"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

domenica 29 dicembre 2013

EX SEDE FILT-CGIL - PER ME NON C'E' PERICOLO DI PUBBLICA INCOLUMITA'

Utilizzo il blog di Italia Nostra per pubblicare la perizia che ho appena mandato via pec al  Comune di Treviso ed a un buon numero di Consiglieri in modo che possano avere materiale su cui discutere prima della fine dell'anno 2013.
Ribadisco che la zona da me visionata (oggi ripulita ed occupata da ZTL) non presenta aspetto di pericolosità statica.
Vedrò con piacere la relazione del 2005 del Settore Lavori Pubblici e cercherò di capire quali "problematiche relative la staticità delle murature perimetrali  sotto le campata" abbia visto il mio collega che firmo' nel 2005!! Certo che dichiarare che esistono delle problematiche nel 2005, non fare nessuna pubblica segnalazione (nemmeno un cartello di pericolo) e non fare nulla per 8 anni non è proprio un segno di efficienza anche per un Comune privo di soldi. Se poi tutte le problematiche sono come quella che ho visto io in questi locali, allora mi preoccupo seriamente della competenza di chi ha firmato (a proposito, chi ha firmato??) oppure devo pensare che un valente tecnico ha firmato su suggerimento e per mandare via degli inquilini?? No, non  ci posso credere e non voglio nemmeno pensarlo...

Faccio presente che: 
- dalla scalinata pubblica filtra acqua copiosa da anni
- nell'unità immobiliare adiacente (di chi è??) c'è guano di colombi a iosa... devo chiamare io il servizio disinfestazione e far chiudere le finestre?





 

PERIZIA STATICA ex sede FILT-CGIL

Il sottoscritto ing. Romeo Scarpa, ingegnere libero professionista iscritto all'Ordine degli Ingegneri di Venezia al n.3930, redige la presente perizia sull'unità immobiliare denominata ex sede Filt-Cgil, sita a Treviso in via Marco Polo.

La perizia viene redatta su richiesta del Collettivo ZTL-Wakeup al fine di valutare il paventato rischio per la pubblica incolumità, notificato dal Comune di Treviso con nota del 27 dicembre 2013 (allegato 1).

La perizia è stata resa in forma provvisoria in data 28-12-2013 al fine di trovare una soluzione condivisa ad una situazione di tensione, ma la presente perizia integra e supera quella redatta “brevi manu”.
Si precisa che la perizia viene redatta a titolo gratuito per favorire il dialogo costruttivo tra il collettivo ZTL-WAKEUP ed il Sindaco, avv. Giovanni Manildo, che ringrazio per la disponibilità.

La perizia non è un “certificato di agibilità”, né un'autorizzazione (che non posso certo dare io!) all'accesso in locali di proprietà comunale, ma è semplicemente una perizia tecnica limitata allo scopo precisato.

  1. Descrizione dello stato dei luoghi
    L'unità immobiliare, che ho visitato venerdì 27-12, sabato 28-12 ieri ed oggi accompagnato dal gruppo di lavoro della sezione di Treviso di Italia Nostra (archh. Zandigiacomi, Vian, Biancotto e Serri) è di proprietà comunale in base alle dichiarazioni recepite dal Comandante dei Vigili Urbani, dott.ssa Franzoso ed è composta da un piano terra e da un piano primo, inseriti sotto il cavalcavia stradale che supera la ferrovia.

Il piano terreno è costituito da un ampio locale, circa 6,2x11,5m, con accesso su via Marco Polo; un ulteriore accesso è presente sul lato ferrovia, dove è situata la scala ed un servizio igienico con turca e lavabo.
Il piano primo è costituito da un locale di misura analoghe a quello del piano terra con scala e piccolo disbrigo con lavabo.

I locali sono in evidente stato di abbandono da anni con presenza di colombi e guano in abbondanza sia a piano terra che a piano primo, prima della pulizia fatta dagli attuali occupanti.

I locali sono stati ricavati in periodo non noto ma certamente anteriore agli anni '60 mediante delimitazione di una porzione del cavalcavia con murature dello spessore di 20cm che interessano sia la struttura in cemento armato del ponte che quella della scala, sempre in c.a., che serve ai cittadini per andare dal livello stradale fino al marciapiede in sommità del cavalcavia.
Una muratura interna, che divide da altro magazzino, è in blocchi cementizi, mentre le altre murature sono intonacate e potrebbero anche essere costruite con gli stessi blocchi o con bimattoni. E' evidente sulla muratura interna una fessurazione in prossimità del vano scala.
Le murature arrivano fino all'intradosso della struttura in c.a. del cavalcavia e formano una struttura scatolare, che è anche inserita tra le strutture in c.a. sotto sporgenti del cavalcavia.


Il solaio di piano primo su luce netta di circa 6,5m, è costituito da travetti tipo “Varese” (b=13cm, h=21cm interasse 90cm circa), armati con ferro non ad aderenza migliorata (2 barre da 10mm e 1 da 12mm). Il pavimento è ceramico su massetto di circa 10cm di spessore.

