"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

mercoledì 7 luglio 2021

PAC E BIODINAMICA


Lo scopo di queste riflessioni è nella mia intenzione di promuovere in maniera reale quella che si definisce TRANSIZIONE ECOLOGICA, ma che fino ad oggi appare solo una definizione di comodo per poter spendere soldi che l’EUROPA presta o regala dopo la pandemia COVID.

La modalità di promozione un chiarimento sul concetto di TRANSIZIONE ECOLOGICA è quello di un’informazione che evidenzi le questioni in gioco proponendo soluzioni, anche alternative, con i loro rispettivi problemi, senza però arrivare alla pura propaganda, che non aiuta nessuna, ma divide le persone in tifosi più che in esseri in grado di ragionare.

Un tema di confronto è certamente il modo in cui sono stati spesi i soldi dell'Europa per il PAC (Programma Agricolo Comunitario) dell'ultimo decennio.

Una risposta, misconosciuta ed anche presa in giro, riguarda l'AGRICOLTURA BIODINAMICA, tema su cui vorrei fare chiarezza sentendo chi pratica questo modalità di coltivare.

Per gli agronomi biodinamici "il suolo è il centro dell’ABD e la prima domanda che ci facciamo è “quanta vita c’è in questo suolo?”; tra piante e terreno c’è una relazione reciproca e non univoca: da una parte la pianta trae dal suolo gli elementi che le servono, ma anche restituisce tramite gli essudati … ci sono processi biochimici, che in un suolo vivo, portano alla trasformazione di sostanza organica per arrivare ad humus… se non ci sono organismi, funghi, etc.. posso dare tutta la sostanza organica che voglio, ma non succede nulla."

  • la prima riflessione riguarda l’inquinamento delle acque e la circolarità del processo BD dove la piante utilizza il terreno per crescere, restituendo essudati che portano a trasformare il materiale organico aggiunto che si metabolizza… Quando questo non succede il materiale organico permea e si diluisce nelle falde superficiali creando un inquinamento che cresce al crescere della quantità aggiunta, che sarà tanto maggiore quanto meno il suolo è vivo.  
  • interessante la questione che l’aumento di solo 1% della quantità di humus prodotto (non raggiungibile con AC o AB) comporta una sottrazione di CO2 pari ad 1 ha di foresta che impiega 50 anni a crescere.

“La pianta non ha bisogno di nulla… è autonoma dall’uomo, ma ci deve essere un terreno in equilibrio, vivo… Se non c’ questo equilibrio, la pianta va assistita….” 

  •  questa affermazione pare andare contro tutto quello che mi pare di sapere sull’agricoltura per come viene raccontata; nella viticoltura, dopo ogni pioggia, c’è l’ansia di “proteggere” le piante dilavate dai loro protettivi di sintesi o biologici (ma sempre velenosi). Perché non si investono soldi e conoscenze per portare in equilibrio il terreno, riducendo le “aggiunte esterne di assistenza”? Come si fa? Sono pratiche sostenibili e con quali lati negativi (minor produzione? costi?) o è solo più comodo farlo perché è come andare dal medico e farsi prescrivere una pastiglia per un tipo di dolore, senza cambiare la posizione scorretta in cui si sta seduti?

“ABD vuole ripristinare la fertilità del suolo e ridare la corretta relazione pianta-terreno”

  • se fossi un agricoltore sarei entusiasta di un programma che tende a valorizzare la mia proprietà in questo modo. Solo una mente disturbata può pensare di produrre qualcosa di buono e sano partendo da un qualcosa di sterile… La sensazione è che si sia persa la conoscenza “antica” di cos’è la terra, sostituendo quel sapere che derivava dal contatto quotidiano con il suolo con la tecnologia che dà risposte ai sintomi, senza dare però soluzioni ai problemi.
  • Dov’è il punto nascosto di questo ragionamento, al di là degli enormi interessi economici? Le persone (che hanno qualche soldo) stanno arrivando a capire che è meglio mangiare/bere meno, ma avere un prodotto vero da digerire…Restano quelli che non hanno soldi e che devono mangiare il prodotto industriale…I frutti del biologico e/o del biodinamico sono solo per i ricchi?

Cos’è la vita presente nel suolo? Batteri, funghi, alghe, …. lombrichi. Se mancano i batteri, mancano i lombrichi… se manca un anello, manca la completezza della relazione.

Nel 1929 Steiner diede delle ricette ad agricoltori non laureati o istruiti per una produzione di una sostanza in grado di riportare la vita nel terreno. Partiva dal fertilizzante principe (letame da rumine della mucca) per arrivare tramite il famoso corno messo a riposare nel terreno e poi tramite la miscelazione con acqua tiepida ad un formulato semplice che non era altro che una moltiplicazione naturale di battere fermentativi e rigenerativi

  • Chi può pensare che un suolo sterilizzato ed asettico produca qualcosa di nutriente e sano? Come si è modificato nel tempo il gusto di tutti noi? Come mai ci sono moltissimi casi di allergie alimentari?
  • come può essere rispettata la parte storica dell’agricoltura BD facendo una divulgazione rigorosa a livello scientifico, lasciando anche gli aspetti mistici a chi vuole dar loro credito? La scienza deve sempre rispettare quello che non capisce perché non sempre siamo in grado di capire ora; magari capiremo…. Tolomeo era uno scienziato ed anche Galileo era uno scienziato: tempi diversi e teorie contrapposte.

Nel settore vitivinicolo, l’esperienza di utilizzo di tecniche BD lo dà la Francia, che non ammetterà mai, né pubblicizzerà questa metodologia, ma promuove il risultato di una frutto e di una fermentazione con profumi e gusti differenti da territorio a territorio.

  • pensiamo di poter competere a livello mondiale con chi può piantare milioni di ettari e produrre prosek o prosekin uguale al nostro per via sintetica? Faremo una gara sulla qualità  o sulla quantità? O siamo noi che speriamo di produrre sempre più prosecco con meno impegno e fatica verso il suolo?
  • ·a livello regionale esistono contributi o programmi per diminuire l’uso di prodotti fertilizzanti sintetici e migliorare la qualità del suolo? I dati su circa un decennio di finanziamenti europei PAC non sono per nulla incoraggianti (vedi articolo): forse sarebbe opportuno chiedere un vero impegno su questo fronte…

La qualità del letame prodotto dagli animali è scarsa… ci sono alternative in corso di sperimentazione. Il ciclo tra mucca, fieno, letame, suolo, pianta è stato alterato. La mucca è diventata una macchina da latte che viene venduto a prezzi stracciati per competere con il latte prodotto in modo industriale.

·       La logica del mercato regolatore che produce il bene al prezzo più conveniente per l’utilizzatore finale è una truffa perché viene alterato il bene venduto (latte) ed il mezzo di produzione (mucca) per massimizzare solo il profitto. Questa politica viene difesa e premiata in Europa? Ci sono alternative?

Serve soprattutto che l’agricoltore resti connesso con il terreno, con il suo terreno per tornare a comprenderlo ed a verificare la sua salute.

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