"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

martedì 28 novembre 2023

PARCHEGGI A TREVISO MARIO CONTE: NIENTE RISPOSTE, SOLO “STRATEGIE DELLE BUGIE”

 Quando Mario Conte viene intervistato sul tema del “nuovo” progetto del Park Vittoria ed un giornalista gli fa presente che la nostra associazione è sempre stata critica verso questo progetto, la sua risposta è la seguente:

a)      “Sono amareggiato perché con Italia Nostra Treviso abbiamo collaborato bene sul tema delle Mura…”

b)     “il vice-presidente (cioè io) non mai criticato il progetto del park dell’ex Pattinodromo di Manildo”

Se analizziamo la risposta, si osserva che:


  • nessuno gli ha chiesto se era o meno amareggiato per le critiche e tale affermazione sembra più una velata (nemmeno troppo) insinuazione per dire che non si collabora con chi critica; bisogna essere riverenti, sempre…
  • ·        la seconda affermazione è palesemente falsa e sottolinea un presunto asservimento della nostra associazione alla giunta Manildo, fatto che sembra una gag di Crozza, considerando i miei passati rapporti con il desaparecidos del PD…

In ogni caso se vuole rinfrescarsi la memoria, Pinokkio Mario può consultare il blog fu il blog di Italia Nostra Treviso ed ora si chiama “Laudatosì-Treviso” (link  https://laudatosi-treviso.blogspot.com): basta taggare “pattinodromo” e si vedono la posizione dell’associazione sul tema, che non è mai cambiata perché le nostre  critiche non sono strumentali ad attaccare una forza politica per passatempo, ma sono motivate. Bisognerebbe rispondere nel merito e non buttare la palla in tribuna, come si usa fare oggi, quando non si hanno argomenti.

Inviteremo il Sindaco “smemorino” ai prossimi incontri che faremo sul tema dei parcheggi: magari si ricorderà di cosa hanno fatto i suoi predecessori, che si chiamano Gobbo e Gentilini e di come è nato il project financing del park Vittoria…

 

 

OMOBONO TENNI, STEFANINI e don ABBONDIO

Entrai allo stadio nel 1977 con mio padre, mia madre e mio fratello, inguaribili tifosi del Treviso Calcio; fu una delle ultime volte perché mio padre voleva farmi sempre entrare gratis, come minore, contrattando con il personale di controllo, nonostante avessi ormai 14 anni e fossi alto più di un metro e settanta!

Era una delle sue “passioni” quella di avere questi piccoli risparmi, che facevano comodo ad una famiglia operaia che voleva vedere insieme la partita.

Non andai più a vedere il calcio al Tenni perché mi vergognavo troppo…

Sono tornato domenica con mio fratello e, paradossalmente, sono entrato gratis come accompagnatore di mio fratello, disabile.

Freddo cane in tribuna, poco gioco e tendenzialmente tutto degli avversari bellunesi e… lo stesso stadio a 50 metri dalle Mura cinquecentesche.

In 10 lustri il Treviso Calcio è passato dalla serie A all’Eccellenza, è fallito ed è stato rifondato, ma lo stadio è sempre là, testimonianza della fissità dell’urbanistica trevigiana, che non ha mai saputo, né voluto spostare dal centro della città, un impianto usato 2 giorni al mese per soli nove mesi.

 

      




foto 1-2-3 lo stadio domenica addì 2023

 La palese dimostrazione di un’insipienza enorme e di una totale carenza di idee e di coraggio: com’è possibile avere in pieno centro storico un impianto a servizio del calcio, che dovrebbe essere da decenni spostato in un’area periferica con parcheggi e collegamenti autostradali.

 


foto 4 lo stadio e le mura

 Per la verità qualche ipotesi è stata fatta con poca convinzione e sempre da candidati sindaci perdenti: tutto si è fermato per la “tradizione” e per i 200 ultras che sono sempre stati contrari.

