"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

mercoledì 23 aprile 2014

SPARATE SPARATE....SPARATE ELETTORALI?

Quanto piace all'assessore Lorenzon, soprattutto prima delle elezioni di qualsiasi genere, affermare la sua passione per la caccia e soprattutto per tutte le attività di sterminio di viventi, siano essi nutri, cinghiali o simili.

Il cinghiale, come la nutria, è un problema, ma le soluzioni semplici del nostro assessore sono un problema anche peggiore...Forse è ora di cambiare assessore e mandarlo a  ..... caccia!

DAL GAZZETTINO DI OGGI O IERI...
TREVISO - Non ci sono solo nutrie, volpi, lepri e colombi da tenere sotto controllo. La lista degli animali da abbattere si allunga con i cinghiali. Per la Provincia la soluzione migliore sarebbe quella di farli sparire tutti. «Causano un sacco di danni ai campi - spiegano - devastano le colline e creano problemi alla viabilità». Visto che non è possibile far piazza pulita di tutti e 4 mila gli esemplari stimati nel trevigiano, però, al Sant'Artemio non è rimasto che confermare il piano di contenimento della specie anche per i prossimi tre anni. I numeri sono tutt'altro che banali. «L'anno scorso sono stati abbattuti circa mille cinghiali - spiega Mirco Lorenzon, assessore provinciale alla caccia - c'è poco da fare: il cinghiale non può stare qui. Non è una specie autoctona e non è nemmeno come il cervo o il capriolo. I danni che causa all'agricoltura sono devastanti. Senza contare che rovina il cotico erboso, segnando solchi che poi devastano la montagna». Sino a qualche tempo fa ne venivano uccisi una ventina all'anno. Ma l'anno scorso si è arrivati al migliaio. Le operazioni di contenimento della specie, timbrate anche dall'Ispra, vengono portate avanti a colpi di fucile dalle altane, registrando ogni singolo movimento. In particolare nella fascia della pedemontana, tra Valdobbiadene, Pederobba e Cavaso. La stessa area da cui arriva la maggior parte delle richieste di risarcimento per danni causati da fauna selvatica inoltrate alla Provincia. Nel 2008 il Sant'Artemio ha dovuto far fronte a 141 richieste, per una somma complessiva di oltre 200 mila euro. «Siamo arrivati ad avere richieste di rimborso danni per 400 mila euro - conclude Lorenzon - ma da quando abbiamo iniziato il piano di contenimento del cinghiale le cifre si sono ridotte». Ed è questo il motivo per cui l'ente non ha alcuna intenzione di mollare il colpo. (M.F.)


COMITATO ACQUA DI FALDA, FORZA....

Sul tema abbiamo già scritto e detto, esprimendo la nostra solidarietà ai molti che hanno scantinati allagati per effetto del fenomeno periodico di risalita delle falde, ma non possiamo esimerci alcuni acidi commenti:

1) il primo studio da fare è quello sui libri di storia locale cercando di capire cosa significa il fatto che un paesotto abbia una frazione che per esempio si chiama "Fontane" o "Fontanelle". Una fantasia romantica degli avi veneti?? Un infausto nome che è meglio cambiare in "Terralta"??

2) consigliamo sia a Muraro che a Zaia di dare un'occhiata al Piano Casa Veneto serie 1-2-3 che ha consentito deroghe in un territorio dove "la deroga è la regola". Politica urbanistica o deregolmentazione senza idee??

Se non basta chiedetevi quanto terreno agricolo è stato perso durante l'amministrazione Zaia per grandi opere spesso inutili e fatevi spiegare a cosa serve un campo agricolo in termini di rallentamento dei flussi...

3) Chiediamo inoltre che i veneti si adoperino per reagire  alla presa in giro di chi va dicendo che "dovevano costruire bene e non fare le cantine senza adeguata impermeabilizzazione" come certi assessori provinciali e sindaci dicono in giro....

