"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

lunedì 8 novembre 2021

L’AUTONOMIA DEL VENETO ....DAL PIANETA TERRA


L’intervista domenicale sul Gazzettino di ieri al presidente della Regione Veneto è paradossale, non tanto per i toni mediamente trionfalistici della sua ventennale politica, quanto per il confronto con le pagine del giornale dove si riportano le (poche) notizie della manifestazione di Glasgow contro l’inerzia dei politici ad interventi radicali contro il cambiamento climatico.

Per Luca Zaia si va “dall’ospedale alla Pedemontana per il rilancio”, ma forse il titolista avrebbe dovuto scrivere che si va “dalla Pedemontana all’ospedale” perché nulla è più in ritardo su quanto sta accadendo nel mondo rispetto alle parole del Governatore.

Per la prima volta mi è sembrato, forse per la prima volta, “vecchio e sorpassato”, inadeguato a rappresentare una possibilità di cambiamento che non può essere basata solo su nuove infrastrutture e sulla possibilità di curare a posteriori i mali del nostro tempo.

E’ chiaro che la sua volontà è quella di rilanciare “l’ottimismo per uscire dalla crisi COVID”, ma è un puro ottimismo della volontà, che non poggia su alcuna analisi e soprattutto non mette in discussione nulla di un modello che ha favorito, quantomeno, il dilagare della pandemia (globalizzazione).

Povero Luca! La sua “cecità” è la nostra cecità, che si ostina a pensare di poter gestire, controllare, minimizzare uno scenario che non vogliamo proprio vedere e che mette a repentaglio il nostro modo di produrre, soprattutto se continuiamo perseverare, cosa diabolica, come si sa.

Oramai lui e tutta la sua classe politica sono superati e prima i cittadini se ne accorgeranno, meglio sarà, anche se il messaggio di ottimismo è molto forte e convincente, anche se falso nei fatti.

Una domanda manca sempre al Governatore, che si incensa per i suo interventi: 

“Ma come contribuiscono gli interventi magnificati a diminuire l’impronta ecologica del Veneto sul Pianeta? Come possono strade, olimpiadi, milioni di turisti sulle colline del prosecco essere in sintonia con le discussioni della COP26 e con quello che chiedono le giovani generazioni?

Oppure il Veneto è già autonomo? Non dall’Italia, ma dal pianeta Terra…

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