"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

giovedì 31 luglio 2014

SE PIOVE, CHIUDETE LE FINESTRE O CROLLA TUTTO (Cassamarca dixit)

IL COMPLOTTO DELLA PIOGGIA FA CROLLARE CASSAMARCA

Ogni tanto ci ricordiamo che a Treviso esiste un soggetto che ha in mano una buona parte della città e lo sta lasciando andare in malora.
L?ex Distratto Militare che crolla è solo uno degli esempi di un patrimonio pubblico ceduto ad un soggetto praticamente fallito che cerca solo di venderlo al miglior offerente.

Patetica la giustificazione addotta da Fondazione Cassamarca per giustificare il crollo di una porzione di tetto avvenuta giorni fa: “infiltrazioni abbondanti da un abbaino avvenutenegli ultimi giorni...” come se bastasse una settimana di pioggia a far marcire e crollare un tetto.

Questa semplice dichiarazione dimostra il disinteresse e l'arroganza di questo istituo che avrebbe da tempo essere stato messo in mora e commissariato per limitare gli ultimi danni.

Invece continuaiamo ad assistere ad un balletto di convenevoli che somiglia al famoso ballo del Titanic.. prima dell'incontro con l'iceberg!

POLMONE VERDE A CHI?

CITTADELLA DELLA SALUTE: UN POLMONE VERDE?
La propaganda dell'Azienda Sanitaria cerca di dare un mano di verde (non leghista al progetto da 250 milioni di euro) che, non rispettando le leggi urbanistiche ordinarie ha dovuto andare in doroga in Consiglio Comunale con l'ossequioso placet di una maggioranza che, diversamente da Bitonci, si acocntanta di qualche soldo in cambio del “via libera”.

Interessanti le precisazioni riportate dal Gazzettino di ieri che in sostanza dicono:
  • non c'è nessun raddoppio della cubatura ma solo dell'area verde ed infatti la richiesta di aumento dell'indice di edificabilità è stato fatto solo “per prudenza” (!!!);
  • il verde aumenterà, ma non sono riusciti con 300.000 mq a disposizione (cioè 60 campi di calcio di terreno edificabile) a restare a 20 metri dal Sile come tutti i normali cittadini;
  • tutto diventerà un bellissimo “polmone verde” con l'unico difetto che diventeranno neri i polmoni dei residenti della zona, che subiranno l'aumento di traffico, che ancora non spiegano come sarà gestito.
Queste assurde precisazioni non fanno altro che dimostrare (escusatio non petita, accusatio manifesta) che la coda di paglia dell'azienda sanitaria è lunga chilometri...
Spieghino per esempio come hanno fatto a fare una gara d'appalto con un progetto che non aveva la conformità urbanistica... ma questi sono i misteri che noi umani non capiremo mai.

ASIMMETRIA OSPEDIALIERA

In questi giorni ho osservato l'evoluzione dei progetti ospedialieri regionali in due città capoluogo che erano destinate a fondersi in una metropoli: Padova e Treviso.

A Treviso è stato approvata una variante urbanistica in deroga, cioè non rispettando le normali norme che tutti dovrebbero rispettare, con pressioni forti del Governatore Zaia per un progetto da 250 milioni di euro.

A Padova un progetto tre volte piu' grande (650 milioni di euro) viene cestinato perchè il Sindaco Bitonci “vuole rispettare gli impegni presi in campagna elettorale con i suoi elettori” ed il Governatore Zaia archivia la pratica e mette nel salvadanaio i 50 milioni di euro già stanziati in attesa che il Comune decida.

Senza entrare nel merito della questione ospedaliere, pensavo che si evidenziasse questa anomala assimetria di comportamento con un governo locale di centro sinistra sferzato da Zaia che si adegua pur esprimento qualche dubbio e un governo locale leghista che manda all'aria un polo ospedaliero universitario organizzato e gestito proprio dalla Regione!!.

ATTENDO I  TITOLONI SUI GIORNALI ED I COMMENTI DEGLI ANALISTI..


lunedì 28 luglio 2014

PROVINCIA E "CANOVA": OPERAZIONE "VOLO IN SALMI'.."

Dopo le nutrie, le folaghe ecco che la Provincia di Treviso (prima di defungere) dichiara guerra alle lepri!!

L'operazione denominata "VOLI IN SALMI'...." pare sia stata guidata nientepopodimeno dall'assessore Lorenzon, che armato di carote e casseruola, pancia a terra, si è messo nella notte a caccia degli animali che minacciano la sicurezza dei voli!!

La Provincia non  vedeva l'ora di intervenire con un’apposita battuta di caccia notturna, approfittando della parentesi oraria in cui in cui il traffico aereo sulla pista del Canova di Treviso dovrebbe essere vietato, ma non si sa mai perchè i divieti per AERTRE sono un optional.

Decine gli esemplari di leprotti, pare appartenenti al Comitato per la Riduzione dell'Impatto dell'Aeroporto, che vivono in zona decollo con tanti Dante Faraoni...
Le lepri si sa trombano come ricci.... e quindi gli esperti della Provincia cercano anche i ricci...

Pare che uno dei motivi della questione sia il fatto che il Sile ha deciso di scorrere proprio vicino ad un importante infrastruttura sconvolgendo i piani di sviluppo di Marchi, che insieme con Dio, voleva farlo scorrere piu' a nord, ma poi hanno litigato come fa sempre il patron di SAVE con tutti...

«Anno dopo anno quindi, le lepri del Canova, come i palestinesi di Gaza in fuga durante il giorno per il via vai dei velivoli, sono andate nei tunnel e non avendo la televisione, passano il tempo trombando a piu' non posso e quindi si moltiplicano..."

