"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

domenica 26 gennaio 2014

UN INSULTO ALLA BELLEZZA: DEMOLITE IL GAZEBO DI VILLA LETIZIA

Frequento da poco Villa Letizia e la frequento di solito di sera, entrando da retro cioè dal lato del parco, anche se penso che tutti credano che quello sia il fronte principale.

Il fronte principale di una villa sul fiume è quello sull'acqua, ma noi "campagnoli" (come dicono i veneziani) abbiamo dimenticato tutto, anche la nostra storia.
Il fronte principale di questa villa è stato massacrato (non ricordo nè quando nè per merito di chi) da una scala di sicurezza e da un gazebo gigante per grigliate, che sarà stato spacciato per elemento tipologico di ricovero delle imbarcazioni.

Verificherò per semplice curiosità chi ha promosso tale scempio, chi ha pagato e che autorizzazioni sono state date, ma chiedo che il Comune di Treviso promuova la rimozione dei 4 pilastroni e della copertura in ondulux (ondulux!!) davanti all'ingresso principale della villa.
Venga anche promossa una valutazione sulla ricollocazione della scala di sicurezza, che manca in alcune scuole, ma c'è in questo ufficio...

E' una questione di coerenza perchè il Parco del Sile non puo' chiedere rispetto della natura e della tipologia, se è rappresentato da questa... merda.
il grande gazebo?

il grande gazebo porta al pontile dove si piscia dopo la grigliata?

la scala di sicurezza ma sopra ci sono solo uffici...

tipico esempio padano di valorizzazione estetica del fronte principale

visione laterale che dà l'idea della tensione compositiva degna del Palladio

sabato 25 gennaio 2014

CENTRO ITTIOGENICO E AULA DIDATTICA A VILLA LETIZIA

Questa mattina l'assessore ai LL.PP. Ofelio Michielan insieme con Corrado Forlani (FIPSAS  e non ricordo chi) piu' Ruggero Sartorato del Parco Sile hanno incontrato l'ittiologo Marco Mancini ed il suo staff per visionare alcuni locali a piano terra di VILLA LETIZIA e alcune zone aree esterne dove potrebbe nascere un CENTRO ITTIOGENICO che ha anche ricevuto un finanziamento di 54.000 euro dall'assessore regionale Manzato.


VILLA LETIZIA: OGGI CHIUSA
IL PARCO DELLA VILLA E' A FIANCO DELLA SCUOLA ANNA FRANK
Mi sembra quasi un sogno, che, per questo tema, ci sia la coesione e la sinergia di persone molto diverse tra loro come orientamenti politici, che però ritengono (tutte!) importante che il Parco del Sile inizi a fare EDUCAZIONE AMBIENTALE e INTERVENTI PER FAVORIRE LA BIODIVERSITA'.

IL BRACCIO DI SILE DOVE FAR CRESCERE GLI AVANOTTI
LA VASCA CON POZZO CON LIVELLO DA RIALZARE (SENZA SCAVO)


Sono molte le associazioni che possono collaborare con il Parco del Sile ed il Comune di Treviso: in primis l'ASSOCIAZIONE NATURALISTICA SANDONATESE (che quest'anno fa 40 anni) di Michele Zanetti e l'ASTEA di Sergio Visotto. Ma ce ne sono molte altre e molte persone pronte a dare il loro contributo scientifico ed informativo.
Un'aula didattica (nel progetto FIPSAS) è il primo concreto passo per un centro di educazione ambientale, che manca a Treviso da.... sempre.
LA ZONA DA ALLESTIRE PER IL CENTRO ITTIOGENICO
UNA SALA PER AULA DIDATTICA

Non voglio mettere il carro davanti ai buoi perchè le sorprese e gli ostacoli sono sempre molti ed imprevedibili....
Invito tutti a collaborare come fatto oggi per arrivare entro fine aprile ad inaugurare il CENTRO ITTIOGENICO e la prima AULA DIDATTICA di Villa Letizia ed a farsi avanti con progetti concreti e belli come questo.


Note di servizio ed informazione:
1) un centro ittiogenico è un laboratorio dove si mettono dei riproduttori autoctoni (nei periodi giusti) e si producono naturalmente uova e avanotti che altrimenti vanno acquistati con spesa regionale non trascurabile.
2) l'area interna della villa scelta è un'area adatta e tutto il sistema prevede impianti e vasche rimuovibili in modo da rendere il sistema reversibile in qualsiasi momento
3) gli interventi esterni sono praticamente nulli (un tubo di adduzione dell'acqua dal pozzo artesiano che esiste), un mini stramazzo per alzare il livello del bacino piu' piccolo, alcune reti sul braccio di Sile dove potranno crescere gli avanotti prima di essere liberati.
4) chi vuole capire di piu' guardi dal minuto 34 al minuto 40 del servizio di GEO&GEO dove l'ittiologo Marco Mancini e Carla Paderni spiegano il problema costituito dai siluri e dai pesci gatto

IL RISCHIO ... ed IL PIANO DI RISCHIO


Il concetto di “sicurezza” ha fatto dei passi in avanti nella nostra società da vent'anni, ma sempre troppo poco rispetto ad una “cultura della sicurezza”, che dovrebbe informare le scelte, prima e senza, che intervengano normative ad imporne il rispetto.

La “distanza” che ancora c'è da fare è enorme e nel campo del lavoro la nostra società italiana paga un tributo (inaccettabile) di 571 morti sul lavoro, tra i soli lavoratori dipendenti senza contare chi muore per andare e tornare dal lavoro. Sono almeno 3 persone ogni giorno dell'anno che muoiono per svolgere un lavoro!

