"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

mercoledì 24 luglio 2013

ARTUSO LEGNAMI-EVELINO SIGNORI E SINDACO ALTIVOLE - richiesta replica

Egr. Sig. Direttore
“TRIBUNA TREVISO”

e,p.c. Al Sig. Sindaco di Altivole
e,p.c. Evelino Signori
e,p.c. Ai Soci

Oggetto: Richiesta di rettifica e diritto di replica a mezzo stampa per articolo su questione Signori-ditta Artuso ad Altivole del 18-7-2013

Con la presente intendo esprimere a nome della sezione di Treviso alcune osservazioni in merito all'articolo pubblicato il 18-7 u.s. a firma di “d.n.” ed avente per oggetto la questione degli ampliamenti della ditta “Artuso Legnami” ad Altivole (vedi allegato).
La prima osservazione è relativa alla necessità di correzione di alcune inesattezze:
  • il ricorso respinto in questi giorni è una richiesta di sospensiva inoltrata da Evelino Signori al Capo dello Stato e non al Consiglio di Stato;
  • Evelino Signori piu' che “attivista”, è socio della Sezione di Treviso e componente del direttivo della sezione di Treviso

Ma al di là di questi dettagli, quello che piu' meraviglia è il tono da “velina di regime” che assume la pseudo intervista all'ineffabile Sindaca del Comune di Altivole, che manifesta virgineo stupore per il comportamento del nostro associato, che sembra essere un povero pazzo che si oppone, sostenuto da una banda di sciammanati (che saremmo noi), alle “magnifiche sorti progressive” delle ditte come Artuso Legnami.
Un minimo di imparzialità ed equidistanza imporrebbe di sentire anche la versione del Signori e magari anche la nostra opinione su questa che è una vicenda emblematica dello sperpero di territorio agricolo causato da amministratori come quelli di Altivole, che sono sostanzialmente dei “sudditi” dei loro imprenditori di riferimento, non certo per il bene dei lavoratori e del loro territorio, ma probabilemente per interessi piu' materiali, che possono essere anche banali (e legali) scambi di favori per reciproco interesse.

Al di là delle polemiche spicciole, la sezione di Treviso di ITALIA NOSTRA è intervenuta in sostegno di Signori perchè riteniamo che quanto fatto dall'Amministrazione di Altivole mediante lo strumento dello Sportello Unico delle Attività Produttive sia un esempio chiaro di come la politica urbanistica dei comuni veneti sia governata solo dai “schèi” e non dall'interesse per il bene comune.

Il Comune di Altivole pare vessato dall'opposizione di questo cittadino, che rivendica (a sue spese!) il diritto di opporsi ad un arrogante potere locale, che ha trasformato una zona agricola in un'ennesima mini-zona industriale, solo per convenienza privata.



La giustizia amministrativa non si è mai espressa nel merito della questione, ma ha cestinato le osservazioni perchè il Signori “non ha titolo”: ecco questo sarebbe interessante da spiegare!!
Una persona, che ha una sua proprietà residenziale storica in zona agricola, puo' vedersi edificare sul lato opposto della strada una fabbrica da 10.000 mc e non puo' opporsi perchè “non è confinante, ma solo frontista”!! Questo è il vero scandalo.

Nel merito, riteniamo che ci siano gravi forzature nella procedura amminsitrativa con errori e ritardi nella pubblicazione e nella consegna degli atti formalmente richiesti dalla nostra associazione, ma questo è stato impossibile da far verificare perchè la questione è stata respinta dalla giustizia amministrativa prima di discuterne perchè “Evelino Signori non ha titolo”!!

La ditta ARTUSO Legnami quindi vince due a zero, ma sostanzialmente non si è mai giocata alcuna partita! Gli arbitri hanno solo detto che non se ne puo' discutere...

La lamentazione e la presunta non-comprensione della Sindaca sui motivi di questo “accanimento contro Artuso” sono stupefacenti perchè i motivi sono stati da noi espressi alla stessa per iscritto e li ribadiamo ancora una volta: tutta la procedura sula ditta Artuso Legnami (dall'inizio) è una forzatura che trasforma una zona agricola in una zona industriale per sola convenienza del privato e non sarà certo un pezzetto di pista ciclabile ad essere la contropartita a beneficio della parte pubblica.

La Sindaca dovrebbe essere interessata a capire perchè il Signori (e noi) ci opponiamo a questa logica ed invece si è schierata in modo assolutamente parziale (ma legittimo) a favore della ditta Artuso, agevolando in ogni modo il percorso amministrativo con atti, che noi riteniamo viziati, ma che non possono piu' essere impugnati.
E' evidente che, in un paese dove una ditta come Artuso è il “benefattore” che sponsorizza la tappa del Giro d'Italia con opuscolo propagandistico per la Sindaca ed altri politici locali, è difficile per un solo cittadino cercare di spiegare le sue ragioni ed opporsi, ma dov'è il resto dei cittadini?
Ecco semplicemente spiegato il perchè Evelino Signori non ha la forza di opporsi da solo ad un'altra “espanzione produttiva” a ridosso ancora della sua proprietà con altra ditta che si amplia in zona impropria, addirittura a ridosso del cimitero!

Come mai la volonterosa Sindaca non incentiva queste ditte a trasferirsi in zona industriale, lasciando i campi alle coltivazioni??
Non ci risulta che siano occupati tutti i capannoni e le aree industriali di Altivole, Caselle etcc... Ecco spieghi questo la Sindaca, invece di fare finta di stupirsi!

Dobbiamo però ammettere che la vera “sconfitta” per un'associazione come Italia Nostra è il fatto che la pubblica opinione è silente e sfiduciata di fronte ad evidenti simili comportamenti, vissuti come inevitabili e criticati solo sottovoce con il coraggio di Don Abbondio.
Dove sono i cittadini di Altivole? Sono tutti a favore della Sindaca e della sua politica?

Sulla storia dello sviluppo della ditta ARTUSO in zona Edificio ad Altivole siamo pronti a sfidare la Sindaca in un pubblico dibattito, moderato dal Suo giornale, dove ognuno spiegherà l'iter della pratica ARTUSO e le proprie ragioni.
Siamo convinti che la Sindaca non accetterà questa proposta, perchè è piu' facile colpire le opinioni dissonanti con modalità intimidatorie, cioè citando Evelino Signori per “danno d'immagine” come ha fatto la ditta Artuso, o gettando fango a mezzo stampa sulla nostra associazione.




Una spiegazione pubblica seria probilmente è troppo rischiosa per Lei, perchè rischierebbe di fare la stessa fine del sodale Quaggiotto di Vedelago, che solo un anno fa era certo di avere un nuovo casello sulla Pedementana e su quel mega progetto (fallito) di Barcon ci ha lasciato... le penne.

Treviso, 23 luglio 2013
p.Italia Nostra Treviso
il presidente
Romeo Scarpa

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