DAL GAZZETTINO DI OGGI
CASTELFRANCO – Le 600 firme raccolte dal Comitato Acqua di Falda - nato per fronteggiare il problema dell’innalzamento delle falde acquifere che comporta l’allagamento degli scantinati di decine di abitazioni - sono state consegnate anche alla Provincia e alla Regione oltre che al Comune.Il livello della falda negli ultimi tempi è sceso, ma la problematica continua a preoccupare.«Il sole finalmente ha asciugato i terreni e per molti di noi l'incubo dell'allagamento delle cantine e dei garage si sta allontanando (lentamente però) – spiega il Comitato Acqua di Falda -. Il livello della falda è sceso di circa cm 70 rispetto al massimo del 3 marzo scorso. Oggi, rispetto al livello stradale di via Foscolo, l'acqua di falda è - m 3,16 pertanto appena sotto il pavimento dei garage e cantine. La diminuzione media è stata di circa cm 1,4 al giorno. Molto poco se si considera il tempo bello e il pericolo che può sussistere non appena dovessero cominciare le piogge, che nel periodo primaverile non sono infrequenti.E' quindi importante il sostegno che tutti cittadini di Castelfranco Veneto potranno continuare a dare alla nostra petizione. La petizione dell'acqua di falda, dopo la consegna con le Vostre 600 firme al sindaco, è stata consegnata anche alla Provincia di Treviso e alla Regione Veneto. 
Oltre alla consegna fisica, effettuata dal Comitato dell'Acqua di Falda, anche il sindaco Luciano Dussin e l'assessore ai lavori pubblici Romeo Rosin, si sono presi carico del nostro problema con due comunicazioni al presidente del Veneto Luca Zaia e a quello della Provincia Leonardo Muraro»
Il comitato chiede l'istituzione di un sistema di allertamento di risalita falda e la realizzazione di uno studio sui fattori di innalzamento della falda stessa e su un metodo generale di difesa attiva e passiva per contenere i danni della risalita ed eventuali suggerimenti per contenere il fenomeno. 
«Nel mese di maggio – conclude il comitato - ci attendiamo la convocazione per questo incontro con l'Arpav, che, con l'esperienza maturata in ambito regionale su problematiche analoghe, possa dare maggiori informazioni specifiche e suggerimenti sulle contromisure atte al contenimento del fenomeno dell'innalzamento dell'acqua di falda». 



domenica 20 aprile 2014

LA CITTADELLA DELLA SALUTE E' UN PICCOLO "SEGRETO" ... DI PULCINELLA

Abbiamo richiesto di avere copia del progetto preliminare della Cittadella della Salute al Comune di Treviso, che cortesemente ci risponde di chiederlo all'ULSS9 di Treviso....

Abbiamo chiesto di vedere le carte della variante urbanistica, che sono già in possesso di tutti, e ci viene risposto cortesemente che sonoi "secretate" per effetto della Legge 241/90 sul diritto di accesso agli atti....

Non sono un legale e non voglio farlo visto che ce ne sono anche troppi, ma credo che le normative non le abbia fatto Nostro Signore nell'altro dei Cieli e che la ratio della legge  dovrebbe tutelare prima  gli interessi generali e poi gli interessi particolari.

Il riferimento agli atti in itinere o agli atti di pianificazione regolati anche da limiti al diritto di accesso credo attenga al fatto che la PA deve essere libera di decidere in caso di scelte che incidano sugli interessi privati di questo o quel cittadino in campo urbanistico; nel caso di specie si parla di materia urbanistica squisitamente PUBBLICA cioè di tutti...
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RIPETO qQui stiamo parlando del NOSTRO ospedale, del NOSTRO fiume Sile e della NOSTRA ULSS9 del NOSTRO comune cioè di cose pagate con i nostri soldi, tanto per dire...



sabato 12 aprile 2014

ALTIVOLE, AMPLIAMENTO “ARTUSO LEGNAMI”: IL VERO SENSO DELLA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO

 


















































