"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

giovedì 26 marzo 2015

10 LUOGHI COMUNI SULLA VIABILITA' (ovvero ragionamenti sul 4° lotto della tangenziale

Lo stillicidio è quotidiano da anni ed ormai  è persino noioso ripetere concetti che non si voglipno capire. Magari sono concetti "sbagliati" o non condivisibili, magari non sliamo dei sognatori.... ma questo è quello che da sempre diciamo e crediamo di avere il conforto anche di molti altri.
Non sappiamo se siamo maggioranza, nè questo è un particolare problema per noi perchè non siamo candidati a nulla e rispondiamo solo e sempre allo statuto della nostra associazione che "tutela il paesaggio ed il parimonio storico artistico della nazione."
In questo momento storico crediamo che la difesa VERA del SUOLO AGRICOLO sia un tema prioritario per una migliore qualità della vita.

Questa revisione è APERTA e sarà inviata a chi studia queste cose e potrà migliorarla con lo scopo di dare un contributo per elevare il dibattito che non deve diventare uno scontro di "civiltà" tra quartieri, nè una disputa dotta tra tecnici perchè il nodo è squisitamente POLITICO. Di scelte politiche tra chi sta da una parte e chi sta dall'altra e potremmo scoprire che molti partiti (se non tutti sono schierati dalla stessa parte) e pochi sognatori sono dall'altro lato, ma, ripeto, non è questo il problema.
Il problema è CAPIRE CHI PUO' AVERE RAGIONE perchè quello che facciamo OGGI ricadrà sulla pelle de nostri FIGLI ed anche oltre.

Mi spiace per i GIORNALISTI, ma non è molto sintetico e gionalistico, però si presta a molti spunti e quindi se corranno usare il testo, dovranno ... leggerlo e non solo fare i titoli.
 
  1. SE NON DECIDIAMO, PERDEREMO I SOLDI DEL FINANZIAMENTO..”
Affermazione FALSA e INCOERENTE.

L'affermazione è FALSA perché nel caso specifico del 4° lotto della tangenziale di Treviso perché il progetto risale al secolo scorso ed il finanziamento è passato da programma triennale a programma triennale della Regione Veneto senza particolari difficoltà.
Ricordiamo che il progetto è amministrativamente fermo alla conferenza di servizi del 2010 quando l'allora maggioranza di centrodestra respinse il progetto a Veneto Strade con il plauso degli oppositori di centrosinistra.

Chi conosce il funzionamento dei bilanci pubblici sa che i soldi, in realtà, non ci sono.
Non ci sono per gli interventi programmati, ma nemmeno per gli interventi anche in corso di esecuzione, vista la “normale sofferenza” di tutti coloro che devono pagare interventi pubblici con soldi regionali (chiedere a ATS o PARCO DEL SILE per credere).

L'affermazione è INCOERENTE se viene pronunciata da un politico, soprattutto se amministratore perché è necessario ricordargli sempre che (teoricamente) è la POLITICA che dovrebbe decidere “dove, come e quando” allocare le risorse e non è una partecipata come Veneto Strade che puo' porre ricatti.

Non sussiste nemmeno il problema del vincolo di bilancio per una specifica spesa perché i bilanci statali o regionali non sono “tavole della legge” fisse ed immutabili, ma strumenti per i politici per gestire le risorse e vanno cambiati quando serve.


  1. ... LO STUDIO DIMOSTRA CHE IL PROGETTO E' UTILE....”
Affermazione FORZATA e INCOERENTE

L'affermazione è FORZATA perché uno studio (qualsiasi studio scientifico serio) sull'effetto di un nuovo intervento come un troncone di 3 km di strada a 4 corsie progettato 20 anni fa, illustra gli effetti della nuova strada sull'esistente, ma non è un processo fisico classico, ma un sistema che dipende anche da fattori particolari antropici cioè dalle scelte di chi usa i mezzi e da cosa c'è al contorno.

Uno studio, anche il migliore fatto dai migliori “amici” milanesi, parte da una serie di ipotesi e dovrebbe soprattutto dovrebbe avere un set di dati di monitoraggio che o non esiste o non è noto ai comuni mortali; i risultati delle analisi condotti con i piu' sofisticati software sono una delle (molte) rappresentazioni della realtà, che sarà tanto piu' vera quanto piu' accurate sono le ipotesi di partenza e di analisi.

