"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

giovedì 28 settembre 2017

TOH, MA ALLORA SI PUO' FARE...

Un centro di educazione ambientale condiviso cioè uno spazio dove chi si occupa di sostenibilità di possa incontrare ed avere una sede, è una possibilità.

Servono aziende sensibili ed amministrazioni. Diciamo che in questo caso bastano le aziende sensibili, le amministrazioni arrivano in periodo elettorale (di solito)...


COMPRERESTE UN AUTO DA QUESTO SIGNORE?

La Pedemontana non solo scricchiola, ma tra poco si dissolverà insieme con il governo regionale...
IL referendum non basterà a fermare la frana..

Chi comprerebbe un auto da questo signore?

FESTIVAL DELLA STATISTICA - NUMERI PER TUTTI?

La statistica è quella scienza dei polli cioè tutti mangiano un pollo mediamente.... alcuni 100 ed altri mai...
Il Festival è sempre un bene perchè si discute e si dibatte, ma ci sono delle chicche da non perdere:
  • intervista a Luca Zaia da parte di Bacialli (in ginocchio)
  • il sindaco di Treviso che parla di valorizzazione delle periferie (!!)
Non ho letto tutto, ma sicuramente c'è dell'altro.
La statistica l'hanno presa a Treviso perchè si tenta di capire quale di probabilità ha il centro di essere rieletto nel 2018?

#LAUDATOSI'


TREVISO (FORSE) CAPITALE 2020 DELLA CULTURA...


PARCO DELTA DEL PO

Chissà se gli assessori all'ambiente delle due regioni partecipano...



"VOGLIAMO LA NOSTRA ACQUA" - FLASHMOB A CIMADOLMO 30-9-17

Anche dopo le ultime piogge non c'è traccia di acqua sulla Piave a Cimadolmo e si tratta di un'eccezione in questa stagione.
La questione dell'ACQUA è centrale per tutti i movimenti che si occupano di ECOLOGIA INTEGRALE e quindi siamo unito con ABC Belluno che si mobilita da anni per togliere gli incentivi alle cosidette minicentrali che rubano l'acqua ai torrenti del bellunese.

Per ricordare a tutti che l'acqua è essenziale e che è nostra (come chiaramente sancito in modo democratico da un referendum ignorato poi dai politici) con LEGAMBIENTE PIAVENIRE stiamo organizzando un flash mob dalle ore 11 alle ore 12 sul ponte di CIMADOLMO.

Seguono istruzioni.

I FORESTALI AL PARCO DELLO STORGA: LAUDATO SI'

E' sempre bello vedere che le azioni di un'associazione danno dei frutti positivi e quindi è con piena soddisfazione che accogliamo la notizia che il Servizio Forestale interverrà per la manutenzione del Parco della Storga. Quando di dice che lo Stato è assente... qui addirittura facciamo intervenire i Forestali da poco passati nell'Arma dei Carabinieri.

Per chi si batte per l'autonomia è una "grande propaganda"...

In ogni caso, pensiamo, che sia solo un'episodio perchè il parco fa 70 ettari e la Natura continua il ciclo stagione dopo stagione.

Oltrettutto noi abbiamo presentato un progetto che va al di là della sola manutenzione che lasciamo volentieri ai Forestali (attrezzati e compententi oltre che dotati di VIA-VINCA e quant'altro), ma resta tutto il resto:
  • educazione ambientale 
  • censimento della flora e della fauna
  • recupero degli immobili dismessi
Attendiamo fiduciosi risposte...

lunedì 25 settembre 2017

PIAVE: TANTO PER ESSERE CHIARI...

Qualche settimana fa il Presidente del Bacino di Pesca 8 della Provincia di Belluno ha interpellato Romeo Scarpa, presidente della Sezione di Treviso di Italia Nostra e Fausto Pozzobon, presidente del Circolo Legambiente Piavenire per chiedere un parere sulle modificazioni intervenute in circa 20 anni sull'alto corso della Piave nella zona SIC-ZPS di Nogarè.

La questione riguarda in particolare le modificazioni che si sono determinate nell'alveo dopo la costruzione della briglia di protezione dei ponti a sud della zona visitata: un continuo accumulo di materiale ghiaioso che ha rialzato l'alveo, fino a circa 2 metri in alcune zone, creando comunque delle isole di grava con una consolidata vegetazione pioniera.
Ovviamente siamo partiti con alcune perplessità e dubbi perchè nella zona del medio Piave la situazione è inversa: la ghiaia dovrebbe essere riportata in alveo per evitare l'effetto “canalone” creato dai cavatori con il beneplacito di chi dovrebbe controllare cioè il Genio Civile...

