pubblicare sul blog..(.o su google drive?)
  • fare tabellone con elenco nomi dei vari gruppi e riferimenti
  1. Uso sede e materiali: Italia Nostra mette a disposizione dei referenti la propria sede per incontri e riunioni; ogni gruppo deve mantenere in ordine, chiudere luci e finestre; piu' avanti sarà necessario fare le prenotazioni su google calendare perchè la sede è in comune con Emergency, LAV, Legambiente, Rete Studenti, Amnesty, etcc..
    Si lascerà una copia dei documenti principali a disposizione dei gruppi con le tavole stampate.
  • acquistare cestino, sacchetti, scopa e paletta.... ogni tanto fare pulizia e riordinare le sedie
  • richiedere a Romeo i materiali da stampare
  • fare elenco materiali presenti e stampati
  • in sede c'è possibilità di collegarsi ad internet con cavo di rete della FBSR
  • metterò sul blog di Italia Nostra Treviso i link dei documenti principali – vedere http://italianostra-treviso.blogspot.it/ con etichetta (tag) PAT - vedere post del 3-7-2013

  1. Tempi e programma di massima: in base a quanto sappiamo ora si programma il seguente croprogramma:
  • da 30-7-13 al 8-9-2013: lavoro dei gruppi con uno o due incontri di coordinamento
  • dal 8-9-13 al 30-9-13: lavoro gruppi + uno o due incontri congiunti per presentazione reciproca del lavoro
  • dal 1-10-13 al 15-10-13: rifinitura osservazioni e coordinamento + preparazione incontro pubblico
  • dal 20-10-13 al 30-10-13: incontro pubblico di presentazione osservazioni e raccolta adesioni e firme in Loggia dei Cavalieri
    Ogni gruppo o associazione è libero di fare incontri specifici su temi/argomenti con i cittadini se ne ha la forza e la capacità; dare info agli altri.

lunedì 29 luglio 2013

STORGA: RIPRISTINO ALBERI

Come avevamo anticipato l'aratura a pelo d'acqua fatta di fronte alla chiesa della Madonnetta a Treviso sembra essere stata fatta INCONSAPEVOLMENTE da un'associazione che mirava a ripiantare degli aberi da frutto "storici" in quell'area.
 
La motivazione puo' essere anche "buona", ma resta il fatto che a pelo d'acqua non si piantano alberi da frutto perchè non vivono...
 
Ora ci sarà un'indagine ed una denuncia penale, che proponiamo di derubricare (se fosse possibile) in sanzione alternativa cioè con RIPRISTINO DELLA SPONDA con ESSENZE TIPICHE  quali  ontani, salici, e pioppi (orneri, selgheri, monine e talponi), che non fanno frutti per gli uomini, ma servono agli animali, api in testa.

domenica 28 luglio 2013

PAT TREVISO: ORA CHE SI FA? INTANTO SANT'ANNA...


Dopo l'incontro di lunedì scorso ci siamo presi un po' di riposo, ma è meglio programmare l'attività per agosto in modo da riprendere con metodo per quest'importante occasione di incidere sul nostro futuro.

Vi riepilogo le iniziative programmate ed un'idea (perfettibile con il contributo di tutti) di avviare i lavori cercando di sfruttare competenze diverse e diversi livelli di abilità.

PROGRAMMA A BREVE

LUNEDI' 29-7-2013 ore 19 in sede Italia Nostra in via Cornarotta faremo il punto sulla serata di lunedì e programmeremo il futuro (gruppi di lavoro e incontri locali)

LUNEDI' 29-7-13 ore 21 ci trasferiremo presso la Sagra di Sant'Anna di Monigo per una cena insieme aspettando i fuochi di artificio.

MERCOLEDI' 31-7-13 ore 20.30 a SANT'ANNA DE MONIGO
Se trovemo coa zente de sant'ana de monigo par spiegar cossa che zè 'sto PAT, cossa che'i voria far e cossa che domanda a zente
(trad. Incontro con la comunità di Sant'Anna di Monigo per spiegare cos'è il PAT, cosa vorrebbero fare e cosa chiede la gente per il suo territorio)
Si informa che l'incontro sarà in lingua locale con traduzione simultanea al cannale 777 per i foresti.


COME PROSEGUIRE

Ci sono secondo me due livelli per procedere....

Il primo livello è quello da fare in parallelo con l'amministrazione che prevede SENSIBILIZZAZIONE, INFORMAZIONE, PRESENTAZIONE PAT ADOTTATO, CONFRONTO E CONTRIBUTI, DISCUSSIONE SU IDEA DI REVISIONE DELLA NUOVA AMMINISTRAZIONE.
I tempi e le modalità saranno decisi dalla nuova amministrazione che ha delegato l'amico Dario Brollo per la PARTECIPAZIONE.
Noi ci saremo, al pari degli tutti gli altri per collaborare...
Proseguiremo dove abbiamo forze e contatti nell'attività di presentazione, informazione e sensibilizzazione.
Questa attività dovrebbe essere portata avanti da persone dei vari quartieri o parrocchie con nositra assistenza per coinvolgere piu' persone possibili e fare presente che il FUTURO SI PUO' E SI DEVE DECIDERE ASSIEME.

Il secondo livello è quello dei gruppi di lavoro individuando temi specifici per arrivare a proposte;  il primo compito è individuare i temi e trovare uno o piu' referenti adeguati; la cosa migliore sarebbe riuscire ad avere un contatto, se non un continuo confronto con altri gruppi (non omogenei) che lavorano sugli stessi temi (per esempio quello degli industriali  o dei costruttori o di chi so io...) per cercare di capire l'altro....
,I temi che propongo io sono: MOBILITA' , GRANDI CONTENITORI, NORMATIVA, QUALITA' DELLA VITA ec..



SIEPI E COLEOTTORI CURCULIONIDI


Il nostro socio HELIO vi da' un esempio di cosa significa un SIEPE e di quali tesori custodisca...
 
 
"Premetto che ogni essere vivente interagisce con l'intero ecosistema e quindi è importante per il solo fatto di esistere (come potrebbero vivere le  amate rondini e i -meno amati! - pipistrelli se non ci fossero le zanzare?...).

Le "bestie" che studio io appartengono ad una Tribù (Peritelini) di coleotteri curculionidi [e qui, se ci fosse un agrario, drizzerebbe le orecchie, perché in questa famiglia ci sono molte specie definite "nocive"; delle mie, però, si hanno notizie (vecchie) di danni alle colture solo per due o tre] fino agli anni ottanta del secolo scorso decisamente poco conosciuta, tant'è che ho potuto descrivere oltre un centinaio di specie nuove per la scienza, e ciò quantunque i curculionidi siano una famiglia molto studiata, anche proprio per la "nocività" di molte specie.

