Raid: in fiamme il
bosco di Zanoni
PAESE - Un raid
incendiario. Forse un avvertimento. È quello che è stato messo a
segno a pochi metri dalla casa di Andrea Zanoni, ambientalista di
ferro ed eurodeputato dell'Italia dei valori. Il fuoco è stato
appiccato mercoledì scorso da alcuni ignoti, attorno alle otto di
sera, su un fronte di un centinaio di metri all'interno di un
boschetto che sorge nella proprietà dell'ex consigliere comunale.
«Temo si tratti di un atto intimidatorio fatto molto probabilmente
in relazione alla mia attività di politico - spiega Zanoni - a
qualcuno dà fastidio il mio lavoro in difesa dell'ambiente, degli
animali e della nostra salute. I sospetti sono a 360 gradi, ma io non
mi faccio di certo intimidire». L'incendio si è spento da solo dopo
aver sviluppato fiamme a quanto pare alte anche una decina di metri.
Senza arrivare, per fortuna, a propagarsi in un vicino boschetto, ben
più grande, e all'abitazione dove l'eurodeputato vive con la
famiglia nella zona di via Trieste. «Che l'incendio sia stato di
origine dolosa è stato accertato anche dai carabinieri che, dopo la
mia denuncia contro ignoti, hanno visto come le fiamme fossero state
appiccate in più punti distruggendo una quarantina di piante ad alto
fusto, noci, olmi e querce, e un centinaio di piccoli alberi come
rovere, sambuco, ciliegi e frassini, oltre alla strage di piccoli
animali - aggiunge l'ambientalista - per fortuna non è arrivato a un
vicino boschetto, che conta 2.800 piante, altrimenti sarebbe stato un
vero e proprio disastro ambientale ed ecologico». Ma, soprattutto,
le fiamme non hanno raggiunto la vicina abitazione. Tanto che Zanoni
e i suoi familiari si sono accorti solo il giorno dopo di quanto
accaduto e del rischio corso. «Visto la natura dell'incendio e, per
di più, il modo in cui è stato appiccato credo non ci siano proprio
dubbi - chiarisce l'eurodeputato, tra le altre cose membro della
commissione Ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare di
Bruxelles - dei ragazzacci non avrebbero agito in questo modo,
evidentemente è qualcosa che nasce dalla mia attività e dai temi di
cui mi sono occupato a livello istituzionale». Provare a fare
ipotesi, però, è come cercare un ago in un pagliaio. «Difficile
individuare con chiarezza una possibile causa: probabilmente la mia
recente serie di conferenze "Fermiamo i predoni del nostro
futuro", in cui mi sono occupato anche del piano urbanistico di
Paese, dei progetti Barcon e Ikea, dell'elettrodotto di Terna e della
mega discarica di amianto nella Terra, ha dato molto fastidio e
qualcuno adesso mi ripaga in questo modo - conclude amaro Zanoni - ma
di sicuro non sono questi i gesti che mi fermeranno, anche se
purtroppo dovrò installare una serie di telecamere per garantire la
mia sicurezza e quella della mia famiglia». Mauro Favaro da IL GAZZETTINO
SOLIDARIETA' PIENA ED ASSOLUTA AD ANDREA ZANONI DA ITALIA NOSTRA TREVISO E CONDANNA DEI VIGLIACCHI CHE PENSANO DI INTIMIDIRLO...
LASCIATELO STARE....
f.to Romeo Scarpa per ITALIA NOSTRA TREVISO