La questione non è semplice e non si può risolvere con un parere sommario perchè ci sono molti fattori e molte componenti da considerare, mentre fino ad oggi, il fiume è stato “usato” per mero sfruttamento della sua acqua e della “preziosa” ghiaia, che ha fatto la fortuna di molti nomi noti del trevigiano.
Non cambia di una virgola il nostro parere sul comportamento prettamente “predatorio” dei cavatori del consorzio CRIF trevigiano, che preferiscono scavare la ghiaia pulita in centro fiume piuttosto che fare operazioni di selezione provocando un abnorme approfondimento del fondo con uno squilibrio dell’assetto idrogeologico: il ramo della Piave a Cimadolmo è senz’acqua da un anno e mezzo (anche le ultime grandi piogge di fine estate 2017 non hanno determinato alcun effetto positivo per questa parte della conoide alluvionale) e le Grave di Papadopoli sono diventate un corpo rigido dove la forza della corrente fluviale si accentua e comporta erosioni, vista l'aumentata velocità dell'acqua al collo dell’imbuto a Ponte di Piave.

Nella zona dell'alto Piave visionata la situazione è inversa: il materiale ghiaioso si accumula sia verso la briglia sia per il continuo trasporto dell'affluente Ardo e quindi le preoccupazioni di una persona da sempre presente sul territorio come Luigi Pizzico, sono preoccupazioni ragionevoli e condivisibili, che è sciocco e da presuntuosi non considerare perchè sono osservazioni fatte in loco, da persona competente e non a tavolino.
E' da rilevare che nelle golene sia in destra che in sinistra Piave vi sono delle importanti risorgive che creano delle zone di notevole rilevanza naturalistica, sempre osservate e curate dall’associazione di pescatori come zone di ripopolamento ed accrescimento.
Ovviamente il “metodo di intervento” non è indifferente ed anzi riteniamo sia assolutamente fondamentale definire “chi fa cosa e come lo si fa” per evitare di ritrovarci interventi che dovrebbero essere di “ripristino ambientale” trasformati in disastri.
Perché non applicare in questa situazione un Contratto di Fiume circostanziato anche per dare una spinta positiva ad un movimento - il Contratto di Fiume dell’alto Piave - che esiste sulla carta ma , purtroppo , è fermo da mesi!
L’obiettivo potrebbe proprio essere un progetto di ripristino ambientale discusso e condiviso tra tutti i portatori di interesse, che così avrebbero la possibilità di apprezzare le realtà ambientali del greto ghiaioso, delle zone umide laterali, del bosco igrofilo delle golene.
E’ questo che ci pare interessante nel metodo di Pizzico: ci si preoccupa del fiume non solo come sicurezza delle persone, delle infrastrutture o come interesse economico, ma prende corpo e forza una sensibilità, che vede il fiume come un habitat prezioso, che deve avere acqua, fauna ittica e vegetazione acquatica e ripariale.