Attualmente, la Tribù comprende circa 250 specie legate ad ambienti secchi (tranne due specie) dalla costa fino ad oltre 2000 metri di altitudine (le  specie più  spiccatamente montane presentano talora partenogenesi), diffuse dal Nordafrica alle regioni del Mediterraneo centrale ed occidentale fino (con qualche specie) all' Inghilterra meridionale, alla Svezia meridionale, alla Polonia, al Turkestan; in Friuli, in Trentino-Alto Adige e nel Veneto,però, è presente una sola specie (io l'ho trovata a Cison di Valmarino).

Al di là del  desiderio di conoscerli, l'interesse che suscitano questi insetti è dato anche dalle implicazioni in altri campi che il loro studio presenta (rapporti con l' ambiente in generale, con gli interventi antropici, con la tettonica ...).
 
Sui motivi di questa passione e per presentare la sua ricerca, vorrei invitare Helio a fare una conferenza, ma lui si schemisce.... insisterò!



SALVATE LE SIEPI

Dopo aver denunciato i tagli di siepi e alberi, chiediamo iniziative pubbliche per il ripristino di quei fondamentali elementi che sono le SIEPI che:
- garantiscono lo sviluppo della biodiversità;
- proteggono i campi
- caratterizzano e danno qualità al paesaggio

La cura delle siepi deve diventare una cosa normale.... come tagliarsi i capelli.


Quanti di voi sono disposti a defolioarsi la crapa per non dover piu' andare dal barbiere/parrucchiere??

GUARDA IL VIDEO.... (brava Gegia)


giovedì 25 luglio 2013

TANGENZIALE 4° LOTTO .... SOLO SAN GIUSEPPE O ANCHE SANT'ANNA??


 Si riparla del progetto della tangenziale nord che è anche inserita nel PAT di Treviso, ma si ricomincia a dire che la variante in trincea costa di piu'... e allora??

(articolo della tribuna di oggi)

Quarto lotto della tangenziale di Treviso, vitale collegamento tra Castellana (da Paese) e Feltrina: nella prima settimana di agosto il vicesindaco Roberto Grigoletto, con delega alla Viabilità, si incontrerà per la prima volta con i tecnici di Veneto Strade per fare il punto sul completamento della tangenziale, ossia sul quarto lotto mancante, opera pubblica tanto costosa quanto essenziale per risolvere buona parte dei problemi del traffico del capoluogo. Ma, ad oggi, la situazione è paradossale: dopo anni che se ne parla, siamo ancora al progetto preliminare e al fatto che, almeno per tutto il 2013, la Regione non ha stanziato un euro per l’opera. E se lo farà, sarà per finanziare il progetto iniziale elaborato da Veneto Strade; non quello con modifiche, molto più caro, chiesto dalla precedente amministrazione comunale su input dei residenti, che prevede parte della strada in trincea, sotto il livello del piano campagna, per ridurre i disagi all’agglomerato di via Casette. Mesi fa è stato netto Silvano Vernizzi, amministratore delegato di Veneto Strade, la società partecipata al 30 per cento dalla Regione Veneto dedita alla costruzione delle grandi opere viarie: «Nell’ultima finanziaria regionale non sono più stati inseriti i 10 milioni di euro in più necessari per costruire il tratto in trincea del quarto lotto della tangenziale di Treviso. A bilancio restano quindi “solo” i 56 milioni di euro stanziati per il vecchio tracciato, tutto in piano campagna». E da lì non ci si è mossi, anche se nel suo programma elettorale per le amministrative 2013, che ha perso, Gentilini assicurava fosse pronto il progetto esecutivo del quarto lotto modificato (falso) con relativo finanziamento (falso). E quindi si tratta di trovare una soluzione di compromesso, fra il tracciato fissato dalla Regione e quello chiesto dai residenti. Resta il fatto che solo il quartiere di San Giuseppe, con il completamento della tangenziale, potrebbe eliminare il 30 per cento del traffico. Veneto Strade due anni fa, seguendo comunque le indicazioni di Ca’ Sugana, riprogettò il tracciato preliminare appunto inserendo 400 metri di strada in trincea, ma il costo lievitò così facendo di 10 milioni di euro, necessari anche per potenziare le due rotatorie previste all’innesto sulla Feltrina. Anche questo sbocco presenta infatti, già sulla carta, dei problemi di viabilità, vista la mole di traffico che dovrà sopportare un’arteria già trafficatissima di suo. Non basta: autorizzazioni rilasciate a suo tempo, hanno permesso la costruzione dell’Iperlando della Feltrina proprio lì dove dovrebbe arrivare il quarto lotto della tangenziale, come ha denunciato a maggio, prima delle elezioni, la Sinistra Unita. «È almeno dal 1998 che il tracciato del quarto lotto è inserito nel piano regolatore di Treviso: com’è stato quindi possibile», disse Stefano Dall’Agata di Sinistra Unita, «autorizzare proprio lì l’apertura di una media struttura di vendita?». Per la giunta Manildo, una bella gatta da pelare.(a.z.) 

Non ci sono i soldi... ma il progetto come sarà?? 

SALVATE LE SIEPI!!


QUI L'ULTIMA SEGNALAZIONE...

Spett.le
Provincia di Treviso
Assessore all'Ambiente

Spett.le
Comune di Treviso
Assessore all'Ambiente
Spett.le
Corpo Forestale dello Stato - Treviso Via Orioli, 1 Treviso
e,p.c. Ai Soci
e,p.c. A Stampa e TV

OGGETTO Tutela della biodiversità e del verde. Interventi di taglio di siepi. Necessità verifica e programma di tutela.

Si ripropongono in questo periodo continui interventi privati di eliminazione di quei preziosi elementi utili per la tutela della biodiversità e per la protezione dall'inquinamento, che sono I FILARI DI SIEPI al bordo dei campi lungo le nostre strade.

Lo scorso anno in via Casoni a Sant'Anna di Monigo, dopo l'invito del Comune a mantenere in ordine la proprietà, un privato, per risolvere (in via definitiva) il problema della manutenzione di un terreno agricolo ha sradicato una siepe...

Il mese scorso c'è stata l'aratura con totale disboscamento in area SIC vicino alla Chiesa della Madonetta.

Oggi un ennesimo scempio con taglio di 50 metri di siepe e platani sempre a ridosso della nuova sede della Provincia in ambito di pregio naturalistico.

Chiediamo, a chi ne ha la competenza, che sia verificato il rispetto della normativa perchè il taglio di platani è soggetto a specifica normativa per contrastare la diffusione di malattie della pianta; riteniamo inoltre che il progressivo intervento in questo modo alteri profondamente la connotazione del nostro territorio e costituisca un grave danno per la tutela della biodiversità, che a parole, è difesa e protetta in tutti i documenti di Regione, Provincia e Comune!!

Chiediamo però soprattutto che venga promossa una campagna di sensibilizzazione ed informazione per far comprendere ai cittadini che siepi ed alberi sono elemento importante della nostra vita e costituiscono un bene prezioso da tutelare.

