Ieri
sera il Consiglio Comunale di Treviso ha rinnovato i suoi
rappresentanti all'interno del Consiglio dell'Ente Parco del Sile ed
uno di questi è il sottoscritto.
In
teoria sarei il rappresentante delle opposizioni: è evidente che
questa semplificazione non ha per me alcun senso, soprattutto per il
fatto che si tratta di una rappresentanza in un ente, che dovrebbe
avere come finalità la tutela di un “bene comune”di tutti i
trevigiani e non la rappresentanza di un partito.
Ringrazio
quindi per la fiducia il Consiglio Comunale, rivendicando una
completa autonomia ed indipendenza di giudizio e precisando che la
mia volontà è quella di essere “utile” alla finalità dell'Ente
Parco e piu' in generale dei “beni comuni”, di cui il fiume Sile
è capofila.
Confermo
però tutti i miei precedenti giudizi sull0 stato comatoso dell'Ente
Parco Sile e sulle responsabilità gravi di chi l'ha portato in
queste condizioni.
Una
gestione personalistica e privatistica, che è l'antitesi della buona
gestione di un bene comune e che è culminata nella tardiva denuncia
della Giunta Regionale, che ha dovuto annullare importanti delibere
prese “in allegria” da un Comitato Esecutivo, incapace di
rispettare regole elementari.
La
conseguenza di un simile decennale comportamento è ora in
discussione in Consiglio Regionale (pdL 286/2012) e prevede un
accorpamento di tre parchi (delta Po, colli Euganei e Sile) come
naturale conseguenza dell'incapacità di chi ha gestito finora,
sprecando risorse e competenze e rendendo un pessimo servizio al
fiume.
Non
credo nei miracoli, né negli interventi taumaturgici di chicchessia
(tanto meno del sottoscritto), ma ritengo che ci siano molte persone,
anche nei partiti, con le quali si possa ricominciare a discutere e
decidere insieme se il fiume Sile è una valore per il suo territorio
e come possa essere attuata correttamente la tutela ambientale e non
solo la promozione turistica.
Oltre
a questo sarà da fare chiarezza e pulizia su comportamenti come
minimo illegittimi (vedi autorizzazione in deroga del Direttore
Bucci per gli ultimi tagli di alberi di AERTRE), che hanno recato
gravi danni ambientali, patrimoniali e di immagine all'Ente Parco
Sile ed al fiume Sile.
E'
tempo di dare nomi e cognomi ai responsabili di questa situazione e
di chiedere conto se ci sono stati comportamenti non conformi alle
norme ed ai regolamenti.
Il
primo obiettivo però è quello di far convocare la Consulta del
Parco, chiamando a raccolta tutto il mondo delle associazioni che è
sempre la parte piu' vitale e positiva della nostra realtà
trevigiana per ribadire che che il fiume Sile è un valore da
tutelare perchè è un “bene comune”, delicato e prezioso.
C'è
quindi da riprendere un percorso culturale di valorizzazione (altro
che feste ed inaugurazioni!) portando i cittadini sul fiume ed il
fiume ai cittadini perchè ci sono paesi che ormai hanno il nome del
fiume solo sul cartello stradale!
La
partecipazione e la condivisione dell'obiettivo di dare valore al
Parco del Fiume Sile, primo elemento simbolico di un recupero di
molti altri beni comuni, sono quindi gli elementi prioritari del mio
incarico di consigliere, che ho accettato su richiesta di Italia
Nostra Treviso.
Vuole
essere un servizio come “cittadino attivo” e responsabile che non
necessita di poltrone, né di indennità, ma ad c'è condizione che
pongo: chiedo di non essere solo, perchè da soli non si va da
nessuna parte e non di fa nulla di duraturo.
Qui
da fare c'è molto e quindi conto nel sostegno di tutti i coloro che
credono nel valore dei beni comuni per primo il fiume Sile: servono
tutte le competenze e tutti i contributi.
Avanti!
C'è posto per lavorare insieme e per dimostrare che si puo' gestire
per tutti un bene comune di tutti
Treviso,
1 novembre 2012
il
presidente Italia Nostra Treviso
Romeo
Scarpa
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