Il rischio di morte o danno grave nello svolgimento di un lavoro o piu' in generale di una qualsiasi azione umana è sempre presente.
Il “rischio” è sempre presente nella nostra vita precaria per definizione perchè nessuna legge e nossun comportamente potranno mai eliminare il rischio.
Ci sono però comportamenti che possono ridurre il “rischio” ed è proprio questo il tema che deve impegnare tutti noi, in qualsiasi campo svolgiamo la nostra attività per far crescere la “cultura della sicurezza”.

La polemica sul “piano di rischio” dell'aeroporto Canova è un chiaro esempio di un gravissima carenza, prima di tutto etica e culturale, rispetto a questo tema fondamentale che riguarda la protezione della vita umana e la responsabilità della politica su questo tema.
Il Sindaco è per definizione il responsabile della salute dei suoi cittadini, delegato dal voto democratico dei cittadini; i dirigenti pubblici sono colore che tecnicamente devono “aiutare” il Sindaco in questo improbo compito.

Nel caso di specie è statisticamente provato che le fasi decollo ed atterraggio di aeromobili sono i momenti piu' delicati e ci sono della aree dove, sempre statisticamente, è piu' probabile che succeda un disastro. Precisiamo che il numero di questi disastri è piccolo (per fortuna) ma non è nullo. Non puo' essere nullo.
Proprio per questo i tecnici ENAC hanno emanato una direttiva e poi un regolamento, cogente e prescrittivo, ma, ripeto, dobbiamo aspettare la legge per proteggere la vita dei cittadini??


Certamente chi deve apporre un vincolo deve essere sostenuto da una normativa precisa e quindi il tema per i giudici sarà quello di verificare da quale momento era obbligatorio approvare il famoso “Piano di Rischio” aeroportuale, ma, da un punto di vista etico e politico, la “sentenza è già scritta” ed è una chiara condanna per la precedente Amministrazione.

In spregio ad un banale ed ovvio principio che non è dettato dalla legge, ma dal comune comportamento del “buon padre di famiglia”, ci sono delle edificazioni in aree di rischio A, B e C che andavano sospese e spostate già dal 2006.
Questo non è stato fatto. Per leggerezza? Ignoranza? Interesse?
Non è importante per me e lo decideranno, spero presto, i giudici sia in campo penale che civile.

 Il Sindaco Gobbo (o Gentilini?) doveva, ripeto "doveva" da un punto di vista etico e politico, porre estrema attenzione su questo tema e tutta la sua Giunta non dormirà sonni tranquilli per questa gravissima omissione.

Resta la sconfitta della “cultura della sicurezza” ed è su questo tema che si deve vedere la differenza tra nuova e vecchia amministrazione.

PS Provate a pensare che nel caso del terremoto, delle alluvioni, del nucleare, delle grandi navi... etc... tutto è sempre basato sull'analisi dell'accettabilità del rischio

venerdì 24 gennaio 2014

LE MELE

Se tu hai una cassetta di mele devi conservarle bene perchè un ambiente non adatto puo' portare a fenomeni di degrado. Tutto tende a degradare...

Se una mela inizia a marcire, devi stare attento perchè il degrado procede veloce.

Se il tempo di permanenza del marciume nella cassetta è molto, altre mele marciscono; se "tutto è marcio, nulla è marcio"...

Se hai tutta la cassetta delle mele marce, devi pensare che l'ambiente ed il modo in cui tu conservi le mele non è adeguato o c'è altro che influenza questo degrado e devi intervenire.

Se pensi si mettere la tua cassetta di mele appena raccolte vicino a quella delle mele marce senza cambiare nulla, sei un illuso perchè nessun degrado ritorna "indietro": lo dice il secondo principio della termodinamica!

Se le nuove mele hanno contatti con le mele marce, il degrado rischia di estendersi.

Se insisti nel mischiare mele sane e mele marce, non sei piu' solo illuso, ma sei forse colluso oppure sei stupido.

Non so quale sia la cosa peggiore.


giovedì 23 gennaio 2014

PARTECIPAZIONE E QUESTIONARI - LUNEDI' 27 gennaio 2014 palazzo RINALDI

Cari associati di Italia Nostra ed anche semplici conoscenti o episodici avversari, mi perviene un invito del Sindaco (non so se giunto per via diretta o indiretta) che estendo in modo informale a tutti coloro che si sentono parte della grande maggioranza che attualmente regge Treviso...
p.ITALIA NOSTRA TREVISO
il presidente romeo scarpa
 

Cari consiglieri,
componenti delle liste,
volontari politici,

Abbiamo avviato un importante percorso di co-definizione delle priorità  strategiche per il Comune di Treviso, a partire dal lavoro elaborato in questi mesi dalla giunta comunale, con la scrittura comune del Documento Unico di Programmazione (DUP).

Questa occasione ci ha permesso di lavorare insieme su molte questioni concrete e di cominciare ad apprendere un metodo nuovo di governo della città. Dopo questa prima esperienza, vorrei ora proporvi un secondo piccolo pezzo del percorso in atto. Vi verrà  chiesto infatti di dare il vostro contributo per realizzare una prima indagine su come i cittadini trevigiani percepiscono la città  e, soprattutto, sulle scelte strategiche che il Comune sta mettendo in cantiere.
Con la collaborazione gratuita di una società  di comunicazione abbiamo realizzato un questionario dal titolo "La qualità  della vita a Treviso e il suo futuro" in cui sono elencate le priorità  strategiche individuate dal DUP  e i progetti che l'amministrazione intende realizzare.
 Oltre alle domande di carattere generale, sarete chiamati ad attribuire un livello di priorità  (da 1 a 10) per ogni azione.

Crediamo che il questionario possa rappresentare uno strumento importante di ascolto dei cittadini, un elemento in piu' per percepire le principali tendenze, i desideri dei trevigiani, al fine di realizzare le nostre scelte in modo ancor piu' consapevole.

Chiedo a tutti voi la disponibilità di collaborare con la Giunta per la diffusione e raccolta di questo questionario nei tempi e nei modi che decideremo.

