"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

mercoledì 9 maggio 2012

PRESENTATE LE PRIME OSSERVAZIONI AL MASTERPLAN 2011-2030 PER AEROPORTO "CANOVA"



ITALIA NOSTRA sezione di Treviso ha presento tra ieri ed oggi due relazioni con osservzioni al Masterplan 2010-2030 presentato da AERTRE (cioè SAVE) al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Paesaggio e del Mare il 9 marzo scorso.
Il Masterplan ipotizza gli scenari di sviluppo auspicati dal gerstore e da ENAC, che intendono portare lo scalo di Treviso a 4-5 milioni di passeggeri l'anno (ma anche di piu'...) senza modifiche particolari nè alla viabilità d'accesso ed "argomentando" che un numero doppio o triplo di movimenti all'anno (atterraggi e decolli al 50% anche verso Treviso) creerebbe solo "impatti trascurabili, se non migliorativi" al territorio trevigiano!
Tutto questo nel piu' assoluto silenzio di tutti e nel sostanziale disinteresse delle amministrazioni coinvolte, che formalmente sono solo Treviso e Quinto.
La sezione di Treviso di Italia Nostra, in coordinamento con il Comitato per la Riduzione dell'Impatto dell'aeroporto, si sono attivati, anche su sollecitazione di privati, e, oltre alle due relazioni già depositate, stanno per produrre anche una terza relazione sull'impatto del Masterplan sul paesaggio entro il termine del 12-5 p.v..

Una delle nostre principali obiezioni che vengono fatte al gestore e ad ENAC (proponente del progetto di sviluppo) è il fatto che non siano stati coinvolti altri comuni come Casier, Morgano, Silea, Preganziol, che hanno diritto di sapere cosa succederà "sopra" il loro territorio nei prossimi vent'anni, visto che le ricadute di rumore ed inquinamento (pensiamo soprattutto alle persone con case nelle zone di rischio, ma anche alle coltivazioni biologiche o doc) che ci saranno e che devono obbligatoriamente essere valutate con cura.
Il non interessare questi comuni lede il diritto dei loro rappresentanti (i Sindaci) di richiedere "un'inchiesta pubblica" al Presidente della Commissione VIA nazionale e quindi viene a mancare uno dei presupposti assolutamente necessari per poter procedere con opere di simile portata.
Altre obiezioni, sia generali che di dettaglio, sono specificate nelle relazioni che saranno prossimamente presentate ufficialmente a tutti.

La conduzione della questione "aeroporto di Treviso" dalle parte di AERTRE, SAVE ed ENAC è alquanto approssimativa, visto che da anni si attende questa valutazione di impatto ambientale che nel 2007 ha ricevuto "parere negativo interlocutorio" proprio dal Ministero; nel 2011 il gestore AERTRE ha realizzato lavori di presunta "manutenzione ordinaria", ottenendo dal Ministero l'esclusione all'applicazione della stessa procedura e poi facendo eseguire i lavori, nonostante un'ordinanza di sospensione degli stessi del TAR, non rispettata fino a che è stato ottenuto il rigetto dal Consiglio di Stato (a lavori ormai terminati).
Il merito della questione verrà trattato al TAR Veneto a giugno e capiremo come si giustificherà AETRE del fatto che i medesimi lavori oggi sono inseriti nella richiesta di VIA di marzo 2012....

Osserviamo in questi giorni la presunta "polemica" tra ENAC e SAVE sulla questione della "terza pista di Tessera", che si vorrebbe introdurre in pianificazione (come vincoli urbanistici) prima che sia stata approvata come impatto ambientale da un Masterlplan...

La questione ormai ineludibile è quella di una franca ed aperta discussione sul tema trasporto aeroportuale, che certamente va sviluppato, ma in modo compatibile sul serio e non sono solo presentano migliaia di pagine di documenti inutili, che servono solo a far confusione.

ITALIA NOSTRA di Treviso (ed anche il Comitato...) non sono CONTRO gli aeroporti A PRIORI, ma sono certamente per il RISPETTO DELLA LEGGE E DELL'INFORMAZIONE!!

Vorremmo quindi che fossero spiegati chiaramente a tutta la Cittadinanza con possibilità di civile contraddittorio i vari interessi e soprattutto "pesare" l'interesse pubblico di queste infrastrutture.
Spiegare tutto solo con parole mitiche come "crescita, sviluppo, sinergia...." è solo un modo per non spiegare nulla!
Meglio parlare di chiamente di utili, interessi dei comuni e delle società che sono soci di AERTRE, salute, posti di lavoro con dati di partenza condivisi ed in modo il piu' possibile scientifico e non ideologico perchè questi grandi progetti non possono piu' essere raffazzonati come fatto finora.
La "colpa" dei ritardi e di eventuali problemi sulle procedure non è quindi di comitati o associazioni, ma di un'opacità che deve essere dissolta con la forza della convinzione, ovviamente se ci sono gli elementi per farlo.

Per spiegarlo in termini semplici relativamente a all'aeroporto di Treviso, noi crediamo che:
  • la pista e le strutture di San Giuseppe abbiano limiti fisici ineludibili che devono essere rispettati a prescindere del fatto che il gestore debba trovare un'equilibrio economico, perchè "se ho un paio di scarpa strette, non posso tagliarmi il piede per indossarle!"
  • le alternative vanno valutate il prima possibile e noi abbiamo sempre pensato che ci siano troppi aeroporti in poco spazio tra Venezia e Treviso ed anche nel Veneto o Triveneto, che non farà mai "sistema", se non esce da una micragnosa visione localistica;
  • le grandi infrastrutture di decidono e si progettano non con "trucchetti" (tipo quello dei lavori 2011..) od un "pezzetto alla volta come la casa della signora Pina" , ma progettando uno sviluppo serio su 50 anni.
    Riteniamo che solo affrontando con serietà e coscienza civile questi temi, si riusciranno a fare le "grandi opere" che nel Veneto non sono mai state fatte, ad iniziare dalla SFMR che resta solo nei sogni della pianificazione. Sono state fatte "tante opere", così tante che non si capisce piu' come districare il groviglio...
    Il primo problema per gli investitori esteri e nostrani non sono i cittadini o le associazioni come la nostra, ma un sistema clientelare, che non garantisce pari opportunità a tutti e quindi non dà certezze a chi non ha "santi" in paradiso.
    Noi, ed i cittadini normali in genere, non ne abbiamo di santi , ma ultimamente (vedi Barcon o chi vuole che la sua terra NON diventi edificabile)..... qualcosa si muove anche da quelle parti!

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