Il
Sindaco di Altivole,
dott.ssa Silvia Rizzotto, ha ieri spiegato sulla Tribuna di Treviso
del 3-10 (pag.27) il motivo che ha portato l'Amministrazione di
Altivole, insieme con quella del “traballante” Sindaco di
Vedelago, a negare il patrocinio al convegno che si è svolto sabato
scorso a Castelfranco e che aveva per tema:
In
verità, da quanto riportato nel virgolettato attribuito al Sindaco
dalla Tribuna di Treviso, vi è solo un generico giudizio di “non
affidabilità sulla sezione di Treviso di Italia Nostra”, in merito
ad una non meglio specificata “diatriba”. Tutto molto criptico e
di parte, sia come merito che come giudizio, che peraltro i Sindaco
ha tutto il diritto di esprimere, assumendosene le dovute
responsabilità.
Sono
quindi necessarie alcune necessarie precisazioni sul merito della
questione che oppone Italia Nostra di Treviso all'Amministrazione di
Altivole:
la diatriba è relativa alle modalità con cui l'Amministrazione
utilizza lo Sportello Unico per le Attività Produttive.
In
particolare per un caso che ha suscitato polemiche nello stesso
Consiglio Comunale di Altivole e cioè quello relativo alle richieste
di ampliamento dell'attività della ditta Artuso Legnami.
Tale
questione è tutt'ora in corso, visto che abbiamo chiesto
chiarimenti, a cui sono state date risposte evasive e abbiamo
ricevuto scarsa collaborazione, se non vero e proprio ostruzionismo
dall'Amministrazione, quando siamo perfettamente legittimati a
chiedere ed a capire cosa sta succedendo... Che sia questo che
“disturba ” un po' il sig. Sindaco?
Relativamente
quindi al mancato patrocinio, riteniamo che il Comune di Altivole
abbia fatto solo un torto... a se stesso ed ai suoi Cittadini perchè
la discussione sul “futuro del paesaggio” e sul modo con il quale
si applicano le leggi è un tema che, probabilmente in quel di
Altivole, non si deve dibattere.
Il
mancato patrocinio diventa praticamente escusatio
non petita, cioè
una palese dichiarazione che il futuro del paesaggio ad Altivole lo
decide solo il Sindaco e di fatto la ditta Artuso, “che tanto fa
per la comunità come dichiarato in Consiglio Comunale...
Ci
permettiamo di dissentire pubblicamente da questo
tipo di futuro
per il paesaggio trevigiano e quindi consideriamo un atto di
chiarezza, anche se di non auspicata chiusura, la patente di “non
affidabilità” data da simili amministratori. Ce ne faremo una
ragione...
Ci
permettiamo inoltre di consigliare al Sindaco Rizzotto che sarebbe
opportuno motivare bene il suo legittimo giudizio nei nostri
confronti per non dare fare dichiarazioni così generiche e banali,
che sanno piu' di denigrazione spicciola che di critica.
Questo
non è mai un buon servizio per i cittadini, anche di Altivole, che
vogliono capire cosa succede a casa “nostra”!!
Se
la questione Sportello Unico Attività Produttive interessa i
Cittadini e la Stampa possiamo esporre, ovviamente in contradditorio
con chicchessia, pubblicamente il caso Artuso Legnami, che rende
ingiustificate le lamentazioni degli industriali che dicono che la
politica “non risponde”... Falso!
In
quel di Altivole, l'Amministrazione fa di tutto per agevolare i
propri imprenditori... peccato che siano sempre il suolo agricolo ed
il paesaggio a farne le spese!
Treviso,
3 ottobre 201
Il presidente
di Italia Nostra sezione
di Treviso
Romeo Scarpa
ho letto anch'io l'articolo sulla tribuna e trovo indecente quanto successo: il rappresentante del comune denigra un'associazione ambientalista che da anni si batte per la tutela del territorio, accusandola di inaffidabilià senza dare conto alcuno di questo giudizio. in realtà ciò di cui è accusata Italia Nostra è di non condividere la svendita del territorio operata dall'amminstrazione comunale! Solo la mafia è capace di tali diffamazioni e intimidazioni.
RispondiEliminaadesso che so dall'"accusato" perchè el comune chiama "inaffidabile" Italia Nostra, digo: NO VOEMO I MAFIOSI CHE SVENDE LA TERA DEI VENETI!!!!!
RispondiEliminaERRATA CORRIGE
RispondiEliminaIl convegno si è tenuto il 29 settembre u.s. ... (grazie Laura della precisione)
Brava Italia Nostra a denunciare meccanismi perversi di quegli amminisstratori pubblici che parlano di difesa del paesaggio e delle tradizioni, poi quando gli dici che favorire un privato o un'azienda può significare la distruzione del nostro territorio, allora ti dicono "fatti i fatti tuoi, ora che mi hai criticato non ti dò più niente!!!" E' questo tipo di mentalità che bisogna distruggere!!
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