Il
tema “fognature” emerge di solito solo in campagna elettorale
perchè ormai fa bello parlare di depurazione delle acque. Ma pochi
sanno di cosa parlano. Perchè?
Ecco
una serie di riflessioni e domande che poniamo da anni senza risposta
da parte di nessuno (né destra, né centro, né sinistra) perchè il
tema è un po' un tema di … merda, che bellamente mandiamo nel
nostro amato fiume Sile!
- Chi gestisce la depurazione delle acque?
La
depurazione per Treviso ed altri 52 Comuni è affidata ad ALTO
TREVIGIANO SERVIZI, società costituita nel 2007
con sede a Montebelluna.
ATS ha come scopo
principale il SERVIZIO IDRICO INTEGRATO del territorio di competenza
ed ha nella sostanza “ereditato” le esperienze (ed il personale)
delle precedenti gestioni storiche, che non hanno mai brillato per
efficienza.ATS però non è una società di “perfetti tecnici”, ma un'emanazione dei partiti e della logica spartitoria dei partiti, tanto che il suo presidente Baratto ha oggi la doppia carica di senatore e Presidente ATS (non incompatibili); tutto questo ocn accordo del centro sinistra che si è tenuto altre partecipate tipo Contarina dove c'è l'ex Sindaco di Preganziol.
I partiti hanno come scopo principale la depurazione delle acque o la gestione dei soldi e del potere locale?
- A Treviso dove vanno fatte le fognature?
Premesso
che la programmazione dei lavori dipende da un programma pluriennale
di AATO, gestito da ATS e pagato con le nostre tariffe, gli ultimi
lavori di cui si ha notizia a Treviso sono quelli del completamento
del tratto di San Pelajo (955.000 euro) che doveva finire nel 2014 ed
appena terminato.
La
situazione della rete non chiaramente nota (per motivi che spiegherò
dopo) ma gli allacciamenti sono certamente pari (al massimo a 30%
degli abitanti) cioè al massimo 25.000 persone su 85.000.
Considerando
che in centro abitano stabilmente 5000 persone e che non ci sono
fognature e che all'esterno restano (85.000-25.000-5000) = 55.000
persone, cioè 10 volte tanto il centro, Voi dove mettereste i soldi?
Considerate
che i lavori in centro sono più complessi e costori e quindi a
parità di investimento, si allacciano meno abitanti...
Chiunque
(anche un avvocato o un geometra) è in grado di capire che è più
efficiente fare la fognatura in una periferia fortemente urbanizzata
piuttosto che in centro perchè con gli stessi euri depuro più
refluo.
Faccio
presente che il quartiere di Sant'Antonino che ospita il depuratore,
NON è allacciato alla pubblica fognatura.
- Perchè i dati sulla fognatura sono “segreti”?
Provate
a chiedere ad ATS la rete attuale delle fognature oppure al vecchio
Ufficio del Comune di Treviso.... emergerano planimetrie fatte su
lucido o vecchi radex... Perchè?
Le
planimetrie digitali ci sono, ma non vengono fornite perchè il dato
è nella sostanza “secretato” perchè il Veneto è sotto
infrazione comunitaria per lo scarso livello di depurazione connesso
con la Direttiva UE 2020.
Evitiamo
di pubblicizzare i dati per non pagare la multa alla “cattiva”
Europa, che ci penalizza perchè non sappiamo proteggere le nostre
acque. Questa l'amara verità.
- Il depuratore di Sant'Antonino funziona?
Ecco
un altro grande mistero del gioiello promosso dall'allora assessore
Chiole. Funziona, ma è gestito in modo opaco.
In
primis perchè è un depuratore per acque nere, mentre dalla rete
arrivano anche per le meteoriche: come dire che abbiamo costruito un
auto che funziona a benzina, ma la alimentiamo a gasolio e quindi per
non rompere il nostro giocattolo, in occasione delle piebe usiamo il
Sile per ricevere direttamente … la merda.
Il
secondo tema è che nessuno controlo che fa ATS a Sant'Antonino dove
servono investimenti e ci potrebbero essereinteressanti sviluppi per
fare enrgia, se solo ci fosse la volontà; invece ci sono lotte
intestine e con esterni come Ca' Foscari solo per difendere interessi
“altri”. Va fatta pulizia: se ci sono opporunità tecniche vanno
sfruttate e non bloccate perchè di dà fastidio a qulcuno di amico.
Serve
un controllo serio sul concessionario che non è Dio, ma un semplice
gestore della Tariffa e deve rispondere ai Cittadini.
- Cosa farei subito a costo ridotto?
Se
la depurazione delle acque è un obbligo delle Direttive Europee e se
tutti siamo convinti che “Treviso è città d'acque” non solo sui
tabelloni, è necessario investire risorse ed energie su questo tema.
Le
azioni da fare subito sono:
- censimento dei pozzi su territorio comunale e chiusura dei pozzi abusivi
- forte penalizzazione dell'uso dei pozzi legittimi con tassazione o altro al fine di disencentivarne l'uso
- censimento e campionamento degli scarichi
- campagna educativa per la riduzione dell'uso di prodotti nocivi e con forte azione interferente endocrine
- interventi pubblici per la ricalibrazione dei fossi e per la tutela (con vincoli contro le famigerate piste ciclabili) della rete idrografica minore, che è il primo sistema di depurazione, se gestita in modo adeguato
- interventi premiali ai privati ed alle associazioni per la manutenzioni dei fossi che devono tornare uno dei temi portanti del nostro paesaggio e non il ricettacolo di scoasse e reflui.
Perchè
nessuno vuole impegnarsi su questi temi? Perchè spesso si vanno a
toccare privatissimi interessi di singoli cittadini, che devono
essere blanditi per diventare propri elettori.
- Come fare per fare fognature a Treviso?
Per
riuscire a fare le fognature a Treviso e portare la cittò ad un
livello decente (almeno 60% di allacciamenti entro un tempo decente)
servono lavori e soldi.
Dove
si possono trovare e come si può fare se la programmazione è
esterna al Comune di Treviso?
E'
sufficiente dare garanzie fidejussorie ad ATS con beni di proprietà
del Comune in modo da ottenenre prestiti a tasso agevolato e
procedere con progetti e lavori.
Questa
via è stata sperimentata e fata da vari Comuni veneti con i gestori,
ma ha il difetto che devono essere omogenei politicamente Gestore e
Comune perchè altrimenti “dò i soldi ad un mio avversario per
fare bella figura...”
Io
stesso ho proposto al Comune di Treviso tale strada nel 2014, ma
tutto è rimasto lettera morta: forse non hanno capito. Più
probabilmente non hanno voluto capire.
Torniamo
al tema che i partiti non ragionano per il bene comune (la
depurazione) per mer interessi proprio (gestire soldi o potere o non
fare fare bella figura all'altro).
p.
la sezione di Treviso
il
presidente
Romeo
Scarpa
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