Chiediamo inoltre che le Amministrazioni propongano e promuovano tutte le iniziative possibili per favorire chi mantiene questi elementi, garantendo, per esempio, un trattamento di favore a livello di tassazione comunale; su questo tema presenteremo a breve un'organica proposta all'Amministrazione comunale di Treviso.

I cittadini ed i nostri Soci, che sempre piu' spesso ci segnalano questi scempi, attendono insieme a noi una Vostra cortese risposta anche a mezzo stampa per capire come invertire questo continuo e progressivo degrado del nostro territorio.


Distinti saluti.

Treviso, 25-7-2013
 per la Sezione di Treviso di ITALIA NOSTRA
Il presidente 
Romeo Scarpa 348 8717810 

OGGI E' COSI': MANUTENZIONE???


ERA COSI'....

mercoledì 24 luglio 2013

ATTILA A SANT'ARTEMIO.... ovvero FASEMO NETO



Continuano le operazioni di “manutenzione del verde” eseguite dai seguaci di ATTILA, che hanno dimenticato la pratica della potatura e prediligono la ben piu' sbrigativa e definitiva pratica dello sradicamento.

Ecco un altro ESEMPLARE INTERVENTO realizzato in questo periodo in quel di Sant'Artemio: è stata estirpata una sieper per una lunghezza di circa 50 metri e forse piu' e sono stati abbattuti dei platani di circa 16 metri di altezza.

Probabilmente di tratta di una proprietà privata in zona non di vincolo, ma il risultato è lo stesso uno scempio ambientale. E' un problema di consapevolezza e di schèi!!

Direi che si potrebbe abbattere l'IMU a chi ha un campo con siepe e alberi ben curati e si raddoppia la stessa tassa (o triplica) a chi fa simili devastazioni. Si chiama TASSA DI SCOPO...

SI PUO' FARE??


Verificheremo se è tutto in ordine come procedure, ma il danno sostanziale è già fatto... cercheremo anche di capire il perchè di queste scelte... Chi conosce la proprietà??



LAVORI SU PONTE A PORTA CALVI: FALSO ALLARME

Sono in corso i lavori di consolidamento del Ponte a Porta Calvi ed abbiamo ricevuto delle segnalazioni per alcuni dilavamenti dovuti ai lavori.

Abbiamo interessato l'Amministrazione tramite l'assessore Michielan, che ha prontamente verificato con il RUP che “gli sversamenti fangosi sono derivanti dalla perforazione delle spalle del ponte da consolidare e si tratta di materiale limoso cioè sabbia fine argillosa del terreno adiacente al fossato delle Mura e non altri prodotti (bentonite o cemento)

Ci sono dei materiali di risulta che inevitabilmente cadono sul fondo del fossato

durante la perforazione ma saranno poi rimossi.

Ringraziamo l'Assessore Michielan e l'Ufficio Lavori Pubblici per i pronti chiarimenti; ringrazio anche chi ha segnalato la questione perchè tanti “gentilini” con sensibilità ambientale sono persino meglio dell'originale.

INCONTRO PAT del 22-7-2013da Gazzettino






















Non è un errore.... non c'è nulla

INCONTRO PAT 22-7-2013 da Tribuna Treviso

TREVISO Metti 180 persone, in una sera d’estate, a parlare di urbanistica fino a notte fonda. 
Mica cosa da tutti i giorni. Accade alla loggia dei Cavalieri, il più antico monumento civile d’Europa: le antiche vocazioni non si perdono nemmeno a 9 secoli di distanza.
 Protagonisti cittadini, associazioni, gruppi, comitati che hanno risposto all’appello di Italia Nostra e del gruppo di lavoro collettivo sul Pat. È ripartito un anno dopo quel 2012 in cui la Lega ha chiuso di fatto le porte alle istanze del gruppo. Ora la giunta Manildo, pur non accogliendo la richiesta di cancellare il Pat, ha riaperto i termini per le osservazioni, fino a metà settembre (e forse oltre).
«Stop al cemento, rivalutazione del paesaggio, il Sile valorizzato come risorsa» le prima parole d’ordine di Italia Nostra & Co. L’altra sera il presidente Romeo Scarpa, con Luigi Calesso (Un’Altra Treviso) e Alberto Buso di (3viso3), ha spiegato lo stato dell’arte e i punti chiave del Pat licenziato dala giunta Gobbo. 

Ovviamente con tutte le durissime critiche mosse dalle associazioni. «Manca in primis un’idea della Treviso futura» ha attaccato Calesso, «e poi crea una cementificazione, inutile a assurda».

L’obiettivo del gruppo è un tavolo davvero aperto a tutti. «Anche con i paladini dell’urbanizzazione», svela Scarpa, «sul futuro della città serve il confronto a tutto campo, anche il conflitto». 

Da segnalare l’intervento di un esponente di Ztl, che ha ribadito come i giovani del movimento vogliano «gestire uno spazio abbandonato per rimetterlo a disposizione dell’intera città». Molto dettagliate la relazione tecniche di Berto Zandigiacomi (storia dei Prg), Dante Faraoni (trasporti e mobilità), Renata Giacomini (tavole. ambiti, zonizzazioni).

FESTA PER BARCON

Lunedi 22 luglio una folta rappresentanza che si è impegnata per la bocciatura del maxi complesso industriale di Barcon si trovata con la sindaca di Vedelago accompagnata dal suo vice,assessori e consiglieri a Villa Razzo (Castelfranco Veneto) a cena.
Dopo l'ottima pizza si è fatto il punto della situazione su Barcon ed è stato ribadito piu volte che sembrava una missione impossibile ma grazie alla tenacia,alla testardaggine,e alla convinzione di essere dalla parte della ragione non ha fatto demordere gli attivisti.

E' stata più volte citata ed' elogiata per il suo impegno e  la disponibilità Italia Nostra di Treviso che ha dato un grosso contributo alla vittoria finale.

E'stato ribadito anche che un grosso contributo è venuto dal segretario provinciale Granello che è riuscito a spaccare la maggioranza consigliare.

Un elogio particolare è stato fatto nei confronti della banca che ha sostenuto economicamente tutta l'operazione e in particolare nella persona di Nicola Di Santo.