In 20 anni, cioè da quando si parla di queste mitica tangenziale, si sarebbero potuti fare ed avere migliaia di dati, fare inchieste sulle provenienze e sulle destinazioni, ma invece... nulla di questo è stato fatto perché Veneto Strade parte dal concetto che la sua “mission” è fare strade, non altro.
La Politica ha sempre accettato questa delega e sappiamo bene (lo dicono le indagini e l'incarcerazione dell'ex assessore Chisso ed i recenti arresti di Incalza e Perotti) per quali motivo i partiti (tutti i partiti) appoggiano sempre le Grandi Opere.

Lo studio di TRT sulla tangenziale progettata da Veneto Strade ha dimostrato (con certezza questa volta) che:
  • la variante di progetto di Veneto Strade non è dipesa da modifiche normative ma da altri inconfessabili motivi (che sarebbe interessante indagare per capire in quel di Paese)
  • il progetto di Veneto Strade non rende possibile la prosecuzione del 4° lotto e quindi è una strada del tutto inutile perché “muore” in Feltrina, dove in un momento di incertezza urbanistica (anche questo da indagare a fondo) si è eretto un supermercato dove doveva esserci la strada!!
  1. IL TRONCONE DEL 4° LOTTO SERVE AL QUARTIERE DI S.GIUSEPPE...”
Affermazione ASSURDA.

L'affermazione è ASSURDA in quanto si omette di ricordare che il quartiere di San Giuseppe ha una chiesa con la scalinata che si affaccia... sulla S.S. Noalese, una delle arterie che collega proprio l'attuale tangenziale con Treviso.

Finché aeroporto, mercato ortofrutticolo, centri commerciali vari in strada Ovest e zona aeroporto (ex Marazzato, do you remember?) vengono aumentati in numero e presenze, nemmeno Gesu' riuscirà a salvare il suo padre putativo!!

Il traffico di attraversamento si combatte con politiche di diversa mobilità (piu' trasporto pubblico e meno auto private) e con interventi locali (bretella tra Porta del Leon e Stiore).

Chiedere agli amministratori (attuali e passati) perché:
  • non si fa nulla per controllare la deregulation commerciale che ci sta impestando di centri commerciali, che uccidono il centro storico?
  • non ci si impegna su interventi locali come la sopracitata bretella o riduzioni del traffico pesante o spostando il mercato ortofrutticolo, che invece di andare all'inutile Porta del Leon, è rimasto in zona Stiore, dove Fondazione Cassamarca ha pensato di complicare il tutto con il famigerato Appiani2


  1. UNA NUOVA STRADA VELOCE, ALLEGGERISCE IL TRAFFICO....”

Questo luogo comune è il piu' radicato perchè di basa su una pseudo logica quantitativa: “ci sono troppe auto su questa strada.... allora servono nuove strade.”

Purtroppo (e il Veneto è l'esemplare dimostrazione) tale logica è fallimentare e “funziona” nel breve periodo perché il traffico dipende da fattori non sempre scientifici e la cui modellazione nel lungo periodo è molto difficile.

Infatti una nuova strada dipende dai poli attrattori esistenti, ma essa stessa induce la creazione di nuovi poli attrattori di traffico ed è soggetta a decisioni umane, che non seguono sempre (anzi quasi mai) principi fisicamente stabiliti.

Il traffico non è come l'acqua che va sempre verso il basso e si divide in modo predefinito nei vari tubi che si aggiungono!!

Un'incisiva ed innovativa azione sul traffico comporta nuovi modelli di mobilità, ma tutto inizia dal riconoscere che non sempre servono nuove strade. Anzi è proprio il contrario.


  1. IL COSTO DELLA NUOVA STRADA E' 54 MILIONI DI EURO...”

Quanto parliamo di opere stradali, si fanno delle cifre (che restano nella memoria) in modo molto disinvolto e senza particolari ulteriori analisi.

L'ipotesi di costo che sta alla base dello ricatto di Veneto Strade è un costo per il lavoro per un strada a 4 corsie di 2,8 km con pochissima parte interrata, che manca di tutti gli oneri accessori cioè IVA, costi per espropri, oneri tecnici, oneri finanziari, ecc...

