(dalla tribuna di oggi)
Il presidente del consiglio provinciale: «Vergognosa semina in Restera alla presenza di Scarpa»
Cannabis, Pettenà tuona alla festa del Cason
Pettenà ex presidente del Parco Sile con un amico |
Semina della cannabis sulla Restera, scoppia il caso politico in seno
all’Ente Parco del Sile: il leghista Fulvio Pettenà, presidente del
consiglio provinciale di Treviso, ieri mattina a Canizzano, alla “Festa
del Cason”, ha pubblicamente attaccato i ragazzi del collettivo Ztl, che
sabato hanno inscenato la semina, ma anche Romeo Scarpa, presidente di
Italia Nostra e membro del Parco del Sile: «È stata vergognosa», dice
Pettenà, «la sceneggiata del collettivo Ztl, che ha seminato pseudo
cannabis sulla Restera passandola liscia, mentre se un contadino tira su
un palo al Parco del Sile si becca una mega-multa. I ragazzi di Ztl, la
multa, dovrebbero prenderla come minimo per coltivazione non autoctona.
Ma assolutamente vergognoso», incalza Pettenà, «è stato anche il fatto
che, ad accompagnare questi ragazzi, sia stato un esponente del Parco
del Sile, Romeo Scarpa, che è anche presidente di Italia Nostra: come
minimo, dovrebbe dimettersi dall’Ente Parco». Una bordata, quella di
Pettenà, partita anche al microfono della festa tenutasi ieri mattina
nella sede della Pastoria del Borgofuro, cornice appunto della ormai
storica “Festa del Cason”, apertasi alle 9 con la messa. Poi i discorsi
di rito, alla presenza per il Comune di Treviso dell’assessore alla
cultura Luciano Franchin, del direttore dell’Ente Parco del Sile
Torresan e del prefetto Maria Augusta Marrosu. Una festa molto seguita,
il cui ricavato per tradizione viene devoluto a favore di iniziative di
solidarietà. Un clima di festa, ma Pettenà ha voluto rimarcare la
differenza tra «le belle iniziative del Parco del Sile e quelle della
Pastoria» e il gesto del collettivo giovanile Ztl Wake Up, che sabato
pomeriggio ha organizzato una manifestazione antiproibizionista (era di
respiro nazionale) seminando cannabis sulla Restera, definita dai
ragazzi «una provocazione per sensibilizzare nei confronti di questo
tema. Non siamo favorevoli a un monopolio di stato sulla marijuana, ma a
renderne libera la coltivazione». Un’azione simbolica perché i semi
lanciati erano di piante maschio, che cioé non producono i fiori, che
sono la parte delle piante femmine che viene fumata. Ma tanto è bastato
per innescare la reazione negativa anche da parte di Germano Zanusso,
psicologo e direttore del Sert di Treviso, che ha detto: «Non è un buon
messaggio, dato che è in continuo aumento il consumo di droga da parte
dei giovanissimi». E ieri ha rincarato la dose il leghista Pettenà. (a.z)
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