La caccia è scattata alcune notti fa, dopo che la Provincia aveva armato tutti i membri del gruppo di cattura (una ventina di persone) di torce elettriche da speleologia, carote, casseruole e foto segnaletiche. Risultato? Da record: oltre 60 esemplari di lepri finiti nella rete insieme a due nutrie e 4 talpe ed ora sono... pronti per la padella.
Tutte lepri residenti al Canova hanno chiesto asilo politico presso la mensa di Eurogroup piuttosto che finire in pasto ai padani...


domenica 27 luglio 2014

LA BANALITA' DEI PASSERI

Chi mai li aveva presi in considerazione i passeri: chi mai li aveva cantati, evocati, celebrati. I passeri erano banalità domestica, grigiore quotidiano e urbano: questo erano i passeri fino all’altro ieri. Perché nessuno, ma proprio nessuno, in questa società che non cessa di celebrare le proprie mediocrità e i propri insulsi ed effimeri eroi, si è mai accorto di quanto i passeri fossero importanti.
Sospetto sia stato per questo, proprio per questa ragione, che i passeri ad un certo punto hanno deciso di scomparire. Poco a poco, silenziosamente, i passeri hanno cominciato ad eclissarsi; ad abbandonare la scena e a darci il benservito. Ma a quel punto, nel momento stesso in cui le albe, i cortili e i tetti sono diventati silenziosi: in quel preciso istante, ci si è resi conto di quanto i passeri fossero importanti.
All’improvviso il popolo, la gente, i cittadini, hanno realizzato che il venir meno di questo banale “arredo vivente” della loro quotidianità, aveva creato un vuoto e un silenzio eccessivi, spegnendone la vitalità e le musiche che la rendevano gradevole. Ci si è cioè resi conto di quanto fossero importanti i “passeracci” che nella Roma capoccia di Venditti “so’ usignoli”, o di quelli che riempivano di musiche indefinibili i pomeriggi azzurri dell’estate in cui si cercava “un po’ di Africa in giardino, tra l’oleandro e il baobab” per dirla alla Celentano.
Per questo, noi, ora, abbiamo voluto ricordarli ai nostri concittadini: perché i passeri erano la musica di fondo dei nostri momenti d’ozio, delle nostre pene d’amore adolescenziali, dei lunghi pomeriggi estivi dell’infanzia e persino dei giorni trascorsi a letto, in attesa che la febbre si spegnesse. Per questo desideriamo ringraziarli: per essere stati un “banale arredo vivente” della nostra vita. Lo stesso di cui ora, nel momento in cui ci interroghiamo sulla loro scomparsa senza trovare risposte scientificamente attendibili, avvertiamo una grande, irrimediabile nostalgia.

Ma cosa mai è accaduto a Passer domesticus.
La domanda è impegnativa e tale per cui, non solo non sono disponibili risposte immediate, ma si richiedono ricerche specifiche. In Gran Bretagna, ad esempio, il quotidiano londinese Independent ha offerto un premio di 5.000 sterline (oltre 16 milioni di lire) al primo articolo scientifico scritto per svelare il mistero. La giuria sarà composta dalla Reale Società per la Protezione degli Uccelli e dalla Fondazione Britannica per l’Ornitologia.
Questo significa che il problema è serio e le cifre lo confermano, se è vero che il calo europeo della popolazione di questa specie ha raggiunto un valore del 65%.
Noi non abbiamo risposte, ma qualche ipotesi la possiamo comunque azzardare, per quanto possa sembrare scontata:
Si tratta, probabilmente, di una serie di concause, ciascuna delle quali ha contribuito a rendere meno favorevoli le condizioni di vita del passero nelle nostre realtà urbane e rurali e soprattutto in queste ultime. Si è trattato probabilmente di un decremento vistoso di nicchie d’habitat idonee alla specie, di sostanze chimiche impiegate in agricoltura (spesso quelle “nuove” manifestano esiti sconosciuti alla scienza e a distanza di decenni, per accumulo) e di patologie virali, magari trasmesse da qualche commensale del passero stesso.
A proposito di nicchie d’habitat idonee, vorremmo sottolineare come la nuova architettura, urbana e rurale, sia in assoluto antitetica alle specie animali (non solo uccelli) che per millenni hanno convissuto con l’uomo, condividendone gli spazi di vita e offrendogli, gratuitamente, una nota di bellezza e di vitalità. Pensiamo ai rospi smeraldini, alle lucertole, ai rondoni, alle civette, ai barbagianni e, appunto ai passeri. Nei nuovi mastodontici edifici progettati dai grandi architetti (sempre autoreferenziali) non c’è spazio che per uomini spaesati e privi di identità e le facciate in cristallo sono spesso trappole mortali per i piccoli volatili. 
Non sarebbe allora il caso di inserire nei corsi di architettura, delle nostre malandate facoltà universitarie, un laboratorio per un’architettura compatibile che prendesse in considerazione anche la piccola fauna selvatica urbana?
Di certo i “passeracci” ringrazierebbero. 

(riflessione di Michele Zanetti, presidente Associazione Naturalisti Sandonatesi)

sabato 26 luglio 2014

ECCO PERCHE' E' NECESSARIO TUTELARE E NON SOLO "INDIRIZZARE"...

Ecco perchè non bastano gli ATTI DI INDIRIZZO...






Il luogo è in via della Madonnetta, dopo il sottopasso ferroviario e a 100 mt dalla chiesetta, davanti al civico 32 ed in fianco al civico 21.
Nel PRG vigente  è in area produttiva, ecc (in realtà in quel luogo doveva essere costruita una grande casa di riposo per cui l'area è stata dotata di acquedotto e collegamento alla fognatura a spese pubbliche).
Nella tav. A23A del PAT  è indicata come "area boscata o in evoluzione"; non è SAU e nella tav.4 del PAT è bianca.