Noi non pretendiamo di essere depositari della “verità”, né “detrattori acritici dei mega progetti”, ma ribadiamo che la possibilità di intervento c'è, ma deve avere al tavolo, con pari dignità tutti i portatori di interesse, - anche i docenti universitari che hanno dato il loro autorevole parere sull’argomento - non solo quelli economicamente più forti o più amici del potere regionale.
Non accettiamo di essere criticati senza avere la possibilità di esprimere in modo dettagliato la nostra opinione e siamo sempre pronti a condividere anche pareri diversi, se sono scientificamente sostenuti e danno effetti reali validi. Un titolo universitario non può essere l'unico metro per misurare la bontà di un opinione, perchè altrimenti siamo nel campo dei dogmi, che vanno benissimo per la religione, ma non per la valorizzazione delle zone di pregio ambientale.
Evidenziamo, per esempio, che l'intevento fatto dalla Comunità Montana e già oggetto di proteste da parte dei pescatori nell'area delle risorgive di Nogarè è un evidente esempio di ciò che non va fatto perchè per proteggere una stradicciola si è canalizzata l'acqua che esondava nei prati in caso di piena con il risultato di andare a seppellire con i detriti, rovinosamente trasportati in questo stretto imbuto, tutta una zona di risorgiva.
Con gli stessi soldi spesi per canalizzare in modo indecente (ambientalmente parlando) il corso superiore del torrente, si sarebbe potuto rifare la stradina decine, se non centinaia di volte!
Ha senso un simile modo di intgervento?
Questo è un semplicissimo esempio che dimostra che noi non vogliamo che gli interventi progettati per la sicurezza idraulica diano frutti avvelenati che fanno perdere beni comuni preziosi.
Non è difficile da capire e chi sta a tavolino a progettare dovrebbe poi andare in loco a vedere questi effetti per verificare quanto ha progettato. .
Altra questione che non smetteremo mai di ricordare (cosa che troppi fanno) è che la Regione Veneto sta nascondendo da ben 5 anni il Piano di Gestione delle Z.P.S. della Piave (e del Sile) e questo non è un comportamento che possiamo dimenticare: in quei piani si dicevano cose molto importanti rispetto al Minimo Deflusso Vitale ed alle azioni di ripristino ambientale da intraprendere con urgenza, sia nei greti fluviali che nelle golene circostanti.
L'esperienza maturata nel medio Piave ci consente di vedere e valutare un progetto di “ripristino ambientale” e di validarlo in modo che porti reale beneficio alla comunità, intesa come persone, infrastrutture e ambiente.
E' certamente una sfida non semplice, né da sottovalutare, viste le posizioni spesso fortemente contrapposte con il CRIF, il Genio Civile e la Regione Veneto, ma non abbiamo paura del confronto tecnico.
La Regione Veneto, Genio Civile di Belluno e di Treviso sono in grado di accettare questa sfida oppure è preferibile per loro continuare a concedere autorizzazioni di scavo in alveo in medio Piave ed in tutta l’asta fluviale senza uno straccio di relazione idraulica ?
Questa è la domanda che poniamo e che temiamo non avrà risposta né dalla Regione Veneto, né dai consulenti dai loro consulenti. Ma noi siamo pazienti e continuiamo ad osservare il nostro fiume.

Per LEGAMBIENTE PIAVENIRE F. Pozzobon 
Per ITALIA NOSTRA Treviso R.Scarpa








sabato 23 settembre 2017

ERRORI DI STAMPA? #LAUDATOSI'

Berto di è molto arrabbiato per i continui riferimenti ad ITALIA NOSTRA TREVISO "che scende in campo" e d'altra parte questo è un vero e proprio problema, visto che si fa difficoltà a scindere le decisioni personali dalle decisioni dell'associazione, ma è ovvio e necessario farlo per rispetto a quei soci che non condividono le scelte personali mie e di Berto nello schierarsi apertamente a favore di appello per creare una coalizione unitaria diversa dallla D.C. .... oooppps del PD.
La nostra storia personale ed associativa è chiara: siamo stati favorevoli alla nuova giunta dando molto credito che in parte è stato deluso (molto). Nulla di nuovo, credo.
La necessità di creare qualcosa che non sia "fuffa e promesse" ed abbia chiare caratteristiche di tuela ambientale non è un gran novità ed appartiene agli obiettivi statutari.
Sei vialori che ho esplicitamente ancorato a Costituzione ed Enciclica papale fossero condivisi e praticati da tutti, compresa la mitica Lega Nord per noi sarebbe un chiaro successo.
Nella realtà tutti parlano di "sostenibilità, ecologia, partecipazione", ma poi fanno altro...
Se qualcuno oltre alle parole, ci metterà i fatti, noi saremo con lui con l'unica pregiudiziale dell'antifascismo, che nel nostro Paese è ancora un valore serio.
#LAUDATOSI'
 
