"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

lunedì 28 marzo 2016

RIFLETTENDO SUGLI ALBERI...

Con la primavera si sono moltiplicate segnalazioni e riflessioni (1) sugli alberi e sul nostro rapporto con loro, quale simbolo di una Natura che è sempre più importante per molti cittadini.
Ci sono state polemiche, piuttosto vivaci, e non escludo che ce ne possano essere ancora su questo argomento, ma non mi preoccupa questo aspetto: spero solo che questi eventuali ulteriori strascichi servano al merito della questione e non ad alimentare rivalità personali.

Per dare ordine a questi pensieri conviene procedere partire dalla cronaca per arrivare alle riflessioni.


1. I LAVORI DI VILLA MANFRIN
 Questo progetto prende avvio alcuni anni fa con una richiesta di finanziamento regionale andata a buon fine (2) che il nostro Comune cofinanzia per 200mila euro; un intervento totale di circa 500mila euro in questi periodi è un intervento eccezionale, soprattutto se parliamo di verde e non di asfalto.

Probabilmente il progetto viene anche presentato alla stampa ed forse passa in qualche Commissione (3), ma nella sostanza nessuno né sa nulla.

L'amministrazione Manildo lascia nel limbo tale intervento e ai primi alberi che cadono, iniziano le proteste perché non si capisce cosa si vuole fare.

La spiegazione che ha dato il progettista, dott. Forestale Paolo Pietrobon (4), dice nella sostanza che: “80 piante erano malate, 40 erano alberelli di nessun valore e circa 80 vengono tagliate per motivazioni paesaggistiche condivise con la Soprintendenza; si reimpiantano circa 100 piante.”
Tale spiegazione è sintetica, ma piu' che sufficiente per capire: ci sono motivi tecnici e motivi paesaggistici per questo tipo di intervento.
I lavori sono progettati da tecnici, la cui professionalità, soprattutto in termini “forestali” non siamo in grado, né ci interessa mettere in dubbio ed ha il sostanziale avvallo dell'ente competente alla tutela.

La questione della legittimità dell'intervento è pertanto certamente soddisfatta, ma sono altri i temi che ci interessano. La nostre osservazioni critiche sul tema generale sono le seguenti:
  • la scelta, pur approvata dalla Soprintendenza, di ripristinare alcune vedute prospettiche del parco, non ci appare condivisibile perché il parco dalla sua creazione ha subìto pesanti modifiche ed appare un'operazione artificiosa il tentare di ritornare ad un momento storico ottimale, perdendo anche la testimonianza di fasi in cui il verde veniva piantato solo per motivi elettorali (5); se lo stesso criterio si usasse in architettura, dovremmo eliminare tutta l'edilizia ottocentesca per ripristinare lo status quo del '700?
  • è politicamente inaccettabile che un'Amministrazione, che ha fatto della partecipazione la sua bandiera elettorale, lasci ad tecnico esterno la spiegazione dell'intervento e non si presenti pubblicamente a dare conto di quanto si sta facendo (6);
  • E' incredibile che si faccia un simile investimento per questo parco senza aver aperto un confronto ed un dibattito pubblico su “come faremo a mantenere tale parco” e su cosa succederà alla scadenza della convenzione con la compagnia de “Gli Alcuni”.