Circa la tradizione, nessuno ha mai pensato di togliere la dedica dello stadio ad Omobono Tenni, anche se penso che molti non sappiano nemmeno che sport praticasse ed in quale epoca…

Quanto agli ultras, c’è poco da dire: il voto di pochi è importante anche per chi ha sempre goduto di maggioranze quasi bulgare: non si butta via nulla.

 In questo modo però si perdono occasioni importanti e ne è una dimostrazione la ristrutturazione in corso della scuola media “L. Stefanini”.

Il “pensiero” politico a breve non consente di immaginare variazioni necessarie alla struttura della città e garantisce solo le poltrone, non il bene della città di Treviso.

 Se l’operazione “spostamento Tenni” fosse stata programmata per tempo, si sarebbe potuto costruire interamente una nuova scuola media nell’area liberata, evitando agli studenti di traslocare per un anno o forse più.

Ovviamente la programmazione urbanistica deve essere decennale, anche ventennale, di ampio respiro e non gestita con piani urbanistici, che al massimo soddisfano le private richieste di potenziali elettori…


foto 5 … ecco lo spostamento virtuale della scuola

Invece?

Si sta ricostruendo parte della scuola nel medesimo sedime, che è, a tutti gli effetti, un bastione delle Mura di Frà Giocondo; si realizzano nuove fondazioni in cemento armato a ridosso delle fondazioni delle Mura.  Speriamo che sia stata coinvolta la Soprintendenza Archeologica nelle fasi di scavo…

   


foto 5-6 le nuove fondazioni della palestra della scuola: un lavoro PER SEMPRE

E’ questo rispetto per la “tradizione”? E’ un processo di valorizzazione della cinta muraria?

 Quello che è certo è che, persa questa occasione, non si sposterà mai più la scuola media dal Bastione: ecco questo è la “tragica” conseguenza della carenza di idee e coraggio…

 Ma d’altra parte, “se uno il coraggio non ce l’ha, mica se lo può dare” – diceva l’urbanista Don Abbondio.

 

PIAVE, CASSE DI ESPANSIONE SULLE GRAVI DI CIANO MILLE E UNA RAGIONE PER PERDERE LA PAZIENZA

Secondo il prof. D’Alpaos, siano “tutti ignoranti” sulle tematiche idrauliche ed in particolare sulla urgente necessità delle casse di espansione, in particolare di quella prevista sulla Grave di Ciano.

Non è un’offesa, ma una mezza auto-accusa, visto che generazioni di ingegneri si sono formati a Padova dove lui ha insegnato per decenni.

Per lui il problema è che non riusciamo a capire che il fiume ha una portata massima nei punti più stretti di 3000 mc/s, mentre le piene previste più disastrose saranno almeno da 5000 mc/s.

Professore, tutti comprendiamo che 5000 mc/s è una portata ben maggiore di 3000 mc/s, non occorre essere ingegneri!

Ma la dichiarazione “illuminante”, il professore la fa poco dopo: “Preferiscono salvare qualche animale selvatico piuttosto che decine di vite umane…”. Con questa affermazione il docente dimostra di appartenere ad un’altra epoca storica, quando le mirabolanti opere di ingegneria sfidavano il territorio…

Ricordate la “sfida” tra la diga di Sade ed il monte Toc, che portò ad oltre 2000 morti e dove fu inquisito anche un collega di D’Alpaos (il prof. Ghetti)?

Servono 3 casse di espansione di dimensione come quella prevista Ciano?

Noi, e tutti quelli che si oppongono a questa “grande opera”, diciamo che ne servono 10-15, di capacità inferiore, ma nei POSTI GIUSTI, cioè in quelli naturalmente predisposti.

Oltre a questo serve DEMOLIRE quanto costruito nelle zone più pericolose con un piano di ricostruzioni fuori alveo.

Non da ultimo va ben specificato ai viticoltori che da decenni usano l’alveo per produrre il prosecco che quelle aree (e quindi quelle coltivazioni) sono a rischio e dovranno essere ALLAGATE in caso di piena.