Il "disboscamento" è stato fatto fatto con trattore e macinamento del legname.


Sul tema il Consigliere Comunale MARISTELLA CALDATO ha già chiesto chiarimenti...
 
 Al Vice Sindaco della città di TREVISO
Alla Comandante Polizia Locale del Comune di TREVISO – Dott.ssa Federica Franzoso

Egregi Signori,
Sono a porre in evidenza alle SS.LL, per quanto di rispettiva competenza, degli accadimenti segnalati da diversi cittadini.
In Via Acquette, località Maddonetta, passato il sottopasso, a sinistra, prima della chiesetta, in un lotto di terreno di circa 2000-3000 metri quadrati, adiacente ad altro privo di alberatura, nelle giornate di lunedì e martedì 14 e 15 luglio sono stati tagliati diversi alberi.
Trattasi, secondo quanto segnalato, di piante aventi quanto meno 20 anni, dove solo alcune, da un primo esame, parevano malate. Non è nota la destinazione del fondo oggetto di taglio degli alberi.
Secondo notizie assunte da un cittadino, che ha parlato, con persone presenti nel luogo e residenti nei dintorni, pare che, alcune settimane fa, alcune piante, probabilmente malate, siano cadute, recando danno ai fili dell’alta tensione, tanto da costringere la Polizia Locale (?) ad elevare sanzione ed imporre l’abbattimento di taluni alberi (?), circostanze, queste, da verificare, delle quali vorrei essere cortesemente edotta.
Il lotto di terreno oggetto di considerevole taglio sembra trovarsi vicino ad una particolare area di tutela ambientale, essendo collocato vicino al fiume Storga, circostanza anche questa da verificare, con conseguente giustificata preoccupazione da parte anche di molti residenti e cittadini.
Con la presente sono pertanto a richiedere alle SS.LL, per quanto di rispettiva afferenza, di verificare le circostanze sopra elencate, avendo cura di appurare se il taglio degli alberi possa essere considerato comportamento conforme alla normativa vigente in materia di tutela ambientale e dell’eco sistema correlato allo Storga. Prego altresì segnalare se vi siano stati o meno provvedimenti sanzionatori nei confronti del titolare del fondo.
Ringraziando anticipatamente, in attesa di un riscontro scritto in proposito, sono a porgere distinti saluti.
Maristella Caldato
Consigliere Anziano città di Treviso

FIRMA PER IL PARCO DELLA STORGA A SUONI DI MARCA

Il PARCO DELLA STORGA esiste di fatto in una piccola area vicino all'ex OP di Sant'Artemio, ma merita una maggiore tutela e maggior considerazione come spazio verde di "sviluppo" realmente ecosostenibile e per fare questo serve conoscenza, tutela e cura.

Un gruppo di cittadini riunitoi sotto la sigla GRUPPO DI LAVORO STORGA, a cui siamo da sempre vicini, ha presentato un'osservazione al PAT perchè questo luogo sia preservato in modo reale ed adeguato.

SI CHIEDE L'ISTITUZIONE DI UN PARCO URBANO-RURALE che tuteli entrambe le sponde del fiume che deve unire le terre e non essere solo segno di confine tra zonizzazioni urbanistiche differenti!!

Durante le serate di SUONI DI MARCA (dal 24 luglio al 10 agosto) ci sarà un gazebo presso l’ippocastano 43, a circa 50 mt a est dalla curva nord-ovest delle mura e quindi a metà circa di viale B. d’Alviano per informarsi e firmare una petizione.

Chi volesse puo' anche dare una mano al gruppo di lavoro per raccogliere le firme oppure puo' informarsi e diffondere le info consultando il sito sulla STORGA 

domenica 20 luglio 2014

GREENWAY - LA PISTA CICLABILE SUL SILE...

Mi hanno consegnato copia del progetto esecutivo in corso di realizzazione, adesso aspetto i volontari per studiarlo e per andare a fare le riprese delle sponde ante lavori...
So che molti sono interessati perchè vedono interventi di taglio alberi etc.. ma "è il progresso..."

Ho anche sollecitato il Comitato Esecutivo del Parco Sile a rispondere alle mie interrogazioni (alcune di novembre 2013, altre scadute per intervenuti eventi..)
A breve altri accessi atti per le passerelle dei burci e per visitare tutte le proprietà del Parco Sile in modo da verificarne la consistenza e lo stato di conservazione...

CITTADELLA SALUTE - POLO LOGISTICO - TROVA LE DIFFERENZE

Per chi è in vacanza e non ha troppa voglia di pensare, lascio questo giochino da settimana enigmistica...

Si tratta di trovare le differenze tra queste due foto della stessa area: una scattata nel 2004 ed una nel 2014.

Tanto per ossequiare i cultori del "pubblico intreresse" in materia ambientale e per dimostrare ai Sigg. Primari che ogni Cittadella della Salute ha dei posti non proprio salutari, che noi (genialmente) mettiamo sempre nei punti migliori.



CITTADELLA SALUTE - PARERE PARCO SILE 2013

Nel 2013 direttamente la Segreteria per l'Ambiente - Direzione LLPP chiede un parere al Parco Sile che viene firmato dal Presidente Torresan.
Non è noto sapere come mai un parere tecnico venga firmato dal Presidente invece che dal Direttore del Parco, nè quale validità legale abbia tale parere che però:

1) sull'ex Polveriera si limita a prendere atto della nota della Direzione Regionale del Ministero Beni Culturali che dichiara l'insussistenza dell'interesse culturale dei manufatti ex Vetrelco. Or bene, una presa d'atto di un pur autorevole parere del Ministero non fa variante ambientale...
Non è dato sapere se la Direzione Lavori Pubblici abbia inteso considerare tale parere "politico" di un Presidente senza alcuna competenza tecnica specifica come "parere favorevole" al progetto, ma sarebbe davvero divertente...

