"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

lunedì 16 dicembre 2013

DISCARICA COVERI ED ESPURGO FOSSATI: VERIFICARE, PLEASE!

Il nostro Veneto non è certo una terra “avara”, soprattutto in tema di cave e discariche ed il Comune di Paese potrebbe avere il Nobel a tal proposito.
Ho ancora nelle orecchie le “grida” di Mario Zanardo di Paeseambiente, che l'altra sera, parlando a Treviso di “Beni Comuni”, ci ha descritto il disastro che c'è a Paese e che qualcuno vorrebbe continuare, quando ecco che arriva un'altra “incomprensibile attentato” al nostro territorio.

La questione bizzarra in questo caso, che conosco poco e che approfondirò nei prossimi giorni, è che sembrano fronteggiarsi istituzioni, che dovrebbero essere sullo stesso lato della barricata per difendere la nostra povera terra ed il nostro fiume Sile, che scorre placido, ma che se potesse sommergerebbe, senza pietà, tutti questi affaristi!!

La questione è quella discarica per rifiuti speciali di via delle Grazie, proposta dalla ditta Co.VE.RI., che si protrae dal 2000 e continua ad essere motivo di forte preoccupazione e di forzature di lobbies, che lavorano ai fianchi le Amministrazioni e le Autorità preposte a concedere le autorizzazioni; ovviamente il Privato ha tutto il diritto di chiedere, ma noi abbiamo tutto il diritto di pretendere che le Autorità facciano le loro valutazioni con attenzione e lungimiranza, senza accelerazioni...
Ovviamente chi deve prendere delle decisioni è “strattonato”, soprattutto dal Privato ed a volte succede che gli “strattoni” prendano strane forme di buste con contenuti facilmente immaginabili, perchè una discarica è un “affare economico” non da poco.
E' anche un “affare ambientale” non da poco e lo potete chiedere al Sindaco di Preganziol, Marton, che si ritrova con pozzi che pescano acqua al mercurio, che non è ancora un ricostituente! Il mercurio non viene creato dalla Natura Matrigna, ma certamente si trova in una delle decine di cave-divenute discariche che ci sono a pochi chilometri, guarda caso, proprio sulla direttrice dove si trova il Comune di Paese...

Una discarica di rifiuti speciali non è un impianto semplice e puo' ospitare rifiuti gestiti in conto proprio (scarti meccanici, scarti di lavorazioni del marmo, imballaggi, fluff) o rifiuti gestiti “in conto terzi” (fanghi di dragaggio o rifiuti solidi risultato di operazioni di bonifica): un campionario di schifezze che non sono il solo pericolo, perchè il vero “affarone” di questi luoghi è la possibilità per la mafia di nascondere (a volte anche ad insaputa del gestore stesso) una serie di micidiali veleni, che poi ci ritroviamo nel rubinetto ad anni di distanza, senza sapere chi ringraziare.
Le inchieste dei PM, come il dott. Giorgio Gava a Zero Branco, dimostrano che non è una fantasia degli ambientalisti o di alcuni visionari, il fatto che uno degli affari piu' lucrosi sia quello di “mescolare e diluire veleni pericolosissimi nell'ambiente” e qual'è il posto migliore di una discarica di rifiuti speciali per nasconderli?
Certo ci sono i controlli, i monitoraggi, le fidejussioni.... ma con una semplice e veloce analisi del passato recente, possiamo ben capire che il rischio esiste.
E tale rischio esiste in maniera indipendente dalla bonta' della gestione della ditta X o Y di turno, perchè i veleni piu' letali sono molto facilmente occultabili in grandi movimenti di terra o fanghi e nessun controllo è in grado di fermarli.

