"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

martedì 22 giugno 2010

MOSE

LETTERA APERTA a Giornalisti e Direttori dei più diversi organi
d'informazione.

Leggiamo il resoconto del recente sopralluogo del Presidente del Veneto alle opere in corso del Mose durante il quale Luca Zaia ha affermato: " per deliberare bisogna conoscere e far conoscere...per questo vi ho invitati....bisogna dedicarsi agli infedeli da convertire più che alle pecorelle fedeli..." (da "La Nuova" del 10.06. pag.14).

Noi lo scorso 9 giugno non eravamo al Lido, ma negli ultimi mesi (per preparare un nuovo video, che stiamo producendo e che sarà messo in circolazione prossimamente) abbiamo avuto occasione di leggere alcune vecchie (1998-’99- 2003,’06) e nuove (2009-’10) documentazioni sul Mose (ufficiali, pubbliche e private) raccolte presso uffici e tecnici molto competenti in materia .

Quei documenti ci hanno decisamente fatto rimanere nella categoria degli "infedeli" perchè indicano univocamente che il Mose MALFUNZIONERA' O NON FUNZIONERA' DEL TUTTO e che comunque E' IL PIU' GRANDE SPRECO di risorse tecnologiche, energetiche, ambientali e finanziarie della storia dell'Italia contemporanea.

I documenti indicano (vedi le relazioni del Comune, del Min. dell’Ambiente e delle tre Soprintendenze Regionale-Archeologica-Venezia e Laguna presentate a Palazzo Chigi nel 2006) che il MOSE, rispetto ad altri 2-3 PROGETTI (ARCA-cassoni autoaffondanti; Paratoie a Gravità …) :
E' strutturalmente molto più complesso, delicato ( uomini e macchinari lavorano sempre sott'acqua ...), funzionalmente instabile e a rischio risonanza (vedi relazioni “Esperti internazionali”, Comune, Min. Ambiente, Principia) e quindi non affidabile e a pericolo di rottura in due situazioni di moto ondoso già verificatesi nei primi quattro anni di monitoraggio.
Non è adattabile alle esigenze funzionali del Porto, in particolare in prospettiva rispetto alle previste, consistenti variazioni dell'eustatismo (chiusura invernale quotidiana delle bocche di porto: cfr. relazioni CNR italiano e francese).

Non garantirà i ricambi delle acque della laguna ed impedirà l’uscita delle acque che affluiscono in laguna da terra e dalla pioggia.
E' molto pericoloso, estremamente più complicato e più costoso delle altre soluzioni nelle necessarie manutenzioni ordinarie e straordinarie, subacquee ed in cantiere.

Per il suo normale funzionamento consuma quantità pazzesche di energie inquinanti e costose ( 10-12 megawatt invece che un megawatt o addirittura....meno di zero ). Al contrario impedisce di sfruttare enormi flussi di maree in entrata ed in uscita e le spinte delle onde per produrre importanti quantità di energie -eco-compatibili a costi irrisori.
Per alloggiare gli enormi cassoni e le paratoie comporta l’ulteriore sbancamento delle bocche di porto (che invece la legge speciale chiede di riequilibrare) con enormi scavi costosi (oltre cinque milioni di mc) e grandissime quantità di fanghi da depositare dove ? con quali effetti sugli ecosistemi lagunari (vedi operazione in corso lungo il Canale Marani e progetto Valle Millecampi)?

Rimarrà tutto sempre sommerso mentre le strutture degli altri progetti potrebbero essere rimosse stagionalmente o secondo necessità, per periodi più o meno lunghi, con costi minimi.
I costi di costruzione sono enormemente più alti (molte volte superiori rispetto agli altri progetti ).
I tempi di costruzione sono molto più lunghi di quelli di tutti gli altri sistemi (attuabili e sperimentabili in 12-24-36 mesi) .
I CASSONI del MOSE NON SONO REVERSIBILI al contrario di tutte le strutture e le basi di appoggio degli altri progetti .

Nel leggere alcuni resoconti dell'esperienza che avete fatto lo scorso 9 giugno, sembra proprio che nessuno di questi argomenti sia stato nemmeno minimamente affrontato dal Governatore e dai suoi accompagnatori.
A noi pare che se il dott.Zaia davvero vuole conoscere e far conoscere completamente ai cittadini ciò che sta accadendo fra mare e laguna, non possa eludere alcuno dei dieci punti indicati, visto che ognuno di essi comporterà conseguenze ambientali, e funzionali per i beni comuni e per le attività private, nonchè sforzi finanziari enormemente diversi in una fase di necessaria drastica riduzione delle spese pubbliche.

Nella certezza che il dott. Zaia sia davvero intenzionato a fare luce su questi punti cruciali che il suo predecessore non ha mai pubblicamente discusso e condiviso con i cittadini veneti, auspichiamo che anche voi vogliate chiedergli di ORGANIZZARE AL PIU' PRESTO UN CONFRONTO TECNICO SCIENTIFICO SUI DATI DEL MOSE IN COMPARAZIONE CON QUELLI DELLE PIU' RAGIONEVOLI SOLUZIONI ALTERNATIVE in una tranquilla sede della Regione.

Non costerebbe nulla, i cittadini Veneti rischiano solo di spendere di meno e di ottenere in breve tempo risultati ben più rapidi ed efficaci.

Crediamo che questo appuntamento sia comunque necessario per convincere tutti della effettiva bontà delle soluzioni decise o di far pacificamente emergere possibili aggiustamenti migliorativi del vecchissimo progetto Mose senza demolire nulla delle opere che sin'ora sono state fatte .

Crediamo che la civile discussione dei dati fra tecnici di diverse opinioni sia l'unico modo per evitare che gli "infedeli da convertire e le miti pecorelle fedeli", non convinti dai silenzi e dalle reticenze, si trasformino in branchi di arieti pensanti molto arrabbiati.

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