venerdì 27 luglio 2018
TREVISO, CITTA' D'ACQUA? FATE IL BAGNO IN VIA ISONZO...
La nomea di Treviso, “città d'acqua”, vanta innumerevoli foto, dove si ammira il Sile con le sua acque verdi ed gli alberi che si specchiano, ma gli affluenti non stanno sempre così bene e sempre più si nota la sofferenza di una zona che è sempre stata ricchissima di acqua, ma dovrà abituarsi ai cambiamenti climatici ed allo spreco connesso ai pozzi abusivi.
Emblematica e simbolica del disastro è un tratto del Botteniga in via Isonzo, che ormai non merita nemmeno più l'appellativo di corso d'acqua, ma è semplicemente un accumulo di fognatura.
La foto rappresenta la situazione che denunciamo da anni senza che si capisca chi deve intervenire: il Comune? Il Genio Civile? la Regione? Ci sono degli sbarramenti gestiti in modo autonomo che non danno acqua a questo rame, che si è totalmente interrato....
Chissà quale materiale sarà depositato sul fondo?? Magari il nuovo assessore all''Ambiente, che è un chimico, potrebbe darci un'illuminazione oppure sentiremo nostri espert in grando di analizzare “a naso” i sedimenti!
Tale è la confusione di ruoli e responsabilita che da anni non si fa nulla, ma magari adesso tutto cambierà o dovremo dire che sotto i depositi fecali ci sono nascondigli per la droga?
L'altra cosa interessante e da non dimenticare è che viale Luzzati, che dista poche decine di metri, è dotato di fognatura pubblica, ma allora come mai non si è provveduto ad allacciare questo gruppo di case che ancora scarica in questa derivazione?
La risposta sta tutta nel modo con cui è stata realizzata al tempo (10-15 anni fa) la fognatura pubblica; la quota del tubo collettore è stata tenuta “alta” (per risparmiare dicono...) ed ora non si riescono ad allacciare le abitazioni che sono aldilà della rete dei canali, di cui Treviso è città notoriamente abbondante.
“Ottimo lavoro!!”. Realizzare una fognatura che non consente di allacciare per gravità le abitazioni che sono nelle vicinanze è un esempio di lungimiranza e capacità di spendere bene i soldi...
Tutto questo degrado porta alle inevitabili proteste dei cittadini, costretti a vivere in condizioni igieniche da Terzo Mondo ed alla fine arriverà la soluzione “magica” di tombinare tutto, che è come mettere la polvere sotto il tappeto durante le pulizie di casa.
Tutto questo non appartiene ad una città che di vanta dell'appellativo di “città d'acque” e Fazio degli Uberti avrebbe molto da ridire...
lunedì 23 luglio 2018
IL MEDIO PIAVE SCOMPARE: PERCHE'?
Sono
anni oramai che le associazioni ambientaliste, in primis Legambiente
Piavenire, e le associazioni di pescatori lanciano grida di allarme
per l'evoluzione disastrosa della situazione del Medio-Basso Piave,
che ormai è quasi un relitto di fiume, visto che non si riesce a
garantire una portata minima che alimenti prioritariamente tale
inestimabile bene e risorsa comune.
Nelle
ultime settimana, dopo aver ricevuto svariate segnalazioni da parte
di pescatori e di ambientalisti (dalla serata di giovedì 28 giugno
fino al pomeriggio di domenica 1 luglio 2018) abbiamo deciso di
unirci per denunciare nel modo più chiaro possibile la gravissima
situazione, su cui troppe autorità non vedono e troppi pensano di
essere i “padroni dell'acqua”.
Il
tratto mediano del fiume Piave nei territori fluviali dal Comune di
Santa Lucia fino alla frazione di Stabiuzzo nel Comune di
Cimadolmo in Sinistra Piave e dal Comune di Spresiano fino alla
fascia delle risorgive in alveo in Destra Piave, è gravemente
compromesso anche in stagioni di non particolare siccità.
Siamo
dell’avviso che tale calamità ambientale sia determinata da un
prelievo sconsiderato di acqua effettuato ad opera del Consorzio
Piave alle barriere di Fener, da cui si diparte il Canale
Brentella, e di Nervesa della Battaglia da cui prendono vita il
Canale della Vittoria ed il Canale Piavesella.