La cifra totale sarà all'incirca 85-90 milioni di euro per 2,8 chilometri cioè circa 30 milioni di euro a chilometro, costo che è sempre interessante confrontare con i costi standard europei (vedi inchieste Report che dimostrano che sono superiori di 2 o 3 volte!!).

Solo il costo delle aree private in area di sbocco sulla SS Feltrina, dove ci sono case abitate e aree fabbricabili, è stimato superiore a 10 milioni di euro.

Tale “costo complessivo” è inoltre OPACO cioè controllato, manu militari, da Veneto Strade (cioè dalla Regione Veneto) che non dà mai le reali cifre finora spesa, per esempio, per le progettazioni sbagliate fatte fino ad oggi, che il Presidente della Provincia Muraro doveva far pagare ai responsabili!!

Quando si parla di simili cifre è molto vago parlare solo di cifre e risulta piu' semplice capire che:
  • 2,8 chilometri di tangenziale sono uguali 30 scuole materne da 3 milioni di euro
  • 2,8 chilometri di tangenziale sono uguali 1000 chilometri di Greenway
  • 2,8 chilometri di tangenziale sono uguali a 9 case di riposo da 10 milioni di euro
  • 2,8 chilometri di tangenziale sono uguali a 9 parcheggi scambiatori da 10 mln di euro
  • etc... etc...
Questo va chiesto agli amministratori (soprattutto ai futuri Governatori regionali) perché sulle diverse priorità di ognuno, dovrebbe essere dato il voto di elettori consapevoli.

Da ricordare anche agli amministratori pubblici che tutte (e dico TUTTE) le Grandi Opere sono brodo di coltura per corruzione, malaffare e tangenti con evidente e chiaro uso di costi artificiosamente aumentati (le famose varianti in corso d'opera) per finanziare politici corrotti (vedi ing. Perotti, DL della Pedemontana, assessore Chisso della giunta Zaia e la recente inchiesta denominata per l'appunto “Sistema”!!).

  1. UNA NUOVA ARTERIA STRADALE, SERVE PER LO SVILUPPO...

Affermazione che spesso ha anche le varianti “serve per la ripresa” o “serve per l'occupazione” che è un grimaldello per molte decisioni con grandi impatti sull'ambiente.

Il mitico orizzonte della ripresa, della crescita o dello sviluppo in generale ha usato il territorio come una risorsa inesauribile con una MIOPIA POLITICA, che oggi tutti ammettono: abbiamo case e capannoni dappertutto con migliaia di chilometri di strade inefficaci ed inefficienti.

L'industria non c'è piu': chiedere al Sindaco di Villorba che finanzia la dismissione.
Il commerciale si delocalizza in periferia dissanguando i centri storici: chiedere al Presidentissimo De Poli ed all'assessore Camolei per Appiani2 e centri commerciali in strada Ovest o area Marazzato.
Il terziario diventa “smart” … ed il settore primario è MORTO.

L'agricoltura muore, anzi è morta, sia per motivi storici e sociali, ma anche e soprattutto per mano anche di chi ha devastato le campagne rendendo sempre piu' vantaggioso un utilizzo ALTRO del terreno: il mitico cambio di destinazione d'uso che tutti i proprietari privati ricercano, meglio se agricoltori....

Tutto questo deve diventare il passato perché non possiamo piu' trasformare TERRENO VERGINE E AGRICOLO in terreno sterile e lottizzato.

Ne va della nostra sopravvivenza e della qualità della vita e questo diventerà un fattore importantissimo per capire chi sta da una parte e chi sta dall'altra, al di là degli steccati ideologici della vecchia politica.


  1. NON POSSIAMO PIU' ATTENDERE... DOBBIAMO DECIDERE...”

Affermazione che diventa anche “non possiamo essere ostaggi del fronte del NO” oppure “non possiamo badare a quelli del NIMBY, dobbiamo agire nell'interesse di tutti...”

