Sul tema abbiamo già scritto e detto, esprimendo la nostra solidarietà ai molti che hanno scantinati allagati per effetto del fenomeno periodico di risalita delle falde, ma non possiamo esimerci alcuni acidi commenti:
1) il primo studio da fare è quello sui libri di storia locale cercando di capire cosa significa il fatto che un paesotto abbia una frazione che per esempio si chiama "Fontane" o "Fontanelle". Una fantasia romantica degli avi veneti?? Un infausto nome che è meglio cambiare in "Terralta"??
2) consigliamo sia a Muraro che a Zaia di dare un'occhiata al Piano Casa Veneto serie 1-2-3 che ha consentito deroghe in un territorio dove "la deroga è la regola". Politica urbanistica o deregolmentazione senza idee??
Se non basta chiedetevi quanto terreno agricolo è stato perso durante l'amministrazione Zaia per grandi opere spesso inutili e fatevi spiegare a cosa serve un campo agricolo in termini di rallentamento dei flussi...
3) Chiediamo inoltre che i veneti si adoperino per reagire alla presa in giro di chi va dicendo che "dovevano costruire bene e non fare le cantine senza adeguata impermeabilizzazione" come certi assessori provinciali e sindaci dicono in giro....
DAL GAZZETTINO DI OGGI
CASTELFRANCO
– Le 600 firme raccolte dal Comitato Acqua di Falda - nato per
fronteggiare il problema dell’innalzamento delle falde acquifere
che comporta l’allagamento degli scantinati di decine di abitazioni
- sono state consegnate anche alla Provincia e alla Regione oltre che
al Comune.Il livello della falda negli ultimi tempi è sceso, ma la
problematica continua a preoccupare.«Il sole finalmente ha asciugato
i terreni e per molti di noi l'incubo dell'allagamento delle cantine
e dei garage si sta allontanando (lentamente però) – spiega il
Comitato Acqua di Falda -. Il livello della falda è sceso di circa
cm 70 rispetto al massimo del 3 marzo scorso. Oggi, rispetto al
livello stradale di via Foscolo, l'acqua di falda è - m 3,16
pertanto appena sotto il pavimento dei garage e cantine. La
diminuzione media è stata di circa cm 1,4 al giorno. Molto poco se
si considera il tempo bello e il pericolo che può sussistere non
appena dovessero cominciare le piogge, che nel periodo primaverile
non sono infrequenti.E' quindi importante il sostegno che tutti
cittadini di Castelfranco Veneto potranno continuare a dare alla
nostra petizione. La petizione dell'acqua di falda, dopo la consegna
con le Vostre 600 firme al sindaco, è stata consegnata anche alla
Provincia di Treviso e alla Regione Veneto.
Oltre alla consegna
fisica, effettuata dal Comitato dell'Acqua di Falda, anche il sindaco
Luciano Dussin e l'assessore ai lavori pubblici Romeo Rosin, si sono
presi carico del nostro problema con due comunicazioni al presidente
del Veneto Luca Zaia e a quello della Provincia Leonardo Muraro»
Il
comitato chiede l'istituzione di un sistema di allertamento di
risalita falda e la realizzazione di uno studio sui fattori di
innalzamento della falda stessa e su un metodo generale di difesa
attiva e passiva per contenere i danni della risalita ed eventuali
suggerimenti per contenere il fenomeno.
«Nel mese di maggio –
conclude il comitato - ci attendiamo la convocazione per questo incontro con l'Arpav,
che, con l'esperienza maturata in ambito regionale su problematiche
analoghe, possa dare maggiori informazioni specifiche e suggerimenti
sulle contromisure atte al contenimento del fenomeno
dell'innalzamento dell'acqua di falda».
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