La
questione riguarda un progetto di pista ciclabile (“Girasile”)
che da anni deve essere realizzato con fondi europei ed una questione
sorta da poco agli onori della cronoca dove c'è l'usuale contrasto
tra il privato ed il pubblico.
Mi
sono astenuto dal commentare prima di vedere direttamente la
questione insieme con quelli che ieri hanno fatto la bella gita
promossa dall'associazione ASTEA di Quarto di Altino, ma adesso
un'opinione posso esprimerla, anche senza aver visionato i dettagli
del progetto e della variante.
La
questione è quella del “percorso ottimale” di una pista
ciclabile lungo il fiume Sile davanti a Villa Gabbianelli, diventata
(credo da poco) la dimore di una potente famiglia trevigiana; la
ciclabile andrà da Casier a Quarto d'Altino, il cosidetto Girasile,
ed è nella fase di aggiudicazione dei lavori, cioè pronta quasi
all'inizio dei lavori.
La
situazione si complica per effetto di banali dispetti “politici”,
per la presenza di una potente famiglia trevigiana e per molta
approssimazione nella passata gestione della questione.
La
prima considerazione è la sorpresa
perchè è assurdo arrivare al momento dell'aggiudicazione dei lavori
ad avere ancora problemi e contestazioni con chi la pista la deve far
passare, cedendo una parte della sua proprietà o accettando una
servitù (di introspezione).
La
seconda questione è che la motivazione di un'eventuale
deviazione dovrebbe essere esclusivamente una motivazione di tipo
paesaggistico ed ambientale,
cioè il diretto rapporto tra villa Gabbianelli ed il Sile.
Questo
rapporto è stato però profondamente alterato e modificato tanto che
possiamo dire non esiste piu': i lavori sulle sponde, la modifica del
giardino hanno trasformato questo rapporto e di fatto già negano la
relazione tra la villa ed il fiume. Non c'è piu'!!
Sono
state modificate le quote per salvaguardarsi dalle piene, ma
alterando la storia degli spazi un tempo periodicamente allagati dal
Sile e al quale Sile i signori veneziani accedevano.
Si
è fatto un bellissimo giardino iper curato, ma che attiene ad una
visione a-storica ed all'usuale strategia del “son paròn a casa
mia”!!
Non
esiste quindi in questo momento alcuna seria motivazione
paesaggistica che possa escludere il passaggio della pista ciclabile
dove previsto nel progetto.
La
prospettiva di una deviazione del percorso assume poi alcuni
ulteriori significati che devono essere valutati:
- si mostrerà a chi percorrerà la pista il lato B della villa cioè il retro; chiaramente proponiamo che venga apposto un evidente cartello informativo che dica che nel 2013 il potente privato e la sua gentile Signora non volevano seccatori della loro privacy ed hanno imposto la deviazione del Pinguino, paventando danni milionari agli amministratori;
- continua nei fatti, l'inchinarsi del pubblico nei confronti del privato; nulla di nuovo sotto il sole visto che con Caltagirone o De Poli si è fatto ben di peggio, ma sarà difficile spiegare al contadino a cui è stato espropriata la sua terra per pochi euro, che se ci si chiama Signora Pinguina le cose sono diverse!
- deludente e implicitamente altezzosa la proposta (vincente) del Pinguino di pagare la differenza cioè di mettere 150.000 euro privati per pagare la propria tranquillità; il privato ha sacrosanto diritto alla tranquillità, ma chi è proprietario di un bene privato di valore storico artistico dovrebbe avere la consapevolezza che quel patrimonio è anche un po' di tutti... Non è il frutto solo del lavoro e dell'ingegno privato, ma anche dei barcari che solcavano il Sile ed i loro figli, probabilmente operai dello stesso industriale, hanno il diritto almeno di vedere quello che i loro avi hanno contribuito a fare con il sudore della loro fronte.
Si
tratta di consapevolezza
che
nel nostro Veneto non c'è.
Qui
c'è molta strada da fare sia tra i “poareti” che tra i “siori”,
ma dirìa che i siori zè molto pì indrìo dea zente!
Magari
i Signori Pinguini sono in grado di ripensarci, magari si tratta di
cercare un dettagli di modifica, ma crediamo che la soluzione della
deviazione decisa oggi nei modi e nei termici che conosciamo, sia una
chiara sconfitta per tutti.
Treviso,
19 luglio 2013
p.
di Italia Nostra Treviso il presidente Romeo Scarpa
gulp
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