2) sull'area logistica (edificio 27) vi invito a varificare di persone il rispetto della prescrizione per il mascheramento degli impianti...

Molto interessanti anche la semplice prescrizione di allacciare tutto alla rete fognaria (che non c'e'..) e la richiesta di fare uno studio idraulico per garantire il deflusso della meteoriche (che chiederò...) mantenendo e potenziando i fossati.
Chisà se è rispettata la prescrizione di non usare acqua di falda per gli impianti, ma acqua potabile che mi pare un po' uno spreco...

Un parere tecnico alquanto traballino con una spolverata di richiami ambientali e prescrizioni impossibili... se questo è il metro con cui è fatto il progetto, mi vien voglia di approfondire





CITTADELLA SALUTE - PARERE PARCO SILE 2010

Nel 2010 l'ULSS9 chiede al Parco del Sile un parere tecnico su un progetto che risale all'A ccordo di Programma del 15-7-1996 (tanto per ricordare la genesi e l'urgenza della questione....).

L'allora Direttore Bucci si esprime sull'edificio 19 (ex Vetrelco) ricordando che è "elemento di archeologia industriale" di cui all'articolo 24 delle NTA del Piano Ambientale.

Il parere riprende ampie parti della relazione ULSS e magnifica le la filosofia di "umanizzazione" del progetto ospedaliero, il che ha un'attinenza davvero inusuale per un parere tecnico di un direttore di un parco naturale...
In questo progetto i manufatti dell'ex Vetrelco sono ancora da ristrutturare come si evince dalla prescrizione 2) di pagina 3 del parere.






sabato 19 luglio 2014

CITTADELLA DELLA SALUTE: DEROGHE ALLE DISTANZE MINIME PER PUBBLICO INTERESSE... (pregasi leggere le norme per intero, grazie)

La questione del rispetto delle distanze del fiume Sile per la Cittadella della Salute non è c
ertamente uno dei punti principali della questione, che ha ben altre problematicità sostanziali tra le quali il costo dell'intervento globale nel lungo periodo, l'affidabilità dell'appaltatore ed il peggioramento delle condizioni ambientali del nucleo residenziale attorno alla Cittadella della Salute per l'incremento del traffico privato su gomma in assenza di un serio e necessario intervento di trasporto pubblico sostitutivo.

Questi temi saranno però affrontati solo ex post, cioè dopo aver “per necessità ed urgenza”, come al solito (!!), approvato un progetto che migliorerà il nostro amato ospedale, ma darà un contributo insignificante, se non peggiorativo in termini generali di miglioramento della qualità della vita delle città di Treviso perchè pensato e gestito da un'azienda, che ricordiamo, si è fatta soffiare un pacco di milioni di euro da un gruppo di suoi dipendenti (caso Bolzan)!!.




La nostra attenzione si è quindi concentrata su una piccola area ai bordi del mega-intervento, che riguarda l'ex Vetrelco, un insediamento che è stato classificato come “elemento di archeologia industriale” dal vigente Piano Ambientale ed è pertanto soggetto all'art.24 delle Norme di Attuazione di tale Piano, cioè interventi di tutela e valorizzazione con restauro.

Tale previsione di Piano Ambientale (cioè una prescrizione che si è dato il Parco del Sile, non noi...) ovviamente non piace all'ULSS9 che ragiona (giustamente) in termini di funzionalità e costi e quindi procede alla richiesta di verifica dell'interesse culturale del complesso presso la Direzione Generale per i Beni Culturali del Veneto, che emette il suo parere di insussistenza di interesse culturale del complesso nel 2011 (parere prot. 1525 del 27-1-2011).
Il pur autorevole parere dell'arch. Soragni non costituisce però variante al Piano Ambientale per cui il complesso permane tutt'ora come “elemento di archeologia industriale”, privo di interesse culturale per la Soprintendenza e proposto in demolizione dall'ente pubblico, ma inserito in un Piano Ambientale di pertinenza della Regione Veneto.


Cosa prevede l'azienda sanitaria per tale area? La demolizione dei manufatti esistenti e la loro ricostruzione per un centro di formazione di 700 tecnici ed allievi infermieri, che si inquadra in un intervento generale del volume globale di 750.000 mc, pari a 3 volte il volume di Appiani 2!

In un ambito di progetto che prevede una simile cubatura si vuole affermare che non si riesce a rispettare il limite dei 20 metri per l'area ex Vetrelco per motivi di “pubblico interesse”?? Dai, non scherziamo...

Un'altra questione simbolica è quella del rispetto delle distanze dal fiume; cosa prevede il Piano Ambientale del Fiume Sile per le fasce di rispetto (art. 10bis)?

La I^ fascia di rispetto è la superficie compresa tra il fiume ed i 5 metri dall'acqua o dal limite demaniale o dell’acqua del fiume Sile; in questa è teoricamente vietato fare edificazioni e recinzioni, ma se fate un giro in barca vedrete che è una delle norme piu' disattese del mondo su cui il Comitato Esecutivo del Parco dovrebbe intervenire in modo severo invede di pensare solo a piste ciclabili e deroghe....

La II^ fascia di rispetto (da 5 a 15m) è fatto divieto di nuovi ampliamenti o edificazioni ad esclusione di alcune zone (residenziali) individuate dai piani urbanistici comunali ed a condizione che non sia possibile realizzare il volume nella III fascia di rispetto.

