Non sappiamo se siamo maggioranza, nè questo è un particolare problema per noi perchè non siamo candidati a nulla e rispondiamo solo e sempre allo statuto della nostra associazione che "tutela il paesaggio ed il parimonio storico artistico della nazione."
In questo momento storico crediamo che la difesa VERA del SUOLO AGRICOLO sia un tema prioritario per una migliore qualità della vita.
Questa revisione è APERTA e sarà inviata a chi studia queste cose e potrà migliorarla con lo scopo di dare un contributo per elevare il dibattito che non deve diventare uno scontro di "civiltà" tra quartieri, nè una disputa dotta tra tecnici perchè il nodo è squisitamente POLITICO. Di scelte politiche tra chi sta da una parte e chi sta dall'altra e potremmo scoprire che molti partiti (se non tutti sono schierati dalla stessa parte) e pochi sognatori sono dall'altro lato, ma, ripeto, non è questo il problema.
Il problema è CAPIRE CHI PUO' AVERE RAGIONE perchè quello che facciamo OGGI ricadrà sulla pelle de nostri FIGLI ed anche oltre.
Mi spiace per i GIORNALISTI, ma non è molto sintetico e gionalistico, però si presta a molti spunti e quindi se corranno usare il testo, dovranno ... leggerlo e non solo fare i titoli.
- SE NON DECIDIAMO, PERDEREMO I SOLDI DEL FINANZIAMENTO..”
Affermazione
FALSA e INCOERENTE.
L'affermazione
è FALSA perché nel caso specifico del 4° lotto della tangenziale
di Treviso perché il progetto risale al secolo scorso ed il
finanziamento è passato da programma triennale a programma
triennale della Regione Veneto senza particolari difficoltà.
Ricordiamo
che il progetto è amministrativamente fermo alla conferenza di
servizi del 2010 quando l'allora maggioranza di centrodestra
respinse il progetto a Veneto Strade con il plauso degli oppositori
di centrosinistra.
Chi
conosce il funzionamento dei bilanci pubblici sa che i soldi, in
realtà, non ci sono.
Non
ci sono per gli interventi programmati, ma nemmeno per gli
interventi anche in corso di esecuzione, vista la “normale
sofferenza” di tutti coloro che devono pagare interventi pubblici
con soldi regionali (chiedere a ATS o PARCO DEL SILE per credere).
L'affermazione
è INCOERENTE se viene pronunciata da un politico, soprattutto se
amministratore perché è necessario ricordargli sempre che
(teoricamente) è la POLITICA che dovrebbe decidere “dove, come e
quando” allocare le risorse e non è una partecipata come Veneto
Strade che puo' porre ricatti.
Non
sussiste nemmeno il problema del vincolo di bilancio per una
specifica spesa perché i bilanci statali o regionali non sono
“tavole della legge” fisse ed immutabili, ma strumenti per i
politici per gestire le risorse e vanno cambiati quando serve.
- “... LO STUDIO DIMOSTRA CHE IL PROGETTO E' UTILE....”
Affermazione
FORZATA e INCOERENTE
L'affermazione
è FORZATA perché uno studio (qualsiasi studio scientifico serio)
sull'effetto di un nuovo intervento come un troncone di 3 km di
strada a 4 corsie progettato 20 anni fa, illustra gli effetti della
nuova strada sull'esistente, ma non è un processo fisico classico,
ma un sistema che dipende anche da fattori particolari antropici
cioè dalle scelte di chi usa i mezzi e da cosa c'è al contorno.
Uno
studio, anche il migliore fatto dai migliori “amici” milanesi,
parte da una serie di ipotesi e dovrebbe soprattutto dovrebbe avere
un set di dati di monitoraggio che o non esiste o non è noto ai
comuni mortali; i risultati delle analisi condotti con i piu'
sofisticati software sono una delle (molte) rappresentazioni della
realtà, che sarà tanto piu' vera quanto piu' accurate sono le
ipotesi di partenza e di analisi.
In
20 anni, cioè da quando si parla di queste mitica tangenziale, si
sarebbero potuti fare ed avere migliaia di dati, fare inchieste
sulle provenienze e sulle destinazioni, ma invece... nulla di questo
è stato fatto perché Veneto Strade parte dal concetto che la sua
“mission” è fare strade, non altro.
