"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

giovedì 26 marzo 2015

10 LUOGHI COMUNI SULLA VIABILITA' (ovvero ragionamenti sul 4° lotto della tangenziale

Lo stillicidio è quotidiano da anni ed ormai  è persino noioso ripetere concetti che non si voglipno capire. Magari sono concetti "sbagliati" o non condivisibili, magari non sliamo dei sognatori.... ma questo è quello che da sempre diciamo e crediamo di avere il conforto anche di molti altri.
Non sappiamo se siamo maggioranza, nè questo è un particolare problema per noi perchè non siamo candidati a nulla e rispondiamo solo e sempre allo statuto della nostra associazione che "tutela il paesaggio ed il parimonio storico artistico della nazione."
In questo momento storico crediamo che la difesa VERA del SUOLO AGRICOLO sia un tema prioritario per una migliore qualità della vita.

Questa revisione è APERTA e sarà inviata a chi studia queste cose e potrà migliorarla con lo scopo di dare un contributo per elevare il dibattito che non deve diventare uno scontro di "civiltà" tra quartieri, nè una disputa dotta tra tecnici perchè il nodo è squisitamente POLITICO. Di scelte politiche tra chi sta da una parte e chi sta dall'altra e potremmo scoprire che molti partiti (se non tutti sono schierati dalla stessa parte) e pochi sognatori sono dall'altro lato, ma, ripeto, non è questo il problema.
Il problema è CAPIRE CHI PUO' AVERE RAGIONE perchè quello che facciamo OGGI ricadrà sulla pelle de nostri FIGLI ed anche oltre.

Mi spiace per i GIORNALISTI, ma non è molto sintetico e gionalistico, però si presta a molti spunti e quindi se corranno usare il testo, dovranno ... leggerlo e non solo fare i titoli.
 
  1. SE NON DECIDIAMO, PERDEREMO I SOLDI DEL FINANZIAMENTO..”
Affermazione FALSA e INCOERENTE.

L'affermazione è FALSA perché nel caso specifico del 4° lotto della tangenziale di Treviso perché il progetto risale al secolo scorso ed il finanziamento è passato da programma triennale a programma triennale della Regione Veneto senza particolari difficoltà.
Ricordiamo che il progetto è amministrativamente fermo alla conferenza di servizi del 2010 quando l'allora maggioranza di centrodestra respinse il progetto a Veneto Strade con il plauso degli oppositori di centrosinistra.

Chi conosce il funzionamento dei bilanci pubblici sa che i soldi, in realtà, non ci sono.
Non ci sono per gli interventi programmati, ma nemmeno per gli interventi anche in corso di esecuzione, vista la “normale sofferenza” di tutti coloro che devono pagare interventi pubblici con soldi regionali (chiedere a ATS o PARCO DEL SILE per credere).

L'affermazione è INCOERENTE se viene pronunciata da un politico, soprattutto se amministratore perché è necessario ricordargli sempre che (teoricamente) è la POLITICA che dovrebbe decidere “dove, come e quando” allocare le risorse e non è una partecipata come Veneto Strade che puo' porre ricatti.

Non sussiste nemmeno il problema del vincolo di bilancio per una specifica spesa perché i bilanci statali o regionali non sono “tavole della legge” fisse ed immutabili, ma strumenti per i politici per gestire le risorse e vanno cambiati quando serve.


  1. ... LO STUDIO DIMOSTRA CHE IL PROGETTO E' UTILE....”
Affermazione FORZATA e INCOERENTE

L'affermazione è FORZATA perché uno studio (qualsiasi studio scientifico serio) sull'effetto di un nuovo intervento come un troncone di 3 km di strada a 4 corsie progettato 20 anni fa, illustra gli effetti della nuova strada sull'esistente, ma non è un processo fisico classico, ma un sistema che dipende anche da fattori particolari antropici cioè dalle scelte di chi usa i mezzi e da cosa c'è al contorno.

Uno studio, anche il migliore fatto dai migliori “amici” milanesi, parte da una serie di ipotesi e dovrebbe soprattutto dovrebbe avere un set di dati di monitoraggio che o non esiste o non è noto ai comuni mortali; i risultati delle analisi condotti con i piu' sofisticati software sono una delle (molte) rappresentazioni della realtà, che sarà tanto piu' vera quanto piu' accurate sono le ipotesi di partenza e di analisi.