La scala interna è costituita da due rampe; la prima di pochi gradini è costruita su riempimento probabilmente, mentre la seconda rampa è con struttura non visibile, probabilmente in cemento armato con gradini in graniglia.


La copertura della scala e del bagno di piano primo è la rampa scala ad uso pubblico del cavalcavia che provoca danni da infiltrazione all'unità immobiliare in oggetto da lungo periodo; che le infiltrazioni dalla struttura in c.a. della scala pubblica non siano recenti è evidente dal fatto che sotto il controsoffitto in cartongesso sono presenti delle “onduline”, che dovrebbero raccogliere le infiltrazioni che attraversano la struttura della scala con una grondaia interna!!
Tale soluzione è abbastanza “fantasiosa” (applicata anche dall'impresa Major di Napoli in un edificio al Lido di Venezia zona Blue Moon), ma è nella sostanza è un mero palliativo estetico di chi non riesce o non puo' fare una corretta impermeabilizzazione sotto il il rivestimento della scala...
E' probabile che tale soluzione sia stata realizzata, quale extrema ratio, dal precedente occupante vista l'incapacità ventennale della Pubblica Amministrazione di risolvere un banale problema di impermeabilizzazione di una scala!!



Un'ulteriore zona di soffitto di una parte del bagno di piano primo non è calpestabile ed è costruita con tavelloni appoggiati alle travi del cavalcavia con angolari e piccolo getto superiore con guaine a vista.
Questo sistema costruttivo è da verificare con ulteriori sondaggi, ma è certamente la parte piu' precaria che non deve essere soggetta a calpestio.
Sul lato esterno sulla scala pubblica, il transito è impedito dal parapetto della scala, ma ci sono evidenti segni di indebito utilizzo da parte di chi non ha ricovero e probabilmente periodicamente dorme (o ha dormito) sulla parte piu' alta di tale zona.


E' opportuno che venga verificato periodicamente che nessuno occupi tale zona. almeno fino ad ulteriori indagini perchè i tavelloni sottostanti non appaiono in buone condizioni.
Ho prescritto di chiudere e non utilizzare il bagno di piano primo per evitare problemi derivanti dal solaio con tavelloni e per motivi igienici (è ancora infestato da guano).

  1. Conclusioni
In base a quanto ho potuto finora visionare in loco, anche grazie ai sondaggi esistenti, ed ai limitati sondaggi e rilievi da me effettuati, il sottoscritto ing. Romeo Scarpa,

dichiara che

  1. non sussiste alcun pericolo di urgente instabilità delle murature perimetrali dell'unità immobiliare in oggetto;
  2. sono state rimosse le parti di intonaco (circa 0,3 mq) decoese in corrispondenza della scala principale (locale 3);
  3. il solaio in travetti “Varese” è adeguato a sopportare il carico massimo di 50 persone
  4. il locale “servizio igienico di piano primo – locale 5” va chiuso e non utilizzato in attesa di ulteriori verifiche sul solai etto non calpestabile di copertura costituito da tavelloni e guaina; deve essere controllato che nessuno occupi la zona di solaio con guaina (barboni che dormono e potrebbero sfondare i tavelloni... meglio vadano dentro o al nuovo centro!)
  5. sono presenti copiose infiltrazioni dall'estradosso della scala pubblica che sono presenti da molti anni e danneggiano la struttura in c.a. della scala e del cavalcavia.
    Consiglio di rimuovere sia il controsoffitto che le onduline per verificare lo stato della struttura in c.a.; i danni per ora visibili non appaiono gravi, ma non è opportuno far finta di non vedere...



In sostanza il sottoscritto ing. Scarpa dichiara che non sussiste alcun pericolo per la pubblica incolumità derivante dall'unità immobiliare in oggetto, né per chi transita sulla scala pubblica, né per chi occupa (provvisoriamente) i locali.

L'unica parte che mi riservo di verificare, se necessario, è la zona con tavelloni e guaina che non è calpestabile dalla scala pubblica e che richiedo sia controllata o ulteriormente delimitata, perchè di eviti un uso anche improprio fino ad ulteriore verifica.

Per gli occupanti ho prescritto al sig. Vendraminetto la chiusura del locale 5 proprio per evitare qualsiasi rischio, anche se molto improbabile.

Provvedo a inoltrare la presente relazione, adeguatamente firmata e timbrata, tramite pec al Sindaco del Comune di Treviso.


Il presente certificato statico ha validità un mese dalla data di redazione ed è composto da 8 pagine dttiloscritte con foto piu' un allegato (avviso sindaco del 27-12-2013) piu' due schemi grafici dei locali.

Richiedo, se possibile di avere copia della perizia del 3-11-2005 del Settore LL.PP. del Comune di Treviso.

Resto a disposizione per eventuali chiarimenti o ulteriori necessità.

Venezia, 29 dicembre 2013
ing. Romeo Scarpa

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