Diciamo  che tutti sono stati nominati e ringraziati, in particolar modo Ermes al quale è stata consegnata una targa a memoria


ARTUSO LEGNAMI-EVELINO SIGNORI E SINDACO ALTIVOLE - richiesta replica

Egr. Sig. Direttore
“TRIBUNA TREVISO”

e,p.c. Al Sig. Sindaco di Altivole
e,p.c. Evelino Signori
e,p.c. Ai Soci

Oggetto: Richiesta di rettifica e diritto di replica a mezzo stampa per articolo su questione Signori-ditta Artuso ad Altivole del 18-7-2013

Con la presente intendo esprimere a nome della sezione di Treviso alcune osservazioni in merito all'articolo pubblicato il 18-7 u.s. a firma di “d.n.” ed avente per oggetto la questione degli ampliamenti della ditta “Artuso Legnami” ad Altivole (vedi allegato).
La prima osservazione è relativa alla necessità di correzione di alcune inesattezze:
  • il ricorso respinto in questi giorni è una richiesta di sospensiva inoltrata da Evelino Signori al Capo dello Stato e non al Consiglio di Stato;
  • Evelino Signori piu' che “attivista”, è socio della Sezione di Treviso e componente del direttivo della sezione di Treviso

Ma al di là di questi dettagli, quello che piu' meraviglia è il tono da “velina di regime” che assume la pseudo intervista all'ineffabile Sindaca del Comune di Altivole, che manifesta virgineo stupore per il comportamento del nostro associato, che sembra essere un povero pazzo che si oppone, sostenuto da una banda di sciammanati (che saremmo noi), alle “magnifiche sorti progressive” delle ditte come Artuso Legnami.
Un minimo di imparzialità ed equidistanza imporrebbe di sentire anche la versione del Signori e magari anche la nostra opinione su questa che è una vicenda emblematica dello sperpero di territorio agricolo causato da amministratori come quelli di Altivole, che sono sostanzialmente dei “sudditi” dei loro imprenditori di riferimento, non certo per il bene dei lavoratori e del loro territorio, ma probabilemente per interessi piu' materiali, che possono essere anche banali (e legali) scambi di favori per reciproco interesse.

Al di là delle polemiche spicciole, la sezione di Treviso di ITALIA NOSTRA è intervenuta in sostegno di Signori perchè riteniamo che quanto fatto dall'Amministrazione di Altivole mediante lo strumento dello Sportello Unico delle Attività Produttive sia un esempio chiaro di come la politica urbanistica dei comuni veneti sia governata solo dai “schèi” e non dall'interesse per il bene comune.

Il Comune di Altivole pare vessato dall'opposizione di questo cittadino, che rivendica (a sue spese!) il diritto di opporsi ad un arrogante potere locale, che ha trasformato una zona agricola in un'ennesima mini-zona industriale, solo per convenienza privata.



La giustizia amministrativa non si è mai espressa nel merito della questione, ma ha cestinato le osservazioni perchè il Signori “non ha titolo”: ecco questo sarebbe interessante da spiegare!!
Una persona, che ha una sua proprietà residenziale storica in zona agricola, puo' vedersi edificare sul lato opposto della strada una fabbrica da 10.000 mc e non puo' opporsi perchè “non è confinante, ma solo frontista”!! Questo è il vero scandalo.

Nel merito, riteniamo che ci siano gravi forzature nella procedura amminsitrativa con errori e ritardi nella pubblicazione e nella consegna degli atti formalmente richiesti dalla nostra associazione, ma questo è stato impossibile da far verificare perchè la questione è stata respinta dalla giustizia amministrativa prima di discuterne perchè “Evelino Signori non ha titolo”!!

La ditta ARTUSO Legnami quindi vince due a zero, ma sostanzialmente non si è mai giocata alcuna partita! Gli arbitri hanno solo detto che non se ne puo' discutere...

La lamentazione e la presunta non-comprensione della Sindaca sui motivi di questo “accanimento contro Artuso” sono stupefacenti perchè i motivi sono stati da noi espressi alla stessa per iscritto e li ribadiamo ancora una volta: tutta la procedura sula ditta Artuso Legnami (dall'inizio) è una forzatura che trasforma una zona agricola in una zona industriale per sola convenienza del privato e non sarà certo un pezzetto di pista ciclabile ad essere la contropartita a beneficio della parte pubblica.

La Sindaca dovrebbe essere interessata a capire perchè il Signori (e noi) ci opponiamo a questa logica ed invece si è schierata in modo assolutamente parziale (ma legittimo) a favore della ditta Artuso, agevolando in ogni modo il percorso amministrativo con atti, che noi riteniamo viziati, ma che non possono piu' essere impugnati.
E' evidente che, in un paese dove una ditta come Artuso è il “benefattore” che sponsorizza la tappa del Giro d'Italia con opuscolo propagandistico per la Sindaca ed altri politici locali, è difficile per un solo cittadino cercare di spiegare le sue ragioni ed opporsi, ma dov'è il resto dei cittadini?
Ecco semplicemente spiegato il perchè Evelino Signori non ha la forza di opporsi da solo ad un'altra “espanzione produttiva” a ridosso ancora della sua proprietà con altra ditta che si amplia in zona impropria, addirittura a ridosso del cimitero!

Come mai la volonterosa Sindaca non incentiva queste ditte a trasferirsi in zona industriale, lasciando i campi alle coltivazioni??
Non ci risulta che siano occupati tutti i capannoni e le aree industriali di Altivole, Caselle etcc... Ecco spieghi questo la Sindaca, invece di fare finta di stupirsi!

Dobbiamo però ammettere che la vera “sconfitta” per un'associazione come Italia Nostra è il fatto che la pubblica opinione è silente e sfiduciata di fronte ad evidenti simili comportamenti, vissuti come inevitabili e criticati solo sottovoce con il coraggio di Don Abbondio.
Dove sono i cittadini di Altivole? Sono tutti a favore della Sindaca e della sua politica?

Sulla storia dello sviluppo della ditta ARTUSO in zona Edificio ad Altivole siamo pronti a sfidare la Sindaca in un pubblico dibattito, moderato dal Suo giornale, dove ognuno spiegherà l'iter della pratica ARTUSO e le proprie ragioni.
Siamo convinti che la Sindaca non accetterà questa proposta, perchè è piu' facile colpire le opinioni dissonanti con modalità intimidatorie, cioè citando Evelino Signori per “danno d'immagine” come ha fatto la ditta Artuso, o gettando fango a mezzo stampa sulla nostra associazione.




Una spiegazione pubblica seria probilmente è troppo rischiosa per Lei, perchè rischierebbe di fare la stessa fine del sodale Quaggiotto di Vedelago, che solo un anno fa era certo di avere un nuovo casello sulla Pedementana e su quel mega progetto (fallito) di Barcon ci ha lasciato... le penne.

Treviso, 23 luglio 2013
p.Italia Nostra Treviso
il presidente
Romeo Scarpa

domenica 21 luglio 2013

LE ASSOCIAZIONI CHIAMANO I CITTADINI PER L'AVVIO DELLA REVISIONE DEL PAT

dalla Tribuna di Treviso del 21-7-2013
 
Pat, Italia Nostra (e non solo) chiama i cittadini

L’incontro domani alla Loggia dei Cavalieri con Scarpa e Calesso e tanti altri...