In 20 anni, cioè da quando si parla di queste mitica tangenziale, si sarebbero potuti fare ed avere migliaia di dati, fare inchieste sulle provenienze e sulle destinazioni, ma invece... nulla di questo è stato fatto perché Veneto Strade parte dal concetto che la sua “mission” è fare strade, non altro.
La Politica ha sempre accettato questa delega e sappiamo bene (lo dicono le indagini e l'incarcerazione dell'ex assessore Chisso ed i recenti arresti di Incalza e Perotti) per quali motivo i partiti (tutti i partiti) appoggiano sempre le Grandi Opere.

Lo studio di TRT sulla tangenziale progettata da Veneto Strade ha dimostrato (con certezza questa volta) che:
  • la variante di progetto di Veneto Strade non è dipesa da modifiche normative ma da altri inconfessabili motivi (che sarebbe interessante indagare per capire in quel di Paese)
  • il progetto di Veneto Strade non rende possibile la prosecuzione del 4° lotto e quindi è una strada del tutto inutile perché “muore” in Feltrina, dove in un momento di incertezza urbanistica (anche questo da indagare a fondo) si è eretto un supermercato dove doveva esserci la strada!!
  1. IL TRONCONE DEL 4° LOTTO SERVE AL QUARTIERE DI S.GIUSEPPE...”
Affermazione ASSURDA.

L'affermazione è ASSURDA in quanto si omette di ricordare che il quartiere di San Giuseppe ha una chiesa con la scalinata che si affaccia... sulla S.S. Noalese, una delle arterie che collega proprio l'attuale tangenziale con Treviso.

Finché aeroporto, mercato ortofrutticolo, centri commerciali vari in strada Ovest e zona aeroporto (ex Marazzato, do you remember?) vengono aumentati in numero e presenze, nemmeno Gesu' riuscirà a salvare il suo padre putativo!!

Il traffico di attraversamento si combatte con politiche di diversa mobilità (piu' trasporto pubblico e meno auto private) e con interventi locali (bretella tra Porta del Leon e Stiore).

Chiedere agli amministratori (attuali e passati) perché:
  • non si fa nulla per controllare la deregulation commerciale che ci sta impestando di centri commerciali, che uccidono il centro storico?
  • non ci si impegna su interventi locali come la sopracitata bretella o riduzioni del traffico pesante o spostando il mercato ortofrutticolo, che invece di andare all'inutile Porta del Leon, è rimasto in zona Stiore, dove Fondazione Cassamarca ha pensato di complicare il tutto con il famigerato Appiani2


  1. UNA NUOVA STRADA VELOCE, ALLEGGERISCE IL TRAFFICO....”

Questo luogo comune è il piu' radicato perchè di basa su una pseudo logica quantitativa: “ci sono troppe auto su questa strada.... allora servono nuove strade.”

Purtroppo (e il Veneto è l'esemplare dimostrazione) tale logica è fallimentare e “funziona” nel breve periodo perché il traffico dipende da fattori non sempre scientifici e la cui modellazione nel lungo periodo è molto difficile.

Infatti una nuova strada dipende dai poli attrattori esistenti, ma essa stessa induce la creazione di nuovi poli attrattori di traffico ed è soggetta a decisioni umane, che non seguono sempre (anzi quasi mai) principi fisicamente stabiliti.

Il traffico non è come l'acqua che va sempre verso il basso e si divide in modo predefinito nei vari tubi che si aggiungono!!

Un'incisiva ed innovativa azione sul traffico comporta nuovi modelli di mobilità, ma tutto inizia dal riconoscere che non sempre servono nuove strade. Anzi è proprio il contrario.


  1. IL COSTO DELLA NUOVA STRADA E' 54 MILIONI DI EURO...”

Quanto parliamo di opere stradali, si fanno delle cifre (che restano nella memoria) in modo molto disinvolto e senza particolari ulteriori analisi.

L'ipotesi di costo che sta alla base dello ricatto di Veneto Strade è un costo per il lavoro per un strada a 4 corsie di 2,8 km con pochissima parte interrata, che manca di tutti gli oneri accessori cioè IVA, costi per espropri, oneri tecnici, oneri finanziari, ecc...