Nella
mattina di venerdì 29-6 u.s. veniva segnalata da Legambiente
Piavenire al Direttore del Consorzio PIave, ing. Paolo Battagion, che
il fiume era in grave sofferenza ed la risposta (ovvia) che veniva
data è stata che il Consorzio stava garantendo il Deflusso Minimo
Vitale (DMV) in vigore fissato a 10,5 mc/sec alla stretta di
Nervesa.
Ovviamente
la nostra opinione è che tale portata sia solo teoricamente un
“minimo vitale” visto che non garantisce la tutela
dell'ecosistema per cui è stata creata.
E'
infatti stato accertato di fatto nella prima settimana di luglio e
viene denunciato con la presente che tale portata è gravemente
insufficiente, visto che è
ben noto allo stesso Consorzio Piave che
l’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico di competenza ,
dopo l’autorevole intervento della Commissione Ambiente della U.E.
, ha stabilito che la portata del fiume necessaria a garantire un
adeguato Deflusso Ecologico a valle della barriera di Nervesa
dovrebbe essre pari ad almeno il triplo della portata attuale (29,5
mc./sec).
L’anomalia
della situazione che denunciamo è aggravata dal fatto che le copiose
precipitazioni, avvenute nel periodo invernale/primaverile in tutto
il bacino idrico, in special modo in quello montano, hanno
determinato un’abbondanza idrica nei bacini artificiali montani e
perciò il problema è strutturale e non determinato da emergenza
siccità.
Ricordiamo
inoltre che tutto il bacino montano della Piave è asservito ad un
sistema artificiale di sbarramenti, unico in Europa, con funzione di
produzione idroelettrica ad opera di ENEL, creato ancora negli anni'
60 a servizio dello sviluppo della pianura e di Porto Marghera.
Una
gestione appena oculata dovrebbe trarre da tale “riserva”,
mediante opportuno coordinamento, l'adeguata portata necessaria a non
compromettere i vari livelli trofici delle reti alimentari fluviali
in questo periodo di obiettivo calo dell’acqua fluente in greto.
Ma
anche in questo caso, il Concessionario ENEL si comporta come una
vera e proprietà Autorità, che pare svincolata da qualsiasi
controllo e libera di operare come meglio ritiene (vedi sversamento
di fanghi nel Boite dell'anno scorso).
Ma
quanta acqua c'è nella Piave?
Dobbiamo
ricordare che, mentre il fiume va in secca in tutto il tratto mediano
, quasi 60 mc./sec. ,
escono nelle derivazioni irrigue in quantità sovrabbondante tanto da
far constatare a molti cittadini una presenza d’acqua esagerata
nei canali artificiali che si sviluppano nella campagna e nei centri
urbani della nostra provincia.
Nei
nostri sopralluoghi quotidiani abbiamo dovuto constatare:
- una moria generalizzata di fauna ittica (soprattutto milioni di avannotti e di gammaridi , più larve di insetti acquatici e di anfibi ) a rompere l’equilibrio ecologico garantito da una precedente stagione di morbide e di rami carichi di correnti fluviali ;
- la sparizione delle lanche fluviali a ridosso del corso principale della corrente fluviale;
- la messa in secca delle zone umide, laterali al corso della corrente, arricchite da vegetazione elofita ed idrofila con fondo sabbioso-limoso createsi al termine delle conoidi fluviali ;
- dopo annate di magre fluviali (significativo e allo stesso tempo disastroso l’anno 2017 con l’intera estate all’asciutto , l’anno 2018 si era aperto con un susseguirsi di morbide che avevano riempito i due rami principali (dopo un anno e mezzo era ritornata l’acqua nel ramo di Cimadolmo! ) favorendo la rinascita biologica dell’ecosistema fluviale - .
Ci
sembra doveroso denunciare l’insipienza del Consorzio Piave,
gestore unico del 90% della risorsa idrica del nostro fiume, nei
confrnti del fiume, che è trattato come un condotto di scarico per
le portate in eccesso ai concessionari, che poi sprecano tale risorsa
preziosa con sistemi di irrigazione a scorrimento.
In
termini reali si tratta di un vero e proprio DISASTRO AMBIENTALE, che
si è verificato ancora una volta a ridosso della stagione estiva.
