"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

martedì 8 dicembre 2009

VERBALE DIRETTIVI 13 e 27 NOVEMBRE 2009

VERBALE DELLE RIUNIONI DEL 13 E DEL 27 NOVEMBRE 2009 DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA SEZIONE DI TREVISO DI ITALIA NOSTRA ALLARGATO AI SOCI

Ordine del Giorno 13-11-2009:

1. Giornata nazionale dei “Paesaggi sensibili”

2. Legge regionale “Piano Casa”

3. Parcheggio di Piazza Vittoria

4. PTRC e PTPC

5. Inceneritori

6. Consulenze per i consiglieri comunali

7. Sistemazione archivio

8. Gite

9. Visita a Sant’Artemio

10. Visita in Abruzzo

11. Il PAT a Treviso

12. Bike sharing

13. Problemi inerenti il funzionamento della Sezione

14. Incontro con Giorgio Palesa

15. Varie ed eventuali

16. Sorpresa finale

Presenti: Consiglio Direttivo Sergio Costanzo, Viola Donadi,Francesco Pierotti,Helio Pierotti,Anna Maria Romanello,Romeo Scarpa, Berto Zandigiacomi (assente Fiorella Frassetto-giustificata)

Soci: Francesca Pizzolo. Paola Pantaleoni, Anna Toso ,Giuseppe Lentini, Fabrizio Brambilla,Evelino Signori, Pimo Dalla Torre, Paolo Furlanetto, Giovanni Roman,Alessio Imbò,Francesco Tomasi,Patrizia Bresolin

Inizio ore 21.10

Dopo una breve introduzione del presidente che avvisa subito i presenti della necessità di indire quanto prima (di li’ a due settimane) una nuova riunione del Consiglio Direttivo per completare la discussione di tutti i punti proposti, nonche’ essersi rallegrato della presenza consistente di soci all’incontro, si inizia con l’esposizione dei vari temi all’O.d.G.

  1. Il presidente informa i presenti che e’ stata inviata la lettera con cui si chiede l’avvio delle analisi sui terreni coinvolti nell’incendio della fabbrica De’ Longhi. Una volta raccolti i risultati, si dovranno elaborare delle proposte per il recupero di tali aree.

Per quanto concerne la mostra a Fiera, si ritiene importante continuare la serie di iniziative e, in sostanza, il pressing su istituzioni e opinione pubblica anche per non rendere inutile quanto di buono maturato nel lavoro svolto assieme ai comitati spontanei di cittadini. A tal proposito, Zandigiacomi ritiene possa essere il caso di dare maggiore consistenza e migliore definizione all’idea di coinvolgere in modo piu’ attivo la popolazione e, percio’, sottopone al giudizio del Consiglio la proposta di avviare alcune esperienze di “urbanistica partecipata”, sulla falsariga di quanto gia’ avvenuto in alcune citta’ (Modena, provincia di Trento,…); raccogliere le esperienze fatte con il Comitato 18 aprile e con quelli formatisi dopo l’allagamento di alcune aree della citta’ per continuare iniziative che si avvalgano del contributo di queste ed altre persone. Sono ancora molte le zone su cui l’Amministrazione comunale non ha chiarito quale sia la propria volonta’, in particolare per quanto riguarda i servizi, i collegamenti, le relazioni con le altre parti della citta’, ecc. Tra esse, le piu’ evidenti risultano quelle poste nel quadrante nord-est della citta’ e precisamente l’area De Longhi, lo scalo ferroviario “Motta”, l’area dello stadio “Tenni” e l’ex-caserma “Salsa”.

Brambilla suggerisce, a tal riguardo, di avvalersi delle competenze e del materiale elaborato dai vari comitati sorti tra Santa Maria del Rovere e Sant’Antonino sul tema della gestione delle acque a Treviso. Poter avere il contributo di queste persone permetterebbe alla Sezione di essere maggiormente incisiva nell’esposizione di queste problematiche e, al contempo, garantirebbe l’elaborazione di materiali maggiormente articolati. A conclusione del proprio intervento, egli propone di recuperare i filmati RAI della trasmissione “Report” riguardanti le esperienze delle citta’ emiliane da internet, attraverso il sito di condivisione di filmati Youtube.