La cifra totale sarà all'incirca 85-90 milioni di euro per 2,8 chilometri cioè circa 30 milioni di euro a chilometro, costo che è sempre interessante confrontare con i costi standard europei (vedi inchieste Report che dimostrano che sono superiori di 2 o 3 volte!!).

Solo il costo delle aree private in area di sbocco sulla SS Feltrina, dove ci sono case abitate e aree fabbricabili, è stimato superiore a 10 milioni di euro.

Tale “costo complessivo” è inoltre OPACO cioè controllato, manu militari, da Veneto Strade (cioè dalla Regione Veneto) che non dà mai le reali cifre finora spesa, per esempio, per le progettazioni sbagliate fatte fino ad oggi, che il Presidente della Provincia Muraro doveva far pagare ai responsabili!!

Quando si parla di simili cifre è molto vago parlare solo di cifre e risulta piu' semplice capire che:
  • 2,8 chilometri di tangenziale sono uguali 30 scuole materne da 3 milioni di euro
  • 2,8 chilometri di tangenziale sono uguali 1000 chilometri di Greenway
  • 2,8 chilometri di tangenziale sono uguali a 9 case di riposo da 10 milioni di euro
  • 2,8 chilometri di tangenziale sono uguali a 9 parcheggi scambiatori da 10 mln di euro
  • etc... etc...
Questo va chiesto agli amministratori (soprattutto ai futuri Governatori regionali) perché sulle diverse priorità di ognuno, dovrebbe essere dato il voto di elettori consapevoli.

Da ricordare anche agli amministratori pubblici che tutte (e dico TUTTE) le Grandi Opere sono brodo di coltura per corruzione, malaffare e tangenti con evidente e chiaro uso di costi artificiosamente aumentati (le famose varianti in corso d'opera) per finanziare politici corrotti (vedi ing. Perotti, DL della Pedemontana, assessore Chisso della giunta Zaia e la recente inchiesta denominata per l'appunto “Sistema”!!).

  1. UNA NUOVA ARTERIA STRADALE, SERVE PER LO SVILUPPO...

Affermazione che spesso ha anche le varianti “serve per la ripresa” o “serve per l'occupazione” che è un grimaldello per molte decisioni con grandi impatti sull'ambiente.

Il mitico orizzonte della ripresa, della crescita o dello sviluppo in generale ha usato il territorio come una risorsa inesauribile con una MIOPIA POLITICA, che oggi tutti ammettono: abbiamo case e capannoni dappertutto con migliaia di chilometri di strade inefficaci ed inefficienti.

L'industria non c'è piu': chiedere al Sindaco di Villorba che finanzia la dismissione.
Il commerciale si delocalizza in periferia dissanguando i centri storici: chiedere al Presidentissimo De Poli ed all'assessore Camolei per Appiani2 e centri commerciali in strada Ovest o area Marazzato.
Il terziario diventa “smart” … ed il settore primario è MORTO.

L'agricoltura muore, anzi è morta, sia per motivi storici e sociali, ma anche e soprattutto per mano anche di chi ha devastato le campagne rendendo sempre piu' vantaggioso un utilizzo ALTRO del terreno: il mitico cambio di destinazione d'uso che tutti i proprietari privati ricercano, meglio se agricoltori....

Tutto questo deve diventare il passato perché non possiamo piu' trasformare TERRENO VERGINE E AGRICOLO in terreno sterile e lottizzato.

Ne va della nostra sopravvivenza e della qualità della vita e questo diventerà un fattore importantissimo per capire chi sta da una parte e chi sta dall'altra, al di là degli steccati ideologici della vecchia politica.


  1. NON POSSIAMO PIU' ATTENDERE... DOBBIAMO DECIDERE...”

Affermazione che diventa anche “non possiamo essere ostaggi del fronte del NO” oppure “non possiamo badare a quelli del NIMBY, dobbiamo agire nell'interesse di tutti...”

