Non ho competenze
scientifiche specifiche, né sono un “animalista 100%”, ma mi
sento coinvolto dalle preoccupazioni emerse a mezzo stampa da parte
dell'assessore provinciale alla Protezione Civile (!) e dell'ex Presidente
dell'ente Parco Sile in tema di nutrie.
Nella prima riunione
dell'ente Parco Sile è stato esposto il programma del nuovo presidente
Torresan, ma in nessun punto del lungo documento è stato mai citato
il tema di questi devastanti roditori!!
L'argomento, stranamente,
emerge ora, in fase pre-elettorale, probabilmente per solleticare
mille elettori dotati di doppietta e patentino di sterminatori di
roditori (“nutria-busters” di razza Sile)??
Accetto ovviamente di
adottare una nutria a patto che io possa portarla alle riunioni
dell'Ente Parco Sile, insegnandole a sbriciolare le gambe delle
“careghe”, che si sono spartiti i nostri amici senza nemmeno un
momento di riflessione nemmeno per le presentazioni di rito.
Temo
però che le nutrie non servano a nulla in questo caso perchè tali “careghe”
devono avere gambe di acciaio al titanio e quindi è meglio che i
furbissimi animali restino a far maramèo ai cacciatori, mettendosi
in salvo al di là dei confini del Parco Sile (gridano bandus?).
Probabilmente sono l'unica specie vivente che conosce i confini del
Parco Sile, ignoti a gran parte degli umani trevigiani!
Mi
pare però abbastanza preoccupante il metodo che viene proposto con
delega al controllo di una specie mediante semplificazioni che non
risolvono nulla, salvo permettere attività venatorie, dove non sono
ammesse. Immagino
che ci siano modalità un po' meno semplicistiche (ma certamente meno
roboanti per la stampa ed i propri militanti) per la necessaria
limitazione alla prevalenza di una specie in un territorio!
In
ogni caso accusare genericamente “i soliti ambientalisti” di non
permettere lo sterminio di questi animali nelle aree tutelate, è
l'usuale lamentela di chi non ha alcuna soluzione seria da proporre e
cerca solo scuse per la sua incapacità gestionale.
Mi
pare di ricordare che circa un anno fa un noto ristorante vicino a
Preganziol aveva adottato una “innovativa” tecnica per ridurre la
presenza di questi roditori: li metteva in tavola ai suoi clienti!!
Mi
pare un'idea equivalente a quella proposta dai nostri baldi
amministratori con il vantaggio che oltra a far divertire i
cacciatori, possiamo anche avere un'oportunità di sviluppo
proponendo una nuova pietanza da abbinare ai nostri piatti tipici per
conquistare il mondo: “nutlia calamellata con ladicchio”
Romeo
Scarpa
protettore
(inconsapevole) di nutrie
post scriptum: ma come sono arrivate le nutrie qui da noi?? Non è che ci sia qualcuno che le importava per farsi colletti di pelo e poi le ha perse in giro... o è una congiura dei perfidi ambientalisti per creare problemi agli illuminati amministratori??
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti di contenuto ritenuto "inadatto" saranno eliminati..