Verificheremo
con i legali delle associazioni se ci sono gli estremi per una
denuncia che faccia riferimento a quanto sanzionato e previsto della
Legge 68/2015 – denominata Legge contro gli ecoreati - e
dall’art.452-quater del Codice Penale che prevede una pena per chi
provoca un’ “alterazione irreversibile dell’equilibrio di un
ecosistema” con un “aggravamento di pena quando il disastro è
prodotto in un’area naturale protetta e sottoposta a vincolo
paesaggistico , ambientale,….,ovvero in danno di specie animali o
vegetali protette….”.
L'eventuale
denuncia non è il nostro scopo principale, se non porta ad una presa
di coscienza della gravità del problema, perchè quello che più ci
preoccupa è il sostanziale disinteresse di Regione Veneto ed
Autorità di Bacino con tutta la miriade di enti competenti verso lo
stato ecologico del fiume.
A
questo proposito facciamo presente che la zona dove da anni si
perpetua questo scempio ambientale (particolarmente gravi le secche
del 2012 e del 2017, ma ormai ogni anno è un susseguirsi di
improvvise mancanze d’acqua che diventano trappole micidiali per
tutti i livelli trofici del fiume) è un’area S.I.C. e Z.P.S. –
Zona di Protezione Speciale - riconosciuta dall’U.E. e dallo Stato
Italiano per la Direttiva Uccelli e per la Direttiva Habitat e di
tutto questo non potremmo non informare in modo ufficiale la Comunità
Europea per evidenziare l'insufficiente tutela che viene data a
queste zone, che sono il motivo principale per cui vengono erogati i
finanziamenti.
Il
Consorzio Piave parla di “diritti acquisiti” relativamente alle
sue concessioni, ENEL non mette nemmeno in dubbio la sua potestà a
trattenere l'acqua per “superiori” esigenze, mentre il fiume, che
ha solo la nostra voce, è..... sparito nel tratto mediano.
Noi
affermiamo con forza che il FIUME HA DIRITTO AD AVERE LA SUA ACQUA
NELLA QUANTITA' MINIMA DI 30mc/s a NERVESA PERCHE' ALTRIMENTE NON
POSSIAMO PIU' PARLARE DI FIUME, ma di condotto di scarico o residuato
di fiume..
Un'altra
clamorosa coincidenza si è verificata in questo periodo
relativamente ai finanziamentei regionali dati alle associazioni di
pescatori per il ripopolamento ittico: pochi giorni dopo l'immissione
degli avanotti, il fiume è andato in secca e quindi tutto inl
novellame è morto!
Come
buttare i soldi e la fatica delle associazioni nel water! Uno spreco
di denaro pubblico sul quale cercheremo di individuare specifici
responsabili per il “danno erariale”, perchè, con le poche
risorse che ci sono è demenziale che succeda questo.
La
situazione del fiume Piave, sfruttato come una prostituta, è
talmente profondo e connaturato con le lobby agricole e dei cavatori,
che il problema è sempre minimizzato e non si ricorda una sanzione
esemplare per escavazioni abusive o interventi in alveo, che mettono
a rischio anche la sicurezza idraulica, visto che il fiume ha perso
la sua caratteristica meandriforme per diventare sempre più un
grande torrente, che in caso di piena non riusciremo a controllare
(avvisate il Sindaco di Susegana con il suo bel ponticello Bailey,
che in caso di mezza piena sarà spazzato via..).
Un'altra
piaga, su cui mai nessuno approfondisce le responsabilità è quella
della miriade
di pozzi abusivi
che sono disseminati nelle campagna e tollerate da Genio Civile e
Comuni che avrebbero la resposanbilità del controllo.