TESTO DI BERTO ALLA TRIBUNA
Caro Alessandro
ogni 4 anni sono costretto a ripetere le mie (e di altri) osservazioni: l'adesione PERSONALE ad un documento redatto da alcuni cittadini non può e non deve coinvolgere l'Associazione Italia Nostra- Sezione di Treviso di cui sono stato Presidente e a cui sono ancora iscritto, essendo stato confermato nel Consiglio Direttivo.
Continuo a ripetere che Italia Nostra è statutariamente una libera e democratica Associazione  assolutamente apartitica che assicura la  sua autonomia non consentendo ai suoi rappresentanti nazionali, regionali e locali di schierarsi in liste partitiche o di altro genere.
Ciò al fine di assicurare la sua libertà di iniziativa e di critica sempre costruttive, tenendo presente che il tema che l'ha fatta nascere
è la promozione ed il rispetto dell'art. 9 della nostra Costituzione.
Ogni nostro socio è ovviamente libero di aderire a partiti, raggruppamenti, comitati e quant'altro ma sempre a titolo personale, senza coinvolgere l'Associazione anzi facendola conoscere, rispettare ed apprezzare, come sempre abbiamo fatto dal 1954 ad oggi.
Ci teniamo molto a questa autonomia.
Per questo ti sollecito formalmente a correggere quanto pubblicato: dopo Romeo Scarpa o Berto Zandigiacomi non deve essere indicata, con o senza parentesi, alcuna altra specificazione.
Non desidero essere obbligato a ricorrere di alla Legge perché sia pubblicata questa precisazione
Cordialmente
Berto Zandigiacomi

domenica 17 settembre 2017

TERREMOTI ED ALLUVIONI NEL TREVISANO TRA XII E XIX SECOLO

Ecco un'interessante iniziativa per il prossimo week-end. Il cambiamento climatico è in corso, ma le catastrofi non sono solo recenti.
La storia deve servire a questo: a capire ed a ricordare.

ARCHIVIO DI STATO DI TREVISO


CINQUECENTESIMO DELLE MURA CON PARCHEGGIO

Egr. Presidente Ass. TREVISO SOTTERRANEA,

la nostra associazione condivide con Voi le forti perplesità per la decisione dell'Amministrazione di Treviso in relazione al progettato parcheggio interrato (o semi interrato?) nell'area dell''ex Pattinodromo da parte di Parcheggi Italia, già tristemente nota per aver tentato di devastare Piazza della Vittoria con tre piani interrati.

Abbiamo già richiesto alla P.A., senza ricevere risposte, informazioni circa il progetto che (forse) è approvato e continueremo a farlo oppure chiederemo accesso agli atti alla Sopritendenza in modo da poter fare tutte le considerazione che tale intervento (negativo) merita.
Vedere anche  http://italianostra-treviso.blogspot.it/2017/06/la-truffa-dellex-pattinodromo.html

E' con grande amarezza che rileviamo che il Comune di Treviso con una mano promuove i percorsi sotterranei da Voi gestiti e curati per un nuovo tipo di turismo culturale e con l'altra mano, proprio nel Cinquicentesimo anniversario delle Mura di Frà Giocondo, sembra voler perdere per sempre la possibilità di riconfigurare in modo più appropriato quell'area.

Il direttivo della nostra associazione dello scorso 4-9-2017 ha deciso di sostenere ed aderire alle iniziative che vorrete promuovere concorrendo con Voi a far cambiere idea al Comune di Treviso.

Cordiali saluti.

p.ITALIA NOSTRA Treviso
il presidente
Romeo Scarpa

TREVISO CITTA' AMICA DELLE PERSONE CON DEMENZA


SCUOLA, EDUCAZIONE, ARTE E CULTURA



LOTTA ALLA POVERTA', TUTELA SALUTE, PACE E LAVORO



BENI COMUNI E SERVIZI ESSENZIALI


ECOLOGIA INTEGRALE



UGUAGLIANZA E GIUSTIZIA

 La riflessione ed il parallelo tra Costituzione ed Enciclica non pretendo alcuna scientificità ed esaustività perchè sono e resto un ingegnere e quindi non posso competere a livello di profondità di conoscenza con chi da sempre studia questi temi.

Mi interessa la sintesi e speso che la sintesi che cerco di afferrare interessi anche voi.

La ricerca è quella di vedere quali sono i VALORI su cui un gruppo di riconosce, da dove vengono, che ha lottato per loro e chi li afferma e soprattutto... li mette in pratica.

Il fine non sono le elezioni 2018 a Treviso (forse quelle 2019 a Kasier che è il centro del mondo..), ma costruire basi solide in un mondo "GASSOSO".

I VALORI DI RIFERIMENTO

Lo scopo statutatio della nostra associazione è quello di "tutelare e promuovere il patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione".
E' un compito che deriva dall'articolo 9 della Costituzione, mai veramente applicato come molti altri, ma da questo "scopo statutario", ne posso derivare altri o meglio se ne accompagnano altri.



