ITALIA
NOSTRA sezione di Treviso ha presento tra ieri ed oggi due relazioni
con osservzioni al Masterplan 2010-2030 presentato da AERTRE (cioè
SAVE) al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Paesaggio e del
Mare il 9 marzo scorso.
Il
Masterplan ipotizza gli scenari di sviluppo auspicati dal gerstore e
da ENAC, che intendono portare lo scalo di Treviso a 4-5 milioni di
passeggeri l'anno (ma anche di piu'...) senza modifiche particolari
nè alla viabilità d'accesso ed "argomentando" che un
numero doppio o triplo di movimenti all'anno (atterraggi e decolli al
50% anche verso Treviso) creerebbe solo "impatti trascurabili,
se non migliorativi" al territorio trevigiano!
Tutto
questo nel piu' assoluto silenzio di tutti e nel sostanziale
disinteresse delle amministrazioni coinvolte, che formalmente sono
solo Treviso e Quinto.
La
sezione di Treviso di Italia Nostra, in coordinamento con il Comitato
per la Riduzione dell'Impatto dell'aeroporto, si sono attivati, anche
su sollecitazione di privati, e, oltre alle due relazioni già
depositate, stanno per produrre anche una terza relazione
sull'impatto del Masterplan sul paesaggio entro il termine del 12-5
p.v..
Una
delle nostre principali obiezioni che vengono fatte al gestore e ad
ENAC (proponente del progetto di sviluppo) è il fatto che non siano
stati coinvolti altri comuni come Casier, Morgano, Silea, Preganziol,
che hanno diritto di sapere cosa succederà "sopra" il loro
territorio nei prossimi vent'anni, visto che le ricadute di rumore ed
inquinamento (pensiamo soprattutto alle persone con case nelle zone
di rischio, ma anche alle coltivazioni biologiche o doc) che ci
saranno e che devono obbligatoriamente essere valutate con cura.
Il
non interessare questi comuni lede il diritto dei loro rappresentanti
(i Sindaci) di richiedere "un'inchiesta pubblica" al
Presidente della Commissione VIA nazionale e quindi viene a mancare
uno dei presupposti assolutamente necessari per poter procedere con
opere di simile portata.
Altre
obiezioni, sia generali che di dettaglio, sono specificate nelle
relazioni che saranno prossimamente presentate ufficialmente a tutti.
La
conduzione della questione "aeroporto di Treviso" dalle
parte di AERTRE, SAVE ed ENAC è alquanto approssimativa, visto che
da anni si attende questa valutazione di impatto ambientale che nel
2007 ha ricevuto "parere negativo interlocutorio" proprio
dal Ministero; nel 2011 il gestore AERTRE ha realizzato lavori di
presunta "manutenzione ordinaria", ottenendo dal Ministero
l'esclusione all'applicazione della stessa procedura e poi facendo
eseguire i lavori, nonostante un'ordinanza di sospensione degli
stessi del TAR, non rispettata fino a che è stato ottenuto il
rigetto dal Consiglio di Stato (a lavori ormai terminati).
Il
merito della questione verrà trattato al TAR Veneto a giugno e
capiremo come si giustificherà AETRE del fatto che i medesimi lavori
oggi sono inseriti nella richiesta di VIA di marzo 2012....
Osserviamo
in questi giorni la presunta "polemica" tra ENAC e SAVE
sulla questione della "terza pista di Tessera", che si
vorrebbe introdurre in pianificazione (come vincoli urbanistici)
prima che sia stata approvata come impatto ambientale da un
Masterlplan...
La
questione ormai ineludibile è quella di una franca ed aperta
discussione sul tema trasporto aeroportuale, che certamente va
sviluppato, ma in modo compatibile sul serio e non sono solo
presentano migliaia di pagine di documenti inutili, che servono solo
a far confusione.
ITALIA
NOSTRA di Treviso (ed anche il Comitato...) non sono CONTRO gli
aeroporti A PRIORI, ma sono certamente per il RISPETTO DELLA LEGGE E
DELL'INFORMAZIONE!!
Vorremmo
quindi che fossero spiegati chiaramente a tutta la Cittadinanza con
possibilità di civile contraddittorio i vari interessi e soprattutto
"pesare" l'interesse pubblico di queste infrastrutture.
Spiegare
tutto solo con parole mitiche come "crescita, sviluppo,
sinergia...." è solo un modo per non spiegare nulla!
Meglio
parlare di chiamente di utili, interessi dei comuni e delle società
che sono soci di AERTRE, salute, posti di lavoro con dati di partenza
condivisi ed in modo il piu' possibile scientifico e non ideologico
perchè questi grandi progetti non possono piu' essere raffazzonati
come fatto finora.
La
"colpa" dei ritardi e di eventuali problemi sulle procedure
non è quindi di comitati o associazioni, ma di un'opacità che deve
essere dissolta con la forza della convinzione, ovviamente se ci sono
gli elementi per farlo.
Per
spiegarlo in termini semplici relativamente a all'aeroporto di
Treviso, noi crediamo che:
- la pista e le strutture di San Giuseppe abbiano limiti fisici ineludibili che devono essere rispettati a prescindere del fatto che il gestore debba trovare un'equilibrio economico, perchè "se ho un paio di scarpa strette, non posso tagliarmi il piede per indossarle!"
- le alternative vanno valutate il prima possibile e noi abbiamo sempre pensato che ci siano troppi aeroporti in poco spazio tra Venezia e Treviso ed anche nel Veneto o Triveneto, che non farà mai "sistema", se non esce da una micragnosa visione localistica;
- le grandi infrastrutture di decidono e si progettano non con "trucchetti" (tipo quello dei lavori 2011..) od un "pezzetto alla volta come la casa della signora Pina" , ma progettando uno sviluppo serio su 50 anni.Riteniamo che solo affrontando con serietà e coscienza civile questi temi, si riusciranno a fare le "grandi opere" che nel Veneto non sono mai state fatte, ad iniziare dalla SFMR che resta solo nei sogni della pianificazione. Sono state fatte "tante opere", così tante che non si capisce piu' come districare il groviglio...Il primo problema per gli investitori esteri e nostrani non sono i cittadini o le associazioni come la nostra, ma un sistema clientelare, che non garantisce pari opportunità a tutti e quindi non dà certezze a chi non ha "santi" in paradiso.Noi, ed i cittadini normali in genere, non ne abbiamo di santi , ma ultimamente (vedi Barcon o chi vuole che la sua terra NON diventi edificabile)..... qualcosa si muove anche da quelle parti!
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