Per cambiare la città, bisogna concentrarsi anche sull’urbanistica. Per questo, dopo la riapertura dei termini per le osservazioni al Pat, Italia Nostra chiama i trevigiani in piazza domani sera. Sotto la Loggia dei Cavalieri verrà illustrato il piano approvato dalla giunta Gobbo, e che fino al 15 di settembre può essere modificato attraverso le osservazioni (ma probabilmente arriverà un ulteriore proroga). «La città si aspetta un cambiamento da questa giunta», ha spiegato Romeo Scarpa, presidente trevigiano di Italia Nostra, «abbiamo incontrato il sindaco, e ha concordato sul fatto che sia necessario coinvolgere i cittadini sul Pat. L’obiettivo di lunedì è presentargli il pat, e farli parlare. Vogliamo che siano loro a dire che città vogliono, dopo 20 anni di deserto. Prima o non ci ascoltavano o ci denunciavano». A illustrare i documenti ci saranno Romeo Scarpa, e Gigi Calesso. Inevitabilmente si toccheranno molti dei grandi temi per lo sviluppo delle città, aeroporto, parchi, mobilità, riduzione delle possibilità edificatoria. «Ci sono ancora 2,2 milioni di metri cubi edificabili dai prg precedente», ha puntualizzato Scarpa, «è un enormità». Se l’obiettivo non è buttare completamente il Pat predisposto dalla giunta Gobbo poco ci manca. Gli scrupoli sono dovuti soprattutto ai 250 mila euro che sono stati spesi per la sua redazione, «la parte di analisi va aggiornata, ma non buttata. Da rifare è la parte progettuale», ha precisato Gigi Calesso. Ma Italia Nostra vuole spronare la stessa giunta a iniziare, rapidamente, un percorso di coinvolgimento dei cittadini nelle correzione del Pat. L’associazione proporrà inoltre una modifica al regolamento per cui almeno del 50% degli oneri di urbanizzazione siano destinati a realizzare opere pubbliche nella zona da cui essi derivano. Un grande nodo resta poi sulla viabilità, «serve un’idea di futuro per non trovarsi come in via Paludetti, con i cittadini che fanno una raccolta firme per demolire il sottopasso. E quando nel pat si parla della viabilità per agevolare l’accesso alla cittadella della salute cosa si intende, ancora la tangenziale est? Liberalizziamo quel tratto di A27». Lunedì l’incontro inizierà alle 20.30, e si attende una presenza numerosa: l’amministrazione ha chiuso la strada davanti alla Loggia.(f.c.)

sabato 20 luglio 2013

GIRASILE -LA GABBIANELLA NON VA IN BICI: LA DEVIAZIONE DEL PINGUINO

 
La questione riguarda un progetto di pista ciclabile (“Girasile”) che da anni deve essere realizzato con fondi europei ed una questione sorta da poco agli onori della cronoca dove c'è l'usuale contrasto tra il privato ed il pubblico.

Mi sono astenuto dal commentare prima di vedere direttamente la questione insieme con quelli che ieri hanno fatto la bella gita promossa dall'associazione ASTEA di Quarto di Altino, ma adesso un'opinione posso esprimerla, anche senza aver visionato i dettagli del progetto e della variante.

La questione è quella del “percorso ottimale” di una pista ciclabile lungo il fiume Sile davanti a Villa Gabbianelli, diventata (credo da poco) la dimore di una potente famiglia trevigiana; la ciclabile andrà da Casier a Quarto d'Altino, il cosidetto Girasile, ed è nella fase di aggiudicazione dei lavori, cioè pronta quasi all'inizio dei lavori.
La situazione si complica per effetto di banali dispetti “politici”, per la presenza di una potente famiglia trevigiana e per molta approssimazione nella passata gestione della questione.

La prima considerazione è la sorpresa perchè è assurdo arrivare al momento dell'aggiudicazione dei lavori ad avere ancora problemi e contestazioni con chi la pista la deve far passare, cedendo una parte della sua proprietà o accettando una servitù (di introspezione).

La seconda questione è che la motivazione di un'eventuale deviazione dovrebbe essere esclusivamente una motivazione di tipo paesaggistico ed ambientale, cioè il diretto rapporto tra villa Gabbianelli ed il Sile.
Questo rapporto è stato però profondamente alterato e modificato tanto che possiamo dire non esiste piu': i lavori sulle sponde, la modifica del giardino hanno trasformato questo rapporto e di fatto già negano la relazione tra la villa ed il fiume. Non c'è piu'!!
Sono state modificate le quote per salvaguardarsi dalle piene, ma alterando la storia degli spazi un tempo periodicamente allagati dal Sile e al quale Sile i signori veneziani accedevano.
Si è fatto un bellissimo giardino iper curato, ma che attiene ad una visione a-storica ed all'usuale strategia del “son paròn a casa mia”!!
Non esiste quindi in questo momento alcuna seria motivazione paesaggistica che possa escludere il passaggio della pista ciclabile dove previsto nel progetto.

La prospettiva di una deviazione del percorso assume poi alcuni ulteriori significati che devono essere valutati:
  • si mostrerà a chi percorrerà la pista il lato B della villa cioè il retro; chiaramente proponiamo che venga apposto un evidente cartello informativo che dica che nel 2013 il potente privato e la sua gentile Signora non volevano seccatori della loro privacy ed hanno imposto la deviazione del Pinguino, paventando danni milionari agli amministratori;
  • continua nei fatti, l'inchinarsi del pubblico nei confronti del privato; nulla di nuovo sotto il sole visto che con Caltagirone o De Poli si è fatto ben di peggio, ma sarà difficile spiegare al contadino a cui è stato espropriata la sua terra per pochi euro, che se ci si chiama Signora Pinguina le cose sono diverse!
  • deludente e implicitamente altezzosa la proposta (vincente) del Pinguino di pagare la differenza cioè di mettere 150.000 euro privati per pagare la propria tranquillità; il privato ha sacrosanto diritto alla tranquillità, ma chi è proprietario di un bene privato di valore storico artistico dovrebbe avere la consapevolezza che quel patrimonio è anche un po' di tutti... Non è il frutto solo del lavoro e dell'ingegno privato, ma anche dei barcari che solcavano il Sile ed i loro figli, probabilmente operai dello stesso industriale, hanno il diritto almeno di vedere quello che i loro avi hanno contribuito a fare con il sudore della loro fronte.
Si tratta di consapevolezza che nel nostro Veneto non c'è.
Qui c'è molta strada da fare sia tra i “poareti” che tra i “siori”, ma dirìa che i siori zè molto pì indrìo dea zente!

Magari i Signori Pinguini sono in grado di ripensarci, magari si tratta di cercare un dettagli di modifica, ma crediamo che la soluzione della deviazione decisa oggi nei modi e nei termici che conosciamo, sia una chiara sconfitta per tutti.
Treviso, 19 luglio 2013
p. di Italia Nostra Treviso il presidente Romeo Scarpa

venerdì 19 luglio 2013

BISSABOGOEA IN VIA PALUDETTI

Ieri sera ho percorso per la prima volta un nuovo capolavoro dell'ingegneria: il sottopasso di Via Paludetti!