Sulla proposta del presidente di chiedere a qualche Amministratore di esporre la propria esperienza, intervengono i consiglieri Costanzo e Pierotti che suggeriscono di chieder loro di parlare prima con i responsabili della Sezione di ItaliaNostra (eventualmente ad un gruppo allargato ai Comitati) e solo successivamente pensare ad un incontro pubblico; cio’ per permettere a coloro che si prenderanno carico di questa difficile esperienza di arrivare a poter proporre un modus operandi specifico per il tipo di lavoro che la Sezione ha deciso di intraprendere.

Secondo il presidente, tale metodo di lavoro dovra’ necessariamente passare attraverso una fase di indagine conoscitiva sotto forma di interviste alla popolazione per capire da questa quali siano le proprie esigenze; percorso difficile e forse neanche realmente fattibile ma, sostiene Brambilla, da provare anche solo per quanto ne puo’ scaturire dal punto di vista prettamente culturale.

Francesca Pizzolo interviene per porre l’attenzione sul rapporto che, anche in questo caso, l’Associazione dovra’ tenere con i comitati spontanei ed i cittadini in generale: si dovra’ evitare di dare loro l’idea che ItaliaNostra diventi la loro “valvola di sfogo” e che qualunque cosa loro dicano o propongano avranno l’appoggio dell’Associazione.

A conclusione del dibattito, su suggerimento di Romeo Scarpa, si individua il gruppo di lavoro. Esso sara’ composta da: Berto Zandigiacomi, Romeo Scarpa, Francesco Pierotti, Viola Donadi, Brambilla e Renato Iotti.

  1. Introduzione del presidente: vi sono indicazioni concrete di quanto e’ stato elaborato da ItaliaNostra, anche a livello regionale, per modificare e migliorare la legge sul “Piano Casa”. Alcune Amministrazioni comunali hanno ringraziato l’Associazione per le indicazioni che sono state date a loro; altre, invece, sono andate ben oltre quanto previsto dalla nuova legge regionale (e’ il caso del Comune di Altivole). La proposta, ora, e’ quella di raccogliere tutte le delibere dei Comuni e costruire una sorta di “libro bianco” di come le Amministrazioni abbiano recepito e fatto propria la legge sul “Piano Casa”.

Poiche’ il lavoro e’ realmente ingente, Romeo Scarpa propone, invece, di soffermare l’analisi a quali siano le conseguenze delle scelte attuate da alcuni Comuni. A tal scopo, egli propone di scegliere, in modo casuale, nove Amministrazioni suddivise equamente tra quelle di piccole, medie e grandi dimensioni e valutare il lavoro da esse svolto. Per la selezione e la gestione dei contatti lo stesso Scarpa si rende disponibile.

Per quanto, invece, concerne il concorso fotografico, il presidente suggerisce di vericare una possibile collaborazione con il FAI, anche relativamente alla ricerca degli sponsor.

  1. Introduzione del presidente: la richiesta di coinvolgimento nel processo di istruzione del progetto e’ stata accettata, quindi ora l’Associazione partecipa ufficialmente al controllo di quanto verra’ fatto per il parcheggio di piazza Vittoria. Ad oggi ItaliaNostra ha ricevuto copia dei risultati delle indagini archeologiche da cui risulta evidente l’abbondanza di reperti, in particolare in corrispondenza di quelle che dovrebbero divenire le rampe di accesso al parcheggio.

Sulla proposta di rendere pubblici i nuovi dati acquisiti, interviene Lentini ( responsabile del Comitato di Piazza Vittoria), che esprime qualche perplessita’ circa la riuscita di un’eventuale conferenza (comunque ritenuta importante) qualora i dati non fossero davvero eclatanti; la popolazione, specifica il signor Lentini, potrebbe essere poco o per niente interessata ad intervenire.