L'ipotesi che si possa andare in deroga per motivi di “interesse pubblico”, tout-court, non sussiste per il fatto che l'articolo 10bis dice testualmente che “La deroga alle limitazioni contenute nel presente articolo (art.10bis del PA), potrà essere autorizzata all’interno di strumenti urbanistici attuativi e programmi integrati di riqualificazione urbanistica edilizia ed ambientale, in accordo con l’Ente Parco, esclusivamente per motivi di interesse pubblico, per la tutela del paesaggio e insediamenti di carattere storico di cui all’articolo 24, fatto salvo il parere dell’autorità idraulica competente.”

Per quello che capisco io di urbanistica e norme (poco per le verità, non essendo né urbanista, né avvocato come molti direttori del parco...) non mi pare che l'intervento proposto dall'ULSS9 rispetti queste indicazioni restrittive al concetto di “pubblico interesse”...

Anzi siamo in presenza di un manufatto che aveva (ed ha ancora!!) un valore di archeologia industriale, vincolo che viene eliminato per poterlo demolire, ma senza andare a distanza di 20 metri come è prescritto per tutti coloro che hanno la possibilità di farlo, cioè che hanno area a disposizione.

In questo caso ci sono 300.000 mq di spazio per costruire il centro per la formazione, cioè la superficie di 60 campi da calcio 50x100metri.
Al limite si potrà pensare di andare vicino al bellissimo polo tecnologico, già costruito con parere favorevole del Parco Sile, che potere ammirare... su un'altra ansa del Sile..

In realtà l'ente pubblico ULSS9, il Parco del Sile ed il Comune di Treviso dovrebbero dare a tutti i cittadini il buon esempio, evidenziando che il fiume Sile va liberato dalle costruzioni, ripristinato come habitat senza le palificazioni devastanti del Genio Civile e non chiedere deroghe inutili.

Non è una questione di normative e solo una questione di esempio, una delle basi fondamentali se vogliamo cambianre modo di gestire l'ambiente, che in fondo è il contenitore principale della nostra salute, mentre l'ospedale è il luogo che cura i danni fatti dalla scarsa tutela dell'ambiente.


p. ITALIA NOSTRA Treviso
il presidente
Romeo Scarpa




domenica 13 luglio 2014

ULSS9 E DEROGA DALLA DISTANZA DAL SILE



Sappiamo bene che la questione del rispetto della distanza regolamentare dal fiume Sile è solo un piccolo dettaglio per questo progettone da 250 milioni di euro che agita sia la Regione Veneto che l'Azienda Sanitaria.

Siamo anche consapevoli che non è il tema principale, né quello piu' significativo soprattutto per chi risiede in zona e rischia di ritrovarsi in una permanente nuvola di smog, ma in ogni caso insistiamo sulla questione che assume un valore simbolico di esempio.

La questione non è difficile da capire:
  • l'area dell'Ospedale ha una piccola porzione che vedete in foto su un'ansa del Sile che si trova praticamente sull'argine; le regole dicono che per tali edifici o si fanno interventi di manutenzione per mantenerli alla distanza attuale oppure ci si arretra di 20 metri.
  • l'arretramento di 20 metri non è un grande sacrificio per chi dispone di 300.000mq e potrà costruire 660.000mc cioè 4 volte quello che c'è ora!!
  • E' inoltre un “sacrificio” che tutti coloro che hanno un'area fronte Sile sono obbligati a fare senza sconti e quindi non si vede il motivo per cui un Ente Pubblico come ULSS9 non possa adeguarsi..
    Nel rugby si chiama “leading by example..” che in veneto si puo' tradurre “no té sì pì beo de staltri soeo parchè tete ciamoulss”.

Oltretutto questo rappresenterebbe un minimo risarcimento per lo scempio consentito con la creazione del polo logistico in piena area agricola e sempre su un'ansa del Sile, perchè è uno sport diffuso quello di mettere le schifezze nei posti migliori.

Questa è la spiegazione semplice del perchè non ci soddisfa l'accordo sui 10 metri, che sono sempre una deroga, mentre è ora di finirla con deroghe ed eccezioni che hanno massacrato il territorio ed il fiume.

Inalterati tutti i dubbi sull'utilità di una simile opera e sul traffico, ma quella della “distanza dal fiume” resta un punto non trattabile per noi.


DIRETTIVO 11-7-2014

1. STATI GENERALI AMBIENTE
    In previsione degli “Stati Generali dell'Ambiente” il presidente ha partecipato ad un primo incontro con l'assessore Grigoletto e ing. Pierobon e con molte altre realtà associative (energoclub, wwf, legambiente, fiab, arpav, università Ca' Foscari) il 9-7-2014.
    C'è un primo documento predisposto dall'Assessorato che sarà inviato ai Soci insieme con il materiale consegnato da ing. Pierobon (PAES da compilare insieme).
    L'obiettivo dell'Amministrazione è “individuare le strategie dell'A.C. in materia ambientale sia per quanto riguarda le azioni di competenza del Comune sia per quanto attiene alle iniziative di cui il Comune puo' farsi promotore all'interno di aree piu' vaste e che puo' sollecitare ad altri livelli di governo che intervengono sul territorio cittadino”.
Azioni:
  • proposte per un sondaggio sul prossimo blocco del traffico (allego alcune prime idee di azioni da modifica/commentare..)
  • attivazione di un sondaggio di prova interno ai soci
  • elaborazione di elenco di strategie prioritarie per l'ambiente
  • collaborazione per organizzazione evento e gestione delle modalità dello stesso
  • studio e ricerca di soluzioni già implementate
  • collaborazione a compilazione e lettura del PAES