La moda di “essere decisionisti” e di “aver diritto di decidere” dipende, in una democrazia, da vari fattori tra cui:
  • la legittimazione ottenuta tramite una votazione democratica
  • la coerenza con il proprio programma elettorale
  • la “valutabilità” nel futuro del risultato della decisione presa

Oggi mancano uno o piu' di questi elementi sia a livello nazionale che a livello locale:

  • il governo Renzi è stato nominato da un Parlamento di nominati eletti con una legge dichiarata incostituzionale, che sta riformando la Costituzione (!!)
  • le alleanze non sono piu' politiche ideologiche (comunisti contro capitalisti), ma sono partitiche, anzi di corrente, variabili in funzione delle convenienze e/o delle pressioni delle lobbies, mascherate da “pubblico interesse”
  • i programmi elettorali sono “vuoti a perdere”: consumo zero del territorio significa fare nuove strade? Partecipazione significa non decidere nulla sul PAT ed assorbire tutte le osservazioni in un atto di indirizzo privo di effetti che conferma il PRG precedente? Intervenire sui disagi sociali e sulle nuove (e vecchie) povertà significa fare convegni smart?

La “decisione” è il fulcro della buona politica di un amministratore: andrebbe meditata, motivata in termini specifici e generali confrontandosi con chi dissente e soprattutto la decisione presa va resa “misurabile”, assumendosi una precisa responsabilità.

La responsabilità del “buon padre di famiglia” che deve portare al benessere della sua famiglia, ma non è sempre esatta perché lui è il capofamiglia; magari da una decisione presa in modo errato si capisce che il “buon padre di famiglia” è pronto per cedere il passo, che in politica significa non essere rieletto.

In Italia, nel Veneto (e Treviso è sia in Italia che nel Veneto...) invece tutti dicono tutto, ma nessuno è mai responsabile di nulla

  1. .... E' UNA GRANDE OPPORTUNITA' DI LAVORO....”

Le cosiddette Grandi Opere sono un'opportunità di CORRUZIONE piu' che di lavoro perché sono processi “opachi”, gestiti da pochi e senza un reale controllo in corso d'opera; al massimo interviene la magistratura, ma solo dopo che il danno è fatto.

Il lavoro che danno queste Grandi Opere è limitato e temporaneo, di solito destinato a Grandi Ditte, che sfruttano i subappaltatori e lasciano solo il ricordo dello sviluppo.

Il danno che producono è invece permanente perché non si torna indietro: un suolo agricolo lottizzato o asfaltato è un suolo perduto. PER SEMPRE.


  1. ... E' NECESSARIO DARE UNA GERARCHIA ALLE STRADE...”

Affermazione VERA, ma usata in modo strumentale se viene indicata per dimostrare le necessità di una strada, per esempio del 4° lotto della tangenziale di Treviso.

Il Veneto e la Provincia di Treviso sono un palese esempio di una rete stradale storica sviluppata e ampliato “in modo spontaneo” ed ormai sclerotizzata senza alcun ordine gerarchico.

Siamo un corpo dove non ci sono aorte o vene principali e via diminuendo fino ai capillari, ma un tessuto dove le autostrade sono sottoutilizzate (perché devono essere remunerate le concessioni) e le strade residenziali sono usate per lo scorrimento di attraversamento.

Invece di compromettere questi privilegi ed agire sulla rete stradale esistente con bretelle e soluzioni locali, si preferisce la Grande Strada (cioè la tangenziale), che è un'opera ad effetto che dà grande lustro al politico che la promuove (e tutti la promuovono sempre..), che spesso si “dimentica” anche delle proprie opinioni (contrarie) quando si era all'opposizione!!

La prima grande battaglia che si chiede è di “aprire” l'autostrada A27. Poi parliamo del resto.

  1. SE SUCCEDE UN INCIDENTE A S.GIUSEPPE, SERVE UNA TANGENZIALE....”

Tale assioma è particolarmente radicato nella tradizione trevigiana ed in particolare nella zona di San Giuseppe è piu' o meno un DOGMA, cioè un'affermazione che NON si discute, ma che necessariamente i “fedeli” accettano senza alcun dubbio o discussione. Chi si oppone è un infedele...

Come tutte le affermazioni non scientifiche, tale luogo comune si alimenta con la continua ripetizione come un mantra (meglio se amplificato dai media).
Ripetere centinaia di volte un concetto, non lo rende piu' vero, ma semplicemente ne rinforza solo la diffusione ed tende ad accrescere il numero di “fedeli”.