La
Politica ha sempre accettato questa delega e sappiamo bene (lo
dicono le indagini e l'incarcerazione dell'ex assessore Chisso ed i
recenti arresti di Incalza e Perotti) per quali motivo i partiti
(tutti i partiti) appoggiano sempre le Grandi Opere.
Lo
studio di TRT sulla tangenziale progettata da Veneto Strade ha
dimostrato (con certezza questa volta) che:
- la variante di progetto di Veneto Strade non è dipesa da modifiche normative ma da altri inconfessabili motivi (che sarebbe interessante indagare per capire in quel di Paese)
- il progetto di Veneto Strade non rende possibile la prosecuzione del 4° lotto e quindi è una strada del tutto inutile perché “muore” in Feltrina, dove in un momento di incertezza urbanistica (anche questo da indagare a fondo) si è eretto un supermercato dove doveva esserci la strada!!
- “IL TRONCONE DEL 4° LOTTO SERVE AL QUARTIERE DI S.GIUSEPPE...”
Affermazione
ASSURDA.
L'affermazione
è ASSURDA in quanto si omette di ricordare che il quartiere di San
Giuseppe ha una chiesa con la scalinata che si affaccia... sulla
S.S. Noalese, una delle arterie che collega proprio l'attuale
tangenziale con Treviso.
Finché
aeroporto, mercato ortofrutticolo, centri commerciali vari in strada
Ovest e zona aeroporto (ex Marazzato, do you remember?) vengono
aumentati in numero e presenze, nemmeno Gesu' riuscirà a salvare il
suo padre putativo!!
Il
traffico di attraversamento si combatte con politiche di diversa
mobilità (piu' trasporto pubblico e meno auto private) e con
interventi locali (bretella tra Porta del Leon e Stiore).
Chiedere
agli amministratori (attuali e passati) perché:
- non si fa nulla per controllare la deregulation commerciale che ci sta impestando di centri commerciali, che uccidono il centro storico?
- non ci si impegna su interventi locali come la sopracitata bretella o riduzioni del traffico pesante o spostando il mercato ortofrutticolo, che invece di andare all'inutile Porta del Leon, è rimasto in zona Stiore, dove Fondazione Cassamarca ha pensato di complicare il tutto con il famigerato Appiani2
- “UNA NUOVA STRADA VELOCE, ALLEGGERISCE IL TRAFFICO....”
Questo
luogo comune è il piu' radicato perchè di basa su una pseudo
logica quantitativa: “ci sono troppe auto su questa strada....
allora servono nuove strade.”
Purtroppo
(e il Veneto è l'esemplare dimostrazione) tale logica è
fallimentare e “funziona” nel breve periodo perché il traffico
dipende da fattori non sempre scientifici e la cui modellazione nel
lungo periodo è molto difficile.
Infatti
una nuova strada dipende dai poli attrattori esistenti, ma essa
stessa induce la creazione di nuovi poli attrattori di traffico ed è
soggetta a decisioni umane, che non seguono sempre (anzi quasi mai)
principi fisicamente stabiliti.
Il
traffico non è come l'acqua che va sempre verso il basso e si
divide in modo predefinito nei vari tubi che si aggiungono!!
Un'incisiva
ed innovativa azione sul traffico comporta nuovi modelli di
mobilità, ma tutto inizia dal riconoscere che non sempre servono
nuove strade. Anzi è proprio il contrario.
- “IL COSTO DELLA NUOVA STRADA E' 54 MILIONI DI EURO...”
Quanto
parliamo di opere stradali, si fanno delle cifre (che restano nella
memoria) in modo molto disinvolto e senza particolari ulteriori
analisi.
L'ipotesi
di costo che sta alla base dello ricatto di Veneto Strade è un
costo per il lavoro per un strada a 4 corsie di 2,8 km con
pochissima parte interrata, che manca di tutti gli oneri accessori
cioè IVA, costi per espropri, oneri tecnici, oneri finanziari,
ecc...
La
cifra totale sarà all'incirca 85-90 milioni di euro per 2,8
chilometri cioè circa 30 milioni di euro a chilometro, costo che è
sempre interessante confrontare con i costi standard europei (vedi
inchieste Report che dimostrano che sono superiori di 2 o 3
volte!!).