La
sensazione che l'acqua sia un bene privato è sempre più forte, un
bene prezioso che non viene gestito in modo autorevole ed è in mano
a chi strepita più forte o ha contatti con i nostri amministratore,
che tutto fanno fuorchè pensare al bene comune.
venerdì 20 luglio 2018
INCONTRO SU PEDEMONTANA VENETA
Per chi fosse interessato a capire cosa sta succedendo per la SPV PEDEMONTANA VENETA informiamo che
MARTEDI' 24 LUGLIO 2018 alle ore 20.30
ci sarà un incontro informativo aperto a soci ed amici sul tema presso la nostra sede di via Cornarotta, a Treviso (ex SCUDERIE di Palazzo Bomben Caotorta)PARTECIPAZIONE LIBERA
lunedì 16 luglio 2018
UN ALTRO BOSCO a SAN GIUSEPPE
Spett.le
Comune
di Treviso
Assessore
all'Ambiente Manera
e,
p.c. Sindaco Mario Conte
Oggetto:
Area “Bosco del respiro 2” - proposta accolta dalla Giunta con
A
seguito della nostra proposta in collaborazione con MASCI TREVISO 2 e
vista la nota della
Giunta di Treviso (assessore Manfio) del 18-4-2018 (non ancora
formalizzata - progr. 28 Rif..N. 76-316 GC 18-4-2018 Atto Num.
0240/18/CGC), si allega per opportuna conoscenza il seguente
materiale:
- proposta inviata alla precedente Giunta
- comunicato stampa per avvio prime operazioni con adesione del Movimento dei Focalirini che svolgono attività di publbica utilità a Treviso da domani 17 luglio a venerdì 20 luglio
Si
fa presente che la sua riqualificazione è prevista nel P.A.E.S.
(Piano di Azione per l’Energia Sostenibile) al punto “Treviso
Verde-Azione VER-01” e che la sua progettazione esecutiva risulta
compiuta per cui non dovrebbe avere bisogno di ulteriori atti
amministrativi e/o approvativi con l’esclusione di una convenzione
con i richiedenti.
La
presente disponibilità di MASCI TREVISO 2 “Roccia della Pace” e
sezione di Treviso di ITALIA NOSTRA è già stata presentata da
arch. Zandigiacomi e sig. Tiveron alla precedente Giunta, che ne gha
formalmente preso atto il 18-4-2018.
Ci
auguriamo che una simile iniziativa trovi pari apprezzamento anche da
parte della nova Giunta.
Restiamo
a disposizione per illustrare i dettagli del lavoro che è in fase di
avvio e dovrebbe coinvolgere anche scolaresche tramite il percorso
“alternanza Scuola-Lavoro”.
Cordiali
saluti
Treviso,
16 luglio 2018
p.
la sezione di Treviso
il
presidente
Romeo
Scarpa 348 8717810
p.
MASCI TREVISO 2 “Roccia della Pace”
il
magister
Andrea
Visentin
INIZIAMO
A LAVORARE PER UN ALTRO BOSCO a SAN GIUSEPPE
- Premessa
Il
Comune di Treviso, tra i tanti documenti che ha ufficialmente
prodotto ha anche il PIANO DI AZIONE PER L'ENERGIA SOSTENIBILE
(PAES): si tratta di un documento, obbligatorio per legge, dove la
Pubblica Amminsitrazione si dà degli obiettivi per ridurre le
emissioni di Co2.
Il
documento è del luglio 2016 ed ha scheda dove c'è un'azione
denominata VER-01 dal nome non nuovo: “BOSCO DEL RESPIRO 2”: si
tratta di riqualificare una zona di medie dimensioni in ambito
periurbano (via Paludetti a San Giuseppe) dove si prevede l'impianto
di un bosco planiziale, che dovrebbe avere un'estensione di 3,65
ettari nella zona di via Paludetti compresa da due linee ferroviarie
a sud di un'area industriale dismessa.
I
benefici di una simile azione, che dovrebbe essere prioritaria in una
città che ad ogni inverno soffre di eccesso di polveri sottili,
prevede l'impianto di 3000 specie arboree ed arbustive con ovvi
benefici:
- assorbimento naturale di CO2 visto che le piante hanno questa caratteristica che sembrano ricordare solo i ragazzi delle elementari che studiano la fotosintesi;
- sostegno alla crescita della biodiversità.
Il
vero problema è però che nell'ambito del FORUM AMBIENTE è stato
dichiarato dal Comune di Treviso (amministrazione Manildo) che tale
progetto non verrà perseguito perchè c'è carenza di fondi per la
gestione dell'area!
- Progetto “Piantiamoli & Gestiamoli”1
Considerati
i nostri scopi statutari abbiamo coinvolto l'associazione MASCI2
Treviso 2 “Roccia della Pace” ed il Comune di Treviso nell'aprile
2018, tramite l'assessore Liana Manfio, ha dato un'adesione non
ancora formalizzata (progr. 28 Rif..N. 76-316 GC 18-4-2018 Atto Num.