Un particolare tipo di “credente” è il politico, che si differenzia tra amministratore (cioè chi governa) ed opposizione (cioè chi non governa e dovrebbe esercitare il controllo democratico): tale “specie” è molto volubile a livello di convinzioni e basta un semplice spostamento da maggioranza ad opposizione per avere incredibili conversioni, che fanno impallidire San Paolo sulla via di Damasco.
Potremmo a breve parlare di politici convertiti sulla via Noalese!

Tutto questo parlare, distrae dalle reali cause e quindi rende piu' difficile trovare soluzioni: è come se uno si infortunasse ad un piede in cantiere ed gli venisse prescritto di mettersi l'elmetto, invece di scarpe anti-infortunistiche.

Le reali cause del traffico di un troncone di strada (ad esempio la Noalese di fronte alla Chiesa di San Giuseppe) dipende da cosa prevedo di posizionare a livello urbanistico all'intorno cioè dalla programmazione urbanistica, che in Veneto è solo una teoria.

Tale quadrante è un luminoso esempio di fallimento urbanistico perché:
  1. il mercato ortofrutticolo è rimasto alle Stiore (circa 100 camion in andata e ritorno, forse anche di piu')
  2. l'aeroporto si vuole espandere
  3. si è autorizzato un centro commerciale in bocca a San Giuseppe cioè nell'ex area Marazzato ed altri ce ne sono appena piu' in là (ex Pagnossin)
  4. si continua a lasciar mano libera al mercato che ormai ha quasi completato la trasformazione della strada Ovest da strada in zona industriale a strada in zona commerciale, anche al dettaglio (vedi ultimo centro commerciale all'ex Piarotto)
Tutto questo si sarebbe dovuto fare con i vecchi PRG e oggi (ieri) si doveva fare con i PAT. Treviso ad oggi, cioè a due anni dall'insediamento della nuova amministrazione di centrosinistra ha solo adottato il PAT (che è quello del centrodestra) e resta vivo il PRG che consente ancora di fare le ultime lottizzazioni non fatte nei tempi d'oro della Lega.
L'assessore all'Urbanistica Camolei (fiduciario del Sindaco) è anche assessore alle Attività Produttive e ad oggi non è riuscito ad incidere in nessun modo secondo il programma elettorale della coalizione che ha portato all'elezione di Manildo. Gli atti di indirizzo non servono a nulla a livello normativo: sono solo “belle parole” (magari votate in Consiglio Comunale), ma inutili.

CONCLUSIONE

LA STRADA DEL CAMBIAMENTO NON E' CERTAMENTE UN STRADA... ASFALTATA!!

Questo non è un luogo comune, ma una triste realtà che divide chi pensa che già oggi ci sia troppo cemento ed asfalto e chi invece ritiene di dover/poter ancora mediare su concetti VECCHI e ragionamenti che è ormai dimostrato hanno portato all'attuale degrado della città diffusa veneta.

Purtroppo non c'è spazio per la mediazione, perché siamo di fronte ad un bivio antitetico, che parte dalla negazione di una premessa fondamentale e cioè che il problema TRAFFICO non si risolve con la costruzione di nuove grandi strade in un territorio sclerotizzato, diffusamente costruito e parzialmente abbandonato, dove i luoghi VUOTI sono ormai le aree di pregio ambientale o i campi agricoli, che restano l'unica nostra vera ricchezza.

Non è piu' una questione partitica o ideologica ed infatti sindaci di opposti schieramenti di possono agevolmente incontrare, ma non per il “bene comune”,ma perché hanno entrambi la stessa consolidata e vecchia visione del problema.

Ormai non ci si divide piu' su temi etici o su temi ideologici (il capitale, il lavoro, etcc..) ma ci si divide su come di interviene sul territorio perché “a parole” (e lo vedremo bene in questa campagna per le regionali, siamo tutti verdi, ambientalisti, biocompatibili e sostenibili), ma quando si tratta ai agire e decidere allora emergono le DIFFERENZE.

Le differenze sono di POLITICA AMBIENTALE, che si riflette sul lavoro, sui rapporti, sull'urbanistica ed in pratica anche sul sociale, modificando la qualità della vita.