Per presentarvi il progetto e spiegarvi l'organizzazione (tempi e metodi) del progetto vi chiedo di incontrarci il giorno lunedi' 27 gennaio alle ore 18.15 presso la Sala Verde di Palazzo Rinaldi.

Un cordiale saluto a tutti.

Giovanni Manildo

P.S.: Ai Signori Capogruppo chiedo di estendere la presente anche ai componenti delle Liste della Coalizione Treviso Bene Comune

AEROPORTO: LA MAPPA DEL RISCHIO

Questa è una mappa del rischio calata sul territorio di Treviso grazie a Google Earth... ora i rischi sono per chi ha fatto delle mosse amministrative imprudenti...

PIANO CASA 3: COSA FARE? CHIEDERE A ROMA DI ANDARE IN CONSULTA!! SUBITO

Il Piano Casa Veneto, terza versione, è un problema; lo è da molti anni e solo la crisi economica è riuscita a contenere l'effetto devastante sul territorio, ma l'effetto sulla “coscienza legislativa” è stato superato da molti, troppi, anni.

Continua a stupirmi che pochi, pochissimi e solo per alcuni momenti, sottolineino la vera devastazione prodotta da questo tipo di legislazione: l'istituzionalizzazione del concetto di “DEROGA”, che diventa l'unico modo con il quale i politici attuali sono in grado di pensare al Veneto ed all'Italia.

E' triste questa constatazione e dimostra, ex post, che il territorio veneto non è nel disastroso stato in cui si trova per una maledizione divina, ma molto (se non tutto) dipende da una politica incapace di avere un pensiero propositivo, che vada oltre l'emergenza e la programmazione “del giorno dopo”.1
Faccio solo memoria a tutti che nella provincia delle cave, il piano cave non è mai stato adottato e risale al 1982 l'inizio del procedimento2!
Il PTRC è solo adottato e su un PTRC adottato viene adottata una variante anch'essa solo adottata e mai approvata!
Il Piano Regionale dei Trasporti è del 1990; si parla di SFMR da quando Chisso era alla scuola materna e ormai tutti pensano che l'acronimo significhi Servizio Ferroviario Mai Realizzato! L'orario cadenzato è una burla, che in una Regione seria avrebbe portato alle dimissioni dell'assessore, che invece sproloquia di una gara europea che non si puo' fare perchè non esiste alcun altro competitor, oltre a Trenitalia.

Tornando alle questione del PIANO CASA 3, la prima cosa che sottolineo è che questa normativa derogatoria è già legge ed opera continuativamente dal 2009, mentre le varie proposte sul risparmio del territorio sono... per l'appunto solo “proposte”.
Quanto presentato ieri dal PD è un'altra proposta, che tenta di mettere un tacòn, ma deve ottenere i numeri in Consiglio Regionale per diventare valida: numeri che non si sono a meno che non ci sia la “rivoluzione”... e l'assessore Zorzato, vada a casa, come abbiamo già chiesto.

Nelle varie analisi tecniche che emergono ci sono molte inesattezze, che derivano anche dalla confusione che il provvedimento derogatorio ha portato anche nella testa dei consiglieri regionali:
  • la possibilità di “ampliare in deroga” nei parchi regionali, esisteva anche con le precedenti versioni del Piano Casa (vedere articolo 2 comma 1 e chiedersi cos'è “uno strumento urbanistico territoriale regionale”!!); il fatto è che si poteva già ampliare in area parco Sile, ma non era così chiaro e quindi gli Uffici del Parco ed i semplici cittadini non lo hanno usato!! Ora però c'è la precisazione...
  • molti incentivi (metri cubi regalati) vengono concessi per “favorire i cittadini” su questioni che meriterebbero ben altro impegno (soldi!) della Regione: l'adeguamento sismico delle case o l'eliminazione dell'amianto non dovrebbe essere scambiato con un 5-10% di ampliamento!!
  • è incredibile che a nemmeno 60 giorni dall'approvazione della Legge Regionale, che doveva semplificare (!!) si debba fare una circolare esplicativa perchè non si capisce piu' nulla3! Faccio presente che c'è un Commentario, scritto dagli stessi consulenti dell'assessore, che cerca di fare chiarezza e rende evidenti alcune questioni veramente buffe; stiamo preparando un “Commentario del Commentario del 3° PIANO CASA VENETO per gli addetti ai lavori: a breve sarà disponibile... ma non credo che il Corriere della Sera lo pubblicherà!!

Le nuove proposte di legge per limitare il consumo del territorio (Pdl 390 e PdL 393) in fase di discussione in Regione Veneto sono dei miseri palliativi, praticamente utili solo per la propaganda, visto che c'è una proposta di legge nazionale, che è piu' avanzata.
I politici hanno imparato ad usare i vocaboli “verdi” e cercano di promuovere la loro immagine, ma i risultati reali sono pochi per l'opposizione e nulli per la maggioranza in Regione.

L'avvocato Barel si erge a paladino della “demolizione dei capannoni per impiantare vigneti”, ma si dimentica che l'operazione di ripristino ambientale non necessita solo di demolizione perchè ridare fertilità alla terra è operazione piu' complessa.
Credo che simili commenti derivino dall'abitudine del legale alle pratiche di ufficio piu' che al lavoro agricolo; anzi molto spesso lo studio Barel difende proprio coloro che i capannoni li vogliono fare in zona agricola con il mitico strumento dello Sportello Unico Attività Produttive (vedi caso di un nostro socio ad Altivole)!!


La posizione di ITALIA NOSTRA VENETO è quella di fare pressioni su tutti i Comuni e su tutte le Associazioni di Categoria4 perchè chiedano al Governo cioè al Consiglio dei Ministri di promuovere un'azione (entro il 29 gennaio p.v.) per sollevare tutte questioni di illegittimità che sono presenti nella legge; il Consiglio dei Ministri deve deliberare e promuovere questo conflitto alla Corte Costituzionale.

