"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

giovedì 29 agosto 2013

COSI' PARLO' CAMOLEI.... e COSI' RISPONDIAMO NOI

Ci chiedono un commento a caldo sulle prime dichiarazioni di Camolei, attuale assessore all'Urbanistica, e volentieri procediamo ritenendo che i virgolettati siano il reale pensiero dell'assessore trasposto e non le solite invenzioni dei giornalisti:

1) «Chiarisco subito, a costo di deludere qualcuno: l’aeroporto non sarà oggetto del Pat. Non perché Camolei non lo voglia, o perché io difenda l’aeroporto, semplicemente perché nondell può farlo: lo scalo di Treviso è soggetto al ministero e a leggi nazionali».
L'aeroporto è certamente soggetto a leggi nazionali ma si inserisce nel che territorio comunale e non si è mai visto un macro intervento simile che venga fatto contro la volontà del comune capoluogo che , con Quinto, sopporta il carico inquinante ed i benefini dell'infrastruttura. Non è quindi corretto affermare che l'aeroporto sia escluso dall'analisi del PAT. Quello del buon Zampese da' già per assodato che l'aeroporto si ampli ed infatti loro non hanno mai detto o fatto nulla relativamente a questo. QUINDI DISSENTIAMO SUL TEMA che oltrettutto vede confliggere un'area a parco (il SILE) con un'infrastruttura. La posizione maggioritaria delle associazioni è che l'aeroporto starà dov'e' mai con i limiti attuali e sembra essersene reso conto anche Marchi entra la Catullo. Su questo tema le osservazioni ci saranno e pesanti perchè AETRE nonostante non si debba/possa ampliare deve fare in ogni caso degli investimnti sulla sicurezza e sul traffico.

 2) Quale Pat auspica possa uscire dalla vostra revisione del documento approvato in tutta fretta d Lega e Pdl? «Il Pat dovrà aumentare il verde, ricalibrare decisamente la nuova edificazione, limitare il nuovo cemento nelle zone già a forte edificazione. Si dovrà costruire sul costruito, o recuperare». 
Un tema significativo è cosa fare di 1,6 milioni di metri cubi già approvati ma in freezer a causa della crisi; il PAT adottato ne ha dato per certa la riconferma. Cosa vuole fare l'assessore e la sua giunta. Noi pensiamo che con lo strumento del "credito edilizio" possano essere eliminati questi pdL a macchia di leopardo, vanto della precedente giunta che ha fatto quello che chiedevano tutti...
Non discutiamo nemmeno sul 1,2 milioni di metri cubi aggiuntivi che non servono a nessuno e non sono un'opportunità,ma una marchetta. La riqualificazione urbana e la rigenerazione si fanno lo stesso aiutando un settore con interventi di restauro qualificati e non con nuove costruzioni.

3) Altri piatti forti saranno le grandi aree ancora in attesa di vocazione e di futuro: TrevisoServizi, Salsa, ex scalo Motta, ex consorzio agrario. «Il Pat non entra nel merito della singole aree. Ripeto, indica indirizzi generali e linee guida. Ma non incide sulla specifica area. Queste scelte saranno demandare ai piani di intervento» Okay. Ma su stadio Tenni, TrevisoServizi, o Salsa, qualche idea la giunta l’avrà pure, no? «Non ne abbiamo parlato assieme. Ci sono idee, ma personali. Anche il sindaco aveva espresso un pensiero sul Tenni, sempre personale.

Siamo un po' in ritardo sulla questione! Forse è il caso che ne parlino e trovino una sintesi prima che i loro elettori se ne accorgano!
I cittadini si aspettano proposte ed indirizzi chiari: pedre?onalizzazione, ciclabilità, spazi per giovani (anche ribelli), residenza sociale, qualità della vita.... Cosa di pensa di dire? E' vero che non siamo ancora tornati dalle ferie, ma allora meglio non fare dichiarazioni.
4) "Il 5 settembre incontrerò i consiglieri. Tutti, anche le minoranza, perché tutti possono dare un contributo, anche le minoranze. Sono l’assessore di tutti, non di una parte della città, e lavoro nell’interesse di tutti. Mi aspetto apporti qualificati anche da Zampese, nessuna preclusione. E ci faremo aiutare da una commissione». Novità assoluta. Saranno i «saggi« dell’urbanistica? «Con me ci saranno il dirigente del settore, il presidente della commissione edilizia, due professionisti volutamente esterni alla città, un paio di consulenti, e presenze politiche forti, per qualificare la commissione».
Anche qui commissioni  di saggi?? Dilatur.... Non credo servano a nulla visto che il pool di professionisti incaricati è di primo'ordine e sarebbe in grado di fare un bel lavoro se ci fosse una seria revisione del "Documento preliminare" redatto dall'arch. Barbieri. Fa però piu' figo fare una commissione che speriamo sia gratuita...
Hanno promesso "partecipazione": forse è bene che qualcuno spieghi  cosa significa fare una progettazione PARTECIPATA.... Non sono altri duie incontri alle Stefanini, dimostrando anche poca fantasia rispetto ai poveri leghisti.

5) Tecniecamente, avete annunciato due strumenti:  credito edilizio e la perequazione urbanistica. Spieghiamolo anche ai non addetti ai lavori. «Il credito ediciamo che con dilizicosa significa fare una o è un a sorta di banca della volumetria. Se avevo diritto a costruire, ma non ho più interesse, posso accantonare quella volumetria, e utilizzarla altrove, in contesti dove invece le volumetrie servono». E la perequazione? «Serve per contemperare l’interesse dei proprietari e coniugarlo con particolari esigenze pubbliche, ad esempio il social hounsing, o altre opere a favore della collettività. Vogliamo usare entrambi gli strumenti proprio per armonizzare e calibrare la nuove costruzioni: oltre a 1,6 milioni di metri cubi di dote arretrata, c’è la nuova concessione di 1,2 milioni di metri cubi: numeri impattanti, se non gestiti attentamente» Su questo punto le associazioni vi chiedono di agire come ha fatto Feltre, dove il Pat ha praticamente azzerato il cemento. Vecchio e nuovo. «Vero. Ma le condizioni sono diverse, lì l’amministrazione è partita da zero. Qui, adesso, noi dobbiamo fare i conti con un Pat già approvato dai nostri predecessori».
I nuovi strumenti non li inventa l'assessore ma la Legge Regionale 11/2004 e per spiegarlo sarebbe interessante avere un incontro con i progettisti e vedere degli esempi.
Il cardine della nuova urbanistica è quello di fare una CORNICE con il PAT (di solito general generica e piena di buone intenzioni) lasciando poi al PI ed algli accordi pubblico-privato la messa in pratica con una concertazione che non è altro che la legittimazione di uno scambio di interessi che per essere proficuo deve essere alla luce del sole. Altrimenti è come prima.
DISSENTIAMO anche sulla questione della modifica sostanziale del PAT: le analisi ci sono e vanno solo integrate con i dati del censimento 2011 dove mancano; il resto è tutto modificabile e così verrà da noi proposto. Quello che uscirà, se avremo l'assenso della nuova amminsitrazione, sarà un PAT nuovo di zecca, dove non resterà una virgola del nulla finora adottato. Questo si puo' fare se si vuole e non prechi di soldi. Il tempo? Non è mai sprecato perchè un documento fatto male non serve a nulla e fa danno.

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