Oggi è tempo di capire, al di là dei discorsi fumosi e dei mezzi discorsi, chi è da una parte e chi è da un'altra. Lo spazio mediano, molto ambito da molti politici locali, non è piu' uno spazio ammissibile se discutiamo del futuro nostro e dei nostri figli.


revisione 0 del 26-3-2014

martedì 17 marzo 2015

NODO STIORE - PRIMI DATI MONITORAGGIO

1. Premessa
Mentre un assessore (leggasi Camolei che è referente per Urbanistica ed Attività Produttive, sigh!), continua a “pontificare” sulla necessità dell'opera denominato (oggi) 4° tronco della tangenziale di Treviso, un gruppo di 15 cittadini (nostri soci e del Comitato per la Viabilità Nord di Treviso) si è messo a contare le auto in due sezioni del nodo “Stiore”, fulgido esempio del Veneto padano, ricco di smog, capannoni vuoti e rotonde.

2. Primi dati sezioni A e B
I dati che abbiamo rilevato sono in 4 sezioni:
  • A – traffico che transita verso Treviso all'altezza distributore;
  • B – traffico che transita verso fuori Treviso all'altezza distributore
  • C – traffico da rotonda R3 verso rotonda R2 (Feltrina-Castellana)
  • D – traffico che rotonda R2 va verso rotonda R3 (Noalese-Strada Ovest)

Dalle prime analisi dei dati, abbiamo capito che un solo monitoraggio in quelle posizioni non è sufficiente per capire bene come si comporta il traffico in questo nodo complesso e quindi diamo per ora solo i dati delle posizioni A e B che abbiamo rilevato senza fare troppe considerazioni.
Oltretutto venerdì 131-3 alle ore 16 un incidente avvenuto in zona San Giuseppe ha falsato la normalità del traffico e quindi anche di questo bisogna tener conto.

I dati delle postazioni A e B (vedi tabulati allegati) capire che:
  • il traffico medio verso Treviso nella sezione A è di 930 auto all'ora+83 camion all'ora che vanno verso SS Feltrina, SS Castellana e Strada Ovest; il totale di mezzi verso Treviso nelle 11,5 ore è pari a 11651 mezzi;
  • il traffico medio verso fuori Treviso nella sezione B di 912 auto all'ora+81 camion all'ora, che vanno verso San Giuseppe o verso Canizzano tramite via Benzi; il totale di mezzi verso fuori Treviso nelle 12 ore è pari a 11919 mezzi;

Per capire se questi dati sono tanti o pochi è necessario fare dei confronti, per esempio con quanto passa in un giorno in una sezione stradale del PUT2 e con la capacità massima teorica di traffico di una strada, soprattutto se vogliamo fare una seria analisi “costi/benefici”, per cui prima di fare altre strade, è necessario razionalizzare ed usare al meglio quelle esistenti.

Sul PUT3 mi pare che il traffico sia di 40.000 mezzi al giorno e quindi siamo oltre al doppio di quanto passa in queste sezioni della Noalese.
Per la capacità massima di questa sezione stradale, occorre considerare che un'arteria come quella monitorata in A e B, avendo un limite orario di velocità di 50 chilometri all'ora, puo' consentire mediamente un volume massimo di traffico pari a 2000 mezzi all'ora per senso di marcia.
Tale considerazione si ottiene considerando il limite di velocità (50km/h = 50.000 m/h) ed un distanza media tra ogni veicolo che procede a velocità costante di 25 metri:
50.000/25 = 2.000 veicoli/ora (traffico medio costante)
Il volume globale medio teorico sulle 12 ore è pertanto 2000x2x12= 48.000 mezzi, cioè un po' di piu' di quello che c'è sul PUT, che è utilizzato al 84% della sua capacità teorica4

3. Prime considerazioni
La prima



considerazione che possiamo fare è che è necessario fare altri campionamenti mirati che presto attiveremo.

La seconda considerazioni è che, nelle sezioni A e B, il traffico è all'incirca al 50% delle potenzialità massime teoriche medie della strada, cioè stiamo “sottoutilizzando” questa sezione stradale, che è pur sempre un'arteria principale di accesso/uscita di Treviso.5

La terza considerazione è che la crisi economica si vede dal fatto che i mezzi pesanti sono al di sotto del 10% del totale

La quarta considerazione è che questo primo monitoraggio6 dà numeri medi ben lontani dai 1300 mezzi all'ora, che ogni tanto qualcuno dichiara come “dati medi”.