Lo faranno i Comuni? Vediamo muoversi Asiago, Cortina e …. Cornuda che hanno chiesto proprio questo intervento, ma gli altri??
I Comuni di Treviso, Padova, Venezia, Verona, Rovigo, Belluno e Vicenza cosa faranno??
Non pare certo che ci sia un'azione chiara e semplice come chiedere al Governo in carica di fare questa verifica di legittimità. 
Il grande marciume che sta emergendo a Treviso in zona aeroporto è solo un indicatore del degrado a cui siamo arrivati... 

Il Ministro Zanonato ed i parlamentari veneti vogliono dare queste indicazioni?
Non è un attentato!! Si tratta di verificare se la legge regionale rispetta la Costituzione, una procedura normale di verifica, che dovrebbe essere molto cara a chi parla sempre di “legalità”!!

Invece crediamo che non succederà per questioni puramente partitiche visto che l'assessore Zorzato ha la targa nuova (NCD) e proprio il partito di Alfano è un alleato di Governo...
E' triste, ma prevediamo succederà questo: tutti contrari a parole, ma nessun intervento efficace e semplice come una chiara richiesta fatta dai Comuni principali veneti.
O dobbiamo sperare che Cornuda coalizzi e coinvolga Povegliano, Preganziol e altri cento piccoli comuni??

Se non ci sarà nulla entro il 28 gennaio p.v. (probabile), allora noi aspetteremo il primo provvedimento significativo che sarà approvato a Treviso o in altro comune veneto ed interverremo (in modo “incidentale”) per sollevare questo conflitto di legittimità.
Non abbiamo né i mezzi economici, né le competenze per farlo da soli e non possiamo intervenire in questo modo dappertutto, ma è giusto farlo e quindi cercheremo di essere pronti all'appuntamento come imposto dal nostro statuto per la “tutela del patrimonio storico, artistico e naturale”.

Chiediamo solo ai Cittadini sensibili di segnalare situazioni anomale di applicazione di questa legge derogatoria, che dovrebbe far vergognare i suoi promotori ed i suoi sostenitori.

Per la sezione di Treviso di ITALIA NOSTRA
il presidente
Romeo Scarpa 


note 
1All'inizio dell'anno sono andato in pellegrinaggio a Pieve Tesino alla casa di Alcide De Gasperi per chiedere che un briciolo di senso dello stato, cada su Treviso e sul Veneto.

2Le osservazioni al PRAC si presentano entro il 21 gennaio 2014

3Oltre tutto le circolari possono dare spiegazioni, ma non innovare la legge come si fa spesso... con “interpretazioni autentiche” che sono aberranti (e non legali) modi di modificare leggi fatte male

4le associazioni di categoria sono “colpevoli” a pari merito con i politici perchè chiedono cose che non servono e le spacciano per efficaci... Il mercato edilizio ha tenuto per gli sgravi IRPEF e non per il Piano Casa..

domenica 12 gennaio 2014

DIFFERENZIATA A MONIGO: COSA FACCIO PER I PANNOLONI??

Parte finalmente dopo 20 anni di ritardo la raccolta differenziata a Treviso. Era ora e se ne vedranno i benefici, ma ci sono delle cose da aggiustare...
Approfitto di un caso che mi è stato sottoposto per aprire ancora il tema della legalità puo' essere declinato in molti modi. Ecco un esempio dove ci sono delle "urgenze" che fanno fare i deliquenti anche a brave persone, quasi costrette a delinquere...
Possono essere i giovani di ZTL (una mia fissazione??) o anche gli anziani ammalati.
Ecco qui parliamo di anziani ammalati che necessitano di PANNOLONI e non di ZTL... (anche se qualcuno ormai ha l'età...)

Potrei anche parlare di neonati, che parimenti usano i medesimi dispositivi, ma la mia storia arriva da un amico con padre malato che ha questo problema.

Il mio amico, diligente cittadino, ha chiesto nei pubblici incontri che fare dei PANNOLONI USATI che in enorme quantità è costretto "a produrre".
E' andato da Contarina ed ha chiesto all'URP se per caso ci fosse una CONVENZIONE attivata tra Comune di Treviso e Contarina come ci sono in altri comuni.
Non è una cosa difficile, nè una cosa strana che ci siano pannoloni in un comune da 80.000 persone e chi ha visitato gli impianti di Contarina sa che il grosso del residuo non riciclabile dipende proprio da questi PANNOLONI.

Non vorrei che il mio amico fosse costretto a bruciare i pannoloni usati come si usa fare spesso in campagna, perchè è una grave violazione ambientale...

Mi chiedo senza particolare polemica ma senza nemmeno fare sconti: 
  •  PERCHE' NESSUNO SI PREOCCUPA DELLA COSA? CHI DOVREBBE FARLO??
  • COSA ASPETTIAMO A FARE UNA CONVENZIONE SUL TEMA?

E' necessario fare un "bando"?? Compilare il DUP? O basta che si invitino i cittadini a portare i pannoloni, ovviamente usati, a Ca' Sugana???



ZERO BRANCO 21° MOSTRA RADICCHIO TARDIVO, ECCELLENZA TRA PARCO SILE E AEROPORTO?

Riprendo un articolo che promuove la 21° MOSTRA DEL RADICCHIO TARDIVO a Zero Branco che si inaugurata ieri e vale la pena di visitare...




Alle inaugurazioni non mancano mai i politici ed i personaggi importanti e quindi ecco Zaia, Muraro e la nuova Prefetta Marrosu con il Sindaco Feston.



