I comunicati stampa pubblicati sul sito del Consiglio Regionale fanno un po’ di luce sul tentativo avvenuto alla fine del dibattito consigliare sulla Legge Finanziaria di inserire un articolo contenente profonde modifiche, peggiorative, alla Legge che regola l’attività di cava, la L.R. n. 44/1982.
Con il pretesto di una crisi che colpirebbe il settore delle escavazioni (o dei cavatori?) nelle province di Verona e Vicenza il Consigliere Giancarlo Conta (ex Assessore all’Ambiente) ha chiesto infatti che fosse permesso in tutte le cave, comprese quelle della provincia di Treviso, un incremento del 30% delle quantità escavabili autorizzate, rendendo di fatto inutili tutti i progetti di sistemazione ambientale previste nell’attuale regime concessionario e rinviando a “data da destinarsi” ogni opera di sistemazione.
Inoltre la proposta proponeva l’eliminazione del limite del 3% della superficie agraria di ogni Comune da destinare all’attività di cava e del parere obbligatorio delle Commissioni Provinciali, consentendo alla Giunta Regionale di operare senza alcun controllo e senza rispettare le competenze sulla gestione del territorio già trasferite alle province.
E’ possibile che l’ex Assessore Conta non conosca la crisi che colpisce l’intero settore delle costruzioni e delle conseguenti ricadute anche sull’attività di cava?
E’ possibile che ancora una volta si tenti di modificare, peggiorandola, una legge vigente senza coinvolgere le categorie interessate, gli Enti Locali ed i cittadini?
Che non si tenga conto della necessità di limitare il consumo di territorio?
O forse la “limitazione di consumo di territorio” è un modo di dire che si dimentica dopo averlo enunciato?
Il Consiglio Regionale di Italia Nostra, essendo venuto a conoscenza di queste insane proposte,
- ha espresso un parere decisamente negativo sul metodo e sul contenuto ed ha invitato i Capigruppo Consiliari a respingerle;
- ringrazia quindi tutti i consiglieri che si sono opposti riservandosi di rendere pubblici i loro nomi non appena sarà in possesso del verbale dei lavori del Consiglio Regionale;
- conferma la necessità di discutere ed adottare in tempi certi e brevi, previa discussione con Province, Comuni, Categorie interessate e cittadini, un Piano Regionale per le Attività di Cava che assicuri, come condizione inderogabile, la conservazione del territorio e del paesaggio agricolo e che individui e promuova il riuso dei materiali di demolizione e l’adozione di nuove tecnologie per il compattamento dei terreni;
- chiede contemporaneamente che Regione e Province individuino tutte le attività di cava, anche esaurite, per verificare lo stato di attuazione delle opere di ripristino ambientale previste nelle concessioni al fine di non consentire la continuazione delle attività a quanti risultino inadempienti.
Padova 9 marzo 2011
p. il Consiglio Regionale di Italia Nostra
il consigliere delegato
(arch. Umberto Zandigiacomi)
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