INVITO TUTTI I SOCI INTERESSATI A FAR PARTE DI QUESTO GRUPPO DI LAVORO DI FARLO SAPERE
Prossimo incontro: 23 LUGLIO 2014 a Ca' Sugana


2. TANGENZIALE 4° lotto
Italia Nostra Treviso prende atto che il progetto (per ora) è rinviato perché i fondi non sono stati inseriti nel programma regionale opere pubbliche 2014.
La questione diventa un tema elettorale e quindi sarà opportuno sottoporre i prossimi candidati alle elezioni regionali ad una chiara risposta su questo tema.
Il Comune di Treviso tramite il Sindaco ha chiesto un incontro sul tema al Governatore, ma resta da capire quale sia la posizione ufficiale dell'A.C. che con la prima analisi dei “suoi” esperti ha dimostrato che ci sono molti errori nella progettazione di Veneto Strade.
La questione è in ogni caso politica ed attiene al modello di sviluppo che si intende promuovere.
Si guarda con preoccupazione ai nuovi insediamenti sulla tangenziale (Cittadella Salute e centro commerciale ex marazzato) che peggioreranno la situazione del traffico a San Giuseppe e quindi.. si rinnoverà l'ipotesi del 4° lotto....un gatto che si mangia la coda!

3. BANDO SPAZI PUBBLICI PER ASSOCIAZIONI
Si prende atto che il comune ritarda nell'assegnazione dei bandi per gli spazi pubblici alle associazioni. Italia Nostra è interessata perché ha aiutato il gruppo ZTL Wake Up e Marcalab per le loro iniziative.
Richiesto un assurdo chiarimento sul tema della competenza delle spese di restauro dell'estradosso della scala pedonale.
La sezione di Treviso ha piu' volte pubblicamente evidenziato l'assurdità di simili lungaggini e burocrazia di fronte a tre domande per due posti: sarebbe opportuno dare un posto da risistemare a loro spese a tutti e tre i raggruppamenti che ne hanno fatto richiesta.

  1. PIANO ASSETTO DEL TERRITORIO
E' in corso di stesura un documento del Sindaco che deve riassumere le varie osservazioni di cittadini ed associazioni: una modalità atipica che aggiunge burocrazia alla burocrazia con il rischio di arrivare all'approvazione del PAT come adottato che in pratica mantiene il vecchio PRG come Piano degli Interventi.
La montagna partorirà un topolino?
Ad un anno dell'adozione siamo ancora qui a cercare di capire cosa vuole fare la P.A.....
Il gruppo del Parco dello Storga organizzerà una petizione per raccogliere firme per modificare il PAT relativamente al parco dello Storga, che è trascurato in tutto il documento nonostante vari tentativi ed interventi. La richiesta è di tutelare entrambe le rive del fiume, visto che il Pat attuale prevede la tutela solo per una riva.

5. INCONTRI CASTELFRANCO
A novembre si svolgeranno due incontri a Fanzolo presso l'auditorium di villa Emo perchè il comune di Castelfranco richiede 500 euro per il teatro accademico di Castelfranco.
Si prevedere di videoregistrare gli interventi di Vallerani, Tempesta e Gasparini che parleranno di acqua, agricoltura, paesaggio agrario e tradizioni culinarie.

  1. PEDONALIZZAZIONE CENTRO STORICO
    il Comune ha predisposto degli incontri (poco pubblicizzati ed in orari infausti) sul tema tentando un percorso pubblico sul tema; il tentativo è un po' goffo e soprattutto prevede una tempistica irragionevole (il solo mese di luglio) per creare una reale partecipazione.
    Il rischio è di usare male degli strumenti validi che andrebbero gestiti e preparati da persone capaci e preparate sul tema che esistono in città.
    La fretta porta solo a slogan per i giornali come il “cinturino verde” attorno alle Mura ed a lato del PUT....
    Segue osservazione di Berto Zandigiacomi.

  1. CENTRO COMMERCIALE EX MARAZZATO E PIANO DI RISCHIO
    La questione del centro commerciale ex Marazzato sta prendendo la forma peggiore, ma prevista sin dal 2001 dai suoi ideatori che sono gli stessi che hanno osteggiato l'approvazione del Piano di Rischio aeroportuale...
    L'interesse privato concentra i suoi investimenti (giustamente!) dove c'è piu' traffico per il “suo” commercio; la programmazione urbanistica dovrebbe elaborare strategie per limitare i “costi pubblici”, ma invece assiste inerte, salvo poi pensare di investire 50 milioni di euro per un tratto di tre chilometri di tangenziale per decongestionare cioè che i privati intasano...
    Logica antica che non va.
Da richiedere a consiglieri il materiale illustrativo presentato



