La
scorsa settimana, dopo un incontro con alcuni (volonterosi)
consiglieri dell'Ente Parco del Sile avevamo provocatoriamente detto
che il parco naturale del fiume Sile era da abrogare, oggi lo
ribadiamo senza alcuna provocazione: il Parco Naturale del Fiume Sile
non ha senso per il modo in cui è stato gestito e per i frutti che
ha dato!
Dopo
aver partecipato ad un (desolante) consiglio dell'Ente Parco a Casale
sul Sile ed aver preso atto che il parco del fiume Sile è
incompatibile con l'aeroporto di San Giuseppe, annuncio
ufficialmente che proporrò al prossimo direttivo della
nostraassociazione di formalizzare la proposta di abrogazione della
Legge Regionale n.8/91,che ha istituito il Parco Naturale del Fiume
Sile.
Tale
proposta verrà discussa con le altre associazioni e presentata alla
Consulta del Parco (se mai sarà convocata) ed in tutte le altre sedi
istituzionali, prima fra tutte la Regione Veneto che del Parco
dovrebbe essere il primo controllore e responsabile.
Inutile
perdere tempo in defatiganti discussioni su pseudo-riforme
accentratrici (ah, che bello il federalismo...) per risparmiare
qualche migliaia di euro, che finora sono stati sprecati in modo
indecente!!
E'
meglio che tutti prendiamo atto che:
- in oltre 20 anni di vita il parco ha dato come risultato un peggioramento netto dello stato ambientale della zona che si proponeva di proteggere. Basta confrontare le mappe del 2002 con quelle del 2012 per avere un'idea di quanto è stato fatto in tal senso.Oltrettutto è stata privilegiata l'opzione “parco divertimenti” rispetto a “parco naturale”, lasciando andare in malora il patrimonio ambientale di torbiere, risorgive e rive, che quando è perso, è perso per sempre...
- i Piccoli Privati sono stati vessati da una conduzione manichea del Piano Ambientale con mille e piu' obblighi e prescrizioni (mai oggetto di una revisione di buon senso, ma solo di derive volte ad aggredire la tutela), mentre i Grandi Privati/Pubblici (Fondazione Cassamarca, AERTRE, ULSS 9) nell'area protetta del Parco hanno potuto fare di tutto e di piu': dalle lavanderie in riva al Sile ad un'ipotesi di ampliamento dello scalo aeroportuale che il Parco Sile ha sostanzialmente approvato, visto che non ha mai detto nulla!
- l'Ente Parco è diventato il “poltronificio” per incompententi con cariche da 150.000 euro anno affidate da persone che non avevano il potere di farlo a personaggi che non hanno (tutt'ora) i titoli per ricoprire tali cariche.L'ultimo Consiglio ha riapprovato delibere del 2007 (!!) in modo indecoroso e senza un minimo di discussione ed autocritica.Tale ultimo atto dei Consiglieri di maggioranza (compatti come soldatini) potrebbe non esente da responsabilità patrimoniali personali per loro, visto che riteniamo si configuri l'ipotesi di reiterata decisione illeggittima con effetti dannosi per le casse erariali; praticamente si è trattato di una decisione “ora per allora con effetto conservativo” (come ha detto il Segretario Generale della Provincia di Treviso all'uopo convocato per l'emergenza con quale titolo poi non si sa...).Ciò potrebbe non essere sufficiente per proteggere chi ha approvato, se, nel merito, la decisioni del 2007 (ora riapprovate) fossero non legittime: un bel rischio per quei “poveri consiglieri di maggioranza”, protetti solo da un parere legale di parte che non pare così solido ad una prima lettura!! Interesseremo la Corte dei Conti di tale questione...
Altri
fatti, ben piu' pratici e diretti, dimostrano che il
Parco del Sile non serve ed i suoi elementi naturali sono
“fastidiosi” per lo sviluppo ed il progresso.
L'ultima
azione di AERTRE su richiesta ENAC mette in evidenza con chiarezza
tale affermazione: il Sile ed i suoi alberi danno fastidio, come
danno fastidio gli uccelli o le case che sorgono sulla rotta di
decollo degli aerei. Tutti questi “fastidi” vanno eliminati e
quindi si usa di volta in volta il motivo piu' adeguato per
comprimere il diritto del parco del Sile di esistere e quello dei
cittadini di avere un ambiente sano in cui vivere.
Se,
nel 2011, AERTRE fa lavori, sostanzialmente privi di autorizzazione
ed anticipando un Piano di Sviluppo che ancora non c'è, non
curandosi di una richiesta di sospensiva del TAR, c'è il “motivo
Lavoro”, che giustifica tali azioni.
Ora
c'è il “motivo sicurezza” per tagliare gli alberi e se fosse
insufficiente è sempre pronto il mitico “motivo antiterrorismo”,
a cui ovviamente chi si oppone, è … un terrorista!
Le
dichiarazioni del buon Pettenà, mandato a prendere badilate di
materia organica da parte dei consiglieri di opposizione nell'ultimo
Consiglio del Parco, sono risibili e ridicole: “La sicurezza prima
di tutto.... i contadini potevano gli alberi e noi ora facciamo lo
stesso...”. Lasciamo perdere.
Meglio
chiudere tutto ed abrogare la legge istitutiva del Parco Sile.
Molta
gente allora dovrà per forza tornare a lavorare (come tutte le
persone normali) e non ci saranno piu' spazi pseudo-istituzionali
per dire scemenze, sperperare danaro pubblico e far finta di essere
qualcuno.
per
Italia Nostra Treviso
il
presidente Romeo Scarpa
il tipico mezzo agricolo per gli interventi naturalistici di AERTRE...... |
ma se per caso si passasse da parco regionale a parco nazionale la gestione
RispondiEliminaspetterebbe al Ministero dell'Ambiente o Agricoltura e Foreste? Non si può fare
quest'ultimo tentativo? Cioè far sì che il Ministero avochi tutto a sé con
decreto lgs. d'urgenza? Va bene che c'è Clini e quindi sarebbe forse il caso di
lasciare perdere, ma non abbiamo più niente da perdere. E Andrea Z. (e non
Mazinga Z), cosa dice? "Restera spaziale!", oppure "Anatroccoli perforanti!", o
ancora "Fontanazzi dirompenti!"? Mi pare che accettare questo sarebbe
permettere uno sconcertante precedente per fare ABROGARE i Parchi e le aree
protette. La legge sancisce da qualche parte la inalienabilità dell'area
tutelata e l'irreversibilità del suo atto d'istituzione. Giuridicamente sarebbe
una cosa pericolosissima non solo per l'Italia, ma per tutta la UE! Più
realisticamente e responsabilmente, propongo piuttosto un ridimensionamento del
territorio protetto. Per esempio, mantenere protetta l'area da
Piombino/Casacorba fino alla Rosta di Quinto, il tratto principale della Tv-
Ostiglia, l'area LIPU di S. Elena e altre "enclave" da individuare.
Approvo naturalmente tutto. Se vuoi mando una mia dichiarazione personale. E sono felice che il nostro confronto abbia portato ad una chiarificazione della follia di un ente che non a caso non avevo mai capito...
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