La moda di “essere decisionisti” e di “aver diritto di decidere” dipende, in una democrazia, da vari fattori tra cui:
  • la legittimazione ottenuta tramite una votazione democratica
  • la coerenza con il proprio programma elettorale
  • la “valutabilità” nel futuro del risultato della decisione presa

Oggi mancano uno o piu' di questi elementi sia a livello nazionale che a livello locale:

  • il governo Renzi è stato nominato da un Parlamento di nominati eletti con una legge dichiarata incostituzionale, che sta riformando la Costituzione (!!)
  • le alleanze non sono piu' politiche ideologiche (comunisti contro capitalisti), ma sono partitiche, anzi di corrente, variabili in funzione delle convenienze e/o delle pressioni delle lobbies, mascherate da “pubblico interesse”
  • i programmi elettorali sono “vuoti a perdere”: consumo zero del territorio significa fare nuove strade? Partecipazione significa non decidere nulla sul PAT ed assorbire tutte le osservazioni in un atto di indirizzo privo di effetti che conferma il PRG precedente? Intervenire sui disagi sociali e sulle nuove (e vecchie) povertà significa fare convegni smart?

La “decisione” è il fulcro della buona politica di un amministratore: andrebbe meditata, motivata in termini specifici e generali confrontandosi con chi dissente e soprattutto la decisione presa va resa “misurabile”, assumendosi una precisa responsabilità.

La responsabilità del “buon padre di famiglia” che deve portare al benessere della sua famiglia, ma non è sempre esatta perché lui è il capofamiglia; magari da una decisione presa in modo errato si capisce che il “buon padre di famiglia” è pronto per cedere il passo, che in politica significa non essere rieletto.

In Italia, nel Veneto (e Treviso è sia in Italia che nel Veneto...) invece tutti dicono tutto, ma nessuno è mai responsabile di nulla

  1. .... E' UNA GRANDE OPPORTUNITA' DI LAVORO....”

Le cosiddette Grandi Opere sono un'opportunità di CORRUZIONE piu' che di lavoro perché sono processi “opachi”, gestiti da pochi e senza un reale controllo in corso d'opera; al massimo interviene la magistratura, ma solo dopo che il danno è fatto.

Il lavoro che danno queste Grandi Opere è limitato e temporaneo, di solito destinato a Grandi Ditte, che sfruttano i subappaltatori e lasciano solo il ricordo dello sviluppo.

Il danno che producono è invece permanente perché non si torna indietro: un suolo agricolo lottizzato o asfaltato è un suolo perduto. PER SEMPRE.


  1. ... E' NECESSARIO DARE UNA GERARCHIA ALLE STRADE...”

Affermazione VERA, ma usata in modo strumentale se viene indicata per dimostrare le necessità di una strada, per esempio del 4° lotto della tangenziale di Treviso.

Il Veneto e la Provincia di Treviso sono un palese esempio di una rete stradale storica sviluppata e ampliato “in modo spontaneo” ed ormai sclerotizzata senza alcun ordine gerarchico.

Siamo un corpo dove non ci sono aorte o vene principali e via diminuendo fino ai capillari, ma un tessuto dove le autostrade sono sottoutilizzate (perché devono essere remunerate le concessioni) e le strade residenziali sono usate per lo scorrimento di attraversamento.

Invece di compromettere questi privilegi ed agire sulla rete stradale esistente con bretelle e soluzioni locali, si preferisce la Grande Strada (cioè la tangenziale), che è un'opera ad effetto che dà grande lustro al politico che la promuove (e tutti la promuovono sempre..), che spesso si “dimentica” anche delle proprie opinioni (contrarie) quando si era all'opposizione!!

La prima grande battaglia che si chiede è di “aprire” l'autostrada A27. Poi parliamo del resto.

  1. SE SUCCEDE UN INCIDENTE A S.GIUSEPPE, SERVE UNA TANGENZIALE....”

Tale assioma è particolarmente radicato nella tradizione trevigiana ed in particolare nella zona di San Giuseppe è piu' o meno un DOGMA, cioè un'affermazione che NON si discute, ma che necessariamente i “fedeli” accettano senza alcun dubbio o discussione. Chi si oppone è un infedele...

Come tutte le affermazioni non scientifiche, tale luogo comune si alimenta con la continua ripetizione come un mantra (meglio se amplificato dai media).
Ripetere centinaia di volte un concetto, non lo rende piu' vero, ma semplicemente ne rinforza solo la diffusione ed tende ad accrescere il numero di “fedeli”.