E' interessante vedere il resoconto dato dai nostri amici politici ai giornali e quindi alla gente; ecco il resoconto, asciutto ma sempre un po' agiografico, dove ovviamente il presidente Zaia magnifica... il suo operato in alcune cose buone fatte, ma tace su molte altre... visto che nessuno gli pone domande!

ARTICOLO TRIBUNA TREVISO 12-1.2014
L’eccellenza del radicchio in mostra in una delle sue patrie, Zero Branco. Con una parata di autorità capitanate dal presidente della Regione Luca Zaia e dal nuovo prefetto di Treviso Maria Augusta Marrosu, è stata inaugurata ieri l’edizione numero 21 della mostra del radicchio rosso tardivo di Treviso Igp, organizzata da Pro loco e Comune. (...)
Un mercato, quello del radicchio tardivo, che per l’annata 2013-2014 prevede nelle province di Treviso, Padova e Venezia, con la Marca a farla da padrona, una produzione di circa 20 mila tonnellate, di cui con la certificazione Igp (Indicazione geografica protetta) solo il 10%, che però rappresenta il motore del comparto. Il radicchio tardivo nelle tre province è in grado, come spiega Cesare Bellò, vicepresidente del Consorzio di tutela del radicchio di Treviso e Castelfranco, di generare un valore alla produzione di 50 milioni di euro.

Dell’occupazione giovanile in agricoltura che ha fatto registrare un più 12% ha parlato Luca Zaia, ricordando la legge regionale sulla biodiversità che ha detto “no” agli Ogm e le potenzialità che in un settore tradizionale come l’agricoltura possono portare le giovani generazioni.  «Si vedono prodotti innovativi, nuovi packaging e lo dobbiamo ai giovani» ha detto il presidente del Veneto.

Un esempio di come la Marca è competitiva nel mondo, una strada che dovrebbe seguire anche il mercato del fiore d'inverno. A seguire la premiazione dei produttori e l’inaugurazione della mostra di disegni sul tema
«Nel radicchio rosso di Treviso Igp: l’acqua, il sole, la terra e le cure dell’uomo», a cui hanno partecipato 1.570 bambini di quattro Istituti comprensivi della zona. (rubina bon.)

Le domande impertinenti ed ovviamente malevoli, sono le seguenti:
  1. il radicchio rosso di Treviso è così pregiato per le sue risorgive, il cui simbolo è il fiume Sile, che è protetto da un Ente Parco Sile oggi decapitato cioè senza Direttore proprio per carenza della Regione. Come si accorda la tutela del radicchio con questa carenza??
  2. le nuove rotte dell'aeroporto Canova passeranno sopra Zero Branco e quindi daranno un inevitabile apporto alle coltivazioni IGP; non è un po' contradittorio avere un tesoro e cospargerlo di gasolio??
  3. sempre l'aeroporto Canova supera ogni anno il numero di voli autorizzati dal Ministero dell'Ambiente, ma AERTRE dice che quei limiti non sono validi; è un po' come quando ZTL dice che le occupazioni di spazi vuoti pubblici non sono reati o mi sbaglio?? (* è domanda per la Prefetta piu' che per Zaia.. ed attiene al concetto di legalità...)
  4.  

TANGENZIALE TREVISO 4 LOTTO: DIMOSTRATA NECESSITA'? SIAMO QUA PER CAPIRE...

Proprio nel momento in cui si discute in Regione di Piano Casa e di proposte di legge per limitare il consumo del territorio, giunge la notizia tramite la stampa che i tecnici del Comune di Treviso hanno finalmente dimostrato la necessità del 4° lotto della tangenziale di Treviso che va dalla Castellana fino all'Iperlando in Feltrina.

Nulla di meglio, se tutto è chiaro come risulta al consigliere Zuliani che di questo non ha mai avuto alcun dubbio, solo che chiediamo di vedere i dati e le elaborazioni perchè i freddi numeri non dicono mai tutta la verità, ma spesso vengono “tirati per la giacca”...

Un cittadino di Monigo, Raffaele Bucciol, ha scritto una bella comunicazione al nostro Sindaco, dove chiede attenzione e prudenza per una terra preziosa che lui ama e coltiva per sé, la sua famiglia, i suoi figli e la sua Comunità senza dimenticare il dramma del traffico del quartiere di San Giuseppe (vedere blog italianostra al link http://italianostra-treviso.blogspot.it/)

Cittadini autorganizzati hanno raccolto firme, discutono, cercano di capire con l'aiuto della nostra piccola associazione: la partecipazione inizia anche da qui. Anzi la partecipazione è questa con tutti i suoi problemi ed i suoi “conflitti” che devono essere gestiti per il bene nostro comune come si sta facendo nel caso di ZTL.

Appena iniziato il 2014 abbiamo consegnato delle firme ed altre ne consegneremo e chiediamo poche cose:
  • ulteriore documentazione e cioè la bozza di revisione del progetto preliminare che è nei cassetti dell'ufficio LL.PP (tutto il materiale allegato alla “Relazione illustrativa” del 27-5-2010 - file 01b_225_PP_1_Rel.Illustrativa_Rev00.dwg e allegati);
  • incontro con Mobility Manager ed Assessore per avere copia dei dati e dei risultati che danno le prove della necessità dell'infrastruttura;
  • incontri pubblici nei quartieri di San Giuseppe e Monigo per spiegare ai cittadini il progetto

Come associazione abbiamo inviato a Veneto Strade la formale comunicazione per partecipare al procedimento.
Ci affidiamo ai Presidenti delle Commissioni LL.PP ed Urbanistica ed al Presidente del Consiglio Comunale dott. Rosi per avere precise garanzie sul fatto che le nostre richieste arrivino chiare e tempestive alla Giunta.