Solo
il costo delle aree private in area di sbocco sulla SS Feltrina,
dove ci sono case abitate e aree fabbricabili, è stimato superiore
a 10 milioni di euro.
Tale
“costo complessivo” è inoltre OPACO cioè controllato, manu
militari, da Veneto Strade (cioè dalla Regione Veneto) che non dà
mai le reali cifre finora spesa, per esempio, per le progettazioni
sbagliate fatte fino ad oggi, che il Presidente della Provincia
Muraro doveva far pagare ai responsabili!!
Quando
si parla di simili cifre è molto vago parlare solo di cifre e
risulta piu' semplice capire che:
- 2,8 chilometri di tangenziale sono uguali 30 scuole materne da 3 milioni di euro
- 2,8 chilometri di tangenziale sono uguali 1000 chilometri di Greenway
- 2,8 chilometri di tangenziale sono uguali a 9 case di riposo da 10 milioni di euro
- 2,8 chilometri di tangenziale sono uguali a 9 parcheggi scambiatori da 10 mln di euro
- etc... etc...
Questo
va chiesto agli amministratori (soprattutto ai futuri Governatori
regionali) perché sulle diverse priorità di ognuno, dovrebbe
essere dato il voto di elettori consapevoli.
Da
ricordare anche agli amministratori pubblici che tutte (e dico
TUTTE) le Grandi Opere sono brodo di coltura per corruzione,
malaffare e tangenti con evidente e chiaro uso di costi
artificiosamente aumentati (le famose varianti in corso d'opera) per
finanziare politici corrotti (vedi ing. Perotti, DL della
Pedemontana, assessore Chisso della giunta Zaia e la recente
inchiesta denominata per l'appunto “Sistema”!!).
- “UNA NUOVA ARTERIA STRADALE, SERVE PER LO SVILUPPO...”
Affermazione
che spesso ha anche le varianti “serve per la ripresa” o “serve
per l'occupazione” che è un grimaldello per molte decisioni con
grandi impatti sull'ambiente.
Il
mitico orizzonte della ripresa, della crescita o dello sviluppo in
generale ha usato il territorio come una risorsa inesauribile con
una MIOPIA POLITICA, che oggi tutti ammettono: abbiamo case e
capannoni dappertutto con migliaia di chilometri di strade
inefficaci ed inefficienti.
L'industria
non c'è piu': chiedere al Sindaco di Villorba che finanzia la
dismissione.
Il
commerciale si delocalizza in periferia dissanguando i centri
storici: chiedere al Presidentissimo De Poli ed all'assessore
Camolei per Appiani2 e centri commerciali in strada Ovest o area
Marazzato.
Il
terziario diventa “smart” … ed il settore primario è MORTO.
L'agricoltura
muore, anzi è morta, sia per motivi storici e sociali, ma anche e
soprattutto per mano anche di chi ha devastato le campagne rendendo
sempre piu' vantaggioso un utilizzo ALTRO del terreno: il mitico
cambio di destinazione d'uso che tutti i proprietari privati
ricercano, meglio se agricoltori....
Tutto
questo deve diventare il passato perché non possiamo piu'
trasformare TERRENO VERGINE E AGRICOLO in terreno sterile e
lottizzato.
Ne
va della nostra sopravvivenza e della qualità della vita e questo
diventerà un fattore importantissimo per capire chi sta da una
parte e chi sta dall'altra, al di là degli steccati ideologici
della vecchia politica.
- “NON POSSIAMO PIU' ATTENDERE... DOBBIAMO DECIDERE...”
Affermazione
che diventa anche “non possiamo essere ostaggi del fronte del NO”
oppure “non possiamo badare a quelli del NIMBY, dobbiamo agire
nell'interesse di tutti...”
La
moda di “essere decisionisti” e di “aver diritto di decidere”
dipende, in una democrazia, da vari fattori tra cui:
- la legittimazione ottenuta tramite una votazione democratica
- la coerenza con il proprio programma elettorale
- la “valutabilità” nel futuro del risultato della decisione presa
Oggi
mancano uno o piu' di questi elementi sia a livello nazionale che a
livello locale:
- il governo Renzi è stato nominato da un Parlamento di nominati eletti con una legge dichiarata incostituzionale, che sta riformando la Costituzione (!!)