Un particolare tipo di “credente” è il politico, che si differenzia tra amministratore (cioè chi governa) ed opposizione (cioè chi non governa e dovrebbe esercitare il controllo democratico): tale “specie” è molto volubile a livello di convinzioni e basta un semplice spostamento da maggioranza ad opposizione per avere incredibili conversioni, che fanno impallidire San Paolo sulla via di Damasco.
Potremmo a breve parlare di politici convertiti sulla via Noalese!

Tutto questo parlare, distrae dalle reali cause e quindi rende piu' difficile trovare soluzioni: è come se uno si infortunasse ad un piede in cantiere ed gli venisse prescritto di mettersi l'elmetto, invece di scarpe anti-infortunistiche.

Le reali cause del traffico di un troncone di strada (ad esempio la Noalese di fronte alla Chiesa di San Giuseppe) dipende da cosa prevedo di posizionare a livello urbanistico all'intorno cioè dalla programmazione urbanistica, che in Veneto è solo una teoria.

Tale quadrante è un luminoso esempio di fallimento urbanistico perché:
  1. il mercato ortofrutticolo è rimasto alle Stiore (circa 100 camion in andata e ritorno, forse anche di piu')
  2. l'aeroporto si vuole espandere
  3. si è autorizzato un centro commerciale in bocca a San Giuseppe cioè nell'ex area Marazzato ed altri ce ne sono appena piu' in là (ex Pagnossin)
  4. si continua a lasciar mano libera al mercato che ormai ha quasi completato la trasformazione della strada Ovest da strada in zona industriale a strada in zona commerciale, anche al dettaglio (vedi ultimo centro commerciale all'ex Piarotto)
Tutto questo si sarebbe dovuto fare con i vecchi PRG e oggi (ieri) si doveva fare con i PAT. Treviso ad oggi, cioè a due anni dall'insediamento della nuova amministrazione di centrosinistra ha solo adottato il PAT (che è quello del centrodestra) e resta vivo il PRG che consente ancora di fare le ultime lottizzazioni non fatte nei tempi d'oro della Lega.
L'assessore all'Urbanistica Camolei (fiduciario del Sindaco) è anche assessore alle Attività Produttive e ad oggi non è riuscito ad incidere in nessun modo secondo il programma elettorale della coalizione che ha portato all'elezione di Manildo. Gli atti di indirizzo non servono a nulla a livello normativo: sono solo “belle parole” (magari votate in Consiglio Comunale), ma inutili.

CONCLUSIONE

LA STRADA DEL CAMBIAMENTO NON E' CERTAMENTE UN STRADA... ASFALTATA!!

Questo non è un luogo comune, ma una triste realtà che divide chi pensa che già oggi ci sia troppo cemento ed asfalto e chi invece ritiene di dover/poter ancora mediare su concetti VECCHI e ragionamenti che è ormai dimostrato hanno portato all'attuale degrado della città diffusa veneta.

Purtroppo non c'è spazio per la mediazione, perché siamo di fronte ad un bivio antitetico, che parte dalla negazione di una premessa fondamentale e cioè che il problema TRAFFICO non si risolve con la costruzione di nuove grandi strade in un territorio sclerotizzato, diffusamente costruito e parzialmente abbandonato, dove i luoghi VUOTI sono ormai le aree di pregio ambientale o i campi agricoli, che restano l'unica nostra vera ricchezza.

Non è piu' una questione partitica o ideologica ed infatti sindaci di opposti schieramenti di possono agevolmente incontrare, ma non per il “bene comune”,ma perché hanno entrambi la stessa consolidata e vecchia visione del problema.

Ormai non ci si divide piu' su temi etici o su temi ideologici (il capitale, il lavoro, etcc..) ma ci si divide su come di interviene sul territorio perché “a parole” (e lo vedremo bene in questa campagna per le regionali, siamo tutti verdi, ambientalisti, biocompatibili e sostenibili), ma quando si tratta ai agire e decidere allora emergono le DIFFERENZE.

Le differenze sono di POLITICA AMBIENTALE, che si riflette sul lavoro, sui rapporti, sull'urbanistica ed in pratica anche sul sociale, modificando la qualità della vita.

Oggi è tempo di capire, al di là dei discorsi fumosi e dei mezzi discorsi, chi è da una parte e chi è da un'altra. Lo spazio mediano, molto ambito da molti politici locali, non è piu' uno spazio ammissibile se discutiamo del futuro nostro e dei nostri figli.


revisione 0 del 26-3-2014

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