  1. CITTADELLA DELLA SALUTE
    Sulle questione c'è un'accelerazione a causa della necessità di ULSS9 e Regione di aggiudicare un progetto nato male e finito in mezzo alla bufera degli scandali veneti.
    Invece di prendere il toro per le corna e venire a spiegare pubblicamente l'utilità e la bontà di questo progetto, si fanno dei cenacoli dove gli accordi si mercanteggiano in posti parcheggio ed euri per sistemare le rotonde come fossimo al mercato dei tappeti...
    L'assessore all'urbanistica è infatti un commerciante piu' che un urbanista e quindi applica il suo metro alla questione.
    Sul traffico non si sa nulla di ufficiale, ma ci sono ipotesi banali che produrranno solo nuovo traffico.
    Resta per ora il poliambulatorio in centro per le analisi del sangue, ma sul resto non si capisce nulla e nulla sanno i consiglieri che dovrebbero votare una delibera d'urgenza prima di avere spiegazioni... Ci auguriamo che ci sia un sussulto di orgoglio!
    Sulla distanza dal Sile continuiamo a dire che il comportamento dell'ULSS9 deve essere di esempio per i privati e quindi, a fronte di un aumento di cubatura da 1,9mc/mq a 2,2mc/mq, ci deve essere il rispetto dei 20 metri come devono fare tutti da oggi in avanti senza deroghe.
  2. CENTRO EDUCAZONE AMBIENTALE, CENTRO ITTIOGENICO E PARCO DEL SILE
    Procede l'allestimento del centro ittiogenico grazie al fattivo interessamento dell'assessore Michielan e senza mettere in mezzo il Parco del Sile che complicava la questione.
    Sul centro di educazione ambientale il gruppo di lavoro della coalizione ha elaborato un documento che sarà presentato alla Giunta.
    Sul tema Parco del Sile ci sarà un incontro mercoledì 16 luglio ore 17 a Villa Letizia tra la Comm. LL.PP e Ambiente del Comune di Treviso ed il Comitato Esecutivo del Parco Sile.
    Permane l'anomalia di un Comitato Esecutivo espressione di vecchie logiche partitiche e che ha come soli obiettivi le opere infrastrutturali all'interno del parco (rifare le passerelle dei burci, greenway, treviso-ostiglia) senza null'altro.
  3. PEDEMONTANA
    Incontro conoscitivo a Montebelluna su cui si informerà Evelino
  4. FORTE ASBURGICO RIVOLI VERONESE
    Alberto Cagnato ha presentato la questione del forte asburgico di Rivoli Veronese che il Demanio concedeva al Comune di Rivoli a fronte della manutenzione, mentre ora richiese 120.000 euro/anno!
    Il tema è quello dei “beni comuni” e si propone di riprendere un'iniziativa con Paolo Maddalena o Mattei o Settis rimarcando che la Caserma Salsa è analoga come questione e andrebbe riaperta almeno per la gestione del verde.
    Idem per la Polveriera su viale Europa.. Berto cercherà i materiali di studio del Palladio.
Si propone una gita al fortino di rivoli veronese per settembre (giorno 21-9-2014)

  1. MOSTRA “ART or SOUND” a PALAZZO CORNER VENEZIA
    Si propone una gita a Venezia per la visita alla mostra “Art or Sound” di palazzo Corner domenica 5 ottobre con successiva visita alla Biennale Architettura.

  1. ORGANIZZAZIONE INTERNA
    E' necessario riprendere e ridistribuire i compiti all'interno dell'associazione per evitare troppa concentrazione sul presidente; serve anche usare di piu' la sede ed attivare delle iniziative...
    Incontro per i primi di settembre sul tema specifico.
    Richiediamo a tutti un minimo di disponibilità anche per picocle cose, ma è importante fare in di piu'...
  2. SEGNALAZIONI ED INTERVENTI
    Si è inviata una segnalazione al Comune di Treviso per un intervento su un fossato in zona Selvana; siamo in attesa della replica.
    Si manderà una nota al Comune di Morgano per gli interventi previsti sulla Rotonda di Badoere.

BUONE VACANZE A TUTTI
p. ITALIA NOSTRA TREVISO il presidente
Romeo Scarpa

TREVISO: FRENATE E ACCELERAZIONI (grande è il caos sotto il cielo ma tutto va bene..)

La politica amministrativa trevigiana ha delle accelerazioni e delle pause che non paiono avere nulla di logico e lasciano spesso una sensazione di improvvisazione e casualità, che non è certamente un buon viatico per una “politica” sempre piu' ai minimi termini in fatto di credibilità e progettualità; anzi a lungo andare, questo modo di procedere diventa sempre piu' una strategia.



I partiti sono liquidi cioè hanno piu' o meno tutti le stesse opinioni, gli stessi valori e le medesime ricette per “uscire dalla crisi”, che prima di tutto è un crisi di idee e di valori, che pensiamo di risolvere inseguendo l'opinione corrente dei piu', che molto spesso risponde alla pancia di ognuno piuttosto che al ragionamento.
Faccio una breve analisi di alcuni grandi temi ambientali in discussione oggi a Treviso: ditemi voi dove si vede una chiara differenza come prima; si arriva a conclusioni “incerte”, che lasciano sempre dubbi sulla reale evoluzione delle questioni.

Un tema certamente chiaro, che marca una netta differenza rispetto al passato, è quello della “raccolta differenziata”, che era ineludibile per il capoluogo circondato da comunetti piu' piccoli che riciclano il 75-80%! Solo per le ingiustificabili inerzie delle precedenti amministrazioni avevano accantonato la questione in modo talmente vergognoso, che oggi non dovrebbero permettersi nemmeno di aprire bocca su qualche disservizio.

Il Piano di Assetto del Territorio ha avuto un percorso, che dire tortuoso, è di poco: osservazioni, ulteriori osservazioni, controdeduzioni per una mega osservazione del Sindaco... a se stesso per andare poi in Provincia ad approvare sempre il medesimo piano di prima!
Avevamo chiesto un chiaro documento che azzerasse il vuoto Documento Preliminare del'arch. Barbieri e della precedente Giunta, mettendo in evidenza i temi “nuovi”; si è detto che era un percorso “costoso e lungo”. Per il “lungo” siamo arrivati ad oltre un anno dalla precedente adozione, per il “costoso” non sappiamo, ma almeno avremmo avuto un documento chiaro e non il fumo...
Oggi dobbiamo fare atto di fede per capire cosa succederà, attendendo un Piano degli Interventi che non c'è, mentre gli interessi privati galoppano e si concentrano dove c'è piu' movimento cioè proprio in quella zona aeroporto, che è uno dei nodi “misteriosi” di una cricca affaristica, che dal Taurus all'ex Marazzato ha predisposto con cura i suoi piani, mentre noi giocavamo a fare “osservazioni”...