Sono quindi tre i corni della nostra soluzione: ridare spazio al fiume, demolire e ricostruire fuori alveo le abitazioni, allagare l’alveo dove ci sono coltivazioni in caso di piena. Sono però da “convincere” gli elettori del Basso Piave ed i viticoltori…

D’Alpaos dice che le popolazioni del Basso Piave hanno mille ragioni per perdere la pazienza? Beh, aggiunga anche le nostre di ragioni invece di far finta di non capire.

Romeo Scarpa

SVOLTA o ERRORI “STORICI” PER PARK VITTORIA?

 Le dichiarazioni dell’assessore De Checchi sono veramente singolari al riguardo sulla questione Del Park Vittoria perché parla di “svolta epocale” per essere riuscito a “chiudere” con la mitica Parcheggi Italia un contratto da 33 milioni di euro per costruire un parcheggio “sbagliato” in pieno centro storico di Treviso.

La storia è veramente antica e spero che la stampa proceda ad una cronistoria della questione per ricordare che tra i promotori di questa opera pubblica ci sono gli anziani della Lega (Gobbo e Gentilini) e l’allora giovane Zampese che guidava l’azienda dei trasporti, che si chiamava ancora ACTT.

La scelta era sbagliata allora ed è sbagliatissima oggi, tanto che penso sarebbe meglio andare in una vertenza legale per non pagare la penale (dopo 20 anni??) piuttosto che ipotecare il futuro della città.

Per i non trevigiani è bene precisare che piazza Vittoria è in pieno centro storico a 250 metri da Piazza dei Signori ed a 100 metri dalla stazione in un’area che pedonalizzata completamente avrebbe un’area di 500x800 metri…


1 - P.zza dei Signori, 2 – Park Vittoria, 3 – Park Stazione

La rinnovata decisione del centra-destra, che propone a livello nazionale il “fantastico” Salvini il Ponte sullo Stretto di Messina mentre taglia opere pubbliche PNRR ai Comuni, è una decisione profondamente sbagliata per motivi urbanistici, tecnici ed economici, che sono anche stanco di ripetere:

1)     con gli stessi fondi si potrebbero costruire almeno 3 parcheggi multipiano fuori terra con capienza tripla da posizionare ai limiti del PUT e non mi si dica che non ci sono aree come dimostra la figura 2…

2)     ci saranno problemi tecnologici non indifferenti per fare i due (o tre?) piani interrati perché la falda sotterranea nella zona è importante; chiedere a Fondazione Cassamarca che dovette rinunciare ad un piano in zona Cittadella delle Istituzioni…

3)     in due anni di lavori “pesanti” ci saranno ripercussioni rilevanti per le attività economiche della zona perché non si scava un simile buco con dieci minuti e quindi servono a poco le rassicurazioni dell’assessore…



1 – P.zza dei Signori, 2 – Park Vittoria, 3 – Park Stazione, 4 – Consorzio Agrario, 5 – ex Macello, 6 – De Dominicis

7 – Park Miani (esistente), 8 – Scalo Motta, 9 – Strada Ovest, 10 – Cittadella Istituz. (esistente)

 

Quello che però mi interessa sottolineare, a livello politico, è la pesantissima responsabilità della Lega in questa scelta, appoggiata oggi anche da tutto il centro destra.

Una responsabilità che deriva dalla gestione di 25 anni di potere urbanistico a persone che non hanno alcuna visione strategica e gestiscono solo l’ordinaria amministrazione cambiando il meno possibile perché pensano che i trevigiani siano come loro…

Pensandoci per tempo (e tempo ce n’è stato…) si potevano avviare trattative con FF.SS. e con il Demanio Militare, ma costa fatica e soprattutto bisogna pensarci…

Il centrosinistra, nel suo breve quinquennio, ha la responsabilità di non avere messo la parola FINE a questa triste storia. Colpa grave, ma da trio Camolei-Grigoletto-Manildo cosa ci si poteva aspettare?

per Italia Nostra sez. Treviso – il vice presidente Romeo Scarpa