E' un'esperienza da fare venendo dalla Castellana e percorrendo la via costeggiata dai fossi che ad un certo punto vi inghiotte e vi porta in faccia alla scuola Rambaldo degli Azzoni.
Una chicane degna della F1 per un'opera dal costo astronomico che serve solo a lottizzare in futuro i terreni agricoli della zona.

SOLITA MUSICA..

I residenti sono incazzati e chiedono la demolizione del manufatto appena costruito: non hanno torto, ma non so da che parte iniziare con una simile richiesta...

Forse è meglio pensarci prima... ora si tratta di trovare seri rimedi.

L'ex assessore Basso puo' essere fiero perchè qui (dove non serve) l'altezza è regolamentare e non inferiore alle norme come in viale Bgt Marche.

martedì 16 luglio 2013

PAT TREVISO - CONFERENZA STAMPA SABATO 20-7 ore 12

CONVOCAZIONE CONFERENZA STAMPA

REVISIONE PAT TREVISO
SCEGLIAMO INSIEME IL FUTURO DELLA NOSTRA CITTA'

L'aria nuova a Treviso si inizia a sentire anche se siamo in piena estate!!
Siamo passati dalle denunce per rivelazione di pseudo segreti amminsitrativi alla condivisione di obiettivi generali come quello di ampliare e favorire la partecipazione.
Il primo fatto (importante) è la concessione di uno spazio simbolo per Treviso: la Loggia dei Cavalieri per un incontro sul PAT che si terrà lunedì 22-7-2013 alle 20.30 con partecipazione di molte associazioni interessate, di cui Italia Nostra Treviso fa solo da portavoce.

Dopo vent'anni è difficile ripartire INSIEME a ricostruire un percorso di confronto per
SCEGLIERE il FUTURO della nostra CITTA'!!

Noi di Italia Nostra riteniamo che la PARTECIPAZIONE sia elemento fondamentale per la ricostruzione della comunità trevigiana, passivizzata da 20 anni di ordinarietà.
Le “panchine” non sono state tolte solo da via Roma, ma sono state rimosse (direi divelte) dalla testa dei cittadini, che sono solo “clienti” di una città ormai senza anima ed identità.
Noi sappiamo che l'anima dei trevigiani c'è (e non sempre è presentabile!), ma è meglio un'espressione chiara e diretta di cosa vuole una comunità piuttosto che l'interpretazione fornita da rappresentanti ormai mummificati.

Il PRIMO INCONTRO che proponiamo è un'esposizione pubblica del documento adottato dalla precedente amministrazione cioè il PAT ADOTTATO in scadenza di mandato dal Consiglio Comunale; conoscere la materia che si vuole modificare è il primo tema.

La nostra associazione insieme con tutte le altre pertanto per spiegare meglio il senso dell'iniziativa CONVOCANO gli organi di stampa per
SABATO 20 LUGLIO 2013 ore 12
in LOGGIA DEI CAVALIERI

p. ITALIA NOSTRA TREVISO
il presidente Romeo Scarpa 3488717810


venerdì 12 luglio 2013

STORGA: PERDONA LORO PERCHE' INCONSAPEVOLI??

ECCO SVELATA LA QUESTIONE: 
SI TRATTA DI SEMPLICE INCONSAPEVOLEZZA!!
E' proprio così credo, si tratta di una enorme leggerenza che deriva dall'ignoranza (non l'ignoranza di chi non ha studiato!), ma l'ignoranza nel senso che si ignora quello che abbiamo di prezioso.
Mi immagino il dialogo: "Varà che beo neto che ghemo fato, giera pien de roee e desso se tuto drito..."
Come si puo' condannare un simile comportamento quando i nostri legislatori regionali hanno fatto ben di peggio nel passato per alimentare la tigre del Nord Est. E' così! Siamo noi questi che vedono il bene ambientale al massimo come possibilità di turismo.
Una grandissima colpa è della Provincia di Treviso che si fa bella con un finto parco della Storga che non  esiste, se non di minima per poterlo scrivere su qualche depliant!!
Poi altra enorme colpa è della Regione Veneto che si permette di presentare una Variante al PTRC con valenza ambientale che è una "scatola vuota", dove si evita di pronunciare la parola TUTELA, come se fosse una maledizione, ma ci si riserva in privato (tutto il potere alla Giunta Regionale!!) di decidere cosa fare nelle aree piu' lucrose, che sono quelle in prossimità dei caselli delle nuove strade a scorrimento veloce (leggasi centri commerciali in prossimità dei caselli cioè il massimo del plusvalore da rendita).
Altra enorme colpa è del Comune di Treviso (per ora la precedente amministrazione del sindaco Sceriffo che "che tuto fa neto!" che tale area non l'ha nemmeno considerata, preoccupato a salvaguardare i diritti acquisiti di chi deve ancora costruire 1.6 milioni di mc che non servono!!
 In ultimo c'è anche una colpa nostra, che non abbiamo fatto abbastanza per cambiare questa mentalità.... 

Campo disboscato per i frutteti: una cooperativa finisce nei guai
TREVISO - (P. Cal.) Nel giro di ventiquattro ore la Guardia Forestale trevigiana ha risolto il giallo dello scempio ambientale lungo il confine dello Storga a Santa Maria del Rovere, di fronte alla Chiesa della Mandonnetta: poco meno di mille metri quadrati di terreno letteralmente "piallato" facendo strage di alberi, siepi, cespugli e arbusti. E il tutto in piena zona di rispetto paesaggistico. Gli agenti della Forestale si apprestano a denunciare una persona che non ha osservato la ex Legga Galasso (42/2004) che tutela il paesaggio. Si tratta di un reato penale e non amministrativo che, se l'infrazione dovesse essere accertata, dovrebbe portare quanto meno al ripristino ambientale dell'area. A finire nei guai è il presidente di una cooperativa trevigiana proprietaria del terreno in questione. La sua è stata una vera e propria leggerezza. Avrebbe infatti autorizzato i lavori di preparazione del terreno, che come precisano gli investigatori della Forestale non si trova all'interno del Parco ma all'esterno lungo il confine, senza però chiedere alcun tipo di autorizzazione. E ha commesso un errore che adesso gli procurerà parecchie rogne. Il campo disboscato si trova infatti a meno di 150 metri dalla sponda del fiume e quindi in piena fascia di tutela: impossibile fare alcun tipo di lavoro senza le indispensabili autorizzazioni anche se il terreno in questione è di proprietà. E dire che le intenzione del presidente e della sua associazione, che coltivano dei campi a mais per ricavare mangime da dare agli animali selvatici, era quella di impiantare degli alberi da frutto definiti "storici", essenze un tempo tradizionali nelle nostre campagne e ormai quasi scomparse. Un progetto nobile, ma attuato malissimo. La Forestale ha ormai tutte le carte in mano e, nelle prossime ore, consegnerà il fascicolo alla Procura che aprirà un'inchiesta penale. E tutto per la volontà di ripescare dal passato colture ormai dimenticate.

