"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

giovedì 14 febbraio 2019

VILLA EMO: LA MIOPIA DELLA BANCA

Sulla questione di VILLA EMO sarebbe opportuno fare anche un'altra semplice riflessione in un mondo dove, sempre più spesso, conta il marchio rispetto al prodotto.

In Italia il settore della moda e del cibo hanno dimostrato di saper resistere alle varie crisi, non semplicemente per la qualità dei prodotti, ma soprattutto per l'immaginario che porta milioni di persone a riconoscere all'Italia “qualità e buon gusto”, spesso anche oltre la realtà.

E noi che facciamo? Buttiamo nel cesso questo privilegio perchè ogni tanto diventiamo ragionier Fantozzi e applichiamO i manuali del buon banchiere che dismette “gli asset non strategici per dare credito al territorio”, magari mentre fino a prima davamo prestiti a progetti fantasiosi di amici di questo o quello con il risultato di crediti inesigibili.

Faccio solo due sempici domande alla piccola banca, di cui non ricordo nemmeno il nome:

“Quanto vale potersi definire la Banca del Palladio o la Banca di Villa Emo”?


“Qual'è il danno di immagine di diventare la banca che ha venduto villa Emo e tradito il Palladio”? Oltre al danno dei soci che se ne andranno...

In una società dove ogni prodotto viene promosso come se fosse una saponetta, questa banca (del territorio?) decide di buttare dalla finestre il suo capitale d'immagine per poi magari promuovere una nuova campagna pubblicitaria.


Che geni!

Scommetto che simili decisioni saranno studiate fra qualche decennio come esempio di cazzata totale.

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