Attendiamo con interesse tutti gli sviluppi garantendo la nostra partecipazione collaborativa in tutti gli incontri sia pubblici che privati per le tutela dei “beni comuni”, la promozione della partecipazione e per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.


p. ITALIA NOSTRA Treviso
il presidente
Romeo Scarpa

4° LOTTO TANGENZIALE DI TREVISO - Bucciol scrive al Sindaco


Amico Sindaco Manildo,

ho apprezzato molto la tua presenza ieri sera in sede PD, al coordinamento cittadino  di Circolo sul tema dei BENI COMUNI. Io sono resistito fino alle 23 poi da 72enne ho lasciato; devo dire che il dibattito introdotto dalla Vigneri sui parchi, sulle spiagge, sulle proprietà del demanio, sull'aria pulita e altro, è stata poi una tribuna accadenico-filosofica più che una concreta discussione sul mondo che ci circonda.

A parte le posizioni personali e le apprensioni sugli atteggiamenti del ZTL, qualcuno ha aggiunto che beni comuni sono anche il lavoro, la giustizia, l'onestà, il paesaggio, il verde.

A fianco a Te fin dall'inizio era seduto il nostro Consigliere Giancarlo Zuliani e subito mi è venuta in mente la sua battaglia a favore del 4° lotto della tangenziale per sgravare il traffico del suo quartiere  S. Giuseppe e migliorare l'intero sistema viario di Treviso. Chi non ha letto tutte le sue dichiarazioni alla stampa, anche quelle di ieri sulla Tribuna

Appunto  la Tribuna di Treviso del 7 gennaio, dava per scontato  anche il consenso della Tua/Nostra Giunta, sentito  il parere di alcuni tecnici,  che hanno  fugato ogni dubbio sulla necessità del prolungamento, incalzati da Veneto Strade, la società regionale pronta a finanziare con 56 milioni di euro per bocca del manager Silvano Vernizzi: "prendere o lasciare"......."decidere entro marzo 2014".

Caro Sindaco,

prendi il tempo che ti serve, non farti mettere " il razzo alle spalle"  da manager o consulenti  e tecnici " non liberi",  che vogliono massimizzare profitti e rendite di ben definiti gruppi per consumare suolo, depredare e sventrare il nostro territorio,presentando "mali" sotto forma di "benefici, costi come ricavi, vizi mascherati da virtù.

Prima di decidere, ricordati anche delle ragioni e delle propo- ste, delle osservazioni fatte e presentate dai cittadini che abitano a Nord del quartiere  S.  Giuseppe, dagli agricoltori di quella zona verde rimasta all'nterno di Treviso,  la località S. Anna , dai residenti di Monigo da tecnici professionisti volontari, dalle associazioni presenti nel territorio che, per buona pace di Zuliani, sono convinti che il traffico a S. Giuseppe va indirizzato su una bretella alle spalle del quartiere e che la tangenziale và ridisegnata alla luce dei futuri flussi di traffico (es. la nuova pedemontana).

Spendiamo bene i soldi..... Troppi in questi anni i danni irreversibili procurati.....Basta rubare il futuro ai nostri figli.....ai nostrI nipoti!. 

TE LO CHIEDE UN " VECIO" CHE VUOLE DARE IL NOME ALLE COSE PER CUSTODIRLE, COLTIVARLE. 

Grazie per l'attenzione.
 

 Saluti da Raffaele Bucciol 
dell'Associazione PROGETTO MONIGO 2000  

PIANO CASA 3: RICETTA VECCHIA E DANNOSA

Il Piano Casa Veneto, terza versione ed ennesima proroga, e le proposte di legge per limitare il consumo del territorio stanno riportando l'attenzione della società e dei media su un tema fondamentale: il nostro territorio ed in particolare la valorizzazione e tutela del suolo agricolo.
asiago

una periferia da densificare?


Una prima questione da sottolineare è che il Piano Casa è legge regionale dal 2009 e lo resterà fino al 2017: per 8 (otto) lunghi anni la normativa urbanistica veneta sarà gestita da una legge derogatoria.
Le proposte di legge per limitare il consumo del territorio sono.... “proposte”, cioè non sono leggi e forse non lo diventeranno mai, visto che sono antitetiche alla logica del Piano Casa.

Anche la consecutio temporum non è casuale: la LR 32/2013 (Piano Casa3) viene prorogata in extremis il 29-11-2013 perchè i cittadini non potevano sopportare nemmeno un giorno di ritardo (!), mentre per le proposte di legge 390 e 393 sul contenimento del consumo del suolo ci sono le audizioni in 2° Commissione Regionale appena dopo le feste natalizie: un modo per non stressare troppo i Consiglieri Regionali dopo i bagordi??

Sul tema vediamo un confronto apparentemente aspro tra Regione e Comuni e ce ne sarebbero tutti i motivi, visto che la nuova versione del Piano Casa esautora di fatto i Comuni dal poter deliberare in senso restrittivo sulle deroghe imposte dalla Regione, violando un principio di competenza specifico e le precedenti regole ordinarie dettate dalla Regione con la LR11/2004.
Sono le regole che hanno imposto di spendere un sacco di soldi per la “rivoluzione” dei PAT e PI, che, per esempio Treviso ancora non ha, nonostante un spesa di centinaia di migliaia di euri!

I Comuni oltretutto sono anche “vittime” della munificenza della Regione Veneto che regala gli oneri concessori che spettano ai Comuni, estendendo sia il concetto di “familiare” che quello di “prima casa di abitazione”.
Oggi è “prima casa di abitazione”, che ha diritto ai benefici derogatori ed agli sconti sugli oneri concessori, anche la casa data al bisnonno (parente di 3° grado) o al nonno della moglie (collaterale di 2° grado).

Ma il tema piu' clamoroso e che, purtroppo passa in secondo piano nel dibattito in corso, è il carattere ferocemente derogatorio di questa normativa, che per un periodo lunghissimo diventa un caposaldo della non-programmazione dell'urbanistica veneta.
E poi ci stupiamo che Veneto Strade non riesce a fare il 4° lotto della tangenziale di Treviso??