Ci sono idee o programmi? 
Sarà la società Contarina ad intervenire per il mantenimento del roseto didattico o manderemo i politici della giunta, a turno, a fare gli interventi di potatura e la lotta contro torme di afidi?
Ci sono anche altre perplessità, non ancora completamente emerse, visto che il progetto del dettaglio non è stato analizzato nemmeno con il dott. Forestale Pietrobon (7) quali, per esempio:
  • lo scivolo in acciaio inox sulla collinetta devastata dai bimbi in bici: magari ci sono anche altre proposte intelligenti di spendere 30mila euro..
  • il telo serigrafato da 15mila euro che nasconde il porticato da restaurare...
  • la decisione di abbattere subito il pioppone (8) con tronco da 92cm di diametro senza lasciarlo capitozzato per un po' di tempo; su questo specifico argomento abbiamo apprezzato la spiegazione del forestale che “non accetta nel 2016 una capitozzatura per la dignità (9) dell'albero...”.Quello che non è stato considerato, a livello comunicativo, è il messaggio che poteva essere trasmesso a tutti i cittadini circa questa diffusa pratica, lasciando in piedi un moncone di pioppone per alcuni mesi. Si poteva organizzare un vero e proprio evento, direi quasi un funerale, coinvolgendo la città e le scuole, portando a conoscenza di tutti che gli alberi hanno una dignità. Invece? Si è lasciato tutto andare come un normalissimo lavoro pubblico di asfaltatura. Peccato!
Sono temi certamente secondari rispetto alla ratio dell'intervento generale, ma sono anche interventi sui quali sarebbe corretto procedere a capire il gradimento dei cittadini, se non altro per riportare l'attenzione sul parco e ascoltare i suggerimenti di chi spesso ha conoscenze storiche molto importanti.

Potrebbero emergere altri temi, come, per esempio, la riqualificazione del laghetto dove grufolano molte carpe, rendendo l'acqua di una zona di risorgiva (10) torbida come quella del devastato Po; si innescherebbero collaborazioni (11) con chi potrebbe portare questi pesci in altre zone, immettendo i “nostri” pesci di fiume a scopo veramente didattico.

Niente di tutto questo purtroppo perché, al massimo, parliamo con un direttore (12) lavori che ci spiega per quale motivo taglia alberi ed è pronto a spiegarlo sul campo uno per uno.

Questo intanto è un primo punto importante perché diciamo sin d'ora che chiederemo conto, uno per uno, degli alberi abbattuti per poter capire ed anche per controllare quello che si sta facendo.

Non sarà certamente un problema, visto che ci sono schede di progetto e certamente ci saranno riscontri e schede “a lavoro eseguito” per avere una chiara evidenza delle varie motivazioni che hanno portato agli abbattimento.


2. POTATURA IPPOCASTANI SULLE MURA
Anche l'intervento di potature sulle Mura merita alcune riflessioni perché ci sono una serie di questioni che non tornano e meritano di essere approfondite, se riusciamo ad innescare un serio dibattito pubblico.
Nel mese di febbraio c'è stato un cedimento dell'ippocastano n.4 per effetto del solo suo peso, proprio pochi giorni dopo la sfilata dei carri mascherati; alcuni giorni dopo ci si accorge, in modo fortuito, che un'altra pianta ha una delle branche spezzata e sostenuta solo dai cavi di tutela di precedenti interventi: d'urgenza si procede all'abbattimento.
Nuovamente, in somma urgenza (13), si procede con uno stanziamento di 50mila euro ad un generale intervento di potatura di 400 piante..
Al 23 marzo su 30 ippocastani potati, c'era stato un solo abbattimento per cui è possibile, tenendo questa media, che alla fine, su 400 piante, si arrivi a 10-12 abbattimenti.
Non sono pochi, se fatti tutti in un colpo, e magari in una stessa zona...

Premesso che anche di questi abbattimenti chiederemo conto uno per uno, proprio per capire cosa è successo, ci chiediamo come sia possibile intervenire “d'urgenza” per fare delle potature, che tra le cose da fare, nel verde pubblico, è una vera e propria certezza!
Anzi, interveniamo a potare anche in ritardo, visto che tali interventi si fanno o a fine agosto o all'inizio dell'inverno.
Una “somma urgenza in ritardo”?? Un concetto davvero bizzarro...
Dalle dichiarazioni di persone (14) vicine alla Giunta si afferma che “prima”, cioè ante giugno 2013 con amministrazione leghista, non si è fatto nulla, ma pare più un'accusa politica, visto che la struttura tecnica del Comune è la medesima.
Oppure i tecnici del Comune non potevano parlare e controllare? Oppure non ne hanno i mezzi e la competenza (15)?
Vogliamo sapere cosa ha fatto dal 2010 l'Amministrazione di Treviso per gli ippocastani delle Mura: quanti interventi? Quanti soldi spesi? Quali sperimentazioni?

