"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

sabato 19 maggio 2012

PARCO DEL SILE: VEDIAMO COSA FANNO ORA?



L' "improvvisa" deflagrazione dell'Ente Parco del Sile non è certo una sorpresa per chi ha seguito negli anni questa (molto normale) enclave della politica nostrana.
La gestione di un parco, forse mai nato, è stata affidata dai politici a chi non aveva nè la competenza, nè la minima intenzione di fare iniziative per la promozione di un bene comune di pregio come il fiume Sile; anzi, nel tempo, sono state eliminate o rese afone tutte le voci non concordi.
Praticamente un parcheggio per politici di second'ordine, che non hanno mai nemmeno lavorato nel settore e forse nemmeno da altre parti...

E' quindi stucchevole che Regione Veneto, Provincia e Comune di Treviso si stupiscano di questa gestione, visto che loro sono i "mandanti" di un Ente gestito come puro "ente inutile", che al massimo da' fastidio a chi vuole cambiare il colore del garage di casa in riva al Sile, ma che da anni non riunisce il suo comitato scientifico, non redige verbali delle riunioni e soprattutto non ritiene di dover fare un minimo di dibattito sul piano di sviluppo dell'aeroporto Canova!!

Questi signori dovrebbero ora fare un passo indietro e non dovrebbero essere i "medici curanti di un paziente che hanno contribuito a portare al coma!".
Dire che adesso si ci accorge che "qualcosa non va .. dal 2007" è una pubblica ammissione di inefficienza, che deve essere chiaramente sottolineata, chiedendo che il commissario che dovrà prendere in mano la situazione dell'Ente Parco Sile sia una persona con referenze e caratteristiche non certamente riconducibili nè a chi ha portato la situazione a questo punto, nè a chi non ha fatto nulla per denunciare questa situazione (leggasi opposizioni).

Si prenda un nome della società civile, fuori da qualsiasi schieramento, che abbia poche caratteristiche chiare: indipendenza dai partiti, onestà intelettuale, tradizione consolidata nella difesa del territorio. Io propongo l'architetto Berto Zandigiacomi, storico presidente della nostra associazione, ma puo' andare bene anche Luigi Calesso oppure l'architetto Bergamin di Fondazione Villa Emo o chiunque altro abbia negli anni dimostrato passione ed onestà. Ma deve essere "indigesto" al potere, altrimenti nulla cambierà...

So che la mia proposta cadrà nel vuoto e succederà solo che i politici parleranno di una "riforma della legge sui parchi per eliminare cio' che non funziona...", ma ricordo che le leggi non rendono gli uomini onesti: sono gli uomini onesti che rendono le leggi efficaci!!

E' molto piu' probabile che la Regione Veneto nomini un commissario "tecnico", per esempio il noto architetto (Leopoldo Saccon della TEPCO) che fa il progetto per il mega-ampliamento di Barcon, fa parte del team per il PAT di Treviso ed è anche il consulente regionale per il Piano Paesaggistico Regionale!
Oppure nomineranno l'altro super tecnico regionale (ing. Silvano Vernizzi) che è a capo di Veneto Strade e è a guardia di tutti i progetti strategici (cioè quelli che porta "schei")...

Per capire la mia contrarietà a simili figure, preciso che ho personalmente assistito ad una pubblica dichiarazione dell'architetto Saccon che, invitato a spiegare il progetto di Barcon da "Vedelago Sviluppo", ha detto che, "se non vogliamo perdere competitività, è necessario fare un polo industriale come quello di Colomberotto e Rotocart su 90 ettari... anche perchè la campagna in quella zona non ha nulla di particolare.. sono campi di mais e poco altro...".
Questo è il consulente che dovrebbe salvaguardare il territorio per noi cittadini... Come mettere il lupo a guardia del recinto delle pecorelle!!

Ritengo che sia ora di finirla di nasconderci dietro all'ipocrisia: gli interessi sono tutti legittimi, ma i giocatori delle varie squadre devono essere leali e non doppiogiochisti!
La politica, che fa le nomine in modo discrezionale, ha precise responsabilità di queste scelte e non ci sono giustificazioni che tengano, visti i risultati che vediamo sul territorio.
Se vogliono dimostrare la loro buna fede ed un cambio di metodo, accettino la sfida di nominare qualcuno di indipendente da loro, che meriti il posto di commissario per l'ente Parco del Sile e non un "pupo".

1 commento:

  1. Signori, non mi meraviglia, purtroppo, quello che denunciate, da anni constato l'inutilità di questo Ente, così concepito. Pensate che oltre a "rompere le scatole" a chi vuol cambiare qualcosa (anche minima), sulla propria casa, se ricadente sotto la tutela del Parco, alla fine non hanno i mezzi per fare le verifiche su quanto e se autorizzato, qualora poi il cittadino autorizzato, non ottemperi a quanto disposto, alla fine non ci sono neanche sanzioni amministrative!!! Chi come me, fa il paesaggista da più di quarantanni, ha visto il vituperio sul territorio a qualsiasi livello (ce né anche all'Oasi di Santa Cristina), trovarsi di fronte a normative cervellotiche e facilmente aggirabili, viene da chiedersi, ma veramente il nostro è un Paese civile, o siamo nelle mani di affaristi e poltronisti?
    studioboscardin@gmail.com

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