Sulla questione del contestato ampliamento dell'azienda Artuso in zona agricola a Caselle di Altivole, la Tribuna di Treviso riporta un resoconto, a firma (d.n.), che presenta i fatti in modo incompleto e fuorviante.
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La questione oppone un privato cittadino, Evelino Signori, ad una nota azienda locale, Artuso Legnami, che nel tempo ha trasformato, con il consenso del Comune di Altivole, una zona originariamente agricola in zona industriale.
Il tema sarebbe persino banale nel Veneto dalle “mille zone industriali”, ora in gran parte vuote per delocalizzazione; questo di Caselle è un esempio simbolico e significativo di una cattiva, seppur astrattamente legittima gestione del territorio.
Infatti il privato in questione aveva scelto di vivere in una vecchia casa colonica, circondata dai campi ed ora si ritrova con un incombente struttura produttiva di fronte a casa.
Non che ad Altivole manchino le zone industriali, ma è più conveniente costruire su suolo agricolo, che ha un costo decisamente inferiore rispetto ad un'area lottizzata; e così ha fatto la ditta Artuso, passando da annessi rustici a deposito di legname e, poi, progressivamente utilizzando la procedura dello Sportello Unico Attività Produttive, ha conseguito la dimensione odierna.
Il tema quindi riguarda il diritto di un privato cittadino di opporsi a decisioni che ritiene lesive dei propri interessi ed anche degli interessi generali di tutela del territorio, motivo per cui ITALIA NOSTRA sezione di Treviso ha sostenuto e sostiene ancor oggi la sua battaglia.
A questo proposito, contrariamente a quanto ha affermato recentemente dal Sindaco sulla stampa, l'ultimo pronunciamento del Consiglio di Stato (sentenza 4670/2013) annulla e riforma la sentenza del TAR che stabiliva la mancanza di interesse in capo al privato per il fatto di essere prospiciente all'intervento di ampliamento e non confinante!
Il Giudice di Appello ha riconosciuto che Evelino Signori aveva titolo ad opporsi e quindi la questione avrebbe ben potuto e dovuto essere affrontata nel merito dal TAR. Questo è un aspetto assolutamente rilevante perché dimostra che il privato aveva tutto il diritto di agire e di vedere esaminate le sue contestazioni.
Ora questo non è piu' possibile perché le scelte urbanistiche, secondo noi errate, compiute dal Comune sono divenute inoppugnabili.
A conferma della “vittoria” (purtroppo di Pirro!) del privato cittadino, la sentenza del Consiglio di Stato ha obbligato Comune di Altivole ed azienda Artuso a pagare una parte delle spese di giudizio.
L'insieme delle dichiarazioni “elettoralistiche” del Sindaco Rizzotto circa una possibile azione risarcitoria nei confronti di Evelino Signori o di Italia Nostra Treviso sono molto gravi e rivelano, da un lato aspetti intimidatori e dall'altro l'incapacità a considerare che l'operato di una Pubblica Amministrazione è soggetto, tanto a controlli di legittimità quanto alle critiche sulle scelte politiche-amministrative.
Noi, ITALIA NOSTRA sezione di Treviso, rivendichiamo il diritto a criticare, anche duramente, l'operato di simili politici, che assecondano le richieste e gli interessi di aziende come Artuso Legnami a discapito degli interessi generali di conservazione del territorio agricolo e di un ordinato sviluppo urbanistico.
D'altronde, se in un paese domina un'azienda e la politica si adegua, dimenticando il pubblico interesse, che non è solo il favorire il lavoro a qualsiasi costo, si hanno fabbriche in mezzo i campi e poi, magari, ci si lamenta del traffico pesante oppure del fatto che scompare la campagna per fare posto a mega strutture, come si voleva fare nella vicina Barcon di Vedelago.
Per quanto ci riguarda, siamo pronti ad un confronto pubblico con il Sindaco, in qualsiasi momento, prima delle prossime elezioni amministrative, per spiegare ai cittadini di Altivole tutta la questione e che cosa intendiamo per una buona gestione del territorio.
Il resto è propaganda politica: attendiamo l'invito e speriamo che il giornale faccia da moderatore imparziale, considerato il risalto che ha dato a notizie quantomeno approssimative ed incomplete.
per ITALIA NOSTRA Treviso
ing. Romeo Scarpa

ECCO L'ARTICOLO....