Alla crisi economica che impoverisce la nostra società, i politici regionali (ma non solo) sono in grado di rispondere solo con una “ricetta vecchia”, come ha sottolineato giustamente Giannantonio Stella nell'incontro di Casella d'Asolo di mercoledì 9-1 u.s.
La ricetta non è solo obsoleta, ma è anche dannosa e controproducente, nonostante l'assessore Zorzato si affanni e si arrabbi, proponendo dati e numeri, che dicono tutto e niente, a seconda di come vengono presentati, come ha chiaramente illustrato il prof. Tiziano Tempesta sempre a Casella d'Asolo.

Il settore edilizio nel Veneto ha potuto sopravvivere negli anni scorsi per i restauri incentivati dagli sgravi IRPEF per le ristrutturazioni e per l'efficientamento gestiti dal Governo, piu' che per i bonus del Piano Casa svenduti dalla Regione. Poche balle....

Oltretutto è singolare, a livello macroeconomico, che pochi obiettino la stranezza di una Regione che regala “metri cubi” in un momento in cui imprese e proprietari non riescono a vendere le loro costruzioni nuove o esistenti per eccesso di offerta, che ha abbattuto i prezzi del 20-30%.
Come ha detto il prof. Tempesta, il padre che ha ampliato la casa per il figlio, ha sottratto un potenziale acquirente all'asfittico mercato edilizio!

Il prezzo di “questa legge per i Cittadini”, come grida l'Assessore nelle sue dichiarazioni, è altissimo in termini di visione strategica perchè la politica sembra affidare la ripresa del settore edilizio all'iniziativa individuale dei Veneti, da sempre amanti del mattone, senza tener conto dell'enorme disincentivo che deriva dalla diffusa sensazione che le costruzioni (nuove o vecchie) saranno il caposaldo della tassazione nazionale, regionale e comunale del futuro (leggasi ICI o IMU o TARES o TARSU o ... TASI!).

Molti imprenditori hanno già creduto alle sirene del buon Tremonti con il suo incentivo al reinvestimento degli utili ed alla fine il Veneto si trova disseminato di capannoni e zone industriali.
Certamente ne hanno goduto anche i Sindaci con un fiume di oneri concessori, ma oggi sono tutti pentiti e si si sentono “gabbati”, tutti, salvo la Regione Veneto!

L'altra questione che rende paradossale il comportamento della Regione Veneto è che ormai la normativa è un “colabrodo” e, per esempio, chiunque puo' costruire un ampliamento da 800 mc in zona agricola, viste le integrazioni e modifiche, anche ordinarie, introdotte all'articolo 44 della LR11/2004.
Cosa altro vogliono regalare i dirigenti dell'Urbanistica, i consulenti e l'assessore Zorzato??
Hanno già svenduto tutto lo svendibile per carenza di idee, anzi per insistenza nella solita e stantia idea che bisogna sempre crescere e costruire... meglio se senza una minima regia pubblica e senza che la Regione investa un euro.
Molto piu' sensato il prof. Barel, certo anche lui responsabile di questa legge derogatoria in qualità di consulente, che chiede di incentivare la demolizione di capannoni con fondi pubblici, mentre Confartigianato o Confedilizia (indecenti!) chiedono di remunerare il capitale investito!!

L'avvocato forse non sa che una volta demolito il capannone (operazione poco costosa e rapida), non si riesce a piantare subito un bel vigneto, perchè il ripristino di un'area agricola è operazione economicamente lunga e costosa.
Un campo da coltivare di lottizza in pochi mesi, ma si ridà all'agricoltura in molti anni!

I dati dicono che il Veneto ha perso nel decennio 2000-2010 è pari a 380.000 ettari di terreno agricolo; restano nella nostra regione solo 1.030.000 ettari, il che significa che, con altri 30 anni di questo sviluppo, non resterà piu' un metro quadro di terra da coltivare!!
Questo il vero problema che ci porta a chiedere a tutti di difendere il territorio in modo chiaro e deciso, senza sconti o trucchi.

Le proteste dei Sindaci sono state poche, secondo il nostro parere, ed i soli Orsoni, Rossi e Gios hanno alzato un po' la voce, ma è assolutamente insufficiente ed inefficace accettare la proposta di pseudo collaborazione della Regione Veneto, perchè questa legge va abrogata proprio per il suo carattere derogatorio esteso e prolungato nel tempo e per le palesi illegittimità in tema di competenze.

Pensare di non applicare la legge, non è possibile e pensare di fare delle correzioni è illusorio su un impianto così sgangherato.

Non ha senso nemmeno pensare di avviare un iter per una legge regionale modificativa perchè ci sono già troppe leggi e nel frattempo il Piano Casa 3 (la vendetta?) produrrà i suoi malefici e dannosi frutti, che nemmeno in Regione sanno bene quali saranno!

La dichiarazione odierna dell'assessore Zorzato che promette una circolare chiarificatrice entro un mese è semplicemente ridicola per una legge che si proponeva di “semplificare la vita ai cittadini”.

Chiediamo quindi che la legge venga impugnata dai Comuni in tutti i profili di illegittimità presenti e che l'assessore Zorzato rassegni le dimissioni per manifesta incapacità.
Se poi si vuole unire alle dimissioni anche l'assessore Chisso, che aveva promesso sfaceli con l'orario cadenzato dei treni e che gestisce tutti i grandi progetti, non saremo certo noi a piangere.

Il tema sarà approfondito in un prossimo convegno che terremo a breve e sarà inoltre uno dei punti all'ordine del giorno della prossima assemblea della sezione di Treviso di ITALIA NOSTRA che si terrà il 18 gennaio 2014 alle ore 16 a Treviso.

