Egr.Sig.Sindaco,
in vista della prossima adunanza della Corte dei Conti in Roma, il 6 ottobre 2016, vorremmo invitarLa a riflettere su alcuni punti relativamente alla questione Superstrada Pedemontana Veneta e invitarLa a prendere posizione in base alle vere aspettative della Sua cittadinanza ed in base alla voce della Sua coscienza.La Corte, presumibilmente, si rivolgerà al Commissario Straordinario, ing. Vernizzi, e gli chiederà conto delle omissioni relativamente alle domande formulate a fine dicembre 2015.
Le richieste della Corte riguardano in particolare chiarimenti sulla (presunta) necessità di una siffatta opera, sulla correttezza dell'iter progettuale, sulle modalità di conduzione dei lavori, sul reperimento delle risorse economiche per sostenere questi lavori che in totale comportano 3000 milioni di euro di spesa.
La Corte si è inoltre interessata del rispetto dei criteri di trasparenza ed efficienza del Commissario Straordinario, del rispetto delle regole e delle persone e dei loro beni, nonché della preoccupazione per il fondamentale bene collettivo, chiamato territorio.
Sappiamo che a molte di queste aspettative il Commissario Straordinario non è stato in grado, e non lo sarà nemmeno in futuro, di dare risposte soddisfacenti e compiute, pertanto chiediamo a Lei, signor Sindaco, di palesare le Sue perplessità e le Sue preoccupazioni, apertamente e da cittadino libero, in ogni sede, e in particolare nell'occasione della prossima adunanza della Corte dei Conti.
La invitiamo a ricordare di avere convinto, (Ella o i Suoi predecessori) da circa 20 anni, i cittadini del Suo comune che avrebbero avuto dei vantaggi economici e di viabilità da tale “Grande Opera” pubblica, mentre ora si profila un'evidente diminuzione dei vantaggi promessi (tariffari, viabilità complementare, spesa a carico del privato nel project financing, mitigazioni ambientali).
Ora v'è il rischio che le finanze pubbliche (Cassa Depositi e Prestiti, ulteriori finanziamenti regionali e statali) cadano nell'errore di finanziare ancora il promotore dandogli un vantaggio immotivato con grave danno futuro per la finanza pubblica e per il territorio e con conseguente diminuzione di risorse per settori piu' importanti quali la sanità, la messa in sicurezza del territorio o il sociale.
La SPV, da strumento di sviluppo (?), rischia di diventare strumento di rovina dello sviluppo e danno perchè non si è dimostrata la sua sostenibilità finanziaria a tutt'oggi, mentre è evidente la sua insostenibilità ambientale.
In questi ultimi anni, a far fede dalla conferenza di servizi di Castelfranco del marzo 2001 e dall'entrata in vigore della "Legge Obiettivo" e dalla nomina del Commissario nell'agosto 2009, nessun risultato è stato raggiunto per risolvere "l'emergenza del traffico...": l'emergenza è sempre perenne perchè le ricette per risolvere le questioni sono sbagliate.
Hanno ben ragione le categorie produttive e cittadini a lamentarsene: invece di allungare la Gasparona da Bassano fino a Spresiano, con spesa relativamente modesta, s'è preferito triplicare un sedime autostradale a fianco della Gasparona con perdita di tempo, spesa eccessiva e sacrificio della stessa strada costruita appena negli anni '80.
Non parliamo del disastro ambientale, irreversibile se non ci si fermerà subito e delle manutenzioni continue che si renderanno necessarie per i tratti in trincea, che sostanzialmente tagliano il flusso delle risorgive che alimentano i nostri fiumi, in primis il Sile.
Meglio sarebbe stato se il Governo avesse usato la procedura ordinaria per costruire una strada pubblica!
Ci sarebbe maggior possibilità di controllo della spesa, minor rischio d'infiltrazione mafiosa, minori rischi speculativi intorno ai caselli, minore consumo di suolo...
Signor Sindaco, non si renda supinamente complice di una condotta commissariale fallimentare!
Colga l'occasione di tutelare il Suo territorio senza pietire opere complementari che non verranno fatte e, se realizzate, creeranno ulteriore traffico e non risolveranno i problemi del Suo Comune.
Provi a riflettere sui costi di quest'opera, che doveva essere a carico del privato mentre il soggetto pubblico (Stato e Regione) ha già dato o promesso un terzo del costo, soldi che vengono dati ad un privato invece che ai Comuni!!
Lo faccia per il bene del suo Comune, per il Veneto e per tutta la collettività, che altrimenti dovrà pagare per decenni il costo economico ed ambientale di queste scelte errate
4 ottobree 2016.
per ITALIA NOSTRA Treviso
f.to il presidente Romeo Scarpa
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