Adesso i responsabili avranno un processo penale e quindi rogne e seccature, ma credo che la cosa piu' intelligente sarebbe riuscire a far caipre che così non si doveva fare ed ora bisogna RIPRISTINARE e pagare l'errore con un lavoro socialmente utile cioè la manutenzione (corretta) di un tratto di Storga per una decina d'anni.
Ecco mi piacerebbe che il colpevole venisse condannato a seguire un bel corso con visite guidate all'estero (non certo da noi) sul rispetto dei beni ambientali e venisse condannato a 10 anni... di manutenzione!

giovedì 11 luglio 2013

IL PTRC PER LA VALORIZZAZIONE E LO SVILUPPO DEL TERRITORIO: IL RISULTATO DELLE 7 AZIONI? UN DOCUMENTO “VUOTO” E DIRIGISTA DA RIFARE OSSERVAZIONI



La Giunta Regionale ha recentemente votato una “Variante parziale” al Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC) “adottato” già nel 2009 dalla precedente Giunta al fine di attribuirgli la cosiddetta “valenza paesaggistica” prescritta dalla legislazione statale (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio -D.Lgs. 42 /2004).
Le associazioni e i comitati che da anni operano in tutto il Veneto a difesa del territorio e che già nel 2009 si erano mobilitati contro il PTRC producendo e presentando osservazioni sottoscritte da migliaia di cittadini, hanno ricostituito un tavolo di lavoro che si riunisce presso l’Università di Architettura di Venezia.
Il loro obiettivo è stato quello di analizzare tale Variante e poi di far conoscere a tutte le forze politiche, economiche e sociali della Regione i reali contenuti, i limiti e le acrobazie procedurali di questa versione aggiornata del principale strumento della pianificazione e della programmazione regionale.
La nostra analisi evidenzia innanzitutto che, se nelle relazioni e nelle norme vengono richiamati continuamente il principio del minor consumo di suolo e la tutela del paesaggio, nessuna norma è realmente prescrittiva a questo fine. Vi sono i titoli e le enunciazioni ma il Piano è vuoto di indicazioni prescrittive, di vincoli e di norme cogenti proprio sui temi che sono quelli per cui il PTRC dovrebbe poter assumere la “VALENZA PAESAGGISTICA” .




Esaminiamo dunque, in questo primo documento, tre questioni fondamentali e prioritarie che evidenziano fondati sospetti di illegittimità e di incostituzionalità.
  1. La Variante proposta non introduce affatto i contenuti necessari per assumere la prescritta Valenza Paesaggistica.
La legge statale (art. 143, “richiede” al piano paesaggistico di effettuare la ricognizione“degli immobili e delle aree” già vincolati attraverso provvedimento amministrativo, delimitandoli e rappresentandoli in scala idonea alla loro identificazione, nonché determinando le specifiche prescrizioni d’uso (v. art. 143, comma 1, lett. B del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio): la presente variante di piano ed il piano adottato non assolvono a questo compito.

Ad un certo punto della relazione illustrativa si legge “Nel caso dei beni oggetto di dichiarazione di notevole interesse pubblico (art. 136 Dlgs 42/2004) è già a disposizione un primo archivio multimediale per la consultazione on-line: tale archivio, in fase di continuo aggiornamento, costituisce già un primo importante passo verso la sistematizzazione del materiale documentale inerente i circa 1000 decreti di tutela paesaggistica che rappresentano il vasto insieme dei beni tutelati ex art. 136 nel territorio regionale” (vedi allegato B, pag. 24)

Ma questo archivio multimediale è parte del piano? Come fa ad essere parte di un Piano se non è completo, condiviso dal Ministero e se è in “fase di continuo aggiornamento”?
L'art. 143 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio “richiede” inoltre al piano paesaggistico di effettuare la ricognizione delle aree vincolate per legge (già legge Galasso del 1985, ora art. 142 del Codice), delimitandole e rappresentandole in scala idonea alla loro identificazione, nonché determinando le relative prescrizioni d’uso intese ad assicurare la conservazione dei loro caratteri distintivi e – compatibilmente con tali caratteri – a promuovere la loro valorizzazione (vedi art. 143, comma 1, lett. c).

Neppure questo compito è assolto dalla Variante al piano: non sono – per esempio – rappresentati in scala idonea alla loro identificazione, i parchi e le riserve nazionali e regionali, ne’ i territori coperti da foreste e boschi, ecc. (secondo l’elenco dell’art. 142 del codice).
Sempre nella relazione illustrativa (pag. 24) si legge: “Nel caso dei beni tutelati per legge (art. 142 Dlgs 42/2004), si tratta di procedere nella verifica delle perimetrazioni al fine di una loro sistematizzazione che tenga conto delle importanti relazioni ecosistemiche, storiche e sceniche che identificano la pertinenza paesaggistica del bene da tutelare.”
Se si afferma che “si tratta di procedere….”, infatti, vuol dire che non si è proceduto.
Il tutto è infatti rinviato ai piani paesaggistici d’ambito. Ma, in assenza di questi Piani, la attribuzione della Valenza Paesaggistica è solo dichiarata e quindi meramente “teorica” (diremmo “di facciata”) e non effettiva.

A questo punto sorge la domanda ed il sospetto vizio di illeggitimità:
Come fa la Direzione Regionale dei Beni Culturali - soggetto copianificatore - che per conto del Ministero deve sottoscrivere con la Regione il PTRC certificando che è a “valenza paesaggistica” a convenire e a dare il via libera su questa attribuzione quando i Piani Paesaggistici d’ Ambito sono solo enunciati e rinviati? Quando nessun vincolo è tracciato sulla cartografia e quando nessuna norma prescrive tutele ne’, tantomeno, indicazioni per il restauro dei paesaggi degradati intervenendo in tal senso in tutte le aree non vincolate ?