A tal proposito, Romeo Scarpa propone di dare, in quella sede, anche spiegazione di come l’Amministrazione intenda modificare il progetto, come intenda concretamente realizzarlo.

Il Consiglio quindi decide di organizzare una conferenza per sabato 30 gennaio 2010 (o venerdi’ 29, qualora gli spazi presso l’Istituto Riccati non siano disponibili) e in quella sede verranno resi pubblici i risultati archeologici anche alla luce dell’analisi che ne sara’ stata fatta da parte di Giovanni Roman, disponibile a dare il proprio contributo. Sarà data copia del CD avuto dal Comune a Scarpa, Roman e Lentini

  1. Dopo una breve relazione introduttiva di Zandigiacomi, sentiti anche gli altri consiglieri e i soci, si decide di sospendere la discussione del tema e di riaffrontarlo in una riunione successiva.

  1. Introduzione di Zandigiacomi: attorno a questo tema vi e’ una buona attivita’, specie per quanto riguarda coloro che sono contrari alla realizzazione: comitati, sindaci (piu’ o meno riuniti e affiancati da tecnici anche di valore), associazioni. Per ItaliaNostra si prefigurano due ambiti di lavoro: uno relativo allo studio del piano dei rifiuti speciali da poco (6 novembre) pubblicato sul Bollettino della Regione Veneto; un altro relativo alla collaborazione con la Fondazione Benetton che sta preparando per l’anno prossimo una giornata di studio sul tema. E’ stato richiesto all’Associazione di partecipare attivamente e di sostenere tale iniziativa. Potrebbe, quindi, essere l’occasione per chiamare alcuni relatori ad esporre i pro ed i contro degli altri casi gia’ sorti in Italia. Si dovra’, pertanto, costituire un gruppo di lavoro che studi il piano e che mantenga e gestisca i contatti con la Fondazione. Zandigiacomi si propone di coordinare i lavori, una volta che esso sara’ pienamente operativo.

  1. Su questo tema Zandigiacomi chiede il parere del Consiglio circa la scelta di dare consulenze a titolo personale (in qualita’ di architetti, ingegneri, …) o come Associazione ed, in quanto tale, in forma ufficiale. E’ importante decidere anche i tempi con cui queste consulenze debbano avvenire, ovvero in forma continuativa o saltuaria. A fronte della convinzione diffusa nei consiglieri che siano da preferirsi consulenze a nome dell’Associazione (saltuarie o continuative che dovessero essere, comunque sempre su richiesta degli interessati e non per iniziativa di ItaliaNostra), l’architetto Furlanetto, interpellato a riguardo, sottolinea la necessita’ di spostare l’attenzione nell’analisi dei Piani da alcuni temi “secondari” ( come il dimensionamento) a temi-base, di piu’ cogente attualita’ ed importanza.

Romeo Scarpa suggerisce di organizzare una serie di incontri per “preparare” adeguatamente il gruppo di lavoro che dovra’ costituirsi.

Come stabilito ad inizio riunione, il Direttivo si aggiorna e dichiara conclusa la sessione di lavori alle ore 23.05

La riunione riprende il giorno 27-11 con presenza molto ridotta: Zandigiacomi, Frassetto,Boschiero, Imbò, Signori,Toso. Parecchie assenze sono dovute all'epidemia influenzale, Furlanetto per convalescenza operatoria, altre (Scarpa, i 2 Pierotti) a viaggi programmati.

Si riprende dal punto 6)

  1. Zandigiacomi chiarisce che la Sezione ha deciso di fare normalmente interventi su richiesta di soci o di gruppi di cittadini che hanno richiesto un aiuto specifico da parte di Italia Nostra; solo in alcuni casi, come ad esempio la Legge regionale del “PianoCasa”, è riuscita ad organizzare un intervento più esteso verso tutti i Comuni del territorio di competenza trovando una discreta risposta. La scelta si è resa necessaria a causa della limitata disponibilità e partecipazione dei soci ma anche per l'ampliamento avvenuto dei settori di interesse. I presenti confermano la validità della scelta effettuata.

