Tutto abortito per vent'anni, ma oggi ci si risiamo come se qualcuno avesse tolto il picchetto di frassino dal progetto-zombie...
La valorizzazione turistica del Sile è l'unico obiettivo che persegue il Comitato Esecutivo del Parco Sile, che "castiga i poveri (multe e problemi) e premia i ricchi (meglio se amici)"come un RobinHood alla rovescia...
In questo caso il comportamento dell'Ente Parco Sile è addirittura imbarazzante perchè siamo ad una vera e propria "prostituzione pubblica" nei confronti di chi nel 1996 non fu espropriato come doveva essere per fare passare il percorso delle passerelle a terra e non sull'acqua.
Il privato quindi ha sempre "difeso" a spada tratta il suo terreno ed oggi cosa succede? Viene premiato con una serie di accessi proprio sulla passerella pubblica ricostruita!!
Che senso ha? Quale la motivazione pubblica che rende plausibile tali nuove servitu'?
Ovviamente (lo capisce anche un bambino) c'è un chiaro beneficio per il privato che crea 3 nuove servitu' proprio sulle passerelle.
Quale costo avrà pagato per avere un simile vantaggio? Ci sarà una convenzione che regola i rapporti tra il privato ed il Parco Sile? Come contribuirà il privato alla manutenzione delle passerelle?
Ritengo molto probabile (anzi certo) che non gli sarà stato chiesto nulla ed avrà pagato al massimo il suo tratto di ponticello.
Diranno che è un accordo tra le parti in cambio della possibilità concessa di fare i lavori per le nuove passerelle, ma è una bufala perchè i lavori erano previsti dall'acqua. Chissà cosa si inventeranno...
E' chiaro però che c'è un VANTAGGIO PRIVATO per questi accessi, pagato come e quanto?
Provate a pensare se fosse stato un confronto tra privati con un che deve concedere il passaggio all'altro: come sarebbe andata? Io penso che come minimo ogni servitù di accesso avrebbe dovuto costare 15-20mila euro con obbligo di contributo annuale alla manutenzione delle passerelle di almeno 1000 euro/anno. Secondo voi?
Ecco il vero tema è questo: il bene comune (cioè il Sile, l'ambiente, le passerelle) sono cose di nessuno, gestite in modo da fare dei piaceri agli amici degli amici...
Per questo (e per poter spendere i soldi del SILIFFE...) restano incollati alla careghe i nostri amici del Comitato Esecutivo con i soldatini del Consiglio (opposizioni di centro sinistra dormiente).
Non c'è un minimo di decenza nel trattare il bene pubblico come un bene proprio: si svende. Meglio se ad amici. Non voglio nemmeno sapere chi sono i professionisti del privato, ma temo che siamo di fronte ai soliti noti. Amici degli amici, che si accordano con una stratta di mano. Peccato che i loro accordi si facciano, svendendo beni pubblici.
Ho fatto un richiesta di accesso agli atti sul tema, ma saranno troppo impegnati per rispondere. Poveri...
marian@mail.postmanllc.net
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