"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

martedì 3 dicembre 2013

VECIA, SAGRE E PAN e VIN IN AREA PARCO SILE



Un tema che appassiona i cittadini (!??) è quello dei fuochi d'artificio, dei “pan e vin” e delle sagre, soprattutto quando si paventa un minimo di regolamentazione in aree che dovrebbero essere “protette” come l'ambito del Parco del Sile...



Questa decisione o anche semplice volontà, viene vissuta come se fosse “una lesione dei diritti fondamentali dell'umanità... trevigiana”, che magari il giorno prima ha sopportato in silenzio uno sversamento di ettolitri di cherosene nelle falde o lo sforamento per un giorno sì e l'altro pure delle PM10 in città!!

Misteri poco gaudiosi del Veneto, terra di individualisti polemici e contraddittori...



Il tema roghi tradizionali detti “pan & vin” movimenta discussioni appassionate con decisioni annunciate, ritirate, proclami e quant'altro.



Si era persino paventato un blocco totale dei falo' per l'emergenza “aria pulita” ed i cittadini di Canizzano o Quinto erano preoccupatissimi dell'effetto “choc” che poteva esserci il 7 gennaio, perchè ritenevano (a torto) che, oltre ai roghi propiziatori, si bloccassero anche i voli dell'aeroporto Canova, che da solo equivale a qualche migliaio di “pan & vin”!!



Niente paura tutto sta rientrando nella “normalità” (presunta), anche se la questione è stata posta con forza anche nel Consiglio del Parco Sile del 27-11-2013.

Mercoledì 4-12 ci sarà una riunione plenaria con Ente Parco Sile, Sindaci ed un “esperto” per capire come fare a garantire il rispetto delle tradizioni venete ed un minimo di coerenza con un'esigenza di tutela che in un “parco naturale”, non è proprio l'ultimo dei problemi quando si parla di parco.



L'unica certezza che abbiamo è che non si pou' certo a far finta di nulla come si è fatto dal 1991 ad oggi sotto l'allegra gestione dell'Ente Parco Sile, sulla quale i tanto annunciati ispettori, spero vivamente, facciano chiarezza in modo puntuale e definitivo individuando responsabilità politiche ed amministrative.



Un'applicazione “in deroga” alla normativa del Piano Ambientale non è piu' possibile, non ha senso ne' dal punto di vista ambientale, né dal punto di vista etico ed educativo.



La questione è di ordine generale e riguarda un semplice concetto che sembra diventato alieno al pensiero comune: la DEROGA è un istituto giuridico particolare e speciale, che puo' essere usato per questioni particolari, ma deve avere la caratteristica di essere contestualizzato, temporaneo, particolare cioè deve risolvere uno specifico caso, dove la realtà confligge con la normativa, che, volontariamente, ci siamo dati!

Se le “deroga” diventa la regola cioè diventa la prassi costante, si ottengono in pochi anni dei risultati deleteri dal punto di vista civico, come si osserva sulla questione del “Piano Casa” o dei “pan&vin” ...



Per spiegarmi meglio espongo sempre un piccolo, credo illuminante esempio, relativo ai passaggi pedonali semaforici sul PUT: provate ad osservare cosa succede ad un attraversamento pedonale, magari in giorno di mercato; le persone attendono il verde pedonale con disciplina, ma quando vedono che non ci sono piu' macchine, perchè il tempo programmato per le auto è eccessivo, passano tranquillamente con il segnale “rosso”!!

Non violano il Codice della Strada solo ragazzini spericolati o ingegneri indaffarati, lo fanno mamme con i passeggini, nonne con le borse, zoppi, ciechi, politici.... cioè tutti e credo che le multe fatte siano meno di 10 in 10 anni!!

Quando un giorno sono rimasto fermo al semaforo con mio figlio mentre tutti passavano con il rosso, lui mi ha chiesto il motivo della mia prudenza: paura? distrazione?

Ho semplicemente risposto che “con il semaforo rosso ci si ferma, perchè questa è una regola che ci siamo dati e che è opportuno rispettare. Le regole, se sensate, sono utili per l'umana convivenza e in strada il rosso significa fermarsi, il verde significa avanti.”

