Entrai
allo stadio nel 1977 con mio padre, mia madre e mio fratello, inguaribili
tifosi del Treviso Calcio; fu una delle ultime volte perché mio padre voleva
farmi sempre entrare gratis, come minore, contrattando con il personale di
controllo, nonostante avessi ormai 14 anni e fossi alto più di un metro e
settanta!
Era
una delle sue “passioni” quella di avere questi piccoli risparmi, che facevano
comodo ad una famiglia operaia che voleva vedere insieme la partita.
Non
andai più a vedere il calcio al Tenni perché mi vergognavo troppo…
Sono
tornato domenica con mio fratello e, paradossalmente, sono entrato gratis come
accompagnatore di mio fratello, disabile.
Freddo
cane in tribuna, poco gioco e tendenzialmente tutto degli avversari bellunesi e…
lo stesso stadio a 50 metri dalle Mura cinquecentesche.
In
10 lustri il Treviso Calcio è passato dalla serie A all’Eccellenza, è fallito
ed è stato rifondato, ma lo stadio è sempre là, testimonianza della fissità
dell’urbanistica trevigiana, che non ha mai saputo, né voluto spostare dal
centro della città, un impianto usato 2 giorni al mese per soli nove mesi.
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1-2-3 lo stadio domenica addì 2023
La
palese dimostrazione di un’insipienza enorme e di una totale carenza di idee e
di coraggio: com’è possibile avere in pieno centro storico un impianto a
servizio del calcio, che dovrebbe essere da decenni spostato in un’area
periferica con parcheggi e collegamenti autostradali.
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4 lo stadio e le mura
Per
la verità qualche ipotesi è stata fatta con poca convinzione e sempre da
candidati sindaci perdenti: tutto si è fermato per la “tradizione” e per i 200
ultras che sono sempre stati contrari.
Circa
la tradizione, nessuno ha mai pensato di togliere la dedica dello stadio ad
Omobono Tenni, anche se penso che molti non sappiano nemmeno che sport
praticasse ed in quale epoca…
Quanto
agli ultras, c’è poco da dire: il voto di pochi è importante anche per chi ha
sempre goduto di maggioranze quasi bulgare: non si butta via nulla.
In
questo modo però si perdono occasioni importanti e ne è una dimostrazione la
ristrutturazione in corso della scuola media “L. Stefanini”.
Il
“pensiero” politico a breve non consente di immaginare variazioni necessarie
alla struttura della città e garantisce solo le poltrone, non il bene della
città di Treviso.
Se
l’operazione “spostamento Tenni” fosse stata programmata per tempo, si sarebbe
potuto costruire interamente una nuova scuola media nell’area liberata,
evitando agli studenti di traslocare per un anno o forse più.
Ovviamente
la programmazione urbanistica deve essere decennale, anche ventennale, di ampio
respiro e non gestita con piani urbanistici, che al massimo soddisfano le
private richieste di potenziali elettori…
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5 … ecco lo spostamento virtuale della scuola
Invece?
Si
sta ricostruendo parte della scuola nel medesimo sedime, che è, a tutti gli
effetti, un bastione delle Mura di Frà Giocondo; si realizzano nuove fondazioni
in cemento armato a ridosso delle fondazioni delle Mura. Speriamo che sia stata coinvolta la
Soprintendenza Archeologica nelle fasi di scavo…
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5-6 le nuove fondazioni della palestra della scuola: un lavoro PER SEMPRE
E’
questo rispetto per la “tradizione”? E’ un processo di valorizzazione della
cinta muraria?
Quello
che è certo è che, persa questa occasione, non si sposterà mai più la scuola
media dal Bastione: ecco questo è la “tragica” conseguenza della carenza di
idee e coraggio…
Ma
d’altra parte, “se uno il coraggio non ce l’ha, mica se lo può dare” – diceva
l’urbanista Don Abbondio.