Il Piano di Rischio dell'aeroporto Canova ancora non c'è. Poco da dire e parlare: non c'è! Ci sono lottizzazioni fiorite come funghi, dove non avrebbero potuto nascere, se solo si fosse deciso con la necessaria autorevolezza.
Difficile giustificare tale inerzia con il ragionamento: piu' che un cambio di rotta, c'è una continuità nell'attendere..

La Cittadella della Salute procede e procederà perchè ormai è tardissimo per chiedere modifiche sostanziali ad un progetto che dal 2008 è in pista; ci si accorge sempre troppo tardi che gli interessi procedono spediti, ma questo è ovvio se, per esempio Treviso rinuncia a dirigere la Conferenza dei Sindaci dell'ULSS9!!
Le ultime inchieste stanno dimostrando che i manager regionali della sanità sono di nomina eminentemente politica e rispondono prima ai loro padrini e poi ai cittadini...
Un progetto da 250 milioni di euro sulla sanità merita di essere chiaramente spiegato a tutti in nome di quella “trasparenza e partecipazione”, che ormai ha persino stancato noi, come parola.
Invece? Si contratta come al mercato dei tappeti dei posti auto in piu' come parcheggio e una mancia per le strade da sistemare, lasciando il quartiere nel traffico piu' totale.
La Cittadella della Salute che aumenta il traffico e quindi le malattie, perchè dobbiamo “ottimizzare i tempi dei medici e delle visite”, come ha detto un dottore in un'assemblea, come se il mondo girasse solo e tutto attorno alla classe medica ed ai soldi...

L'aeroporto Canova resta un enigma con un rappresentante del Comune, che non è certo un pasdaran dell'ambiente...
Si dice che “l'aeroporto deve avere uno sviluppo sostenibile con l'ambiente”, ma la realtà vera è che l'aeroporto è antitetico all'ambiente perchè crea impatti già ora poco sostenibili. Chiediamo da anni controlli, compensazioni ed investimenti perchè si metta in regola con la legge.
Gli investimenti previsti vanno fatti subito insieme con un piano di monitoraggio ambientale ed acustico serio perchè l'aeroporto è in area a ridosso di un Sito di Interesse Comunitario e di residenze per-esisitenti da sempre ed opera al di là della legge senza che nessuno glielo ricordi.
Qualcuno lo vuole ricordare al dott. Marchi, anche se lui, come il ragazzino con pallone nel campetto, minaccia di andare via??
Anche qui il Comune di Treviso, al tempo della Lega, ha abdicato il suo potere di controllo ed ora deve sottostare a questi miserabili ricatti di chi fa soldi spargendo cherosene sulle “eccellenze” agricole della provincia...

Sulla politica della mobilità ci sono dei minimi aggiustamenti e grandi conferme: i bus restano con una periodicità da paesello (30 minuti), sono stracolmi di studenti negli orari di punta mentre i progetti per le tangenziali sono una priorità per una parte della giunta: totale conferma della politica precedente, anzi quasi peggio perchè su tangenziale e terraglio est i leghisti hanno avanzato piu' di qualche dubbio.
Tra poco arriverà l'autunno e nuovamente il problema delle polveri sottili porterà al blocco del traffico che non puo' diminuire per magia, se non si danno alternative e nuove abitudini ai cittadini..
La Giunta Manildo lo dica se ritiene che lo sviluppo passi ancora per strade a 4 corsie che spostano solo gli ingorghi da un supermercato all'altro oppure se è necessario modificare modo di muoversi...

Relativamente a fognature e acqua siamo nelle mani della Lega, anzi di Alto Trevigiano Servizi, perchè anche qui si è rinunciato a porre seriamente un problema di priorità e controllo sul Consorzio (chiedetevi chi rappresenta Treviso in ATS..), che fa quello che piu' gli conviene, come si vede sul depuratore che funziona a mezzo servizio e non consente nuovi allacciamenti fognari, mentre continuiamo a portare camion di espurghi privati e non sfruttiamo l'umido che ora raccogliamo per produrre energia.
Le acque del Sile sono così torbide che muore la flora acquatica e si trasforma la fauna, ma noi nemmeno vediamo...
Entro fine anno sono previsti gli Stati Generali dell'Ambiente che crediamo potranno essere utili se non saranno solo una serie di conferenze ed incontri, ma se metteranno in chiaro dove si vuole andare e quali nuovi comportamenti per l'ambiente intendiamo percorrere

Altro tema sintomatico ed esemplificativo della carenza di diversità è l'atteggiamento della nuova amministrazione nei confronti di Fondazione Cassamarca. La situazione attuale è responsabilità quasi totale delle sciagurate scelte urbanistiche del Presidentissimo, che è tutt'ora lì sul suo trono a dirigere un Istituto quasi in bancarotta, che ha venduto il vendibile e arranca per sostenere le spese di ordinaria amministrazione.
Dignità vorrebbe che se andasse spontaneamente Lui e tutto il suo Consiglio di Amministrazione, dimenticandosi Treviso ed invece? Siamo ancora lì a vedere i movimenti di queste mummie e ed a contrattare con chi ha devastato il patrimonio, che era nostro.
Rispuntano figure antiche di democristiani (Barcati, Gagliardi & co.) che non sono piu' di questa epoca “smart” oppure solo Loro i veri “smart” di Treviso?