0240/18/CGC) a tale
PROPOSTA
DI PATTO DI COLLABORAZIONE
PER
LA RIQUALIFICAZIONE DEL BOSCO DI VIA PALUDETTI.
Nella
sostanza si propone al Comune di Treviso (vecchia o nuova
amministazione, poco importa..) un piano di gestione ed affidamento
dall'area, non solo per la gestione del bosco, ma garantirne la
valorizzazione e l'utilizzo da parte dei cittadini, soprattutto del
quartiere.
Sia
Italia Nostra Treviso che MASCI Treviso 2 sono pronti ad interessare
i loro soci e tutti i volonterosi perchè questa parte del PAES
venaga attuata, ritenendo che non sia accettabile la motivazione
della presunta carenza di soldi per non mettere in campo tale
importante azione.
Il
nostro progetto prevede di:
- bonificare l'area se ci sono presenze di infestanti con supervisione di esperti del settore presenti nelle due associazioni;
- piantumare piante, alberi, cespugli o fiori, donati da privati o enti vari, per far nascere un parco a servizio di tutti dove respirare aria pulita visto che un albero in 20 anni elimina almeno 7 quintali di anidride carbonica senza calcolare l’ossigeno reso.
- garantire la manutenzione sarà a carico delle associazioni con previsione 3 o 4 sfalci all’anno, oltre alla cura delle piante.
Per
poter fare questo, le associazioni MASCI Treviso 2 e ITALIA NOSTRA
Treviso richiedono al Comune di Treviso alcune minime dotazioni:
- gestione dell'area per almeno un decina-quindicina d'anni
- fornitura di un punto di allacciamento elettrico e idrico per un servizio igienico ad uso pubblico (in alternativa da creare piccolo impianto fotovoltaico)
- creazione di un piccolo pozzo (non a ciclo continuo) per irrigazione
- possibilità di costruire una casetta in legno per deposito attrezzi e sala riunioni anche per attività con scuole; la costruzione sarà realizzata in modalità “scout” senza fondazioni o altre strutture invasive in modo che sia totalmente reverbile
- progettazione dello spazio verde condivisa con i cittadini e le scuole con creazione di una zona a verde per l'incontro delle persone e di orti comuni;
Lo
scopo principale è quindi quello di concretizzare l'azione VER-01
del PAES con piantumazione e gestione di un parco di 3000 alberi, ma
la volontà è di creare uno spazio “vivo”, cioè fruibile,
sicuro e curato nel tempo a servizio dei cittadini e con il loro
aiuto nella gestione prendendo spunto dalla lodevole azione dei
cittadini di Borgo Furo.
- Inizio del progetto
Le
elezioni comunali ed i nostri impegni hanno ostacolato l'inizio di
questo progetto, ma abbiamo approfittato dalla richiesta del
Movimento
dei Focolarini del Veneto,
che saranno impegnati a Treviso per una settimana in lavori a favore
dei “beni comuni”.
Il
riferimento primario sul territorio sono i tre focolari della
regione, le comunità in cui vivono gli aderenti più rigorosi al
movimento di Chiara Lubich: Verona, Padova (che copre il territorio
di Padova, Vicenza e Rovigo) e Treviso (faro della Marca, e delle
province di Venezia e Belluno).
«Il messaggio di Chiara Lubich è cosi forte che, pur partito dal seno della chiesa cattolica, ora si espande al mondo intero e alle altre confessioni - dice Glauco Venuti, referente trevigiano del movimento - il suo appello all'unità, alla fratellanza e alla pace tocca la coscienza di ogni persona, credente o laica che sia. E penso che solo con il tempo avremo la misura reale della sua forza straordinaria, della sua capacità di cogliere cio che univa gli uomini: adesso il dolore per la sua scomparsa è ancora troppo forte».
I
giovani sono radunati presso la Parrocchia della Chiesa Votiva e
divisi in gruppi di circa 8-10 persone con adulti interveranno in
vari parti della città con lavori ed iniziative per l'ambiente e la
persona, come già hanno fatto lo scorso anno al Parco della Storga.
