Continua il tentativo dell'ex direttore del Parco di fare della polemica con il sottoscritto un fatto privato e personale, quando invece è un FATTO PUBBLICO e POLITICO.
Allego la mia risposta ad una sua mail del 20-11-2013 che ho letto solo oggi; mi scuso per il ritardo, ma ci sono cose piu' impegnative ed importanti nella vita...
ECCO LA MIA REPLICA inviata al dott. SB in data 1-12-2013 ore 9:38:
"No COMMENT
La prego di spedirmi comunicazioni solo per raccomandata AR o posta
certificata a romeo.scarpa@ingpec.eu
La prego anche di smettere di dire che associo il suo nome a condotte
illecite perchè è un'evidente "excusatio non petita"..., che non puo' addebitare
a me, ma solo a Sue inopportune dichiarazioni.
Dinstinti saluti
romeo scarpa
consigliere ente parco sile per treviso
COMUNICAZIONE DI SB del 20-11-2013 ore 19:20
Leggo, sul sito trevigiano di Italia
Nostra, che continua a diffondere notizie non vere.
Dal resoconto di Poste italiane, che
posso mostrarle in qualsiasi momento, e dalla ricevuta in mio possesso, risulta
che ho inviato al suo indirizzo di Treviso una raccomandata in data 9-11-2013;
la medesima è stata recapitata in data 12-11-2013, senza esito, per assenza del
destinatario o di un suo familiare. Come prassi il postino ha lasciato avviso di
deposito, ma la raccomandata, alla data del 16-11-2013, risulta ancora giacente
presso l'Ufficio di piazza Duca d'Aosta, perchè non ritirata, volutamente (visto
l'avviso) o per altro motivo.
Forse non ha chiara una cosa. La
diffida è rivolta a lei come persona fisica (la responsabilità penale è
personale) e non come Presidente di Italia Nostra o membro del Consiglio
dell'Ente Parco.
Pertanto, mi risulta incomprensibile
(rectius è fin troppo evidente) a quale titolo, peraltro usando dei suoi poteri
di Presidente, abbia messo all'o.d.g. del direttivo dell'Associazione una sua
questione del tutto personale e ne faccia pubblicità nel sito
dell'Associazione.
Nè mi pare di averla autorizzata a
render pubblica la mia diffida, avendole chiesto di pubblico solo le scuse per
le offese ricevute.
Mi vedo costretto ad accertare presso
la sede nazionale dell'Associazione e presso l'Autorità Giudiziaria la liceità
di simili condotte.
Infine, nessuno le inibisce di
pensare e dire ciò che vuole dell'Ente Parco del Sile, ammesso che sia
credibile. Ciò che non le è concesso è di associare il mio nome a fatti o
condotte presunte illecite, senza alcun fondamento di quanto da lei
affermato.
dott. SB
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