"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

sabato 25 gennaio 2014

IL RISCHIO ... ed IL PIANO DI RISCHIO


Il concetto di “sicurezza” ha fatto dei passi in avanti nella nostra società da vent'anni, ma sempre troppo poco rispetto ad una “cultura della sicurezza”, che dovrebbe informare le scelte, prima e senza, che intervengano normative ad imporne il rispetto.

La “distanza” che ancora c'è da fare è enorme e nel campo del lavoro la nostra società italiana paga un tributo (inaccettabile) di 571 morti sul lavoro, tra i soli lavoratori dipendenti senza contare chi muore per andare e tornare dal lavoro. Sono almeno 3 persone ogni giorno dell'anno che muoiono per svolgere un lavoro!

Il rischio di morte o danno grave nello svolgimento di un lavoro o piu' in generale di una qualsiasi azione umana è sempre presente.
Il “rischio” è sempre presente nella nostra vita precaria per definizione perchè nessuna legge e nossun comportamente potranno mai eliminare il rischio.
Ci sono però comportamenti che possono ridurre il “rischio” ed è proprio questo il tema che deve impegnare tutti noi, in qualsiasi campo svolgiamo la nostra attività per far crescere la “cultura della sicurezza”.

La polemica sul “piano di rischio” dell'aeroporto Canova è un chiaro esempio di un gravissima carenza, prima di tutto etica e culturale, rispetto a questo tema fondamentale che riguarda la protezione della vita umana e la responsabilità della politica su questo tema.
Il Sindaco è per definizione il responsabile della salute dei suoi cittadini, delegato dal voto democratico dei cittadini; i dirigenti pubblici sono colore che tecnicamente devono “aiutare” il Sindaco in questo improbo compito.

Nel caso di specie è statisticamente provato che le fasi decollo ed atterraggio di aeromobili sono i momenti piu' delicati e ci sono della aree dove, sempre statisticamente, è piu' probabile che succeda un disastro. Precisiamo che il numero di questi disastri è piccolo (per fortuna) ma non è nullo. Non puo' essere nullo.
Proprio per questo i tecnici ENAC hanno emanato una direttiva e poi un regolamento, cogente e prescrittivo, ma, ripeto, dobbiamo aspettare la legge per proteggere la vita dei cittadini??


Certamente chi deve apporre un vincolo deve essere sostenuto da una normativa precisa e quindi il tema per i giudici sarà quello di verificare da quale momento era obbligatorio approvare il famoso “Piano di Rischio” aeroportuale, ma, da un punto di vista etico e politico, la “sentenza è già scritta” ed è una chiara condanna per la precedente Amministrazione.

In spregio ad un banale ed ovvio principio che non è dettato dalla legge, ma dal comune comportamento del “buon padre di famiglia”, ci sono delle edificazioni in aree di rischio A, B e C che andavano sospese e spostate già dal 2006.
Questo non è stato fatto. Per leggerezza? Ignoranza? Interesse?
Non è importante per me e lo decideranno, spero presto, i giudici sia in campo penale che civile.

 Il Sindaco Gobbo (o Gentilini?) doveva, ripeto "doveva" da un punto di vista etico e politico, porre estrema attenzione su questo tema e tutta la sua Giunta non dormirà sonni tranquilli per questa gravissima omissione.

Resta la sconfitta della “cultura della sicurezza” ed è su questo tema che si deve vedere la differenza tra nuova e vecchia amministrazione.

PS Provate a pensare che nel caso del terremoto, delle alluvioni, del nucleare, delle grandi navi... etc... tutto è sempre basato sull'analisi dell'accettabilità del rischio

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