"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

sabato 20 luglio 2013

GIRASILE -LA GABBIANELLA NON VA IN BICI: LA DEVIAZIONE DEL PINGUINO

 
La questione riguarda un progetto di pista ciclabile (“Girasile”) che da anni deve essere realizzato con fondi europei ed una questione sorta da poco agli onori della cronoca dove c'è l'usuale contrasto tra il privato ed il pubblico.

Mi sono astenuto dal commentare prima di vedere direttamente la questione insieme con quelli che ieri hanno fatto la bella gita promossa dall'associazione ASTEA di Quarto di Altino, ma adesso un'opinione posso esprimerla, anche senza aver visionato i dettagli del progetto e della variante.

La questione è quella del “percorso ottimale” di una pista ciclabile lungo il fiume Sile davanti a Villa Gabbianelli, diventata (credo da poco) la dimore di una potente famiglia trevigiana; la ciclabile andrà da Casier a Quarto d'Altino, il cosidetto Girasile, ed è nella fase di aggiudicazione dei lavori, cioè pronta quasi all'inizio dei lavori.
La situazione si complica per effetto di banali dispetti “politici”, per la presenza di una potente famiglia trevigiana e per molta approssimazione nella passata gestione della questione.

La prima considerazione è la sorpresa perchè è assurdo arrivare al momento dell'aggiudicazione dei lavori ad avere ancora problemi e contestazioni con chi la pista la deve far passare, cedendo una parte della sua proprietà o accettando una servitù (di introspezione).

La seconda questione è che la motivazione di un'eventuale deviazione dovrebbe essere esclusivamente una motivazione di tipo paesaggistico ed ambientale, cioè il diretto rapporto tra villa Gabbianelli ed il Sile.
Questo rapporto è stato però profondamente alterato e modificato tanto che possiamo dire non esiste piu': i lavori sulle sponde, la modifica del giardino hanno trasformato questo rapporto e di fatto già negano la relazione tra la villa ed il fiume. Non c'è piu'!!
Sono state modificate le quote per salvaguardarsi dalle piene, ma alterando la storia degli spazi un tempo periodicamente allagati dal Sile e al quale Sile i signori veneziani accedevano.
Si è fatto un bellissimo giardino iper curato, ma che attiene ad una visione a-storica ed all'usuale strategia del “son paròn a casa mia”!!
Non esiste quindi in questo momento alcuna seria motivazione paesaggistica che possa escludere il passaggio della pista ciclabile dove previsto nel progetto.

La prospettiva di una deviazione del percorso assume poi alcuni ulteriori significati che devono essere valutati:
  • si mostrerà a chi percorrerà la pista il lato B della villa cioè il retro; chiaramente proponiamo che venga apposto un evidente cartello informativo che dica che nel 2013 il potente privato e la sua gentile Signora non volevano seccatori della loro privacy ed hanno imposto la deviazione del Pinguino, paventando danni milionari agli amministratori;
  • continua nei fatti, l'inchinarsi del pubblico nei confronti del privato; nulla di nuovo sotto il sole visto che con Caltagirone o De Poli si è fatto ben di peggio, ma sarà difficile spiegare al contadino a cui è stato espropriata la sua terra per pochi euro, che se ci si chiama Signora Pinguina le cose sono diverse!
  • deludente e implicitamente altezzosa la proposta (vincente) del Pinguino di pagare la differenza cioè di mettere 150.000 euro privati per pagare la propria tranquillità; il privato ha sacrosanto diritto alla tranquillità, ma chi è proprietario di un bene privato di valore storico artistico dovrebbe avere la consapevolezza che quel patrimonio è anche un po' di tutti... Non è il frutto solo del lavoro e dell'ingegno privato, ma anche dei barcari che solcavano il Sile ed i loro figli, probabilmente operai dello stesso industriale, hanno il diritto almeno di vedere quello che i loro avi hanno contribuito a fare con il sudore della loro fronte.
Si tratta di consapevolezza che nel nostro Veneto non c'è.
Qui c'è molta strada da fare sia tra i “poareti” che tra i “siori”, ma dirìa che i siori zè molto pì indrìo dea zente!

Magari i Signori Pinguini sono in grado di ripensarci, magari si tratta di cercare un dettagli di modifica, ma crediamo che la soluzione della deviazione decisa oggi nei modi e nei termici che conosciamo, sia una chiara sconfitta per tutti.
Treviso, 19 luglio 2013
p. di Italia Nostra Treviso il presidente Romeo Scarpa

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