Faremo un accesso agli atti, ma crediamo che non sia difficile per gli Uffici esibire ai loro attuali referenti politici un chiaro resoconto delle varie attività svolte.

Non c'è traccia contabile di nessuna potatura? Non ci sono interventi di messa in sicurezza?

Possiamo saperlo senza troppe formalità oppure dobbiamo fare ancora una volta “accesso agli atti”? Qualcuno si sentirà in dovere di spiegare oppure dovremo come al solito tentare di intuire con il rischio di prendere “fischi per fiaschi”?

“Chi fa cosa”? In questo mondo così smart che non sappiamo nemmeno più a chi dobbiamo attribuire la responsabilità delle cose che succedono (16)..

3. RAPPORTI FRA PERSONE E FRA ENTI

Quello che iniziamo ad intuire è che “c'è del marcio”, ma non all'interno degli alberi, bensì nei rapporti tra le persone e tra gli enti, siano essi pubblici o privati.
Gli alberi sono solo uno dei molti terreni di scontro dove circolano i soliti interessi cioè “schèi, contratti, interessi e favori”.

E noi, ovviamente, su questo intendiamo concentrarci perché solo eliminando alla radice tali pratiche potremo fare il vero interesse dei nostri amici alberi.

Precisiamo che tralasciamo in queste righe, perché poco interessante ai fini generali, le rivalità tra le persone e concentriamoci sulla rivalità tra enti.

Un tempo (17) il Comune di Treviso aveva un Settore del Verde con dirigenti, funzionari e professionalità di base competenti (giardinieri).
Poi fu deciso (18) di esternalizzare, creando delle società “ad hoc”, interamente controllate dal Comune, per fare le medesime cose con la giustificazione che c'erano troppi lacci e lacciuoli nel pubblico ed era difficile gestire il personale.

A Treviso tale società prese il nome di “Treviso Servizi Srl” e ben presto si capì, qui come in altre città, che queste società erano dei serbatoi, a buon mercato per i partiti, per fare favori a destra ed a manca (19) con pratiche clientelari di vario genere.
Ci sono state assunzioni di favore per amici e mobbing per altri e la gestione fu affidata (anche) a persone che avrebbero potuto, al massimo, dirigere un interscambio di una ferrovia LIMA...
Ricordiamo anche un'opposizione abbastanza sonnolenta, salvo poche pochissime eccezioni e soprattutto una magistratura poco interessata...

Come per l'Ente Parco del Sile, anche per Treviso Servizi, ci sono da sempre insistenti voci, ma confermate da nessuna inchiesta, né da nessuna prova che, parte dei soldi transitati per appalti o altro, siano stati in altro modo utilizzati dai referenti politici.
Per dirla piu' chiaramente si vocifera di finanziamento illecito di partito e distrazione di fondi con i modi piu' banali ed ormai noti a tutti: per esempio il pagamento di fatture per lavori non eseguiti (20).

Vogliamo spezzare questo circolo vizioso oppure vogliamo far finta di farlo?
Treviso Servizi Srl, controllata al 100% dal Comune di Treviso, ha generato un clamoroso buco di bilancio che è stato sanato non certo con i soldi di chi l'ha mal gestita e portata praticamente al fallimento.
Recentemente è stata incorporata in Contarina SpA, una società multiservizi dove il Comune di Treviso conta per il 2%, cioè nulla e dove i servizi si pagano a livello di mercato con contratti specifici.
Contarina SpA è a sua volta controllata dal Consorzio Priula, dove c'è almeno una persona fiduciaria del Sindaco Manildo, cioè l'assessore al Bilancio ed al Verde Gazzola.

Dovrebbe essere tutto perfetto, invece sembra che così non sia perché i rapporti tra Contarina SpA ed il Comune di Treviso sono tesi... ma non tutti i rapporti sono difficili per cui ci sembra ci sia una situazione schizofrenica, dove ci sono sospetti, doppi incarichi per gli stessi servizi, ipotesi di interessi privati e financo minacce come nei migliori comuni della mitica Terronia (21)

Possiamo, vogliamo, dobbiamo fare chiarezza e pulizia per poter occuparci in serenità dei patrimonio verde della nostra città, che altrimenti sarà sacrificato da questi meccanismi di potere.
Servono grandi potature e forse anche numerosi “abbattimenti”, ma non di pioppi o ippocastani!