Per la sezione di Treviso di ITALIA NOSTRA
il presidente
Romeo Scarpa
I

mercoledì 8 gennaio 2014

PROPAGANDA PER LIMITAZIONE AL CONSUMO DEL TERRITORIO: PdL 390/2013 della GIUNTA REGIONALE

Oggi va in discussione il progetto regionale di legge 390  che ha per oggetto "le disposizioni per il contenimento del consumo del suolo, la rigenerazione urbana ed il miglioramento della qualità insediativa".

Si trattadi un vergognoso tentativo di propagandare una propensione alla protezione del territorio agricolo che è insita nel DNA dell'attuale Giunta Regionale come il virus dell'Ebola.
Proprio non ce la fanno...

E' un documento degno dei opeggiori farisei cioè di coloro che in pubblico sono difensori di un valore e poi in privato sono coloro che lavorano per demolirlo.
E' la strategia mediatica già sperimentata con la famosa legge "blocca capannoni", promossa e poi rinnegata nel volgere di pochi mesi.

E' sufficiente leggere i commi 2 e 3 dell'articolo 9 della proposta di legge per capire:
art.9 comma 2 "E' esclusa dall'ambito di applicazione della presente legge la disciplina di cui alla LR 14/2009 (il Piano Casa Veneto!!), i cui interventi sono da considerarsi ALTERNATIVI alla presente legge"
art.9 comma 3 "Rimangono salve le disposizini di cui alla LR50/2012 "Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione Veneto" ed i successivi provvedimenti attuativi"

Prego notare l'uso dell'aggettivo ALTERNATIVO....
Il PIANO CASA VENETO è VERAMENTE ALTERNATICO AL RISPARMIO DEL SUOLO AGRICOLO visto che consente di construire in zona agricola anche corpi edilizi separati!! Lo zombie della famosa LR24/85 tanto amata da chi la nostra campagna l'ha riempita di ANNESSI RUSTICI RESIDENZIALI!!

Sono curioso di vedere la capacità della stampa di analizzare questo tema o di fare da megafono alla grancassa di Zorzato+Zaia & co, che meritano sempre piu' di essere mandati a casa a lavorare...

Tralascio analisi piu' dettagliata sui poteri di interdizione che si riserva la GR e sulla possibilità di DEROGARE per progetti di interesse regionale, indefiniti nel modo piu' assoluto...




sabato 4 gennaio 2014

PAN&VIN A QUARTO D'ALTINO: UNA STORIA PENOSA?

Mi pare che si "infiammi" la questione dei pan&vin soprattutto in area Parco Sile ed è ovvio visto che, improvvisamente, dopo Capodanno, arriva anche quest'anno il 6 gennaio, giorno tradizionalmente dedicato alla Befana ed ai roghi propiziatori.

Sul tema ho già parlato e chi vuole puo' andare a rileggere questo commento.

Vorrei invece fare un piccolo riassunto, probabilmente fantasioso, di quello che sta succedendo a Quarto d'Altino, così per andare un po' oltre la città di Treviso, ma anche per vedere i "fatti" da un altro punto di vista.

I FATTI (come li so io..)

1) la situazione dell'Ente Parco Sile, per chi non ricordasse, è grave visto che il Direttore prorogato dalla Regione a novembre per .... 1 (un) mese, è decaduto.
Oggi quindi non c'è alcun Direttore e mi pare che l'Apicale sia in ferie fino al 7 gennaio 2014.

2) su questo tema era stata redatta una lettera congiunta tra Parco Sile e Sindaci per protestare contro la gestione regionale assurda e penalizzante per Treviso; tutto si è però arenato (mi dicono) per la contrarietà della Sindaca di Quarto d'Altino e di qualche altro Sindaco/a di centrosinistra, che non ammetteva nella medesima lettera un piccolo riconoscimento all'attuale Giunta del Parco, che ha fatto cose diverse rispetto al passato.
La lettera non è partita...

3) il Comune di Quarto con un'associazione di volontari da anni fa un pan&vin all'interno dei fiume Sile (in acqua); ha inviato una relazione con VINCA, ma ieri ha ricevuto il diniego a far il falo' con prescrizione di spostarsi in zona ZUC (Zona Urbanizzazione Controllata, maledetti acronimi).

IL (mio) COMMENTO
 a) invece di guardare alla questione principale (la REGIONE che fa scelte assurde e penalizza Treviso ed il suo fiume), si litiga su una frase e non si trova un minimo di accordo; i bambini dell'asilo sono più efficaci, almeno si mordono...

b) la giunta del Parco Sile ha gestito in modo dilettantesco la questione dei roghi, imponendo oggi regole (anche giuste) ma in un tempo di adattamento nullo, visto che per i  vent'anni precedenti le stesse regole non sono mai state applicate proprio da esponenti di Lega Nord ed il PdL (che hanno retto il Parco).
E' sempre stato autorizzato di tutot in deroga , anche in area SIC


CONCLUSIONE (AMARA)
L'impressione mia è che siamo di fronte a "dispettucci" da una parte e dall'altra:
"Tu non riconosci quanto di buono ho fatto io ed io ti faccio rispettare le regole..."
"Voi siete degli incapaci e noi vogliamo entrare nella stanza dei bottoni..."

Oltre a questo c'è un palese pressapochismo da parte di molti che oggi amministrano e che non sanno proprio come fare a districarsi in questo mare di regole, dove solo la collaborazione ed il buon senso potranno portare dei frutti.

Invece discutiamo di "massimi sistemi" (le regole, la legalità...) perchè sui temi generici siamo tutti bravi a parlare!
Sui temi specifici e sulle cose da fare veramente, molti stanno elaborando e pensando, ma pochi sono per ora i risultati...

C'è veramente tanta strada da fare e tanta acqua (se rimarrà) deve passare sotto il ponte della Gobba...