- le alleanze non sono piu' politiche ideologiche (comunisti contro capitalisti), ma sono partitiche, anzi di corrente, variabili in funzione delle convenienze e/o delle pressioni delle lobbies, mascherate da “pubblico interesse”
- i programmi elettorali sono “vuoti a perdere”: consumo zero del territorio significa fare nuove strade? Partecipazione significa non decidere nulla sul PAT ed assorbire tutte le osservazioni in un atto di indirizzo privo di effetti che conferma il PRG precedente? Intervenire sui disagi sociali e sulle nuove (e vecchie) povertà significa fare convegni smart?
La
“decisione” è il fulcro della buona politica di un
amministratore: andrebbe meditata, motivata in termini specifici e
generali confrontandosi con chi dissente e soprattutto la decisione
presa va resa “misurabile”, assumendosi una precisa
responsabilità.
La
responsabilità del “buon padre di famiglia” che deve portare al
benessere della sua famiglia, ma non è sempre esatta perché lui è
il capofamiglia; magari da una decisione presa in modo errato si
capisce che il “buon padre di famiglia” è pronto per cedere il
passo, che in politica significa non essere rieletto.
In
Italia, nel Veneto (e Treviso è sia in Italia che nel Veneto...)
invece tutti dicono tutto, ma nessuno è mai responsabile di nulla
- “.... E' UNA GRANDE OPPORTUNITA' DI LAVORO....”
Le
cosiddette Grandi Opere sono un'opportunità di CORRUZIONE piu' che
di lavoro perché sono processi “opachi”, gestiti da pochi e
senza un reale controllo in corso d'opera; al massimo interviene la
magistratura, ma solo dopo che il danno è fatto.
Il
lavoro che danno queste Grandi Opere è limitato e temporaneo, di
solito destinato a Grandi Ditte, che sfruttano i subappaltatori e
lasciano solo il ricordo dello sviluppo.
Il
danno che producono è invece permanente perché non si torna
indietro: un suolo agricolo lottizzato o asfaltato è un suolo
perduto. PER SEMPRE.
- “... E' NECESSARIO DARE UNA GERARCHIA ALLE STRADE...”
Affermazione
VERA, ma usata in modo strumentale se viene indicata per dimostrare
le necessità di una strada, per esempio del 4° lotto della
tangenziale di Treviso.
Il
Veneto e la Provincia di Treviso sono un palese esempio di una rete
stradale storica sviluppata e ampliato “in modo spontaneo” ed
ormai sclerotizzata senza alcun ordine gerarchico.
Siamo
un corpo dove non ci sono aorte o vene principali e via diminuendo
fino ai capillari, ma un tessuto dove le autostrade sono
sottoutilizzate (perché devono essere remunerate le concessioni) e
le strade residenziali sono usate per lo scorrimento di
attraversamento.
Invece
di compromettere questi privilegi ed agire sulla rete stradale
esistente con bretelle e soluzioni locali, si preferisce la Grande
Strada (cioè la tangenziale), che è un'opera ad effetto che dà
grande lustro al politico che la promuove (e tutti la promuovono
sempre..), che spesso si “dimentica” anche delle proprie
opinioni (contrarie) quando si era all'opposizione!!
La
prima grande battaglia che si chiede è di “aprire” l'autostrada
A27. Poi parliamo del resto.
- “SE SUCCEDE UN INCIDENTE A S.GIUSEPPE, SERVE UNA TANGENZIALE....”
Tale
assioma è particolarmente radicato nella tradizione trevigiana ed
in particolare nella zona di San Giuseppe è piu' o meno un DOGMA,
cioè un'affermazione che NON si discute, ma che necessariamente i
“fedeli” accettano senza alcun dubbio o discussione. Chi si
oppone è un infedele...
Come
tutte le affermazioni non scientifiche, tale luogo comune si
alimenta con la continua ripetizione come un mantra (meglio se
amplificato dai media).
Ripetere
centinaia di volte un concetto, non lo rende piu' vero, ma
semplicemente ne rinforza solo la diffusione ed tende ad accrescere
il numero di “fedeli”.
Un
particolare tipo di “credente” è il politico, che si
differenzia tra amministratore (cioè chi governa) ed opposizione
(cioè chi non governa e dovrebbe esercitare il controllo
democratico): tale “specie” è molto volubile a livello di
convinzioni e basta un semplice spostamento da maggioranza ad
opposizione per avere incredibili conversioni, che fanno impallidire
San Paolo sulla via di Damasco.