  1. I cosiddetti PROGETTI STRATEGICI intesi come progetti attuativi del P.T.R.C. sono solo evocati ma non selezionati e individuati. Sarà la Giunta Regionale a disporne , quando crederà, le priorità, i modi e i tempi.
La domanda che sorge subito è la seguente: “Può essere considerato un Piano uno strumento che non elenchi e non indichi con precisione nella cartografia i Progetti Strategici attraverso cui si vuole attuarlo?”
L’articolo 5 delle Norme Tecniche prevede che «Per l’attuazione del PTRC possono essere definiti appositi progetti strategici finalizzati alla realizzazione di opere, interventi o programmi diintervento di particolare rilevanza che interessino parti significative del territorio regionale». Nella precedente versione delle Norme l’art. 5 elencava 12 progetti strategici, mentre nella versione attuale - eliminato l’elenco - ci si limita a stabilire che «La Giunta Regionale provvede con propriatti all’individuazione dei progetti strategici, per la cui attuazione si applica quanto previsto ai sensidell’art. 26 della L.R. 11/2004».
Nell’articolato delle Norme si individuano genericamente alcune aree preferibilmente
assoggettabili a progetti strategici (art. 38, Aree afferenti ai caselli autostradali, agli accessi alle superstrade e alle stazioni SFMR; art. 39, Portualità veneziana; art. 40, Cittadelle aeroportuali; art.41, Hub logistici di Verona e dell'area Padova-Venezia-Treviso; art.54, Attività diportistiche; art.63, Dolomiti e Montagna Veneta), ma di fatto la Giunta Regionale si riserva il diritto in qualsiasi momento di individuare nuovi Progetti Strategici attuabili con accordo di programma in deroga ai piani ed alle normative urbanistiche vigenti.

Ciò contrasta con quanto disposto dall’articolo 26 della Legge Regionale per il governo del territorio n.11/2004, da cui deriva la possibilità di utilizzare lo strumento dei “progetti strategici”. L’articolo 26, comma 1, della LR 11/2004 stabilisce infatti che sia il PTRC ad individuare i progetti strategici , il che sottintende una competenza del Consiglio Regionale, anziché della Giunta.

Il richiamo ai progetti strategici, soprattutto per quanto concerne la norma di cui all’articolo 38, che attribuisce alla Regione la possibilità decidere le trasformazioni urbanistiche in prossimità dei caselli autostradali e degli accessi alle superstrade, per un raggio di 2 km dalla barriera stradale (un'enorme ed imprecisata quantità di ambiti territoriali!) sembra di fatto principalmente finalizzato a consentire la realizzazione indiscriminata di nuovi centri commerciali o altre strutture in grado di generare ingenti interessi economici (vedi anche commi 1.a e 1.b dell’art. 46 e comma 1.g dell’art. 67 delle Norme) e quindi sembra che la Giunta voglia riservarsi la possibilità di intervenire, volta per volta, su nuove operazioni immobiliari negli ambiti dove la rendita assume il massimo del valore, ma con finalità che paiono decisamente contrastanti con la finalità dichiarata di riduzione del consumo di suolo.

Non può essere considerato un Piano uno strumento che non contiene e non indica i progetti attraverso i quali andrà attuato.

Il Consiglio Regionale non può essere chiamato ad adottare e ad approvare un NON PIANO affidando, per delega implicita, il Governo effettivo del Territorio alla Giunta e, al tempo stesso, i Comuni e le altre autonomie locali comunque vadano a definirsi, non possono vedersi sottrarre la potestà pianificatoria e urbanistica sulla maggior parte del territorio veneto attraverso la costellazione delle molteplici aree di 2 km di raggio intorno a tutti i caselli, agli snodi stradali, alle stazioni SFMR sulle quali la Regione vuole imporre il suo controllo esclusivo (per dare un’idea: ciascuna area di raggio pari 2 km corrisponde a 1256 ettari, ovvero 20.000 ettari (200.000.000 mq.) nei soli caselli della Pedemontana veneta)


  1. E’ possibile introdurre una Variante ad un Piano solo adottato nel 2009 e mai approvato dal Consiglio Regionale del Veneto ?
Sembra che la Variante venga definita come PARZIALE proprio allo scopo di eludere la necessità di predisporre e presentare un diverso e decisamente nuovo PTRC.
Ma, se il fine è quello della attribuzione della Valenza Paesaggistica, senza la quale, ai sensi del D.Lgs. 42/2004, il PTRC non potrebbe mai essere sottoscritto dal Ministero per i Beni Culturali e, quindi, mai approvato, la variante sarebbe piuttosto da definirsi SOSTANZIALE.
Se l'italiano non è un'opinione e la logica non è un calembour da giocolieri, questa Variante, che modifica il PTRC per renderlo approvabile ai sensi della normativa oggi vigente, è evidentemente sostanziale.
La contraddizione non è solo in termini.
Essa evidenzia invece il carattere strumentale e le finalità effettive di questa ripresentazione del PTRC che sono quelle di dotare la Regione di uno strumento che è nominalmente un Piano ma che è improntato alla filosofia che da vent'anni regola la pianificazione nel Veneto:
  • da un lato, “nessuna norma, deciderà il mercato!”;
  • dall’altro “il potere decisionale e la gestione vanno delegati al governo regionale” che tratterà volta per volta con gli operatori immobiliari; cosa che per altro sta già facendo, da Veneto City al Quadrante Tessera a Verona sud al più recente Palais Lumiére, naufragato con sommo dispiacere di chi si è prestato ad una pura operazione di marketing;
Questa pseudo Variante al PTRC assolve nominalmente l’obbligo della attribuzione della Valenza Paesaggistica, in modo da avere dalla Direzione Regionale del Ministero per i BB.CC. il necessario nulla-osta; delimitate le sole aree strettamente vincolate, ci sarà “mano libera” sulla restante parte del territorio, cioè il 90% del Veneto!

Conclusioni, osservazioni e richieste
Sono queste alcune delle ragioni di fondo, desunte dal lavoro di ALTRO-VE (Coordinamento Veneto di Comitati e Associazioni), per le quali la sezione di Treviso di ITALIA NOSTRA
osserva e denuncia che
  • la Variante al PTRC è fortemente inadeguata e non rispondente in modo sostanziale alle norme di legge (Codice dei Beni Culturali – D.Lgs 42/2004 e s.m.i.) ed alle stesse finalità dichiarate.
  • appaiono fondati seri dubbi di illeggittimità del documento predisposto come Variante PTRC.
la Sezione di Treviso di ITALIA NOSTRA richiede quindi che :
  • si proceda con la massima urgenza alla redazione ed approvazione di un vero Piano Paesaggistico e di un nuovo PTRC, coerenti con le stesse analisi del Piano adottato, fondati sui principi della effettiva tutela del patrimonio storico, culturale e paesaggistico della nostra Regione, della sostenibilità ecologica ed ambientale e della drastica riduzione del consumo di suolo.
  • che, in attesa dell'approvazione di detto piano e di norme tecniche cogenti, venga stabilità con apposito provvedimento regionale una moratoria edilizia, ovvero la sospensione da parte degli enti locali di ogni determinazione sulle domande relative ad interventi di trasformazione edilizia ed urbanistica che interessino aree di espansione urbana (in particolare se utilizzate o utilizzabili a fini agricoli) ed aree poste ad una distanza inferiore al chilometro e mezzo dagli immobili individuati come beni paesaggistici.
Treviso, 11 luglio 2013
p.ITALIA NOSTRA sez. Treviso
il presidente
Romeo Scarpa