Quindi il “rispetto delle regole” non è un valore in sé, ma è un accordo per un vivere civile o quanto meno il meno disordinato possibile....

L'esempio sbagliato dato da tutti quegli adulti che attraversano con il rosso è un piccolo pessimo esempio e, dio non voglia, che un bambino prenda alla leggera l'attraversamento di una strada con il rosso....



Tornando alle questioni ambientali ed ad attività che con essa normalmente confliggono, credo che sia da ritrovare un minimo di “buon senso” per inquadrare le nostre regole (il Piano Ambientale) nel nostro sistema socioantropologico (le mitiche tradizioni).



Paroloni” per dire poche e semplici cose, che qualsiasi massaia o pensionato è in grado di dire in due minuti:

  1. le tradizioni sono importanti e vanno salvaguardate perchè “fanno” una comunità;
  2. se ci sono attività potenzialmente nocive o dannose in un ambito da proteggere, si cercherà di trovare un compromesso che potrebbe anche prevedere di non fare l'attività, se dovessi rischiare di perdere un “valore fondamentale”
  3. se posso sposto l'attività nociva in un luogo piu' adeguato o la faccio nel modo che crea minore danno.



Tutto queste osservazioni sono in sostanza una Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) “fatta in casa”, a cui l'esperto aggiunge e chiarisce qual'è il “valore” che stiamo proteggendo non facendo o limitando l'attività potenzialmente nociva.



E' quindi una questione di “educazione ambientale”, di semplice e banale educazione ambientale che nel 90% degli adulti esiste, oggi, solo come slogan di moda, ma senza aver capito bene le motivazioni di fondo.

L'ho potuto sperimentare personalmente che adulti istruiti ed impegnati come i consiglieri comunali di Treviso non hanno chiaro la “mission” del Parco Sile e quindi non sanno quali valori stiamo cercando (con pochissimo successo..) di proteggere!!



Fareste un “pan&vin” in un vostro giardino vicino ad una preziosa scultura o vicino al bucato appena lavato di vostra mamma??

Ecco si tratta di trovare un sensato accordo per individuare i posti migliori per fare queste attività fondamentali per la comunità nel modo piu' rispettoso e tradizionale, senza eccessi dettati dalla voglia di primeggiare sul paese vicino o di finire sul Guiness dei primati.



Questo però significa avere il coraggio e la consapevolezza di prendere volontariamente, senza tante autorità o leggi che lo impongano, alcune decisioni di “buon senso”:

  • in riva al Sile o nel fiume si fanno quelle manifestazioni che hanno veramente una storia ed una tradizione (il rogo di metà Quaresima della Vecia è un esempio”;
  • si aiutano i comitati organizzatori a fare le valutazioni di incidenza, che possono essere fatte una volta per tutte se si mantengono le date ed i modi di fare l'evento;
  • si limiterà altezza e dimensione dei roghi perchè le tradizioni non si misurano in metri cubi!
  • si porrà attenzione a cio' che si brucia, a come si innesca il fuoco e si cercheranno sistemi sensati per ridurre gli impatti nocivi



I piu' rigidi e “smart” potranno fare un bel “pan&vin” digitale con uno megaschermo che manda in diretta l'immagine di un bel fuoco..

I miei amici MASCI faranno invece il loro bel fuoco in un braciere che non tocca il suolo e andranno via “lasciando il luogo migliore di come l'hanno trovato...”

La maggioranza farà il suo rogo e brinderà ad un anno nuovo, che sia migliore per tutti e dove soprattutto si diano soluzioni possibili ai problemi senza troppe radicalizzazioni, ma senza semplificazioni.



Mi stupisco sempre del fatto che siamo riusciti ad andare su Marte ed a scrivere la Divina Commedia ed oggi ci perdiamo in un bicchiere... di brulè.



Credo che sia un problema di persone e di volontà; auguriamoci un 2014 con i “pan&vin” che dimostrino che c'è voglia di cambiare modo di gestire la cosa pubblica, cercando di proporre cose sensate ed evitando di fare a gare a chi ce l'ha piu' lungo, piu' alto o piu' grosso...



Non mi sembrano argomenti difficili e credo che anche i politici di professione ci possano arrivare...





p. Italia Nostra Treviso

il presidente

Romeo Scarpa

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