"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

sabato 24 settembre 2016

ENTE PARCO SILE HA INAUGURATO “INIZIO LAVORI” DELL'ENNESIMA PISTA CICLABILE A QUARTO D'ALTINO MENTRE L'AREA UMIDA VA IN ROVINA

Forse sarebbe il caso di non dare nemmeno risalto alle gesta propagandistiche dell'Ente Parco Sile, che sabato 10-9 ha “posato la prima pietra” dell'ennesima pista ciclabile, che riconferma che l'Ente non si occupa di tutela e gestione, ma di spendere i residui dei finanziamenti che la Regione Veneto non riesce a spendere in altro modo.

Creare nuove piste ciclabili è la costante “mission” dell'Ente Parco, che arriva a creare dei corto circuiti clamorosi come in questo caso, dove si progetta un collegamento tra la mitica Greenway ed un area di pregio naturalistico, che ormai non lo è piu' proprio per colpa del proprietario, che, guarda caso, è proprio l'Ente Parco Sile!

L'ansa di San Michele Vecchio è un'area “a tutela integrale”, cioè uno di quei luoghi particolari, che sono inseriti tra i siti della Rete Natura 2000 della Regione Veneto (allegato B della DGR 1180/2006) con l'identificativo IT3240031.”Fiume Sile da Treviso est a San Michele Vecchio” e costituisce un patrimonio di biodiversità da proteggere e curare.

Bene..., anzi male!

Da anni questo luogo è in completo abbandono nonostante sia un Sito di Interesse Comunitario di proprietà di un Ente Parco NATURALE Regionale.

L'area è stata lasciata completamente a stessa, non gestendo l'afflusso di acqua per cui oggi si praticamente trasformato da “bosco umido” con le sue peculiarità floro-faunistiche in una boscaglia informe dominata da rovi con prosciugamento totale: in pratica le peculiarità di pregio sono perdute, forse per sempre.

Chiedersi allora il senso di operazioni come quella di un nuovo collegamento ciclabile verso questo sito è opportuno e necessario, ma non passa nemmeno per l'anticamera del cervello dei nostri oculati gestori dell'Ente Parco Sile e dei loro finanziatori regionali, che preferiscono investire in infrastrutture come se fossero una federazione di cicloturismo.

La finalità dell'Ente Parco Sile è esclusivamente quella di creare piste ciclabili in contesto naturalistico?

Se così fosse, e la prassi di anni lo dimostra, sarà necessario modificare la finalità della Legge 8/91, che istituisce l'Ente Parco e modificare anche il nome dell'Ente che dovrebbe eliminare l'aggettivo “naturale”, che certamente fuori contesto per un simile ente.

Non è nemmeno possibile dire che la mancanza di gestione di questa importante area dipende da carenza di fondi perchè nel 2014 venne reperito un finanziamento regionale di 70.ooo euro integrato da una variazione di bilancio dell'Ente Parco Sile approvata contro il Comitato Esecutivo, che metteva a disposizione 100mila euro per un intervento di tutela.

Tutto è stato lasciato cadere nel nulla per mancanza di volontà e per presunte difficoltà amministrative, che però non sussistono mai quanto di tratta di fare appalti ben più corposi per piste ciclabili. Come mai?

L'impressione chiara è che i finanziamenti regionali vengano destinati, non in funzione della bontà dei progetti, ma in funzione del colore partitico del destinatario: se c'è un ente gestito da “amici di partito” allora i soldi arrivano, altrimenti ciccia. E' sempre stato un po' così, ma oggi la questione sempre più chiara e basta anche guardare al nuovo bando regionale per finanziare i Contratti di Fiume, che pare avere “nome e cognome” già sull'avviso di bando.

L'altra questione fondamentale è che i soldi sprecati in opere non utili non ci sono per opere essenziali e quindi oggi per l'ansa di San Michele Vecchio non basteranno piu' 100mila euro per riportare il sito ad avere le caratteristiche di area igrofila!

Oltre tutto proprio le caratteristiche (perse) dell'Ansa di San Michele Vecchio di area SIC sono il reale motivo della concessione dei finanziamenti europei, per cui segnaleremo all'Europa che possono smettere di dare soldi, visto che l'area SIC non esiste più.

Treviso, 24.9.16

p.ITALIA NOSTRA TREVISO
Romeo Scarpa

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