1e poi dicono che non porta sfiga... per una volta che monitoriamo!!

2storicamente una strada che dovrebbe essere meno trafficata della Noalese
3mi pare, da verificare...

4probabilmente il dato PUT è su 24 ore, mentre il mio ragionamento è su 12 ore..
.
5questo ovviamente indipendentemente dal fatto che il quartiere di San Giuseppe sia “soffocato” dallo smog...

6anche tenendo conto del problema “incidente” delle ore 16..

domenica 8 marzo 2015

LETTERA APERTA PER I CC TREVISO PRIMA DI DECIDERE ALCUNCHE' SU 4 LOTTO TANGENZIALE DI TREVISO

Egregi Consiglieri Comunali,
ritorniamo sulla questione del 4° lotto della tangenziale di Treviso perché non vogliamo che le Vostra decisioni siano prese sull'onda di pseudo-urgenze che non sussistono e vengano quindi forzate, senza che abbiate potuto avere piena coscienza degli effetti che esse avranno sull'ambiente.

Sabato mattina in circa 40 minuti abbiamo percorso i 2,8 km che dovrebbero essere utilizzati per costruire questa “mitica”opera pubblica, denominata TANGENZIALE DI TREVISO, di cui si discute da almeno quindici anni1 con un impegno di spesa ben superiore ai 54 milioni di euro, che sono solo quelli dei lavori.

La stagione e la giornata erano particolarmente favorevoli e potete vedere dalle foto che Vi alleghiamo quale sia il paesaggio, che abbiamo percorso: dovreste farlo anche Voi, prima di prendere qualsiasi decisione.
Organizzeremo proprio una bella escursione tra i campi ai primi di aprile, quando “' 'a spagna 'a riva sui calcagni”.

Non dobbiamo essere noi a ricordarVi che non c'è alcun merito particolare nell'aver rifinanziato un'opera pubblica che è nell'elenco di Veneto Strade da vent'anni, né c'è alcuna urgenza di decidere senza capire e soprattutto di fare opere incomplete distruggendo un bene scarso, come il suolo agricolo.

Se volete capire ancora meglio, Vi proponiamo anche un'ulteriore piccolo sopralluogo nella zona di San Giuseppe dai piedi del cavalcavia (lato ex pista delle Stiore) fino alla Porta del Leon, dove potrebbe essere realizzata una bretella, indicata nei vecchi PRG e poi eliminata, che potreste utilmente impegnarVi a riesumare, visto che darebbe grande sollievo al martoriato quartiere di San Giuseppe.
Non è importante se si tratti di un'opera comunale, provinciale o regionale, ma se sia piu' o meno utile e poi vedrete che i soldi si troveranno...

Andando a passeggiare nei quartieri, avrete anche modo di incontrare anche le persone e capire meglio cosa pensano, che è il modo che preferiamo di “fare politica” e per noi si chiama PARTECIPAZIONE2
L'invito è chiaramente rivolto a tutti i consiglieri ed a tutti i partiti politici , perché le nostre iniziative sono apartitiche, pur parlando chiaramente di “politica” a tutti
Noi ci rivolgiamo a tutti “gli uomini3 di buona volontà” che onestamente vogliano capire come migliorare la nostra città.
Facciamo presente a tutti che è semplicistico approvare leggi sulle “varianti verdi” com'è stato fatto all'unanimità l'altro giorno in Regione, o parlare di “consumo zero del territorio”, quando poi vogliamo spendere 90 milioni di euro per fare 3 (tre) chilometri, consumando “50 (sinquanta) campi de tera par far 'naltra strada!”

De hoc satis et non est lapsus calami.


1se non vent'anni...
2non so se SMART o meno...
3anche donne ovviamente... visto che oggi è 8 marzo!

lunedì 2 marzo 2015

FERMIAMO LA DEMOLIZIONE DELLE PASSERELLE DEI BURCI

L'Ente Parco del Sile insieme con il Comune di Casier e, probabilmente, anche con gli altri Comuni comproprietari (Treviso, Sile e Casale) si appresta ad un ennesimo intervento infrastrutturale dagli effetti devastanti sull'ambiente naturale, che teoricamente dovrebbe preservare, come prevede il suo statuto.
L'ennesima “perla” è la DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE PASSERELLE DEI BURCI con una spesa di 600.000 euro, finanziata dalla Regione Veneto con fondi europei, che paradossalmente devono essere spesi per “attività innovative per la promozione del patrimonio naturale1”!!