Da oggi la nostra attenzione si concentrerà sul Contratto di Servizio che il Comune di Treviso ha firmato con Contarina SpA per capire:
  • quali siano le condizioni economiche sottoscritte e quali siano i compiti dati in gestione
  • che strumenti ha il Comune di Treviso per controllare e chi è deputato a fare i controlli
  • se i costi medi per le varie operazioni siano costi equi come i famosi “costi standard” propagandati dal nostro Governatore Zaia in Sanità 
  • ogni altro apsetto significativo ed utile
Speriamo di aprire questo dibattito pubblico e squarciare tutto quello che è opaco e che è restato poco trasparente anche con la Giunta Manildo.

Oltre a questo tema, sarà esaminato anche il tema dei rapporti Comune di Treviso con Alto Trevigiano Servizi (22) perché ancora nessuno ci ha spiegato in termini chiari come mai non sono stati avviati lavori di fognatura a Treviso fornendo delle garanzie patrimoniali specifiche ad ATS e perché non si riesce a raccordare la gestione dei reflui con la parte di produzione energia come proposto da tempo.
Temiamo che anche qui, più che problemi di sostanza, ci siano problemi di controllo e di gestione di società diverse.

Fino a che non faremo chiarezza e pulizia, crediamo che non faremo nessun passo avanti nella gestione di questi beni pubblici.

Fino ad allora, noi di ITALIA NOSTRA come altre associazioni ambientaliste (23), continueremo a rompere le balle per capire, anche a costo di fare errori o movimenti sgraziati come elefanti in una cristalleria (24)

Treviso, 28 marzo 2016

p. ITALIA NOSTRA Treviso
il presidente
f.to Romeo Scarpa

NOTE AL TESTO
1Non sempre ragionate..
2Forse in Regione non pensavano fosse possibile che Treviso passasse al centrosinistra?
3Non in quella dei Lavori Pubblici, visto che il suo Presidente Tocchetto nega di aver mai visto il progetto...
4Con la “t” mi raccomando e non senza per distinguersi da un quasi omonimo..
5In ogni caso si abbattono piante sane anche se magari incongrue come i vituperati abeti di Natale
6Probabilmente nella speranza che la questione si ammorbidisca e passi nel dimenticatoio, fatto molto probabile visto la notoria tranquillità del cittadino trevigiano (“mi no vao a combatàr...)
7Sempre con la “t”, mi raccomando...
8Di soli 56 anni e non centenario..
9Magari valesse un simile concetto anche per gli umani
10Stiamo parlando di una zona che si chiama delle “acquette”...
11Credo si dica “sinergie con altri stakeholders”...
12E lo ringraziamo per essere venuto in orario serale a parlare con noi
13Una parola magica come ha certificato l'Autorità Nazionale AntiCorruzione...
14Vedi dichiarazioni di Gigi Calesso
15E quindi non capiamo come possano fare un buon progetto per villa Manfrin...
16Sarà necessario creare un app per capire a chi devi dare la responsabilità di certe decisioni?
17Molto tempo fa
18Come in molti comuni di destra sinistra centro
19A Treviso fu soprattutto la Lega Nord ad approfittarne
20Potrebbero essere potature o appalti affidati in modo irregolare a ditte “amiche” con la prassi denunciata a Roma da Raffaele Cantone, che direi vale, più o meno, in tutte le città italiane
21Non me ne vogliano gli amici del sud perché per me l'Italia è sempre e solo una ed non ci sono generalizzazioni possibili su temi che implicano la responsabilità penale, che è personale
22Dove il rappresentante del Comune di Treviso è ancora il leghista Cristiano Schiavon (!!) con Fighera presidente...
23Ultimamente definite “di pancia” rispetto ad ambientalisti “di cervello”?
24Cristalleria dove però ci sono vasi e bicchieri sporchi come poche cose che devono essere lavati e disinfettati

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