  2. Sta procedendo lentamente la sistemazione dell'archivio della Sezione finora seguita soltanto da Francesca e Nadia: sarebbe importante una maggior partecipazione dei soci per terminarla al più presto

  3. Gite: sono un punto dolente dell'attività della Sezione specie quelle che necessitano di un numero minimo di partecipanti o di prenotazione anticipata degli ingressi. Tenendo conto che sono comunque un momento di aggregazione IMPORTANTE si decide di limitarle a quelle che richiedono un minor impegno organizzativo ed una partecipazione libera: nell'assemblea annuale dei soci che si terra a gennaio I soci presenteranno specifiche proposte; a titolo d'esempio Zandigiacomi propone una visita a Gradisca d'Isonzo, prima fortificazione della repubblica di Venezia ad Est , e a Palmanova.

  4. Visita A S.Artemio: si decide di proporre la data del 10 gennaio. Zandigiacomi ha preso contatto con Toni Follina che è felice di accompagnarci; sarà chiesto il permesso all'Amministrazione Provinciale.

  5. Rinviato causa assenza all'estero di Romeo Scarpa che potrà definire meglio la proposta in Assemblea

  6. Un PAT per Treviso (PAT= Piano diAssetto del Territorio). A fronte di continue sollecitazioni per avere un parere sulla necessità che Treviso si doti di un nuovo strumento di gestione del territorio sembra necessaria la formazione di un gruppo di studio che analizzi il problema e dia nostre proposte. Il problema viene trasferito al ConsiglioDirettivo

  7. Bike sharing. Si collega al punto precedenteProblemi inerenti il funzionamento della Sezione.

  8. Prima di Natale deve essere spedita una circolare ai soci con il presente verbale, la convocazione dell'Assemblea annuale che si propone per venerdì 22 gennaio alle oer 19 nella solita saletta di Fiera ed ill bollettino postale per il versamento della quiota d'iscrizione 2010. Giovedi 10 e 17 devono essere dedicati a queste incombenze.

  9. Incontro con Giorgio Palesa, neo presidente della Fondazione Mazzotti. Palesa ci ha chiesto un incontro per definire una collaborazione per il rilancio del Museo di S.Caterina. Zandigiacomi ha offerto disponibilità e collaborazione con visibilità e condizioni ben chiare. In Assemblea si conta di poter riferire su esiti e prospettive.

  10. Varie ed eventuali. Per fortuna non ce ne sono

  11. Sorpresa finale: le sorprese sono due: 1_La fondazione Benetton intende mettere a disposizione nostra e di altre due o tre associazioni di “prestigio” l'ex scuderia di Palazzoo Caotorta. Al piano terra c'è una saletta con capacità di 20 persone; di sopra ex fienile con possibilità di mettere tre tavoli. Accesso indipendente.

Zandigiacomi per ora ha avuto disponibiltà da parte di Amnesty e sta cercando una terza Associazione : LIPU? LAC? LAV? 2_ Zandigiacomi si è accorto di aver fatto il presidente per 10 anni e ritiene sia venuto il momento per un ricambio: presenterà le dimissioni in occasione dell'assemblea dei soci; si impegna tuttavia a rimanere nel Consoglio Direttivo. Poichè la nomina del Presidente è di spettanza del Consiglio Direttivo sarà l'Assemblea a decidere se affuidare ad esso l'individuazione del nuovo presidente o se si preferisce indire una nuova Assemblea elettorale nel giro di due mesi per procedere alla nomina di un nuovo Consiglio Direttivo.


2 commenti:

  1. Cosa sono 10 anni di fronte all'eternità?? E poi Berto si puo' dimettere solo per fare il sindaco con Kipli assessore alla pubblica sicurezza

    RispondiElimina

I commenti di contenuto ritenuto "inadatto" saranno eliminati..