Questa semplice e banale considerazione che, ripeto vale anche se un gestore di discarica fosse costituito esclusivamente da Carabinieri del NOE, perchè il plusvalore dello smaltimento abusivo di veleni è un affare da tempo nelle mani delle mafie dei rifiuti, dovrebbe consigliare:
  1. di localizzare un'eventuale discarica di questo tipo in un territorio con un sub-strato argilloso, in grado di contenere naturalmente, oltre ai sistemi di costruzioni di una discarica a regola d'arte) eventuali veleni nel percolato;
  2. di localizzare tali impianti, potenzialmente molto nocivi e pericolosi, lontano da beni preziosi come pozzi per acquedotti o parchi naturali-

Qui invece siamo al paradosso che la discarica CO.VE.RI si verrebbe a trovare in una zona con substrato ghiaioso che è percorso da falde di primaria importanza, per di piu' tutelate per il fatto che danno origine a Casacorba ad un fiume di risorgiva, il nostro Sile.
Anche un bambino capirebbe (e lo dovrebbero aver già capito vista l'esperienza di Paese) che un posto peggiore per fare una discarica non esiste: siamo a a Casale, in via delle Grazie, a ridosso del fiume Sile!!

Nonostante questa premessa, il privato CO.VE.RI. chiede l'autorizzazione alla Regione Veneto, che non si è ancora espressa come Giunta Regionale.
La Commissione VIA della Regione Veneto ha dato parere favorevole di compatibilità ambientale e parere favorevole all'approvazione del progetto con prescrizioni e raccomandazioni (parere n.407 del 24-4-2013).
Nel maggio 2013 viene discusso il progetto per la concessione dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, che viene concessa con 4 pagine di prescrizioni e raccomandazioni (!!!), tra cui una riguarda il recapito finale di acque di dilavamento dalla discarica fino alle ex cave di Lughignano a Casale sul Sile.

Proprio su questo tema, l'Ente Parco del Sile aveva prima concesso un'autorizzazione (n.028/2012 prot.1505 del 24-4-2012) e poi IL 30-4-2013 aveva sospeso tale autorizzazione con le seguenti motivazioni (estratto della nota prot.1363/2013 firmata dal direttore del Parco Sile dott. Bucci):


In sostanza emergeva alla nuova Giunta Esecutiva del Parco che la precedente autorizzazione del 2012 era stata rilasciata senza aver valutato (solo perchè non spiegato nel progetto...?) il reale impatto della presenza della autorizzanda discarica!!

Or bene, in data 13-12-2013 il Comune di Casale ha emesso un'ordinanza A di una ditta di costruzioni di Loria incaricata dal Consorzio di Bonifica “Acque Risorgive”1 per “lavori di espurgo di un fossato” che sono quelli riportati nelle foto allegate.






Quello che mi è apparso nel sopralluogo effettuato è un lavoro diverso da un semplice espurgo, fatto con mezzi pesanti con escavo (nuovo?) di un bel fossato rettilineo...
Siamo in area interna al Parco del Sile? Sono lavori aurozzati o sono un'evidente forzatura??

Lo chiederemo in modo formale sia all'Ente Parco che al Comune di Casale e se risultassero eventuali lavori abusivi o non autorizzati chiederemo l'applicazione di denunce e sanzioni per Committente, Appaltatore e Direttore Lavori ai sensi della normativa vigente.
Se inoltre risultasse anche che tali lavori sono una “forzatura” per modificare o attuare prescrizioni richieste in sede di AIA o VIA, segnaleremo la questione alla Regione Veneto perchè non sono certo premesse di affidabilità per una ditta che vorrebbe gestire una discarica in riva al Sile...




Siamo ancora una volta alle solite rispetto al CONCETTO di LEGALITA' !!
Questa ”legalità” pare tormentare alcuni nostri amministratori solo quando si tratta di giovani che chiedono spazi o di cittadini con aerei che volano sopra le loro teste oltre i limiti previsti o di gente che protesta perchè manca loro il lavoro/casa/dignità... per altri soggetti (solitamente poteri forti) il problema o non sussiste oppure viene “dimenticato”.

Per poter sperare in una civile convivenza ed un pieno rispetto delle leggi è necessario in primo luogo che le leggi siano chiare e senza tante deroghe ed in secondo luogo che vi sia la ragionevole certezza, che oggi non c'è, che queste leggi sono fatte rispettare sia nei confronti dei “deboli” che dei “forti”, siano essi AERTRE, Mestrinaro o Fondazione Cassamarca per fare i primi esempi (a caso) che mi vengono in mente.


p. ITALIA NOSTRA Treviso
il presidente
Romeo Scarpa
1“carino” il nome del consorzio che vuole gestire la discarica... Forse pensano si imbottigliare il percolato??

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