Probabilmente la fenomenale “innovazione” consiste nel prevedere la ricostruzione delle strutture delle passerelle con cemento armato (pali trivellati) e con putrelle in ferro zincato, noti materiali innovativi, che il Parco del Sile si appresta ad usare...

Abbiamo da tempo espresso la nostra piu' totale contrarietà a questo tipo di operazione, contribuendo, in una prima fase (ottobre 2013) a tenere aperte le passerelle con un collaudo temporaneo, ma non siamo riusciti a far breccia su un fronte, eterogeneo politicamente, ma che si compatta quando sono da buttare al vento soldi pubblici: per il Parco del Sile e per le Amministrazioni è molto piu' semplice e conveniente gestire un “grande appalto” che impegnarsi sulla manutenzione ordinaria e straordinaria.
Infatti le passerelle sono state lasciate marcire per assenza totale di interventi programmati dal Parco del Sile, che ne doveva curare la manutenzione dal 2001 al 2010, con le Amministrazioni, in particolare Casier, che facevano interventi palliativi o dannosi (il taglio del tavolato), mentre Treviso e gli altri se ne fregavano, pensando alla famosa Green-way.
Ora siamo arrivati che è necessario demolire e ricostruire?? Bravi!

Da tempo Casier ed il Parco Sile stanno lavrando a questo progetto devastante che, a nostro giudizio, è da fermare con tutti i mezzi e modi possibili, perchè è ora di smettere di trattare il fiume Sile, come un “parco giochi”, dove allestire le piu' bizzarre opere infrastrutturali (vedi i nuovi ponti con grigliato elettrosaldato), mentre la qualità dell'ambiente peggiora ogni giorno e non si spende un soldo in fognature2 o altri interventi di riqualificazione ambientale.

Riscontriamo che “l'ignoranza ambientale” è ampiamente distribuita in tutti i partiti: dalla Lega Nord e centro destra (Regione Veneto) al PD (Treviso, Silea, Casier) fino alle civiche (Casale), che hanno una visione chiaramente esclusivamente “produttiva” ed utilitaristica dell'ambiente naturale, che dovrebbe attirare i famosi turisti dell'EXPO a vedere le nostre bellezze naturali (le passerella nuove in cemento e ferro??).

Faremo presente in tutte le sedi3 ed, in particolare alla Corte dei Conti ed alla Commissione Europea, che l'attuale degrado delle passerelle è frutto di un'incapacità “scientifica” dell'Ente Parco e dei Comuni di programmare gli interventi di manutenzione, che comportano una visione a medio-lungo termine ed una cultura ambientale, che non esistono in questi amministratori.
Per loro molto piu' “utile” una bella inaugurazione in fase pre-elettorale!4

Per noi ormai la questione non è piu' solo relativa alle passerelle ed ai disastri che farebbero i lavori infrastrutturali programmati da aprile a luglio (geniali!!), ma è una questione simbolica che deve dividere chi pensa che l'ambiente naturale ben conservato possa essere un valore (al di là ed oltre i turisti) e chi pensa che basti una nuova passerella per richiamare frotte di visitatori, che vengono a passeggiare su passerelle nuove fiammanti, come fossero il Calmaggiore per vedere..... i rifiuti ammassati tra il poco canneto che resta, le nutrie o le erbe tagliate a monte che vengono gettate a valle nella “scoassera” Sile.


1Progetto Operativo Regionale (POR) parte Fondo Europeo Sviluppo Regionale (FESR) anno 2007-2013 azione 3.2.3 “Attività innovative di promozione del patrimonio culturale”

2vero Treviso??

3 come promesso pubblicamente molto tempo fa dal sottoscritto in un consiglio dell'Ente Parco a Silea
4il finanziamento regionale si inquadra nell'ottica di favorire la rielezione di Luca Zaia? Ma credo che la Moretti sia allineate e quindi non c'è alcuna differenza tra loro...