"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

giovedì 29 agosto 2013

COSI' PARLO' ZAMPESE... e COSI' RISPONDIAMO

Anche colui che ha retto le sorti dell'urbanistica per quasi 20 anni dichiara di tutto e di piu' e merita qualche risposta solo per la precisione. 
Non entro nella polemica politica perchè la MINORANZA deve fare il suo ruolo e ripeto: MINORANZA (magari ancora per poco, ma ora è così!!)

ZAMPESE "Il finale purtroppo è già scritto: faranno tanto casino, tanti proclami, tante audizioni per poi cambiare poco o nulla, con perdite di tempo, impiego di ulteriori risorse economiche e capire, speriamo finalmente, che il Pat è uno strumento di principi generali che partono dalla tutela e dalla valorizzazione del territorio, difficilmente confutabili»
ITALIA NOSTRA Verissimo è una CORNICE, ma se la cornice è così indefinita che ci sta tutto dentro. è come se non ci fosse e questo è lo scopo dell'urbaninistica in salsa verde leghista. Decido dopo cosa fare in base a cosa mi chiedono, tenendomi il potere contrattuale...
Il PAT adottato è pieno di belle parole che non servono a nulla e sono anche confuse visto che per fare un esempio di parla di Viale della Repubbica a 4 corsie mantenendo anche alberi e fossi... Un miracolo!!
Il  PAT si puo' modificare molto profondamente: basta metterci dei contenuti che ora non ci sono proprio perchè non si è voluto andare oltre alla riconferma del vecchio PRG.
Se si vuole si cambia fino all'ultima virgola, tavole comprese e Zampese lo sa benissimo.

Sandro Zampese, capogruppo della Lega, stronca su tutta la linea la politica di revisione del Pat avviata dalla Giunta, accusata di «muoversi al buio». E sui quattro scenari possibili delineati dall'assessore all'Urbanistica Paolo Camolei, dopo l'esame delle osservazioni al Pat, è quasi caustico: «Stanno spacciando l'estensione del periodo delle osservazioni come atto fondativo di un nuovo piano urbanistico -dice- Questi sono gli scenari prospettati da Camolei. Primo: le osservazioni non hanno alcun impatto sul Pat, cioè rimane il nostro. Secondo: approfondire ulteriormente il progetto, dilatando il periodo delle osservazioni. A che fine se non per prendere tempo? Terzo: ritiro e parziale modifica del Pat per sopravvenute osservazioni di notevole impatto. Non si può fare: si chiama revoca e si deve riiniziare l'iter formativo del Pat. Quarto: revoca del Pat. 
ITALIA NOSTRA Gli scenari teorici indicati da Camolei sono filosofia urbanistica. Le osservazioni si fanno per modificare il PAT e ci sono chiari esempi (Zero Branco) di PAT stravolti dalle osservazioni e dai sopravvenuti cambi di giunta. Il dubbio legislativo è solo relativo ad un eventuale riadozione (secondo me opportuna) per dare modo a tutti di dire la loro. Questa si chiama democrazia e non sembra una cosa molto conosciuta...
Paventare il danno erariale di una revoca è fuorviante; nessuna revoca, nessun nuovo inizio... le analisi ci sono, basta mettere dei contenuti diversi rispetto a quelli leghisti. Anzi basta mettere dei contenuti, visto che in questo PAT adottato c'è aria fritta (puzzolente).

ZAMPESE "Ma tutti e quattro gli scenari mettono in evidenza la mancanza di progettualità della maggioranza che si aggrappa unicamente ai contributi delle osservazioni». E a chi accusa la Lega di aver ideato un Pat che porterebbe una colata di cemento in città, risponde: «Il Pat adottato dalla nostra amministrazione è l'unico strumento generale di un capoluogo veneto a vietare le nuove espansioni edilizie. Il milione di metri cubi previsti, nell'arco decennale, sono una opportunità e non un obbligo».
italia nostra: la maggioranza attuale fa il suo percorso e la minoranza fa la sua opposizione poco costruttiva... La Lega prevede con questo PAT la riconferma di 1,6 milioni di metri cubi + altri 1,2 milioni e quindi è fuorviante dire che si vieta l'espansione. L'espansione è stata concessa nel precedente PRG e quindi ora è facile fare i rigorosi... Il triplo della cubatura a Cassamarca all'Appiani in cambio di una pipa di tabacco l'abbiamo fatto noi??
Il PUT che inquina (lo dice il documento di Zampese) e taglia fuori il centro l'abbiamo fatto noi?
Le opportunità la Lega le ha perse perchè c'erano se poteva giostrare gli accordi pubblico-privati come prima, ma ora (forse) non lo puo' piu' fare. Forse.

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