Il rapporto sul clima IPCC 2021 ha quasi già lasciato i titoli dei media se non fosse che Lucifero (il vento del deserto) porta 47°C a Brighton, che mi pare molto più anomalo della temperatura record di Siracusa.
L'evoluzione del rapporto tra BIOSFERA e TECNOSFERA è ben spiegato in un libro del fisico Federico M. Butera "Affrontare la complessità" (Ed. Ambiente), che consiglio a tutti coloro che vogliono cercare di capire la situazione (di cecità) e le possibili (necessarie) azioni.
"Agroecologia, economia circolare, solidarietà e cooperazione, giustizia sociale, sobrietà...": temi a iosa per decine di programmi elettorali, che volessero veramente la TRANSIZIONE ECOLOGICA e non le balbettanti iniziative del ministro Cingolani.
"CIRCOLARE", il ragionamento è lineare (scusate il paradosso) per chi ha un minimo di ricordi di fisica.
L'energia nelle sue trasformazioni si degrada sempre per cui si dice, in fisica, che l'entropia cresce (cioè aumenta il grado di disordine) e questo in base ad un consolidato principio della termodinamica (il secondo) che nasce nello scorso secolo scorso.
Il buffo di tutto questo è che l'ECONOMIA CLASSICA USA UN MODELLO CHE NON RISPETTA I PRINCIPI DELLA TERMODINAMICA.
"Beh - diranno gli economisti - e che problema c'è?? Mica siamo fisici...."
Peccato che non rispettare questi principi cardine significa non rispettare la realtà fisica e cioè fare previsioni per un .... altro mondo!!
E' come se ci specchiassimo su una superficie che artificialmente ritocca i nostri difetti: sembriamo più belli, ma è un'immagine della mente, non la realtà.
Per chi (come i gretti ingegneri) deve descrivere la realtà con dei MODELLI è fondamentale capire entro quale ambito il modello dà risultati attendibili perchè oggi, con la potenza di calcolo a nostra diposizione, escono sempre dei risultati, ma sono veri?
Il vero problema è capire se quei risultati rappresentano il comportamento del sistema reale che si è modellato oppure sono solo numeri in libertà, buoni al massimo per il gioco del lotto.
Il taroccamento del modello dell'economia classica (Smith, Ricardo, Spencer) è che il ragionanento base è che il BENESSERE è diretta funzione del PIL, che si base su un continuo e sempre maggiore sfruttamento delle risorse della BIOSFERA da parte della TECNOSFERA, come se queste risorse fossero inesauribili.
Questo assunto, che poteva essere accettato prima della rivoluzione industriale, è ora totalmente errato nel mondo globalizzato.
Le argomentazioni che esplicita Butera sull'interazione dei sistemi complessi come Biosfera e Tecnosfera dicono che, alla fine, "vincerà" la Biosfera, ma non sarà una vittoria semplice ed indolore.
Nel mondo delle interazioni complesse, i sistemi non procedono per andamenti lineari, ma possono trovare equilibri altri con scartamenti enormi, non totalmente prevedibili proprio per le mutue e reciproche interazioni.
La TECNOSFERA non può "vincere" perchè non può superare i limiti fisici della BIOSFERA.
GAIA (sarà ancora questo il suo nome?) ha tempo, tanto tempo e non ha particolari vincoli, se non quelli di realtà.
Nellla prossima realtà (vicina o lontana da noi o dai nostri nipoti) GAIA ci sarà,
Non è detto che ci siano le condizioni per la vita umana.
LA CONCLUSIONE E' QUESTA,
VEDETE VOI SE VALE LA PENA FARE QUALCOSA...
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