Noi
li seguiremo ed inizieremo questa attività a San Giuseppe da domani
martedì 17 luglio fino a venerdì 20 luglio con orari 9-12.30 e
15-18.30. Tutti i volonterosi sono invitati a partecipare ed a dare
una mano perchè la nostra Terra è di tutti ed ha bisogno di cure.
W
I FOCOLARINI ed il loro entusiasmo.
1Nome
provvisorio del nuovo parco che sarà scelto con i cittadini
coinvolgendo le scuole
2Movimento
Adulti Scout Cattolici Italiani
domenica 8 luglio 2018
VERBALE DIRETTIVO 3-7-2018
- BOSCO VIA PALUDETTI
Area di 3,5 ettari del Comune lasciata
in abbandono che abbiamo deciso di disboscare per renderla fruibile
come zona verde per il quartiere insieme a MASCI TREVISO 2.
Il 16 luglio verrà presentato il
progetto alla Chiesa Votiva ai ragazzi dei FOCOLARINI che anche
quest'anno si affrono come manovalanza nei giorni 17-18-19-20 luglio
(orario 9,30-12.30 e 15.30-18.30)
Ennio Tiveron
chiederà intervento preparatorio ad amici di Sant'Anna di Monigo.
Servono volontari
per prestare servizio di assistenza ai ragazzi e passare qualche ora
con loro; attendo fiducioso...
Berto provvede ad
avere:
- autorizzazione da nuova amministrazione
- avvisare i vicini (Amadio)
Romeo provvede a
fare un'ipotesi di progetto da dare a MASCI per osservazioni
- SPV PEDEMONTANA
L'incontro del 26
giugno è stato ben organizzato dal Comitato di San Pelajo ed ha
avuto buona presenza ed ottima risonanza sulla stampa; presenti in
sindaci di Povegliano e Ponzano, mentre il sindaco Conte era in
CC.... ma sarà da risentirlo sul tema. Gli devono essere fischiate
le orecchie.
I temi sono
sostanzialmente tre:
- campagna informativa perchè la Corte dei Conti, dopo 3 adunanze, ha emesso un parere molto duro con rilievi molto forti; tale organo però non ha poteri interdittivi, ma informa solo Parlamento, Governo e … Cittadini; noi come associazone abbiamo il dovere di fare questa parte di informazione.
Dopo ampia discussione si decide di fare una serata informative prima
di agosto in sede nostra, aperta a soci ed amici, per capire meglio
la questione.
La
data è MARTEDI' 24 LUGLIO 2018 ore 20.30 in sede (segue
comunicato)
- la grande viabilità di Treviso: è un tema antico come il cucco ed ormai siamo in ritardo di circa 30 anni; in campagna elettorale quasi tutti i partiti e le coalizioni dicono che “servono nuove strade”, ma non si sa bene perchè... Soldi non ce ne sono, programmazione nemmeno... Sarebbe opportuna una riflessione/studio sul tema cercando di stanare i favorevoli a questi progetti che vanno dal centrosinistra (Terraglio est e IV lotto) al centrodestra (SPV etccc..)
- iniziative specifiche per SPV: da coordinare con tutti gli altri comitati; abbiamo aderito ad un documento da mandare ai Ministri Toninelli e Costa anche attraverso il nostro Nazionale, oltre che come ITALIA NOSTRA VENETO
- SITUAZIONE PIAVE
Il fiume Piave nella sezione mediana è
in secca nonostante non sia stagione particolarmente secca, né
annata critica.
Il Consorzio Piave che preleva 60mc/s
per irrigazione non si cura del fatto che il deflusso minimo vitale
(oggi 10,3 mc/s) non garantisce la vita nel fiume.
Paradossalmente, poche settimane prima
della secca attuale, i pescatori con finanziamento della Regione
hanno liberato migliaia di avanotti che ….. sono tutti morti con
spreco di denaro pubblico e di lavoro delle associazioni.
E' in corso di preparazione un esposto
denuncia che sarà presentato giovedì 5
luglio 2018 ore 12 presso la nostra sede con Legambiente
Piavenire, Pescatori Sile e Mosca Club
Berto si incarica
di far aderire FORUM Ambiente Treviso
Romeo rivede la
bozza denuncia fatta da Piavenire Legambiente
- FORUM AMBIENTE TREVISO
Il gruppo costituito dalla precedente
amministrazione continua a lavorare ed a programmare attività e si
incontra ogni lunedì alle ore 18 (chi vuole partecipare è benvenuto
e senta Berto per essere inserito nella specifica mailing list).