Il mio interesse per l'enciclica papala non deriva da una coversione tardiva, ma dal ragionamento che sottende il discorso del Papa (e di molti altri prima di lui) cioè che non ci puosso essere DIRITTI SENZA GFIUSTIZIA e non ci può essere ECOLOGIA senza prenderene l'aspetto INTEGRALE, che non è integralismo, ma visione ampia dei problemi e declinazione critica dei vari aspetti che rigurdano la Natura a cui l'uomo appartiene (e non è altro).

Il tentativo di ritrovare VALORI  non ha una finalità specifica di breve periodo, ma c'è certamente la volontà di incidere su uno degli aspetti che consideriamo più deleterio per una democrazia sana e cioè la disaffezione per la Politica ed per un impegno concreto che si esprime nel modo più semplice con il voto per arrivare all'imegno nel volontariato fino a quello nei partiti.

Ovviamente, parlando di valori e non volendo riscrivere quanto esiste già nel nostro passato democratico, riprendiamo i fondamenti del pensiero politico costituzionale, trattando temi ed argomenti di ampio respiro, che poi dovranno poter consentire di attuare e gestire anche le decisioni minori, facendo riferimento a questo insieme di valori, sui quali cerchiamo la più ampia adesione. Italiana.

Il senso di quello che la stampa ha definito il partito di LAUDATOSI' (un partito che non esiste, ma che potrebbe sempre nascere in funzione dell'evoluzione delle cose e della volontà delle persone) è questo: riprendere a discutere di VALORI e poi decidere gli obiettivi e come farli. Non viceversa.






sabato 16 settembre 2017

UNA POLITICA "DIVERSA"

 



La stampa sta iniziando ad affilare le notizie cioè sta iniziando a fare le formazioni per le prossime competizioni polito-elettorali come se fossero partite di calcio o europei di basket.
Si cercano leader ed è formalmente aperta la campagna acquisti per avere il "bomber" in grado di vincere, ma ..... la politica non è solo o meglio non dovrebbe esserlo.
Ho letto un ottimo libro di Tomaso Montanari: "CASSANDRA MUTA" che parla del diritto di critica e della necessità che tale pensiero critico si mantenga sempre ben vivo nonostante non piaccia al potere politico.

Non mi voglio definire "intellettuale" perchè per molti leghisti (e non solo questo è un'infamia), ma leggo i libri ed apprezzo il pensiero critico perchè credo che veramente ci sia bisogno di persone che possano dire le cose, sostenere le loro tesi e metterle in discussione per dare modo ad altri di confutarle.
"Nullo è vero per sempre e nulla forse è vero nemmeno se appare reale alla maggioranza..."

Le pagine che pubblico danno un'idea della necessità di andare oltre al potere per il potere e delle vittoria di una competizione elettorale, magari usando gli argomenti degli altri.


venerdì 15 settembre 2017

I CONTI DELLA PULIZIA DELLA STORGA

Quando si dice che il volontariato ci mette del suo....

#LAUDATOSI' SCENDE IN CAMPO?

La stampa anticipa come deve fare e spesso tenta di azzeccare nomi e idee, ma spesso non ci becca per nulla e lo sa bene anche l'amico Passerini.

Mi corre l'obbligo (si dice così) di fare alcune precisazioni:

  1. Italia Nostra non scende in nessuna agone partitico semplicemente perchè non si può fare; i soci sono liberi di impegnarsi con chi vogliono e più ce ne sono in giro, meglio è. 
  2. I rappresentanti (anche locali come il sottoscritto) non possono farlo se prima non si dimettono..
  3. l'arch. Giacomini, nostra socia, è molto interessata all'Enciclica, ma di qui a scendere in campo con l'estrema sinistra ce ne corre e chi la conosce non ha bisogno di altro per capirlo. Il suo obiettivo per ora è vincere la gara dei tiramisu'.
  4. Non escludo che se un gruppo di persone vuole prendere i valori che proporremo a breve ed organizzare una lista, io personalmente non li possa appoggiare, ma da esterno cioè senza alcun tipo di incarico. Il nostro obiettivo non è il comunello di Treviso, ma l'ambito ... Kasier.
Tanto dovevo dire ed ho detto.

mercoledì 13 settembre 2017

UNA STORIA BERGAMASCO... TREVIGIANA

Ecco una storia in quel di Bergamo che ricorda molto da vicino la vicenda del Park interrato di Piazza della Vittoria di matrice leghista che ora i nostri/vostri vogliono spostare sotto le mura cinquecentesche di Fra' Giocondo...