ALTIVOLE. Via libera all'ampliamento dell'Artuso Legnami di Caselle. Anche il terzo grado di ricorso ha dato ragione (falso) al Comune nella vertenza che lo vedeva opposto a Evelino Signori, come da sentenza del Consiglio di Stato pubblicata nei giorni scorsi, anche se la sentenza è¨ del 4 febbraio.
«Nel frattempo», spiega il sindaco Silvia Rizzotto, «il Comune ha speso 17mila euro, l'azienda altri centomila (caspita!! Costa lo studio Barel!!) e in due anni l'ampliamento non si è fatto (falso, sono andati avanti sempre..)
Inoltre sono aumentati i costi per la realizzazione della pista ciclabile che l'azienda doveva costruire in base agli accordi Suap in via Edificio (strano.. siamo in crisi dell'edilizia e aumentano i costi??)
Ora verificheremo se ci sono le condizioni per chiedere un risarcimento (risarcimento?? Che buttino ancora soldi pubblici in parcelle...)
Non è giusto che, avendo vinta la causa (in Consiglio di Stato non hanno vinto nulla.: se lo facciano spiegare... L'amministrazione ha solo sistemato le carte rendendo inutile la legittima protesta) le spese siano compensate tra le parti».
A far infuriare il sindaco anche la posizione assunta dalla sezione trevigiana di Italia Nostra a favore del ricorrente: «Anche Romeo Scarpa, presidente dell'associazione, ha ammesso pubblicamente che il Comune ha rispettato la normativa vigente (quello che penso io va riportato integralmente ed è nel comunicato che ho pubblicato tempo fa e che riallego), ma nonostante questo ha sostenuto il ricorso presentato da un suo attivista e ha operato una campagna denigratoria nei confronti dell'amministrazione e della ditta interessata». (Campagna denigratoria?? La nostra attività si iscrive in un normale e civile confronto su temi ambientali di pubblico interesse; questa è la nostra vocazione e, piaccia o non piaccia all'ex Sindaco di Altivole, continueremo a farlo anche dopo di Lei, non lasciandoci intimidire.)
Il Consiglio di Stato ha dichiarato irricevibile il ricorso proposto da Signori in quanto la sua proprietà  non è¨ coinvolta nell'ampliamento, abitando dall'altra parte della strada. (Questa affermazione è palesemente errata in quanto il Consiglio di Stato ha invece stigmatizzato che Signori aveva pieno diritto ad agire. Che oggi non sia piu' possibile entrare nel merito, è conseguenza delle reiterate scelte compiute dal Comune e formalizzate con il Piano degli Interventi.
La scelta politica di creare una nuova zona industriale per Artuso Legnami in un'area completamente agricola resta pero' un fatto per noi grave e non condivisibile al di là della legittimità formale dell'operato del Comune e di tutte le sentenze.

p. ITALIA NOSTRA Treviso
il presidente
Romeo Scarpa

domenica 6 aprile 2014

SEGNALAZIONI E DOMANDE SUL SILE


Al Direttore dell'ENTE PARCO SILE
avv. Enrico Specchio

e,p.c.
Al Presidente dell'Ente Parco Sile
All'Assessore all'Ambiente del Comune di Treviso
All'Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Treviso
Al Presidente del Consiglio Comunale di Treviso
 
 
Oggetto: Segnalazione di problematiche e pericolosità.Richiesta di informazioni su interventi alla passerelle dei Burci

Alcuni cittadini di segnalano le seguenti questioni:
  1. Passerella in via Nogarè località Canizzano: la passerella è chiusa da alcuni anni dopo l'operazione di "recupero" dei vecchi mulini. Ad oggi è impossibile accedere da sud in quanto i cancelli della lottizzazione impediscono l'accesso, e da nord, una grata chiude la passerella.
Si chiede di conoscere la titolarità della passerella ed il motivo per cui è impedito l'accesso pubblico all'area demaniale.




  1. Sant'Angelo presso la Chiesa scala di approdo: la struttura non appare in buone condizioni e mancano segnalazioni di pericolo o interdizione; ritengo che il titolare della concessione sia responsabile della manutenzione e di eventuali problemi che dovessero succedere a qualcuno che si avventura sulla scala...
Si chiede di conoscere la titolarità di tale struttura e un intervento di verifica delle condizioni della struttura con adeguati interventi di messa in sicurezza o interdizione.





  1. Santa Maria del Rovere, fiume Storga, discarica di materiale edile
Mi segnalano che di fronte alla Chiesa della Madonetta un privato utilizza materiale edile di scarto per “proteggere” le sponde dalle nutrie.
Considerando che è un reato penale scaricare in prossimità di un corso d'acqua materiale di risulta, Vi chiedo di provvedere a verificare la situazione anche in considerazione dell'ultima delibera della Regione Veneto che vieta la creazione di discariche piccole e grandi nel bacino idrografico del fiume Sile.
Si resta in attesa di riscontro per provvedere in caso alla denuncia all'autorità competente del “consolidatore di sponde”.

  1. Passerelle dei Burci
Mi segnalano interventi di manutenzione delle strutture delle passerelle.
Chiedo di conoscere i termini dell'intervento, gli esecutori, i nominativi di chi effettua i controlli e le autorizzazioni che il titolare delle stesse ha provveduto ad ottenere.
Richiedo inoltre di avere conferma dell'indicazione verbale ricevuta dal Presidente dell'Ente Parco Sile che la Regione Veneto, Ufficio del Genio Civile di Treviso, ha preso in carico come titolarità le strutture.