Non si è ancora riusciti capire cosa
farà la nuova amministrazione con questo gruppo, che aveva fatto
proposte specifiche sull'acqua alla precedente giunta senza ottenere
un soldo, salvo promesse per il Contratto di Fiume
Botteniga-Storga-Limbraga.
Berto proporrà
un eventuale richiesta di incontro con Assessore con lettera
eventualemnte da parte nostra.
- PIANO INTERVENTI TREVISO
Sono state predisposte 8 osservazioni
che manderò in Comune in modo ufficiale anche se i primi commenti
pubblici parlano si uno stop a questo Piano degli Interventi.
La lettura che sta facendo Berto porta
a conclusioni sconfortanti sulla leggibilità delle NTA e sulla
sostanza generale di tale Piano.
Si decide di:
- proporre un osservazione di metodo per informare Sindaco e nuova Giunta che un PI non si fa in questo modo; serve contributo di PaoloF, AlbertoC e di altri che hanno dimestichezza con la materia
- Berto continuerà a fare una lettura critica delle NTA evidenziando le principali vaccate”
- Antonella richiederà accesso atti per il progetto dell'ex Pattinodromo che il nuovo sindaco ha detto di voler modificare
- Sergio coordinerà eventuali richieste da fare per il prato della Fiera insieme con il gruppo di lavoro che già opera
- PIANO CASA
Continuano ad arrivare segnalazioni di
Cittadini indignati per quello che viene costruito in base a tale
normative derogatoria.
Serve un monitoraggio studio dei
principali casi: via Piave, Via Montello, ora Santa Bona per fare
incontro pubblico dove si spieghi perchè questo può accadere e di
chi è la responsabilità politica.
- Necessario avere gli atti di almeno uno di questi progetti: chi lo recupera?
- Valutazione di cosa può fare un Comune
- analisi di cosa succede all'estero: chi fa questa ricerca?
Obiettivo un
incontro pubblico in autunno
- SUAP
Medesime segnalazioni arrivano per
interventi di espansione produttiva in zona agricola grazie alla
elgge derogatoria dello Sportello Unico Attività Produttive.
Anche in questo caso il caso simbolo è
quello di Artuso Legnami ad Altivole che parte con ulteriori 50.000
mc...
Sul tema di Artuso ed in particolare su
quello che succede ad Altivole si decide di fare un'inchiesta
appronfondita partendo dai materiali da riorganizzare a cura Evelino.
Da verificare con
i nostri legali la questione delle pseudo opere pubbliche fatto con
scomputo degli oneri... Se qualcuno
vuole dare una mano per impostazione storica e grafica del materiale,
è ben accetto..
Ci sono anche altre segnalazioni su cui
richiederò la documentazione.
Obiettivo un
incontro pubblico in autunno
- ARCHITETTURA E CENTRO STORICO: LA BELLEZZA
Su questo tema “culturale” ci sono
posizioni diversificate e pare opportuno avviare una campgna
fotografica di ricerca e studio in cui ogni socio metta in rilievo i
suoi punti di vista come ha fatto LuciaG con il suo cartellone
(meglio foto digitali).
Medesime segnalazioni arrivano per
interventi di espansione produttiva in zona agricola grazie alla
elgge derogatoria dello Sportello Unico Attività Produttive.
Obiettivo
sarebbe:
- raccogliere materiale tramite concorso fotografico?
- Organizzare un incontro/convegno sul tema
Serve
un gruppo di lavoro su questo tema
- MOSTRA PAESAGGI TERRAZZATI
Da recuperare per
ottobre i pannelli e i volumi che abbiamo acquistato.
- Da sentire arch. Lazzari Adelmo
- GITE
- La gita all'orto botanico di Padova è stata positiva con partecipazione di 15 persone circa ed si è visitato anche il Battistero della Cattedrale di Padova.
- Si decide di andare a visitare la mostra “Machine a Penser” a Palazzo Corner a Venezia domenica 7 ottobre 2018
Treviso, 8 luglio
2018
p.sezione
di Treviso
il
presidente Romeo Scarpa
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