Potremmo
a breve parlare di politici convertiti sulla via Noalese!
Tutto
questo parlare, distrae dalle reali cause e quindi rende piu'
difficile trovare soluzioni: è come se uno si infortunasse ad un
piede in cantiere ed gli venisse prescritto di mettersi l'elmetto,
invece di scarpe anti-infortunistiche.
Le
reali cause del traffico di un troncone di strada (ad esempio la
Noalese di fronte alla Chiesa di San Giuseppe) dipende da cosa
prevedo di posizionare a livello urbanistico all'intorno cioè dalla
programmazione urbanistica, che in Veneto è solo una teoria.
Tale
quadrante è un luminoso esempio di fallimento urbanistico perché:
- il mercato ortofrutticolo è rimasto alle Stiore (circa 100 camion in andata e ritorno, forse anche di piu')
- l'aeroporto si vuole espandere
- si è autorizzato un centro commerciale in bocca a San Giuseppe cioè nell'ex area Marazzato ed altri ce ne sono appena piu' in là (ex Pagnossin)
- si continua a lasciar mano libera al mercato che ormai ha quasi completato la trasformazione della strada Ovest da strada in zona industriale a strada in zona commerciale, anche al dettaglio (vedi ultimo centro commerciale all'ex Piarotto)
Tutto
questo si sarebbe dovuto fare con i vecchi PRG e oggi (ieri) si
doveva fare con i PAT. Treviso ad oggi, cioè a due anni
dall'insediamento della nuova amministrazione di centrosinistra ha
solo adottato il PAT (che è quello del centrodestra) e resta vivo
il PRG che consente ancora di fare le ultime lottizzazioni non fatte
nei tempi d'oro della Lega.
L'assessore
all'Urbanistica Camolei (fiduciario del Sindaco) è anche assessore
alle Attività Produttive e ad oggi non è riuscito ad incidere in
nessun modo secondo il programma elettorale della coalizione che ha
portato all'elezione di Manildo. Gli atti di indirizzo non servono a
nulla a livello normativo: sono solo “belle parole” (magari
votate in Consiglio Comunale), ma inutili.
CONCLUSIONE
LA
STRADA DEL CAMBIAMENTO NON E' CERTAMENTE UN STRADA... ASFALTATA!!
Questo
non è un luogo comune, ma una triste realtà che divide chi pensa
che già oggi ci sia troppo cemento ed asfalto e chi invece ritiene
di dover/poter ancora mediare su concetti VECCHI e ragionamenti che
è ormai dimostrato hanno portato all'attuale degrado della città
diffusa veneta.
Purtroppo
non c'è spazio per la mediazione, perché siamo di fronte ad un
bivio antitetico, che parte dalla negazione di una premessa
fondamentale e cioè che il problema TRAFFICO non si risolve con la
costruzione di nuove grandi strade in un territorio sclerotizzato,
diffusamente costruito e parzialmente abbandonato, dove i luoghi
VUOTI sono ormai le aree di pregio ambientale o i campi agricoli,
che restano l'unica nostra vera ricchezza.
Non
è piu' una questione partitica o ideologica ed infatti sindaci di
opposti schieramenti di possono agevolmente incontrare, ma non per
il “bene comune”,ma perché hanno entrambi la stessa consolidata
e vecchia visione del problema.
Ormai
non ci si divide piu' su temi etici o su temi ideologici (il
capitale, il lavoro, etcc..) ma ci si divide su come di interviene
sul territorio perché “a parole” (e lo vedremo bene in questa
campagna per le regionali, siamo tutti verdi, ambientalisti,
biocompatibili e sostenibili), ma quando si tratta ai agire e
decidere allora emergono le DIFFERENZE.
Le
differenze sono di POLITICA AMBIENTALE, che si riflette sul lavoro,
sui rapporti, sull'urbanistica ed in pratica anche sul sociale,
modificando la qualità della vita.
Oggi
è tempo di capire, al di là dei discorsi fumosi e dei mezzi
discorsi, chi è da una parte e chi è da un'altra. Lo spazio
mediano, molto ambito da molti politici locali, non è piu' uno
spazio ammissibile se discutiamo del futuro nostro e dei nostri
figli.
revisione 0
del 26-3-2014