Ovviamente, se necessario, trasformerò i presenti quesiti in formali interpellanze e/o interrogazioni come consigliere dell'Ente Parco Sile.

Distinti saluti.
p. ITALIA NOSTRA Treviso
il presidente
Romeo Scarpa 348 8717810

RISPOSTE PER LA BANDA DEI BANDI

Ecco le risposte che la dottoressa Franzoso mi invia tramite pec; non sono molto abituato ad avere risposte dal settore Polizia Locale, Servizi Demografici, Cultura...
Ma chi ha messo insieme i settori: mago zurlì??

Le metto a disposizione di tutti perchè non se se abbiamo fatto un FAQ e perchè vorrei che potessero leggerle anche i baldi giovani di Fri(gg)i-derri che magari non hanno coraggio di  chiedere...



TBC = TREVISO 'BASTANSSA CONFUSION??

La coalizione di Treviso si chiama, acronicamente TBC, ed ho già avuto modo di sottolineare che non è proprio un acronimo... invitante!!


Mi pare che, oltre allo scherzo linguistico, ci sia anche un po' (tanta) confusione con assessori che lavorano ognuno per loro conto e partiti che a volte mal sopportono i loro stessi iscritti (non parliamo delle rivalità tra partiti diversi o delle rivalità tra persone tipiche trevigiane..)

Credo sia ora i partiti (o i gruppi di partito di partito..) che reggono il Comune di Treviso debbano arrivare ad un serio chiarimento tra di loro perchè confesso, a  nome di molti cittadini elettori, che siamo un po' disorientati da quanto succede.....






L'ultimo esempio è relativo alla questione della Cittadella della Salute: se la coalizione TBC organizza un incontro pubblico di coalizione per spiegare le novità del progetto della Cittadella della Salute (giovedì 10-4-2014),  come è possibile che un partito della stessa coalizione (SEL) non sappia nulla?? Come mai i consiglieri comunali piu' presenti tra la gente non hanno i documenti che chiedono e non sono parte dell'organizzazione di questo incontro? 

E visto che ci sono pongo anche qualche ulteriore "domandina":

  • possiamo sapere chi relazionerà sul tema giovedì?? Magari l'Assessore all'Urbanistica Camolei? Ci mostrerà le carte che ci sono o sono segreti di stato?
  • i partiti della coalizione si sono confrontati tra di loro oppure si chiariranno le idee in pubblico di fronte a noi?? Oppure non c'è nulla da chiarire perchè il Sindaco ed il suo assessore all'urbanistica hanno già deciso per noi? 
  • Potremo vedere il Piano del Traffico sull'area in questione o faremo ancora ragionamenti senza dati seri come per la tangenziale ovest (aspettiamo ancora risposte...)? 
  • quello che dirà la coalizione TBC è qualcosa di diverso da quello che dirà poi la Giunta della stessa coalizione o sono posizioni allineate tra di loro?
Domande domenicali tanto per chiarire che sicuramente TBC ha molti significati ma oggi a Treviso significa anche 

TREVISO 'BASTANSSA CONFUSION...

INCONTRI DI ARCHEOLOGIA PRIMAVERA 2014

Alcuni mi chiedono di avere il dettaglio del calendario degli incontri di archeologia promossi dall'omonimo gruppo di ITALIA NOSTRA TREVISO...

Avere troppe informazioni, significa spesso non avere le informazioni che ti servono...

ECCO IL CALENDARIO DEGLI INCONTRI ANCORA DA FARE:

16 aprile 2014
Guerrino Lovato parlerà sul tema "L'architettura rurale veneta: le ultime testimonianze"
Vi consiglio di vederlo perchè con il ritmo di utilizzo del suolo agricolo fatto dai nostri politici tra poco dovremo fare anche una conferenza sull'archeologia del campoi di grano...

30 aprile 2014
Franco Luciani parlerà sul tema: "Le fonti epigrafiche per la storia trevigiana"

14 maggio 2014
Nicola Pezzella parlerà sul tema "I Templari a Treviso"

Purtroppo chi legge oggi si è perso le due conferenze già svolte:
  • Marco Vianello, "Il futuro del passato di Treviso"
  • Elisabetta Gherardinger, "Archeologia a Treviso, lo stato della ricerca"
Tutti gli incontri sono presso la Sala Incontri del Convento di San Francesco in Treviso (ingresso da via San Francesco, lato abside a fianco del campanile) alle ore 20,45